Nonostante molti non lo hanno conosciuto personalmente, hanno seguito però la spregevole vicenda dell'esonero dell'allenatore del Roccella calcio (ha allenato la squadra soltanto per due giornate di campionato!), attraverso la Gazzetta dello Sport e le pubblicazioni di questo blog.
Pubblico due riflessioni che solidarizzano con il mister Paolo Tarozzi e riflettono sulle vicissitudini dell'asd Roccella
1.
Ma che squallida vicenda.
Innanzitutto esprimo tutta la mia solidarietà al sig. Tarozzi, vittima innocente di questa lurida storiaccia.
Per capirci qualcosa bisognerebbe scrivere pagine ed affondare le radici nei momenti migliori dell'ASD Roccella che coincide con la scelta della precedente e vera proprietà (Giannitti) di lasciare il club.
In quel preciso punto fu commesso un grande errore, fatto di presunzione e arroganza.
Anziché ridimensionarsi e cercare di vendere la squadra ad una nuova proprietà solida e volenterosa, si pretese di continuare quelli che fino a quel momento erano stati i meriti sportivi della squadra ottenuti sul campo, vale a dire la serie D, con gli sforzi da parte dell'amministrazione comunale che forse non aveva null'altro a cui pensare.
Si diede così fondo alle casse comunali, gli esborsi dei primi anni sono stati notevoli e forse unici in tutto il panorama nazionale, una serie D a carico della casse comunali quindi a carico dei poveri cittadini che col pallone hanno poco a che vedere.
Ad un certo punto, dopo 2 o 3 anni gli scandalosi rubinetti finanziari del Comune furono chiusi e si cercarono altre soluzioni, coinvolgendo terzi soggetti, che però non avevano passione, e senza mai prendere l'ipotesi di un sano ridimensionamento ed a suon di ricorsi, lettere e raccomandate furono ancora un paio d'anni di poco gloriosa serie D.
Poi è successo quel che doveva già succedere, Roccella con poco meno di 7mila residenti di cui la metà domiciliata fuori paese può garantirsi un campionato di serie D?
La risposta credo si trovi tutta nella squallida vicenda del signor Tarozzi, vittima inconsapevole di quel malaffare e servilismo che affligge la nostra piccola comunità.
RH
2.
A Roccella Ionica, politica, calcio, buon senso e umanità sono morti da quando è in carica la classe politica attuale.
Nessuno dei signoroni in carica si adopera seriamente a risolvere i gravi e reali problemi esistenti su tutti i livelli nel paese, mentre appena viene spostata una piuma dal vento si prodigano a preparare elogi ed encomi solo per se stessi.
Una volta chi veniva a Roccella se ne andava via portando nel cuore l'affetto e l'umanità ricevuta da tutti, oggi se ne va dicendo "siamo in Calabria cosa potevo aspettarmi..." Che tristezza, che amarezza.
Questa spiacevole vicenda del sig. Tarozzi (che personalmente non ho mai conosciuto) sicuramente è il risultato di una cattiva gestione, o meglio, di una realtà data in mano a persone certamente incompetenti o peggio ancora strafottenti, che non hanno a cuore l'immagine del paese (dato il ruolo pubblico ricoperto) ma solo interessi personali.
In questi casi, a mio parere, la cosa corretta da fare è solo una: DIMISSIONI E SCUSE PUBBLICHE A TUTTA LA CITTADINAZA!!!!
Ma queste sono solo utopie....
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