lunedì 21 marzo 2022
sabato 19 marzo 2022
AUGURI DI BUON ONOMASTICO DON GIUSEPPE
Questa sera, al termine delle celebrazioni della Festa di San Giuseppe, Padre Francesco, padre Giovanni, insieme all'Arciconfraternita di San Giuseppe e a tutte le altre associazioni cattoliche, hanno riservato una piacevole sorpresa per il nostro caro Don Giuseppe Raco.Dopo aver celebrato la Santa Messa in onore a San Giuseppe con la Santa Effige portata questa sera dai confratelli dall'omonima Chiesa in Chiesa Matrice, Don Giuseppe è sceso in Sagrestia dove era tutto pronto per festeggiare il suo onomastico; un prelibato rinfresco, ricco di torte salate e dolci (naturalmente non potevano mancare le zeppole di San Giuseppe...), per manifestare tutt'insieme il nostro immutato ed infinito affetto a chi ha trascorso tutta la sua vita a far crescere spiritualmente diverse generazioni di roccellesi, lasciando dei segni indelebili e delle opere imponenti nella nostra Comunità.
Rinnoviamo, anche attraverso le pagine di questo blog, gli auguri al caro Don Giuseppe e li allarghiamo a tutti i lettori che portano questo bellissimo nome e, naturalmente, a tutti i papà.
SOLIDARIETA' AL MISTER TAROZZI
Nonostante molti non lo hanno conosciuto personalmente, hanno seguito però la spregevole vicenda dell'esonero dell'allenatore del Roccella calcio (ha allenato la squadra soltanto per due giornate di campionato!), attraverso la Gazzetta dello Sport e le pubblicazioni di questo blog.
Pubblico due riflessioni che solidarizzano con il mister Paolo Tarozzi e riflettono sulle vicissitudini dell'asd Roccella
1.
Ma che squallida vicenda.
Innanzitutto esprimo tutta la mia solidarietà al sig. Tarozzi, vittima innocente di questa lurida storiaccia.
Per capirci qualcosa bisognerebbe scrivere pagine ed affondare le radici nei momenti migliori dell'ASD Roccella che coincide con la scelta della precedente e vera proprietà (Giannitti) di lasciare il club.
In quel preciso punto fu commesso un grande errore, fatto di presunzione e arroganza.
Anziché ridimensionarsi e cercare di vendere la squadra ad una nuova proprietà solida e volenterosa, si pretese di continuare quelli che fino a quel momento erano stati i meriti sportivi della squadra ottenuti sul campo, vale a dire la serie D, con gli sforzi da parte dell'amministrazione comunale che forse non aveva null'altro a cui pensare.
Si diede così fondo alle casse comunali, gli esborsi dei primi anni sono stati notevoli e forse unici in tutto il panorama nazionale, una serie D a carico della casse comunali quindi a carico dei poveri cittadini che col pallone hanno poco a che vedere.
Ad un certo punto, dopo 2 o 3 anni gli scandalosi rubinetti finanziari del Comune furono chiusi e si cercarono altre soluzioni, coinvolgendo terzi soggetti, che però non avevano passione, e senza mai prendere l'ipotesi di un sano ridimensionamento ed a suon di ricorsi, lettere e raccomandate furono ancora un paio d'anni di poco gloriosa serie D.
Poi è successo quel che doveva già succedere, Roccella con poco meno di 7mila residenti di cui la metà domiciliata fuori paese può garantirsi un campionato di serie D?
La risposta credo si trovi tutta nella squallida vicenda del signor Tarozzi, vittima inconsapevole di quel malaffare e servilismo che affligge la nostra piccola comunità.
RH
2.
A Roccella Ionica, politica, calcio, buon senso e umanità sono morti da quando è in carica la classe politica attuale.
Nessuno dei signoroni in carica si adopera seriamente a risolvere i gravi e reali problemi esistenti su tutti i livelli nel paese, mentre appena viene spostata una piuma dal vento si prodigano a preparare elogi ed encomi solo per se stessi.
