Chi volesse inviarmi notizie, messaggi, comunicazioni di manifestazioni ed eventi da pubblicare sul blog può farlo attraverso la mail niko.25@hotmail.it



venerdì 29 agosto 2014

RITORNIAMO A PARLARE DEL SEQUESTRO DEGLI OMBRELLONI IN SPIAGGIA

Come tutti ricorderete la mattina del 14 agosto scorso la Capitaneria di Porto, in collaborazione con dei dipendenti del Comune di Roccella Jonica, hanno proceduto a sequestrare lunga tutta la battigia del litorale del nostro paese, gli ombrelloni, sdraio, e altro, lasciati dai bagnanti in spiaggia un giorno per l'altro, in esecuzione ad una Ordinanza per la balneazione emanata dal comune di Roccella Jonica, che “vieta di lasciare, oltre il tramonto, sulle spiagge libere, ombrelloni, sedie a sdraio, tende e altre attrezzature comunque denominate".
 
A margine della notizia chi vi scrive si è permesso, a caldo, di fare una sua considerazione, che è la seguente: la legge è legge e in quanto tale va rispettata, senza voler giustificare coloro che abitudinariamente lasciano gli ombrelloni nella spiaggia libera, perché ragione non ne hanno, vorrei solo chiedere dov'è esposta l'ordinanza del Comune di Roccella Jonica (art. 2 dell’Ordinanza per la balneazione n. 22 del 28.06.2013) che informa di tale violazione... Perché è vero che la legge non ammette ignoranza, ma è pure vero che l'ignoranza può essere vinta con una corretta informazione.
 
Rimanendo assolutamente di quest'avviso, oggi una cittadina roccellese ha manifestato, attraverso il blog, il suo disappunto per i metodi bruschi adottati per eseguire quell'ordinanza "fantasma", che vogliamo riportare sempre nel rispetto del lavoro delle autorità e delle leggi.

Ciao Nicola  ti scrivo a proposito del sequestro degli ombrelloni avvenuta il 14 agosto di cui tu hai riportato la notizia nel tuo blog (http://roccellasiamonoi.blogspot.it/2014/08/sequestro-di-ombrelloni-in-spiaggia.html).

Capisco che c'era un ordinanza del sindaco, mi sembra del mese di maggio, ma nessuno ne e' venuto a conoscenza! Ma le ordinaze non dovrebbero essere affisse da qualche parte a vista della cittadinanza? Mica possiamo andare ogni mattina  al comune per aggiornarci  sulle ordinanze!

Ma  possibile che un sindaco non abbia un po' di autorità nel suo comune?  
Quando la capitaneria ha chiesto il camion  per il servizio non poteva dire: datemi un giorno di tempo per avvisare la cittadinanza  e poi se la cittadinanza non recepiva, allora aveva tutte le ragioni per eseguire l'ordine. 

Credimi ho sentito tanti turisti lamentarsi per questo. Ma poi se l'ordinanza era di maggio  si sono ricordati il 14 agosto per eseguire l'ordine? Non sono passibili tutti di  mancata osservanza delle leggi? 

A Tropea, forse questo il comune non lo sa, per incentivare il turismo il comune mette a disposizione degli ombrelloni  pubblici nella spiaggia, chi arriva si serve. E qui, invece, il contrario.

Pensa al disagio, di chi con bambini al seguito, arrivati in spiaggia, hanno trovato questa brutta sorpresa. Non  è stato per niente corretto non avvisare prima ( mi viene un dubbio:  non sarà stato che la notte dopo c'era la notte bianca e  serviva lo spianamento della spiaggia per il ballo? Ed era necessario togliere gli ombrelloni di quel tratto di spiaggia... E allora fuori tutti!!!).

Vogliamo risposte non si puo sempre tacere su tutto! Siccome ti seguo sempre  e so che sei l'unico che si fa sentire  nel giusto e nello storto  affido a te questa  questione assieme ad un bel po' di "ombrellonisti", che sia chiaro non è per il danno economico  ma per l'azione  scorretta  da parte dell'amministrazione  comunale. 

Lettera firmata

Conoscendo l'amministrazione capestro che dobbiamo subire e, come dice anche lei, la presenza di un sindaco senza autorità, non mi meraviglio più di tanto. Credo fermamente nelle sue legittime lagnanze convinto che ci fosse una più equa alternativa all'operazione brusca effettuata alla vigilia della "Notte Bianca"(Iervasi Nicola)

UNA BELLISSIMA STORIA DI BUONA SANITA'

 
Cronaca si una storia vissuta: l'uomo del "letto uno" ringrazia...
Abbiamo letto, qualche giorno fa fra le righe della riviera online e sul quotidiano Catanzaro informa, una bellissima testimonianza del nostro concittadino prof. Aldo Scimone in merito alla sua esperienza negli Ospedali di Locri prima e Catanzaro dopo a seguito di un preoccupante principio d'infarto.
 
