Da oggi e sino a lunedì 4 novembre, con modalità e forme diverse in tutta la regione, prenderà il via la protesta dei Lavoratori Socialmente Utili e di Pubblica Utilità (conosciuti come LSU e LPU) e di tutti i precari dello storico bacino istituzionalizzato calabrese.
E’ stata infatti proclamata, oggi, una giornata di sciopero regionale di questi lavoratori da parte dei sindacati regionali NIDIL CGIL, FELSA CISL e UIL TEMP.
Si tratta di una vertenza che ha raggiunto, ormai, un carattere emergenziale e che vedrà, in tutta la Calabria, la calendarizzazione di una serie di manifestazioni sindacali unitarie, su base comunale e provinciale, con presidi presso i Comuni e gli enti utilizzatori e il conseguente blocco dei servizi, in un crescendo di iniziative di protesta (anche eclatanti) già previste per le prossime settimane.
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Gli LSU e gli LPU di Roccella Jonica in sciopero. Hanno
ricevuto la solidarietà del Sindaco e di Padre Francesco.
L'Amministrazione ha espresso solidarietà attraverso un
comunicato stampa nel sito del Comune ma si è "imboscata"
nel momento in cui è stato registrato il servizio per
il TG3. |
Un continuum di proteste che si concluderà soltanto quando il Consiglio Regionale approverà la variazione di bilancio. I Sindacati chiedono, difatti, che il prossimo 11 novembre, quando si riunirà il Consiglio regionale, venga discusso e affrontato – con misure reali e concrete – il tema della stabilizzazione del bacino Lsu-Lpu: per ottenere il riconoscimento previdenziale e per garantire la copertura economica necessaria al pagamento di sussidi ed integrazioni fino al 31 dicembre 2013.
Per le OO.SS. occorre riavviare i processi di stabilizzazione e prendere atto della storicizzazione della spesa, ormai ultra quindicennale, di questi lavoratori che ammontano a 5000 in tutta la Calabria. Occorre, inoltre, prevedere le risorse necessarie – già in sede di bilancio di previsione – superando il carattere transitorio della Legge 10 del 2013.
“Durante questa mobilitazione – spiegano i Sindacati – chiediamo ai Comuni ed altri enti utilizzatori di esprimere fattivamente la solidarietà al personale LSU-LPU, comunicando alle Prefetture di riferimento, i disagi riscontrati per il blocco dei servizi resi da questi dipendenti”.
Oggi e domani, anche nei Comuni della provincia di Reggio Calabria e nella stessa sede del Comune reggino, si terranno dei presidi di protesta.
“A tal proposito – sottolineano i responsabili sindacali Sebastiano Marando (Cgil), Stefano Princi (Uil Temp) e Giovanna Fortugno (Felsa Cisl) – chiediamo che anche i Prefetti si impegnino a sollecitare una presa di posizione concreta da parte della Regione. Sono
5000 i lavoratori che, di fatto, vivono una grave situazione di disagio: non sono contrattualizzati ma svolgono funzioni fondamentali in seno alle Pubbliche Amministrazioni locali laddove garantiscono servizi pubblici essenziali”.
LSU e LPU di tutta la Calabria sono chiamati, quindi, a manifestare.
Lunedì 4 novembre, saranno
tre le proteste che si svolgeranno nel territorio calabrese.
In particolare, nella Provincia di Reggio Calabria, scenderanno in campo i dipendenti provenienti dalla Locride, da Gioia Tauro e dal resto della provincia: a
Villa San Giovanni sfileranno per i propri diritti. Perché, se i lavoratori LSU, da luglio, non percepiscono le integrazioni; quelli LPU, è da agosto che non ricevono i sussidi.