Una volta chi veniva a Roccella se ne andava via portando nel cuore l'affetto e l'umanità ricevuta da tutti, oggi se ne va dicendo "siamo in Calabria cosa potevo aspettarmi..." Che tristezza, che amarezza.
Questa spiacevole vicenda del sig. Tarozzi (che personalmente non ho mai conosciuto) sicuramente è il risultato di una cattiva gestione, o meglio, di una realtà data in mano a persone certamente incompetenti o peggio ancora strafottenti, che non hanno a cuore l'immagine del paese (dato il ruolo pubblico ricoperto) ma solo interessi personali.
In questi casi, a mio parere, la cosa corretta da fare è solo una: DIMISSIONI E SCUSE PUBBLICHE A TUTTA LA CITTADINAZA!!!!
Ma queste sono solo utopie....
CONTAGI A SCUOLA MAI COSI ALTI.
Il plesso della scuola Media, dalla parte dove si stanno effettuando i lavori, con le luci lasciate accese con l'edificio chiuso. |
Credo di aver finito le parole per quanto in quest'ultimi tempi abbia parlato di strutture scolastiche.
E' davvero brutto constatare un totale disinteresse da parte delle istituzioni in merito alle problematiche della scuola.
Ma arrivati a questo punto non credo che si tratti più di trascuratezza o mancanza di volontà, credo che siamo di fronte ad una vera e propria incapacità ed inadeguatezza. Purtroppo, dai che ti dai, questa amministrazione non ci arriva.... Non ci sono segnalazioni o denunce che tengano!!! Questo è il dato!
In questo articolo non tocco l'argomento riscaldamenti, non parlo delle luci accese lasciate giorno, notte, sabato e domenica, non mi soffermo sul problema della "processionaria" nella scuola dell'infanzia di via Cannolaro, non affondo sui gravi ritardi nell'esecuzione dei lavori di adeguamento del plesso di via Trastevere (altro che ultimazione per fine Marzo, bisogna vedere se riescono a finire per l'inizio del prossimo anno scolastico con i lavori cosi a rilento!!!), ma non posso evitare di tornare a parlare dei contagi da Covid, visto che è proprio il problema più incombente del momento.
Vi ricordate quando il sindaco del nostro paese è stato l'unico ad insistere a non voler chiudere le scuole per 15 giorni, anche dietro suggerimento del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria per via del grande aumento dei contagi, e nonostante tutti gli altri sindaci della Locride hanno deciso di chiudere?
Già, ricordate, le parole del sindaco di Roccella... "le scuole sono il luogo più sicuro" (nonostante alle scuola media ci siano non "classi pollaio" ma delle vere e proprie gattabuie, senza alcuna finestra di aereazione!), "i contagi si prendono perchè le famiglie si raccolgono per uccidere il maiale!!!" Ma che scemenza!!!
Ecco i risultati....
Classi dimezzate, ragazzini e insegnanti che prendono il covid a scuola e lo portano a casa contagiando tutta la famiglia!!! Questa la realtà.
E, nonostante tutto questo, mai una volta, a fine settimana, decidere di sanificare le aule. E meno male che il servizio di sanificazione può essere esplicato direttamente dalla Multiservizi, società gestita dal Comune!!! Niente, non ci arrivano purtroppo!!!
E a pagare chi sono? I nostri figli che ricorderanno, per tutta la loro vita, gli anni della loro fanciullezza senza le ore pratiche di educazione fisica, le ore di lezione fra i banchi con i giubbotti addosso per il freddo, anni di mascherine, gel, distanziamenti e cautele e poi, alla fine, nonostante tutto, essersi ammalati di Covid!!!
Un caro amico diceva... Qui non siamo alla frutta, siamo proprio all'ammazzacaffe'.
venerdì 18 marzo 2022
DOMANI 19 MARZO SOLENNI FESTEGGIAMENTI DI SAN GIUSEPPE.
CARISSIMI AMICI E ROCCELLESI, SABATO PROSSIMO 19 MARZO E' LA FESTA DI SAN GIUSEPPE E NELLA NOSTRA COMUNITA', PRESSO L'OMONIMA CHIESA DELLA CONFRATERNITA, CI PREPAREREMO CON UN TRIDUO CHE SARA' PREDICATO DA MONSIGNOR GIUSEPPE RACO DAL 16 AL 18 MARZO, SECONDO IL PROGRAMMA CHE POTETE VISIONARE NELLA LOCANDINA IN BASSO.