Una storia che merita di essere ancora proposta affinché venga maggiormente diffusa la fiducia che medici e reparti ospedalieri di eccellenza sono presenti anche in Calabria con una professionalità che non ha nulla da invidiare a nessun altro ospedale d'Italia.
 
Una storia davvero toccante che siamo sicuri emozionerà anche i lettori di questo blog


  
Ci risiamo. Siamo qui ancora una volta a parlare di sanità. E già tutti a pensare:  la solita storia di malasanità, medici sotto accusa, infermieri superficiali e poco professionali e pazienti “spazientiti”, (è un eufemismo), che attendono, attendono, attendono.
   E invece no. La storia che sto per raccontare è di un altro colore. Voglio ribadire che oltre le storture, i torti, le disgrazie che possono capitare, e capitano, in special modo in questa terra di Calabria, può succedere di trovare delle perle, dei valori che vanno messi in risalto e fungere da volano, come diaspora, per altri eventi.
   Parlo di due strutture calabresi, si calabresi, per una delle quali si è detto di tutto, nel bene e nel male.         
L’UTIC dell’Ospedale di Locri, e l’UTIC dell’Azienda Ospedaliera di Germaneto-Catanzaro.
Ma cominciamo dall’inizio. Mi sono ritrovato, e non per mia volontà, credetemi, coricato su un lettino dell’unità cardiologica Utic di Locri ed il personale presente al momento – grazie dott.ssa Minniti – con un intuito ed una prontezza degni del migliore freddo e cinico computer, è un complimento,  dopo avermi visitato, prende la decisione giusta tra le più giuste, ed io mi ritrovo a volare, nel senso vero della parola, verso l’Ospedale di Germaneto, reparto UTIC.
E qui comincia l’avventura. Frastornato, un tantino preoccupato (chissà perchè  poi), mi trovo a subire la mia prima, e spero ultima, coronarografia con successivo intervento angioplastico. Intanto sono trasferito nel reparto terapia intensiva dell’Utic. Si tratta di un salone rettangolare dove ci sono 8 letti ultramoderni, ma che secondo le esigenze del momento diventano 10 oppure 12 o ancora 14 posti letto, separati tra loro da una parete divisoria amovibile, necessaria per la dovuta privacy.  Non sono anestetizzato, quindi con la mia lucidità, posso osservare tutto quel che mi sta attorno, anche perchè il mio letto, Letto1, si trova all’inizio della stanza, lato corto, perpendicolare agli altri, in una posizione dalla quale posso osservare tutta la stanza: alla mia destra i lettini degli ammalati, alla mia sinistra, in posizione centrale, la postazione dell’equipe medico infermieristica.
La prima cosa che mi colpisce è la mancanza del tempo, nel senso che pare che il tempo si sia fermato.

"ROCCELLA BENE COMUNE" DISCUTE DELLA VERITA' NASCOSTA SUL FESTIVAL JAZZ


 


“FESTIVAL  JAZZ”: DALLA GRANDE ILLUSIONE ALL’IMPIETOSA REALTÀ
(ANALISI DI UN FALLIMENTO E PROPOSTE PER UN NUOVO INIZIO)
DOMENICA 31 AGOSTO - ORE 19
LARGO COLONNE – VIA MARINA – ROCCELLA JONICA

INCONTRO-DIBATTITO

INTRODUCE: NICOLA IERVASI
(RESPONSABILE GRUPPO LAVORO – SVILUPPO E POLITICHE SOCIALI – “ROCCELLA BENE COMUNE”)

RELAZIONA: MAESTRO CARLO FRASCÀ 
(ESPERTO EVENTI SOCIO-CULTURALI)

Interventi e testimonianze
CONCLUDE: AVV. DOMENICO CIRCOSTA
(COORDINATORE “ROCCELLA BENE COMUNE”)

COORDINA: ING. MAURIZIO COSTARELLA 
(SEGRETARIO  COORDINAMENTO  “ROCCELLA BENE COMUNE”)

                                                                        RAGGRUPPAMENTO POLITICO “ROCCELLA BENE COMUNE”

mercoledì 27 agosto 2014

UN'ALTRA OTTIMA STAGIONE PER IL LUNA PARK PATRUNO

Domenica 24 Agosto è come sia stato il giorno di chiusura della stagione estiva; per tutta l'estate infatti, il Luna Park Patruno ci ha accompagnati ogni giorno con tutti i suoi divertimenti, dalla due piste dell'autoscontro alle molle elastiche, dai gonfiabili al tiro a segno, una girandola di attrazioni che hanno intrattenuto piacevolmente grandi e piccini tutte le sere d'estate.

