Ieri sera, alla prima uscita al Teatro al Concerto, credo che il Festival Jazz abbia toccato proprio il fondo di tutte le 33 edizioni. Una situazione davvero impietosa vedere artisti esibirsi nel vuoto più assoluto – gli spettatori potevano essere al massimo 200 e manco paganti – in quello che le persone parti in causa si riempiono la bocca di dire che è il più importante evento calabrese.
E se pensiamo che solo la serata di ieri sera è costata oltre 50 mila euro di soldi pubblici, ossia di tutti noi cittadini, allora ci rendiamo conto di quanto lo scandalo sia conclamato.
Non è bastato strumentalizzare la ministro per farsi propaganda, ecco che ieri sera tutti hanno visto quello che è il fallimento di una manifestazione storica che ha portato lustro al nostro paese e che oggi, soprattutto dopo gli scandali che hanno colpito l’organizzazione del festival, non ha più ragione di esistere.
Il caso ormai è scoppiato e, credo, non potrà essere più insabbiato: gli sperperi e l’indebitamento dell’associazione culturale jonica è venuto fuori insieme all’enormità di contributi assistenzialistici che si accaparra tra Ministero, Regione, Provincia e Comune e nessuno sa come e dove vanno a finire, visto che molti operai, artisti e alberghi (anche se questi non lo ammettono per non rischiare di mettersi in cattiva luce e perdere il loro credito) non vengono pagati da diversi anni!
E finalmente pare che anche la Regione Calabria abbia iniziato a prendere coscienza di questo fallimento, di questo pozzo senza fondo di accaparramento di denaro pubblico senza risultati fattibili, ed infatti – come riferisce l’Ente Regione in un comunicato stampa – “prima della liquidazione di altri fondi sarà necessaria l’interrogazione ad Equitalia per la verifica di assenza di debiti fiscali o previdenziali”.
Il deserto di pubblico ai concerti di quest’anno è anche il risultato di quanto siano stati plagiati psicologicamente i consiglieri comunali nell’ultimo consiglio/falsa del 13 agosto da parte del vicesindaco e presidente dell’ACJ che li ha imboniti con la credenza che il Festival "rappresenta il principale attrattore turistico per Roccella e crea condizioni per attrarre al suo interno flussi turistici che producono ricchezza e sviluppo per le attività economiche esistenti"; Un consiglio comunale che sarebbe da invalidare visto che si sono decisi due elargizioni economiche a favore della Fondazione Rumori mediterranei dove fanno parte anche il sindaco Certomà, l’assessore Vittorio Zito e il consigliere Vincenzo Bombardieri; e visto che al momento del voto il vicesindaco/presidente è uscito dall’aula per non incorrere nel conflitto di interessi, non si spiega come la stessa cosa non l’hanno fatta gli altri tre elementi parti interessate in Consiglio.
E comunque adesso è proprio l’ora di finirla, non è proprio più lecito tollerare che una persona utilizzi le casse comunali a suo uso e consumo, usurpando il sudore dei cittadini che pagano con sacrificio tasse e balzelli a tutte le ore. O lo capisce da solo o gli procuriamo un assistente sociale o è necessario intervenga subito la Magistratura!!!
E comunque la replica della commedia del gruppo di Sina Scali ha visto al teatro al Castello circa 600 persone, tre volte in più della prima serata del Festival Jazz. Onore a Sina Scali...