IL 19 MARZO, GIORNO DELLA FESTA, CI SARA' UNA MESSA ALLE 9,00 DEL MATTINO PRESSO LA CHIESA DI SAN GIUSEPPE. NEL POMERIGGIO LA VENERATA EFFIGIE DI SAN GIUSEPPE VERRA' TRASFERITA IN CHIESA MATRICE DOVE ALLE 16,30 VIVREMO UN TEMPO DI ADORAZIONE EUCARISTICA E ALLE 17,30, MONSIGNOR GIUSEPPE RACO PRESIDERA' LA SANTA MESSA.
ALLA FINE DELLA MESSA FESTEGGEREMO INSIEME L'ONOMASTICO DI DON GIUSEPPE NEL SALONE PARROCCHIALE.
CHE SAN GIUSEPPE CI OTTENGA IL DONO DELLA PACE E LA FINE DI QUESTA ORRENDA GUERRA IN UCRAINA E PROTEGGA E BENEDICA QUESTO POPOLO MASSACRATO DA UN FOLLE!
Padre Francesco Carlino.
mercoledì 16 marzo 2022
L' ASD ROCCELLA RISPONDE, MA IL TECNICO TAROZZI REPLICA RINCARANDO LA DOSE
Quando smentire è peggio che star zitti. La cittadinanza ha diritto alla chiarezza.
"Cui si curca cu figghjoli a matina si arza pisciatu!" Vale per tutti i protagonisti di questa squallida vicenda che mette in cattiva luce un intero paese. Ma soprattutto sposta l’attenzione sul disastro di una stagione e di tutte le scellerate scelte che hanno portato ad una retrocessione senza precedenti. Il nome sportivo di Roccella, orgoglio di tutti noi, è stato irrimediabilmente compromesso.
Su questo chiediamo chiarezza ed assunzione di responsabilità...
Ecco di seguito la replica del tecnico Paolo Tarozzi che pubblichiamo perché siamo convinti che, nelle sue righe, c'è della buona fede perché, crediamo, non abbia nessun motivo a dire cose non vere.
L'Allenatore Paolo Tarozzi (che ha diretto il Roccella per sole due partite di campionato) e il ds Leghissa (che da quando è nel Roccella la squadra ha fatto zero punti!!!). |
In merito alle considerazioni del Roccella calcio, e alle continue diffamazioni espresse nei miei confronti, ci tengo a precisare punto per punto i fatti da voi riportati.
Primo punto: non sono arrivato il 29 .12 bensì il 27.12 alle ore 11 ero a Roccella. Ho viaggiato a mie spese lasciando la mia famiglia, nel giorno di Santo Stefano, convinto dalle insistenze del direttore Leghissa, che mi garantiva sul progetto e sulla conoscenza personale del Presidente Rocco Femia. Le mie minime richieste economiche per venire a Roccella con 6 punti in 16 partite, erano 1500 euro al mese più vitto e alloggio . Ho ancora in mente la voce di Leghissa che mi comunicava che il Presidente aveva accettato le mie richieste .
Punto secondo: inizialmente avevate pensato di farmi dormire nello stesso letto con il Direttore Generale Leghissa, ci avete portato in uno scantinato che aveva solo una stanza senza finestre, matrimoniale per modo di dire. Solo dopo le mie lamentele vi siete resi conto che non potevamo dormire nello stesso letto e ci avete portato in hotel. Nessuno vi ha chiesto di farlo, ma ho apprezzato il gesto.
Punto terzo: dite che da subito ho palesato nessuna competenza tecnica? I giocatori tutti hanno sempre detto il contrario, venivano volentieri al campo e con tutti ho instaurato un grande rapporto. Il Direttore Leghissa, con il quale vivevo insieme a Roccella, mi ha sempre riferito che i giocatori parlavano molto bene di me e dei miei allenamenti e che due giocatori inoltre dopo aver visto i miei allenamenti avevano deciso di firmare per il club; queste non sono menzogne e conoscendo l’onestà intellettuale del Direttore Leghissa chiedete a lui se sono menzogne.