Ed è stato un nuovo anno di successi. Infatti tutti gli intrattenimenti, e soprattutto la grande pista dell'autoscontro è stata ogni sera presa d'assalto, e tutt'intorno c'è stata sempre una marea di gente, grazie anche alla buona musica irradiata dal dj Giuseppe. Spesso è stata proprio la pista del Luna Park il luogo di incontro dei giovani, locali e non, per vedersi, intrattenersi, fare amicizia.

Domenica sera lo spettacolo viaggiante Patruno ha chiuso la stagione a Roccella Jonica con un'altra serata strapiena di gente. E la più grande gioia è aver rivisto a dirigere le operazioni di smontaggio il patron del Luna Park, Michele Patruno che ha subito qualche settimana fa un delicato intervento chirurgico al cuore dopo essersi sentito male in piena notte proprio sul posto di lavoro. L'intervento fortunatamente è andato bene e il sig. Michele sta superando brillantemente anche il periodo di convalescenza tant'è che non è riuscito a trattenersi nel non rimanere vicino ai figli e ai nipoti negli ultimi giorni di lavoro a Roccella Jonica e quindi salutare affettuosamente tutti i cittadini che in questo mese gli hanno manifestato affetto e vicinanza.

Il Luna park Patruno è già stato impiantato in questi giorni a Gioiosa Jonica in occasione della solenne festività di San Rocco, dopodiché concluderà la sua stagione in quel di Mammola per la festività di San Nicodemo.

Ci rivedremo sicuramente il prossimo anno nel lungomare roccellese per l'animazione di un'altra emozionante estate roccellese.

RITA CICCARELLO VINCE IL CONCORSO FOTOGRAFICO "PIAZZA DOGANA"

I giudici del 1° Concorso fotografico "Piazza Dogana" conclusosi domenica 24 agosto con una bella manifestazione nella piazza denominata anche "Della Pace", hanno decretato la fotografia della signora Maria Rita Ciccarello come vincitrice del concorso categoria "Appassionati".

Nel riportare qui sotto la meravigliosa fotografia vincitrice, invitiamo i lettori a collegarsi con il sito facebook del gruppo "Roccella Jonica i ragazzi della Dogana" dove è possibile vedere tutte le altre foto vincitrici, anche della categorie "da cellulare" e "cartolina" https://www.facebook.com/iragazzidelladogana?fref=ts



CORSO DI FORMAZIONE SULL'AUTISMO PROMOSSO DALL'ASSOCIAZIONE ADDA

L’Associazione ADDA, da sempre vicina alle problematiche che affliggono i bambini diversamente abili e i loro genitori, comunica l’attivazione di un corso di formazione rivolto ad operatori sanitari e famiglie, e finalizzato alla presentazione di un modello di riabilitazione poco conosciuto inerente ad  una delle patologie più gravi dell’età evolutiva, ovvero l’autismo.
 
Il corso, presieduto dalla dott.ssa Caterina Coluccio, si svolgerà nei giorni: 6-7-12-13-14 Settembre dalle ore 9:00 alle ore 18:00 presso il Convento Dei Minimi di Roccella Jonica (RC).
 
Organizzato dal Centro di Riabilitazione Ce.j.ri. dell’Istituto di Cura Medical e Psychology di Bianco il  cui  presidente è  l’Avv. Carmelo Macrì, il corso vanta autorevoli interventi come quello del Prof. Tortorella – Direttore della Clinica di NPI dell’Università degli Studi di Messina; della Prof.ssa Gomez – Ricercatrice dell’Ospedale Italiano di Baja Blanca; della Prof.ssa M.T. Sindelar –  Psicologa e Psicoterapeutica componente comitato scientifico della Faculty ICDL di Washington, una dei maggiori esperti di Autismo a livello internazionale.
 
