Qualche giorno fa ho pubblicato, nell'articolo dal titolo "Siamo alla fame!", le dichiarazioni dell'assessore regionale al lavoro e alle politiche sociali rilasciate nel corso della trasmissione Articolo 21 di Telespazio Calabria. L'assessore Stillitani, dopo l'intervento di un disoccupato (Rocco Panetta di Gioiosa Jonica che si è ritrovato senza lavoro dopo venti anni di servizio presso un distributore di carburanti), ci ha informati che "La Regione Calabria sta promuovendo dei bandi per il finanziamento di mense per i poveri dove tutti coloro che non hanno reddito possono andare a mangiare..."
In riferimento a questa disarmante affermazione il mio amico Francesco Bova ha sentito l'esigenza di lanciare una provocazione tra realtà e pessimismo...
Non ci posso credere che un uomo di Governo (anche se regionale) possa dire parole cosi offensive. Mi viene da pensare che il grido disperato "pane per la sua famiglia" fatto dal disoccupato l'assessore lo abbia inteso come una richiesta esplicita di cibo non come una richiesta di un'opportunità affinchè quell'uomo si potesse realizzare nella vita e guarare al futuro con tranquillità. Se ciò è accaduto non posso far altro che pensare che oltre ad essere un cinico, oltre ad essere un cattivo amministratore, quel pseudo assessore è ignorante per definizione.
Mi va bene quando dice che non ci sono le risorse per garantire il posto di lavoro alla gente, però dovrebbe domandarsi perchè ricopre quel posto se non è in grado di cercare nuove opportunità, di far arrivare fondi per lo sviluppo del territorio e della gente di Calabria, quindi farsi un esame di coscienza e dimettersi.
Infine vorrei dire ai ragazzi che non riescono a trovare una sistemazione: perchè vi ostinate a rimanere lì, perchè non provate altre situazioni, altri posti; è inutile stare attaccati a un doppio filo in un posto che oramai è talmente staccato dagli altri che non può più recuperare il terreno perduto e per questo non può offrire nulla alla gente.
Bisogna accettare tutto questo, io l'ho fatto dieci anni fa, e partire, sapendo che nessuno meglio di noi stessi vuole il nostro bene è capire che un disoccupato a trent'anni sarà un fallito a quaranta. Scusate. Doverosamente.
Francesco Bova
Anna Grollino ha ripreso queste dichiarazioni ridando un briciolo di speranza ai giovani...
Non ci sono parole per le dichiarazioni di quell'amministratore regionale. Pur condividendo il pensiero che "disoccupato a 30 anni sarà un fallito nel corso degli anni a venire", non sono d'accordo che fuggire dalla nostra Terra sia una soluzione.
Fai attenzione che il nostro errore è stato quello di non averci guardato intorno, ed aspettato il posto fisso.
Vorrei farti notare che nella nostra regione si sono create e stanno nascendo tante piccole realtà lavorative a conduzione familiare, e qualcuna di queste da lavoro anche a chi ne fa domanda.
Ti faccio qualche esempio: La mamma dell'amministratore di questo blog, tanti anni fa ha deciso di rischiare facendo la fornaia, e poi l'attività è stata trasferita al figlio;a Roccelletta di Borgia, il figlio di un falegname produce divani ed opera in tutta Italia dando lavoro a tante persone; a Siderno un'altra ditta che già si occupava di rivestire divani, poltrone, sedili ecc. ha iniziato a produrre anche divani.
Se ci guardassimo intorno di opportunità di lavoro ci sono tantissime che non sono state sfruttate e che potrebbero oggi essere utilizzate anche se con non poche difficoltà.
Certamente non diventeremo ricchi.
Se giochi la schedina, le probabilità di vincere sono quasi inesistenti.
Bisogna rischiare.
Anna Grollino