Punto quarto: dite che fuori dal campo mi comportavo male, che avete i testimoni, comportamenti anomali...
Mai ho portato donne in camera mia, mai ho fatto uso di sostanze e mai ho organizzato festini come mi è stato riferito dopo il mio allontanamento. Non lo chiamo esonero perché nessuno me lo ha mai comunicato a parte il portiere dell’albergo, sono stato convocato dopo l’allenamento del 25 gennaio, all’incontro erano presenti Rocco Femia, Leghissa, Romeo Bruno, più un arbitro vostro amico che non conosco il nome. A tale incontro mi avete detto che non capivo di calcio e per questo mi mandavate via. Ci siamo scontrati e i toni si sono alzati; poi ho detto ok me ne vado ma quando mi pagate? Quando mi date i soldi che avevo patteggiato con voi ? Almeno il mese di gennaio quando me lo pagate? Le parole di Femia furono domani mattina ci sentiamo per i soldi. Da mercoledì 26 gennaio fino a venerdì 29 non sono rimasto a Roccella a guardare il mare ma ho allenato regolarmente la squadra.
Sono fatti questi, il Presidente aveva dato le dimissioni e Leghissa con me presente il 26 gennaio all’allenamento ha parlato alla squadra dicendo che io rimanevo e che avrei guidato la squadra a Sersale. Ci sono i testimoni anche di quello che sto scrivendo, tutta la rosa riunita, quindi non sono io che dico menzogne.
Punto Quinto: Il contratto economico firmato con la clausola Gratuita per agevolare la società nel tesseramento, è stato fatto da me su insistenze del Leghissa che mi garantiva a voce di non preoccuparmi assolutamente della dicitura “Gratuita” e che garantiva lui personalmente sulla serietà e sullo spessore umano del Presidente Rocco Femia.
Punto sesto: i miei giorni di permanenza non sono 20 come dite voi bensì 32, dal 27 dicembre al 29 gennaio.
Punto Settimo: voi non mi avete fatto nessun regalo, mi avete dato in una busta 300 euro invece di 1500 pattuiti con il Presidente e con il Direttore Leghissa.
Per mettermi in gioco dite ero venuto a costo zero. Ma vi rendete conto di quello che sostenete? Secondo voi io lascio un lavoro da amministratore a Milano per venire gratis in una squadra ultima in classifica in Calabria? Non a casa mia, che ancora ancora si potrebbe accettare, ma in Calabria! Non é credibile sostenere una tale menzogna.
Punto Ottavo: da mercoledì 26 gennaio ho provato in tutti i modi a mettermi in contatto con la società ma il Presidente Rocco Femia prima ha lasciato la carica, per finta, poi mi ha bloccato col telefono, poi dopo avermi cacciato con il portiere dell’albergo, il sabato mattina ha convocato la squadra al campo e ha parlato malissimo del sottoscritto.
Non le bastava come mi aveva trattato Presidente? Non le bastava il danno che mi aveva causato? Perché denigrarmi ulteriormente davanti a tutta la squadra incredula, a parte i due portieri , credo.
Dopo la mia partenza avete giocato otto partite e le avete perse tutte otto prendendo almeno tre gol a partita e sono io quello che non capisce di calcio? Sono io che non ho competenze dopo vent’anni di Milan? Dopo aver salvato una squadra in serie c in Svezia? Dopo aver salvato una squadra di promozione Lentatese a Milano? Se fossi io l’incompetente per quale motivo i giocatori del Roccella dopo aver visto tre o quattro miei allenamenti hanno deciso di firmare per voi. Certo forse non sono piaciuto al figlio del Presidente, forse perché non ho mai pensato minimamente neanche di farlo giocare viste le sue totali mancanze tecniche e atletiche , forse avrei dovuto dare retta a mia moglie che mi sconsigliava di accettare la vostra proposta.