L’evento è in corso di accreditamento per l’assegnazione di 42,8 crediti formativi ECM preventivati.

martedì 26 agosto 2014

IL CIRCOLO DEMOCRATICO DI ROCCELLA JONICA SODDISFATTO PER L'ESITO DEL PRIMO CONFRONTO REGIONALE DEI TRE CANDIDATI


Coronati da un pubblico numerosissimo e da un dipartimento acceso e dai contenuti molto interessanti gli sforzi del segretario del Circolo di Roccella Jonica, on. Mimmo Bova e degli iscritti più attivi della sezione roccellese del Partito Democratico che, in maniera impeccabile, hanno organizzato il primo incontro regionale fra i candidati alle primarie del centrosinistra per la presidenza della Regione Calabria, ossia fra Mario Oliverio, presidente della provincia di Cosenza, Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo e Gianni Speranza sindaco di Lamezia Terme, quest'ultimo ritornato a Roccella dopo essere stato ospite, una ventina di giorni fa, del Circolo Ombre Rosse di Rifondazione Comunista nella Festa della Sinistra.

Un lavoro meticoloso e serio quello dell'onorevole Bova che per tutta l'estate ha lavorato affinché questo primissimo dibattito avvenisse a Roccella Jonica anche con l'autorevole presenza come intervistatore del giornalista RAI Pietro Melia. Il successo organizzativo con la copertura totale dei media locali e regionali, non ha deluso le aspettative delle tantissime persone che sono affluite nella "zona Belvedere" di Roccella Jonica, applaudendo a più riprese gli interventi di tutte tre i candidati.

Ha aperto il dibattito Mimmo Bova che ha tracciato un profilo delle carriere politiche e professionali dei tre candidati, sottolineando l'importanza dell'evento per poter iniziare a costruire un rapporto diretto con le persone sugli argomenti e i problemi che attanagliano la nostra Regione.

Ed infatti, dopo un lungo ragionamento sulle date ancora non decise delle prossime elezioni regionali, ci si è intrattenuti sui problemi reali della nostra Regione che vanno dalla gestione dei rifiuti, alla Sanità, ai trasporti, con la necessità di cambiare metodi e persone con una classe dirigente nuova e più credibile che si spenda verso i problemi reali (Oliverio), svincolata dai fallimenti delle passate gestioni regionali con la "rottamazione" non nelle persone in base all'età ma sulla forma di gestione basata sull'accessibilità alle conoscenze (Callipo), mandando a casa anche quella parte dell'attuale opposizione che nulla sta facendo per contrastare questa volontà del centrodestra di ritardare le elezioni regionali (Speranza).

lunedì 25 agosto 2014

OMELIA DEL VESCOVO AI FUNERALI DI MARY CIRILLO

Omelia del vescovo di Locri-Gerace ai funerali di Mary Cirillo, uccisa dal marito
(Monasterace, 24 agosto 2014)

