di Daniela Rullo
Lo scorso lunedì 06 luglio, al Piccolo Teatro di Roccella J., i
ragazzi di Cantoterapia, laboratorio istituito da Manuela Cricelli, nota cantante e psicologa della nostra riviera (e
non solo), si sono esibiti ne “I Promessi
Sposi Musical”, tratto da “I Promessi
Sposi, Opera Moderna” (regia di Michele Guardì e musiche di Pippo Flora).
Il progetto di Manuela Cricelli prende vita nel febbraio 2014, con il
primo laboratorio di Cantoterapia, al termine del quale i partecipanti
debuttarono col musical “Mamma Mia!”,
(con le musiche degli Abba). Anche allora i ragazzi si sono esibiti al Piccolo
Teatro per un pubblico che, come dice la nostra Manuela, deve guardare lo
spettacolo “con gli occhi del cuore”,
e non con spirito critico degli addetti ai lavori.
Il laboratorio di Cantoterapia è infatti un progetto che non ha come
scopo quello di fare di questi ragazzi degli attori e/o dei cantanti professionisti,
bensì, ha l’umile volontà di tirare fuori da ognuno di loro l’emozione pura,
senza barriere difensive, attraverso la voce, quella voce più profonda e vera
che parte dalle profondità dell’anima.
I partecipanti si mettono in gioco
durante il laboratorio esprimendo stati d’animo, sublimandoli attraverso il
canto, quell’atto così naturale di cui ogni essere umano è dotato ma che viene
spesso censurato dalle paure, dai pensieri negativi, dagli ostacoli che il
nostro stesso “io” si pone.
Manuela Cricelli, oltre ad essere una cantante e ad
insegnare loro tecnicamente come usare la voce, pone l’accento anche e
soprattutto sull’aspetto istintuale, al fine di mettere a nudo il partecipante,
non per renderlo più vulnerabile bensì più espressivo e in modo da permettergli
di sublimare emozioni che altrimenti sarebbero negative e deleterie dal punto
di vista psicologico.
Molto importante è anche l’azione fisiologica
del canto. Spiega la nostra Manuela: “Tutto
il corpo, grazie all’azione delle corde vocali, entra in vibrazione,
sollecitando la produzione di sostanze endogene del benessere che hanno un
effetto positivo sul sistema immunitario. Attraverso l’azione canora le
funzionalità respiratorie (polmonari e diaframmatiche) vengono migliorate. Vi è
una migliore ossigenazione del sangue ed irrorazione dei tessuti, con la
conseguente eliminazione di tossine! Tutto questo interessa anche la sfera
cerebrale, incrementando funzioni cognitive quali la memoria e l’apprendimento.
In condizioni di stress, il nostro cervello non è ben irrorato e le conseguenze
possono essere svariate: dalla semplice emicrania alle malattie più importanti.
Nel corso di sedute di Cantoterapia è stato dimostrato come le funzioni
cerebrali mostrassero esiti differenti, prima e dopo l’azione canora”. In
estrema sintesi: “canta che ti passa”.
Nell’arco di due stagioni di laboratori i ragazzi che hanno
partecipato agli spettacoli finali (non obbligatori per tutti) sono
notevolmente migliorati e cresciuti a livello tecnico ed espressivo. Il lavoro
di preparazione non è mai facile, dice Manuela, incontra resistenze e ostacoli,
pudori da baci scenici, paura di non essere all’altezza, ansie da prestazione e
fobia da palcoscenico. La tensione che cresce durante la preparazione di ogni spettacolo
è visibile, palpabile, “fa tremare le gambe” (dice la stessa Manuela) perché
sa, in prima persona, quanto questi ragazzi ci abbiano messo l’anima, proprio
per il carattere “amatoriale” della rappresentazione scenica, quanto abbiano
cercato di superare le proprie barriere mettendosi in gioco e cantando con la
voce, appunto, del cuore.