In ultimo, dove sono i sani valori e i sani principi che dite di avere? Dove sono se non pagate i giocatori, se non pagate nessuno? I vostri più che valori sono abusi di potere e per questo dovreste vergognarvi tutti, per avermi offeso come allenatore ma soprattutto come uomo.
Paolo Tarozzi
In queste considerazioni il tecnico Tarozzi cita soltanto il presidente Femia e il d.s. Leghissa. Questo blog ribadisce che, dietro queste persone, che sono solo "di facciata", a manovrare le file (e quindi anche il trattamento "riservato" a Tarozzi) dell'asd Roccella, ci sono altri membri che indirizzano e decidono sulle sorti della società dal 2015, da quando cioè la società è stata ceduta dal notaio Giannitti al Sindaco di Roccella, ed il sindaco l'ha affidata a persone di sua fiducia, assolutamente incompetenti ed arroganti, pronti a mettersi in primo piano se c'è da ricevere qualche merito ma che, nel momento in cui emergono i problemi, diventano, agli occhi dell'opinione pubblica, invisibili.
P.S.: A conferma della mala fede dell'asd Roccella su questo argomento, sta il fatto che, quanto scritto dal tecnico Tarozzi era stato postato sul gruppo facebook della società del Roccella a commento delle loro istanze, ma il suo commento è stato rimosso. Riporto, nel merito di questa censura, un commento di un lettore (prima che anche questo venga eliminato...): "Vi riempite la bocca di tanti buoni propositi ed ideali di giustizia citando come esempio di civiltà il diritto di replica, e poi cancellate la risposta di Paolo Tarozzi???"
Che vergogna!!!
domenica 13 marzo 2022
IMPROVVISAMENTE A 52 ANNI MUORE ANTONIO GUERRIERI, MIO CARO AMICO E COMPAGNO DI SCUOLA.
Ieri sera aveva visto la partita in televisione, ma in un attimo il suo cuore si è fermato e nonostante il pronto intervento in ospedale, non ce l'ha fatta!!!
GRAN BRUTTA FIGURA AGLI OCCHI DEL MONDO DEL CALCIO NAZIONALE
Non basta il disastro che il Comune ha combinato con la squadra di calcio da quando è nelle sue mani, soprattutto in quest'ultimo anno di eccellenza dove è successo di tutto e di più e i risultati sotto gli occhi di tutti: cambio di allenatore per due volte, cambio di direttore sportivo, cambio - dopo qualche mese di campionato - di tutta la rosa dei giocatori. Risultato alla 23° giornata: ultimo posto con 6 punti, 7 gol fatti e 48 subiti. Spalti completamente vuoti in ogni partita casalinga. Peggio di cosi...
Alla figuraccia che si sta facendo sui campi di calcio della Calabria (e non per colpa dei ragazzi, per carità, che ad ogni partita si impegnano per quello che possono... ), in questi giorni abbiamo letto un articolo, addirittura sulla Gazzetta dello Sport, che di certo non rende onore alla squadra del Roccella e a tutto il nostro paese!!!
Sulla Gazzetta dello Sport è stato pubblicata un'intervista rilasciata dal tecnico Paolo Tarozzi, allenatore-lampo del Roccella per sole due partite, giunto a Roccella tra Natale e Capodanno per sostituire l'allenatore storico Francesco Galati sollevato dall'incarico il 12 dicembre.
La cosa assurda è che il sig. Paolo Tarozzi è stato chiamato da Milano a venire ad allenare a Roccella sulle macerie di una società e una squadra completamente allo sbando; ha incontrato la squadra i primi di Gennaio e dopo 3 giorni ha già dovuto affrontare la prima partita, Roccella - Scalea 0 a 4. Il 6 Gennaio la Lega ha poi sospeso i campionati che sono ripresi il 23 Gennaio con la sconfitta di misura del Roccella nel derby contro il Gioiosa (1 a 0 su rigore).
Dopo questa seconda partita persa di misura, Tarozzi riprende gli allenamenti per preparare la gara successiva contro il Sersale, ma alla domenica dell'incontro non ci arriverà, perchè Venerdi 28 Gennaio viene esonerato dopo una accesa riunione della società in Municipio con la presenza del sindaco e senza la presenza del presidente (sulla carta) Femia.