Avrei desiderato far visita a questa comunità in un momento diverso. Ma non ho potuto fare a meno di esserlo in questa circostanza di sofferenza. Sofferenza non solo per una famiglia, ma per l’intera comunità di Monasterace e di quanti (persone, associazioni e movimenti) si sentono colpiti dal gesto compiuto da mano omicida. Siamo qui non solo per esprimere con le lacrime i nostri sentimenti, ma anche per cogliere il senso di un evento, che, nella sua gravità e tragicità, c’interroga. Interroga la comunità civile, ma interroga non meno la comunità religiosa. Parlo volutamente di comunità, intendendo rimarcare il fatto che come uomini e donne siamo chiamati a realizzare la dimensione sociale del nostro essere in “comunità di vita e di amore”, in una famiglia, ove l’io trova la sua completezza nel noi. Nessuno può ritenere di essere completo in se stesso e di non avere bisogno dell’altro. Parimenti nessuno può dire che quanto accade attorno a sè non lo interessa. No, quanto accaduto c’interessa personalmente. Non solo per quel senso di umanità che ci unisce, ma soprattutto perchè nessuno di noi è un’isola: siamo responsabili gli uni degli altri. Soprattutto in questo nostro tempo, in cui va diffondendosi una pericolosa tendenza verso la chiusura in un gretto individualismo. 
Questa nostra riflessione si colloca in un giorno di festa, la domenica, che è sacro alla comunità dei credenti in Cristo. E’ il giorno in cui noi cristiani viviamo nella fede il mistero della Pasqua del Signore. Un mistero di vita e non di morte. Avrei desiderato celebrare con voi la gioia della vita e della resurrezione, spezzando il Pane eucaristico ed ascoltando la Parola, non certo davanti al corpo esanime di una donna, che lascia orfani delle creature innocenti e la sua famiglia in un dolore incolmabile.
Di fronte a questa morte violenta, il Vangelo ci pone una domanda diretta, quella che Gesù rivolse ai suoi discepoli a Cesarea di Filippo: Voi, chi dite che io sia? E’ una domanda attuale che ritengo molto pertinente oggi, in questo nostro tempo, in cui ci troviamo troppo spesso di fronte a violenze, che non risparmiano donne e  bambini. Una domanda che ci interpella come cristiani, come credenti, ma anche come semplici uomini e donne di buona volontà. La domanda di Gesù non intende promuovere un sondaggio di opinione. Questo non interessa o interessa meno. Sappiamo come le opinioni possono essere divergenti. Quello che la domanda vuole suscitare è una presa di posizione personale di fronte a Gesù. Chi è Gesù per me? Per me che mi dico ancora cristiano. Per me che mi dico praticante e chiedo i sacramenti: il battesimo la comunione e la cresima per i figli, il sacramento del matrimonio, le esequie religiose. Per me che chiedo la comunione. O anche per me che ho una fede vacillante o che ho del tutto abbandonato la fede. 
Se, come scriveva Goehte, Cristo rappresenta un problema per l'uomo che riflette, non possiamo sottrarci all’interrogativo “Chi egli è?”. Un grande profeta? Un illuso? Un idealista? Uno dei tanti uomini che periodicamente accendono la speranza nel cuore di un'umanità fragile e disincantata? Come vorrei che noi cristiani dedicassimo più tempo in questa ricerca, per conoscerlo più in profondità. La fede cristiana non nasce da “una decisione etica” o da “una grande idea”, ma dall’incontro con la Persona di Gesù Cristo. Conoscere Lui è entrare in relazione col mistero stesso di Dio. “Io credo”, “noi crediamo” in Gesù, in un Dio vicino, che si fa prossimo alle nostre fragilità e sofferenze. Un Dio, che aveva compassione della folla che lo seguiva, che pianse alla morte dell’amico Lazzaro ed incontrando la vedova di Naim straziata per la morte del suo piccolo, che se parlava con qualcuno sapeva guardare i suoi occhi con profonda attenzione piena di amore. Che era disponibile a soffermarsi con chiunque incontrasse lungo il cammino, ad entrare nei suoi problemi, a mangiare e bere con i peccatori senza curarsi che potesse essere considerato un mangione e un beone, amico di pubblicani e peccatori. Lo vediamo consentire ad una prostituta di ungere i suoi piedi. Per me, per noi avere fede in Lui è non lasciarsi scandalizzare da questo stile di prossimità, anzi seguirlo senza paura di sporcarsi le mani. Di conseguenza, il non vedere, il non sentire, il tacere ha tanto poco di cristiano. E’ una complicità che fa male e non aiuta. Lasciarsi attrarre da Gesù , è perciò inserirsi a fondo nella società, condividere la propria vita con quanti incontriamo, ascoltarne le preoccupazioni, collaborare materialmente e spiritualmente nelle loro