L’Amministrazione Comunale ha avviato l’iter per la trasformazione dell’ex saub (denominato comunemente Ospitaletto) a nuova struttura per i migranti.
Con questa operazione sconsiderata si mette una pietra tombale su quello che è stato, per oltre trent’anni, il Polo Sanitario di Roccella Jonica, ossia un vero e proprio centro socio-sanitario di eccellenza al servizio di tutto il Comprensorio.
La struttura articolata su quattro piani, dove lavoravano numerosi medici , operatori sanitari e impiegati, erogava diverse prestazioni specialistiche, di Consultorio familiare, di ambulatorio di ostetricia, di corsi pre-parto, di sedute di fisioterapia ed era meta di pazienti da tutto il Comprensorio che ricevevano prestazioni sanitarie gratuite. Nel Febbraio del 2009, la struttura fu chiusa, perché dichiarata strutturalmente inagibile e insicura per via dell'umidità, di impianti non a norma e di un ascensore non funzionante e solo pochi dei servizi prima erogati continuarono ad essere assicurati nella improvvisata sede presso il “mercato coperto” di via Vittorio Emanuele.
La chiusura dell’Ospedaletto ha determinato la perdita di professionalità e utenze, con ricadute negative sull'economia del paese e penalizzazione dei soggetti più deboli e delle persone con problemi di mobilità che si sono visti costretti a spostarsi in altri centri o a ricorrere alle prestazioni di privati non potendo usufruire di quelle fornite dal servizio sanitario nazionale.
Quando fu chiuso l’Ospedaletto si disse che si sarebbe trattato di una chiusura temporanea nelle more della realizzazione dei lavori necessari per mettere la struttura in sicurezza (intervento sul solaio di copertura, sui terrazzi del primo piano, sui cornicioni e intonaci, messa a norma degli impianti idrico, elettrico, di riscaldamento ed antincendio, rifacimento della pavimentazione e dei servizi igienici, la sostituzione degli infissi, l'abbattimento delle barriere architettoniche, ecc.).
Nonostante l’esistenza del progetto relativo ai lavori non è mai stato effettuato nessun intervento.
Ciò nonostante, nel 2014, dopo cinque anni di chiusura, l’imponente struttura venne dichiarata incredibilmente agibile ed adibita a centro di primo soccorso per i migranti.
Da allora, in quella struttura fatiscente, sono stati accolti centinaia e centinaia di migranti provenienti dagli sbarchi che si sono succeduti al Porto delle Grazie.
Inevitabilmente, considerato che nessun lavoro era stato eseguito, lo scorso anno la struttura è stata di nuovo chiusa per inagibilità.
Oggi, quel progetto che doveva riportare l’Ospedaletto alla sua originaria funzione è stato trasformato in un progetto per la realizzazione di un hotspot per i migranti, facendo tramontare definitivamente l’idea del polo sanitario d’eccellenza di Roccella Jonica.
Crediamo fortemente che i migranti che scappano da guerre e sofferenze debbano trovare un’accoglienza dignitosa, ma siamo altrettanto fermamente convinti che l’Ospedaletto non sia la struttura più idonea e adeguata per farlo in quanto posizionato in piena zona abitata, attigua alla ferrovia e alla statale 106.
E’ da oltre 20 anni che al Porto di Roccella si succedono sbarchi. Le amministrazioni comunali che si sono succedute in tutto questo lungo periodo, compresa l’attuale, sono state incapaci di elaborare un pensiero politico ed amministrativo sul tema che desse il minimo delle risposte necessarie, sicché l’attuale amministrazione non ha saputo fare altro che sacrificare l’unica struttura che poteva essere utilizzata per garantire servizi sanitari sul territorio.
E’ del tutto evidente che sulla struttura, che è stato il fiore all’occhiello delle saub di tutto il Comprensorio, sono stati commessi una serie di errori politici ed amministrativi che l’ hanno portata dall’essere un centro di eccellenza alla sua estinzione.
Ciò dimostra, ancora una volta, quanto sia lontana dalla realtà la decantata capacità operativa dell’amministrazione in carica e quanto la stessa sia distante dagli interessi dei cittadini e del territorio.