Il tecnico Tarozzi - dopo solo due partite disputate - va via; la squadra torna nelle mani di Galati e continua a perdere tutte le successive partite fino ad oggi disputate; di Tarozzi si perdono le tracce fino a giorno 10 marzo, quando, sulla Gazzetta dello Sport, viene pubblicata una sua intervista dove riferisce il "trattamento" che gli è stato riservato a Roccella, un trattamento che rappresenta una vera e propria vergogna per il nostro paese, schiaffato nelle pagine di un giornale nazionale!!!
Prima di lasciarvi all'articolo apparso sulla Gazzetta dello Sport, una ultima mia considerazione: nel pezzo viene fatto il nome di due persone, un certo Leghissa, attuale direttore sportivo che ha sostituito Cecco Curtale, calato giù dal cielo da "chissà chi" per salvare la squadra dal disastro combinato dalla società, e del presidente Rocco Femia che voglio sottolineare è il sesto presidente dell'ASD Roccella in sei anni (dal 2015 ad oggi... Serafino, Muscolo, Misiti, Franco, Bruno, Femia), da quando cioè ha ceduto la mano il notaio Giannitti.
Questo la dice lunga su chi è che muove le fila della società in mano al Comune dopo Giannitti, che ha consegnato la squadra al Sindaco e da questi a persone di sua fiducia e riferimento.
Esonerato da un portiere d’albergo alle 11 di sera il giorno prima della partita con una busta contenente 300 euro e un biglietto aereo per Milano. Sembra una storia inventata, invece è tutto vero. Perché è quello che è successo a Paolo Tarozzi, nei 40 giorni di permanenza a Roccella Ionica, arrivato da Milano per allenare una squadra che prima era in Serie D e poi si è ritrovata in Eccellenza. Paolo Tarozzi, 54 anni, per gli addetti ai lavori non è un nome sconosciuto. Molti lo ricorderanno nel Milan di Berlusconi, ai tempi di Arrigo Sacchi come capufficio stampa dei rossoneri ma col pallino di allenare.
IL SOGNO
"Quello di fare l’allenatore è un desiderio che ho sempre avuto e quando mi è capitata l’occasione di farlo in maniera impegnativa (Tarozzi ha girovagato tra le giovanili di Pavia e Legnano allenando anche in Svezia nelle categorie minori, ndr.) non me la sono fatta scappare". In Calabria lo porta il ds. Massimiliano Leghissa che lo mette in contatto con il presidente del Roccella, Rocco Femia, che ha da poco esonerato l’allenatore Galati. "Dovevo venire a luglio, poi non se ne fece nulla ma a dicembre 2021 sono stato chiamato al posto di Galati e ho accettato subito. Millecinquecento euro al mese più spese ma ero entusiasta e così avevo deciso di tralasciare anche gli affari di famiglia e dell’azienda alimentare dove svolgevo le mie mansioni"
COVID
—In breve tempo, però, Tarozzi ha capito di essere arrivato nel momento sbagliato. La squadra è decimata dal Covid e alla prima partita a Scalea, senza allenamenti, e in 10 contro 11 finisce male: risultato 4-0. Ma Tarozzi è uno che non si ferma alle prime avversità. "Certo che no perché pian piano avevamo recuperato qualche elemento, ai ragazzi piacevano i miei metodi di allenamento, c’era entusiasmo anche se la mia prima in casa la perdemmo 1-0 contro il Gioiosa per un rigore molto dubbio". Con il passare dei giorni ha capito non solo di essere capitato nel momento sbagliato ma anche nel posto sbagliato. "Prima della terza gara contro il Sersale, alle 23 di venerdì il portiere dell’albergo dove soggiornavo mi bussa alla porta e mi consegna una busta con dentro 300 euro e un biglietto aereo Lamezia – Milano per il giorno dopo. Me l’ha portato uno della società- mi dice - ma non so chi sia".