necessità. Sbagliamo quando ci comportiamo da cristiani “discreti”, che non si vogliono compromettere per un falso senso di riservatezza. Altrettanto sbagliano quanti si chiudono nel proprio perbenismo, quanti hanno gli occhi chiusi, per non vedere. Non intervenire per mettere pace, non saper tendere la mano o scambiare un sorriso è arrendevolezza, se non “un lavarsi le mani” che non aiuta e talvolta sa di complicità. Benedetto XVI ebbe a scrivere che “chiudere gli occhi di fronte al prossimo rende ciechi anche di fronte a Dio”. Ribatte papa Francesco: “Ogni volta che apriamo gli occhi per riconoscere l’altro, viene maggiormente illuminata la fede per riconoscere Dio”. Da questo deriva che lo stile del cristiano non è il devozionalismo edulcorato e povero di slanci umani, l’avere “occhi aperti”, che vedono le povertà e le fragilità, che non giudicano, amano ed abbracciano le sofferenze altrui. Conosce Gesù ed ha fede in lui chi “sa uscire da se stesso”. Dobbiamo “imparare a scoprire Gesù nel volto degli altri, nella loro voce, nelle loro richieste di aiuto”. Se vogliamo offrire un apporto positivo alla società in cui viviamo, se non vogliamo continuare a vivere esperienze terribili di morti ingiustificabili, liberiamoci dalla mentalità individualista, indifferente ed egoista che rende il nostro mondo sempre meno umano.
Signore, ti preghiamo, ascolta questa nostra preghiera. Se la nostra fede di fronte a certi fatti vacilla, lascia che ci chiediamo: Dove stiamo andando? Che ne è dei nostri sentimenti? E degli affetti più cari? Come poter guarire il nostro cuore malato? Come salvaguardare l’amore dell’uomo e della donna senza che si trasformi improvvisamente in lacrime e pianto?
Ti chiediamo qual è la via che ci porta alla vita? Non abbiamo dubbi: è il comandamento dell’amore, quello che abbiamo sempre conosciuto, ma poco praticato. Aiutaci a superare la terribile frattura che c’è dentro di noi tra la via del bene che ammiriamo e quella del male nella quale cadiamo. Questa “divisione” in noi si chiama infedeltà, tradimento, ambizione, intrigo e tornaconto. 
E così il nostro mondo piomba nelle tenebre. 
Ora, Signore, tutti noi, questo intero pese, sembra essere sprofondato nell’oscurità. E’ l’oscurità del male che ci avvolge ed oscura il cammino della speranza. Il volto di una donna che sprigiona bellezza è macchiato di sangue. Un cuore di mamma ha smesso di battere. Muore la speranza. Muore la speranza quando il sangue  scorre davanti agli occhi degli innocenti. Muore la speranza, quando a piccole creature si ruba il sorriso della mamma. 
Perdonaci, Signore. Siamo responsabili di ogni violenza che distrugge i sogni di una mamma. Responsabili del sangue versato, responsabili delle divisioni e dell’odio che si consumano nelle mura domestiche. Quando  la passione uccide l’amore,  l’amore si trasforma in odio distruttivo, la malvagità distrugge l’affetto più caro.
Perdonaci, Signore. Rimuovi da noi l’indifferenza di fronte ad ogni forma di violenza nei confronti di donne madri, speranza di futuro, di vita e di fecondità. Rompi la solitudine fra le mura domestiche ed abbatti i muri eretti dal nostro egoismo e perbenismo.
Grazie, Mary, se la tua morte apre la nostra riflessione alla sacralità della vita. Grazie se fai sorgere in noi il disprezzo per la violenza sulle donne, che sono le nostre madri. E su ogni forma di violenza. I tuoi occhi implorano pietà. Implorano pietà per i quattro figli generati nell’amore. Per l’amore fragile, tradito e dimenticato. Una pietà che siamo chiamati ad accogliere e ad invocare: Pietà, Signore, pietà. 
Abbiamo qui ed ora bisogno di silenzio. La vita di una famiglia è stata ferita, sconvolta, invasa da domande e indiscrezioni: abbiamo bisogno di silenzio. Il nome di questo piccolo paese fatto di gente normale è risuonato dappertutto accompagnato da un senso di orrore e di inquietudine: abbiamo bisogno del silenzio. Le parole sono come travolte dal disagio di avere perduto il significato che sembrava ovvio, il significato che tiene in piedi il mondo. Dopo quello che è successo, che cosa significano parole come “marito”, “moglie”, “figlio”, “amore”? 
Abbiamo bisogno di silenzio.
Signore, apri il nostro cuore e la nostra mente a comprendere che amore e responsabilità vanno insieme. Che nulla può giustificare gesti di violenza, che distruggono una vita, tante vita ed altre fanno piombare nell’abbandono e nella solitudine. 
A te, Mary, dico: Dormi mamma, ma continua a vegliare sui tuoi figli. Ed al Signore: non togliere loro la gioia di vivere e la speranza. Amen. 
+ Francesco Oliva
Vescovo di Locri-Gerace