PRESIDENTE
—Tarozzi allora prova mettersi in contatto col presidente Femia ma senza fortuna e nemmeno il direttore sportivo Leghissa si fa rintracciare. "Ci ho provato in tutti i modi ma non sono riuscito a parlare con nessuno. Il giorno dopo alle 9 mi aspettava fuori dall’hotel un autista che mi doveva accompagnare all’aeroporto". Intanto Galati era tornato sulla panchina del Roccella. "Una volta a Milano ho cercato ripetutamente di contattare il presidente e anche Leghissa ma senza fortuna. Ero disposto a tornare e a decurtarmi anche lo stipendio perché volevo finire il mio lavoro, ma purtroppo non è stato possibile". Non che la marcia indietro sia servita a qualcosa: dopo la partenza di Tarozzi il Roccella ha perso altre sette gare di fila, è ultimo in classifica e anche la zona playout appare ormai un miraggio
Il link con l'articolo:
sabato 12 marzo 2022
SINDACO, PER FAVORE, NO PROPAGANDA MA FATTI
Ieri è stato annunciato la creazione di uno sportello sul Municipio per dare informazioni ai profughi ucraini in fuga dalla guerra con tanto di presentazione da parte del sindaco.
Considerato che proprio ieri l'altro una persona ucraina residente a Roccella è andata a chiedere informazioni proprio in Municipio su cosa fare per dichiarare l'arrivo di alcuni suoi familiari provenienti dalle zone di guerra, e nessuno ha saputo dargli risposta, mi auguro che da ivantieri - quando nessuno sapeva niente - ad oggi, le cose siano cambiate e che ci sia qualche persona pronta ad aiutare veramente e rispondere alle esigenze dei nostri fratelli ucraini.
Mi appello al sindaco invitandolo di evitare nei suoi annunci di usare sempre gli stessi slogan che siano l'arrivo dei migranti, o il problema covid o, adesso, i profughi ucraini. Lo slogan noi "non ci preoccupiamo ma ci occupiamo..." ormai ci ha stancato, è vecchio e superato e, usato in maniera cosi ripetitiva, è evidente a tutti che trattasi soltanto di annuncio propagandistico per dire quanto voi siete bravi e per fare presa sui social.
Pubblicate l'annuncio del servizio sul sito del Comune (perchè ancora non c'è!!!) e non soltanto sui vostri gruppi e profili social.
Non abbiamo bisogno di slogan e di "mi piace", abbiamo bisogno di fatti concreti, qui occorre lavorare tutti insieme per alleviare le sofferenze della gente che soffre!!!
Grazie!!!
giovedì 10 marzo 2022
SARANNO OSPITATI ALL'ORATORIO E NELLA SEDE CARITAS GLI UCRAINI IN ARRIVO DAI CAMPI DI GUERRA.
I pulmann, che nei giorni scorsi hanno portato viveri e medicinali per la popolazione ucraina, sono ripartiti nella notte tra l'8 e il 9 Marzo da Vyšné Nemecké (Slovacchia) con a bordo 45 profughi che saranno accolti dalla diocesi di Locri-Gerace. L'arrivo è previsto per stamattina dove ad attenderli c'è una comunità intera.
Parte di loro verranno accolti a Roccella nelle sedi dell'Oratorio e della Caritas.
«I nostri pullman - dichiara don Pietro Romeo, vicario generale della diocesi di Locri e capodelegazione - erano gli unici diretti in Italia. La maggior parte delle popolazioni in fuga cercano di ricongiungersi coi propri cari nei paesi confinanti o comunque del Centro Europa».
Così le tratte più battute sono Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Svizzera. «L'Italia è troppo lontana e il sentimento di tanti è quello di rimanere il più vicino possibile all'Ucraina» spiega don Pietro che aggiunge: «Noi abbiamo portato con noi proprio quelli che non sapevano dove andare e non avevano nessun punto di riferimento». In totale, a bordo dei pullman messi a disposizione da Autolinee Federico, sono salite 45 persone.
Gli ucraini in fuga sono stati tamponati dalla Veneranda Morelli, medico chirurgo, collaboratrice medico pediatra di base e medico titolare continuità assistenziale, all'interno delle tende di frontiera. Un lavoro sinergico il suo con le donne ucraine partite dalla Locride come mediatrici ed interpreti.