 
Omelia del vescovo di Locri-Gerace ai funerali di Mary Cirillo, uccisa dal marito
(Monasterace, 24 agosto 2014)


Avrei desiderato far visita a questa comunità in... un momento diverso. Ma non ho potuto fare a meno di esserlo in questa circostanza di sofferenza.

Sofferenza non solo per una famiglia, ma per l’intera comunità di Monasterace e di quanti (persone, associazioni e movimenti) si sentono colpiti dal gesto compiuto da mano omicida. Siamo qui non solo per esprimere con le lacrime i nostri sentimenti, ma anche per cogliere il senso di un evento, che, nella sua gravità e tragicità, c’interroga. Interroga la comunità civile, ma interroga non meno la comunità religiosa.

Parlo volutamente di comunità, intendendo rimarcare il fatto che come uomini e donne siamo chiamati a realizzare la dimensione sociale del nostro essere in “comunità di vita e di amore”, in una famiglia, ove l’io trova la sua completezza nel noi. Nessuno può ritenere di essere completo in se stesso e di non avere bisogno dell’altro.

Parimenti nessuno può dire che quanto accade attorno a sè non lo interessa. No, quanto accaduto c’interessa personalmente. Non solo per quel senso di umanità che ci unisce, ma soprattutto perchè nessuno di noi è un’isola: siamo responsabili gli uni degli altri. Soprattutto in questo nostro tempo, in cui va diffondendosi una pericolosa tendenza verso la chiusura in un gretto individualismo. 

sabato 23 agosto 2014

MANUELA CRICELLI VINCE IL PREMIO "FLASH SOUND" CON IL VIDEOCLIP "SULI D'AGUSTU"

Un altro importante riconoscimento per la cantante di Roccella, segnalata dalla rivista "Musica Jazz" tra le cento migliori voci del genere


Lo scorso 14 agosto, il videoclip "Suli d'agustu" della cantante roccellese Manuela Cricelli, con la regia di Alberto Gatto, ha conseguito il "Flash Sound" al Festival Internazionale "Premio Cinematografico Palena".
Dopo il riconoscimento della rivista "Musica Jazz", che inserisce la meravigliosa voce della Cricelli tra le cento migliori del genere, la bella composizione firmata Platani-Niutta si fregia del celebre "Flash Sound" «per aver rappresentato con alto simbolismo, semplicità, armonia musicale e sensibilità d'animo, l'ambiente e i sentimenti che vengono facilmente percepiti da chi ascolta la musica e vede le immagini con grande partecipazione. Il tutto presentato in forma armoniosa e poetica che tocca le note più intime dello spettatore con delicatezza».
"Suli d'agustu" – testo in vernacolo del cauloniese Enzo Niutta – ha superato la fase finale del premio contro il "Niente al mondo" di Dolcenera, entrambi selezionati tra i trentacinque giunti da tutto il mondo.
Come scrive in una nota l'associazione Bird Production «alla serata ha partecipato come ospite l'attore hollywoodiano Randall Paul ("Mission Impossible", "Eyes Wide Shut"), il quale ha definito l'opera di Alberto Gatto «vero cinema a differenza di alcuni grandi film hollywoodiani dove sono le grandi somme in dollari a farla da padrone».
Il videoclip è stato prodotto dalla "Fondazione Ciccio Marzano" in collaborazione con "Bird Production", interpreti Vincenzo Muià e la stessa Manuela Cricelli, musica e arrangiamenti Peppe Platani, testo Enzo Niutta, ensamble strumentale: Platani (chitarra), Francesco Sgambelluri (violini e viola), Giovanni Curinga (violoncello), Salvatore Schipilliti (contrabbasso), Omar Mrad (percussioni). Direttore della fotografia e del montaggio: Bernardo Migliaccio Spina».

Ecco il videoclip vincitore del premio:


2 agosto 2020 - 2 agosto 2021: Un anno senza Ludovico

2 agosto 2020  - 2 agosto 2021: Un anno senza Ludovico
2 Agosto 2020 - 2 Agosto 2021: un anno senza Ludovico. Il ricordo di Ludovico Lombardo ad un anno dalla sua tragica scomparsa. Sempre nel cuore dei tuoi amici e sempre nel cuore dei roccellesi.

JEU SUGNU CALABRISI - Sigla ufficiale Musica Etnosong 2019 Premio Mia Martini

La vera storia dei nostri emigranti che, per motivi di lavoro, sono stati "costretti" a lasciare la Terra in cerca di lavoro ma col cuore rivolto SEMPRE nell'estremo lembo della "nostra" Penisola: la CALABRIA!

ROCCELLA JONICA VISTA DA GERACE

ROCCELLA JONICA VISTA DA GERACE
Foto di Angelo Lagana'

DUE STRAORDINARI SCATTI DI ANGELO LAGANA'

Un Lungomare così, a Reggio, non si vedeva da tanti tanti anni. Le Frecce Tricolori hanno richiamato in città decine di migliaia di persone da tutte le province calabresi e da gran parte della Sicilia. La via Marina, completamente chiusa al traffico in occasione della seconda “domenica sostenibile”, s’è gremita di circa 100.000 persone che nel pomeriggio hanno assistito incantate allo spettacolo dell’Air Show “Scilla & Cariddi” con l’esibizione delle celebri Frecce Tricolore.

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VINCENZO MILANO CI REGALA L'ECLISSI SOLARE VISTA DAL CASTELLO

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Oggi 20 marzo, nonostante le nuvole, abbiamo potuto assistere, dalle nove e mezza fino alle undici, all'eclissi di sole. Qui da noi il sole, "coperto" dall'ombra della luna, si è oscurato soltanto per il 41%. La prossima eclissi parziale avverrà nel 2026 mentre per avere un'altra eclissi solare totale dovremmo "attendere" fino al 2081.
Questo straordinario evento è stato filmato dal videomaker Vincenzo Milano del Laboratorio DreamLab Studio di Roccella Jonica dalla postazione della Torre di Pizzofalcone. Un video, montato e musicato con grande sapienza, capace di trasmettere un brivido di emozione.

FESTIVAL JAZZ: DALLA GRANDE ILLUSIONE ALL'IMPIETOSA REALTA'

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Il regalo di Natale del M°. Angelo Laganà

OLTRAGGIO ALLA CITTA'

OLTRAGGIO ALLA CITTA'
OLTRAGGIO ALLA CITTA'. Foto di Angelo Laganà


ECCO PERCHE' POCO PIU' DI UN ANNO FA PESTAVA I PUGNI SUL TAVOLO DEL CONVENTO DEI MINIMI

ECCO PERCHE' POCO PIU' DI UN ANNO FA PESTAVA I PUGNI SUL TAVOLO DEL CONVENTO DEI MINIMI
Quale sindaco mai oltre a lui stesso o a chi per lui avrebbe consentito una liquidazione cosi rapida a suo favore? Un ulteriore una tantum prelevato da un fondo "segreto e nascosto". Cari elettori meditate...Dedicato a tutte quelle associazioni che partecipano alle riunioni con l'amministrazione la quale puntualmente ricorda pressappoco cosi: "Non chiedete soldi perchè non ce ne sono!"

I VINCITORI DI ROCCELLA ON YOUTUBE

Tre straordinari video sono saliti sul podio in questa 2° edizione del Concorso curato da Mariagrazia Curciarello. Tre video, diversi fra loro, che li accomuna solo la volontà di valorizzare al massimo le risorse naturalistiche di Roccella Jonica, obiettivo riuscito appieno grazie alle idee che hanno sbizzarrito la fantasia degli autori, ma anche del montaggio del video, agli "attori" e agli ambienti.
Meritato primo posto per l'invenzione "Scirobetta" dal nome dei due cortiggiani del re Carafa che nel caldo estivo roccellese ha trovato rinfresco solo con questa speciale bibita a base dei nostri limoni... Simpaticissimi e bravissimi davvero tutti i ragazzini-attori che hanno recitato nel video. Con questo video credo che si mostra per la prima volta l'interno del nostro castello in via di restauro in rete. 10 e lode a Francesco Cappelleri, complimenti vivissimi.
Solo un'idea cosi innovativa poteva battere il vincitore dello scorso anno. Alessandro Neumann, dopo il simpaticissimo "U Pirozzu" con cui ha trionfato nella prima edizione, ha girato il secondo atto che si chiama "U tarantozzu" ed è ancora una volta uno strepitoso successo. Le suggestive immagini dal basso dei passi di taranta, dimostrano l'estro e il talento dell'autore che conferma molti dei protagonisti-attori de "U Pirozzu, che diventano delle vere e proprie macchiette. Non vedo già l'ora di vedere la terza parte il prossimo anno...
Da museo il terzo video classificato girato e montato da due giovani, Antonio Dimasi e Felice Guarneri, con lo zampino dei reperti "storici" fotografici dell'archivio dell'associazione "Roccella com'era". "Fra i ricordi di un passato" è la storia di due bambini che, attraverso stupende immagini del passato di Roccella Jonica che sembrano animarsi grazie agli effetti speciali degli autori, raccontano la vita di 50 anni fa del loro paese e alla fine, oggi, si chiedono... "Chissà come sarà fra 50 anni?" Bellissima colonna sonora e un invito a tutti di guardarlo, agli adulti per fargli rivivere meravigliose emozioni e ricordi e ai giovani per fargli scoprire la semplicità insieme al sorriso genuino che c'era una volta. Da pelle d'oca...
E adesso non ci resta che... ammirarli.

1° classificato Roccella on youtube "A SCIRUBETTA" di Francesco Cappelleri.

2° classificato Roccella on youtube "U TARANTOZZU" di Alessandro Neumann

3° classificato "FRA I RICORDI DI UN PASSATO" di Antonio Dimasi e felice Guarneri