«La situazione è davvero disperata: è un disastro umanitario terribile» commenta con un filo di commozione don Pietro Romeo. Tra le tante storie di sofferenze ce n'è una che ha colpito i volontari calabresi: una ragazza di 19 anni ha viaggiato da sola per 48 ore. Una sfida contro i propri limiti per scappare dalle bombe che stanno distruggendo le città ucraine.
I rifugiati a bordo sono tutti cattolici di rito bizantino e parlano solo ucraino. La quasi totalità sono donne con bambini; c'è solo un nucleo familiare intero: il papà è stato lasciato passare oltre il confine in quanto ha ben quattro figli
I pullman hanno percorso oltre duemila chilometri che separano l'Ucraina dalla Locride, ed è atteso in queste ore. Una distanza solo geografica. Ad attenderli le case della diocesi di Locri già messe a punto dai volontari della Caritas locale e di altre varie associazioni.
Fonte: Avvenire di Calabria.
2 agosto 2020 - 2 agosto 2021: Un anno senza Ludovico
JEU SUGNU CALABRISI - Sigla ufficiale Musica Etnosong 2019 Premio Mia Martini
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ROCCELLA JONICA VISTA DA GERACE
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DUE STRAORDINARI SCATTI DI ANGELO LAGANA'
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VINCENZO MILANO CI REGALA L'ECLISSI SOLARE VISTA DAL CASTELLO
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Questo straordinario evento è stato filmato dal videomaker Vincenzo Milano del Laboratorio DreamLab Studio di Roccella Jonica dalla postazione della Torre di Pizzofalcone. Un video, montato e musicato con grande sapienza, capace di trasmettere un brivido di emozione.
FESTIVAL JAZZ: DALLA GRANDE ILLUSIONE ALL'IMPIETOSA REALTA'
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OLTRAGGIO ALLA CITTA'
ECCO PERCHE' POCO PIU' DI UN ANNO FA PESTAVA I PUGNI SUL TAVOLO DEL CONVENTO DEI MINIMI
I VINCITORI DI ROCCELLA ON YOUTUBE
Meritato primo posto per l'invenzione "Scirobetta" dal nome dei due cortiggiani del re Carafa che nel caldo estivo roccellese ha trovato rinfresco solo con questa speciale bibita a base dei nostri limoni... Simpaticissimi e bravissimi davvero tutti i ragazzini-attori che hanno recitato nel video. Con questo video credo che si mostra per la prima volta l'interno del nostro castello in via di restauro in rete. 10 e lode a Francesco Cappelleri, complimenti vivissimi.
Solo un'idea cosi innovativa poteva battere il vincitore dello scorso anno. Alessandro Neumann, dopo il simpaticissimo "U Pirozzu" con cui ha trionfato nella prima edizione, ha girato il secondo atto che si chiama "U tarantozzu" ed è ancora una volta uno strepitoso successo. Le suggestive immagini dal basso dei passi di taranta, dimostrano l'estro e il talento dell'autore che conferma molti dei protagonisti-attori de "U Pirozzu, che diventano delle vere e proprie macchiette. Non vedo già l'ora di vedere la terza parte il prossimo anno...
Da museo il terzo video classificato girato e montato da due giovani, Antonio Dimasi e Felice Guarneri, con lo zampino dei reperti "storici" fotografici dell'archivio dell'associazione "Roccella com'era". "Fra i ricordi di un passato" è la storia di due bambini che, attraverso stupende immagini del passato di Roccella Jonica che sembrano animarsi grazie agli effetti speciali degli autori, raccontano la vita di 50 anni fa del loro paese e alla fine, oggi, si chiedono... "Chissà come sarà fra 50 anni?" Bellissima colonna sonora e un invito a tutti di guardarlo, agli adulti per fargli rivivere meravigliose emozioni e ricordi e ai giovani per fargli scoprire la semplicità insieme al sorriso genuino che c'era una volta. Da pelle d'oca...
E adesso non ci resta che... ammirarli.