Prima di parlare della sentenza, riporto, qui di seguito, una lettera aperta inviata alla stampa il 22 aprile del 2010 dai genitori del giovane Vincenzo Giacco, per far meglio capire la vicenda e la situazione che da 7 lunghissimi anni sta attraversando questa famiglia colpita da questa immane tragedia.
da http://www.strill.it/
Quando la giustizia uccide due volte: si muore anche di omissioni.
Siamo i genitori di Vincenzo Giacco, scomparso prematuramente all’età di 23 anni.
L’incidente che ha portato via nostro figlio si verificava in data 29 dicembre 2005 sul lungomare del Comune di Roccella Jonica: a causa del dissestato manto stradale, e nello specifico per la presenza di una grossa buca ricoperta d’acqua, il veicolo su cui viaggiava sbandava ed andava a scontrarsi con la vettura procedente in senso contrario.
I soggetti che avevano il dovere di vigilare e di mantenere la strada in buono stato d’uso, onde evitare che essa si trasformasse per gli automobilisti in un’insidia occulta, non vi hanno provveduto e sono ora sotto processo dinanzi il Tribunale Penale di Siderno: sarà il Giudice a pronunciarsi sulla loro responsabilità.
Non è difficile immaginare come, dal giorno dell’incidente, le nostre vite siano completamente cambiate. Il dolore da affrontare ogni giorno è sempre fortissimo e lo sentiamo crescere e riacutizzarsi ad ogni udienza del processo. Nonostante, infatti, l’impegno ed il pugno duro dell’Avv. Antonio Ferreri del foro di Locri e dell’Avv. Daniele Abenavoli del foro di Reggio Calabria, che ci rappresentano nel processo come parti civili, cogliamo l’impotenza dei predetti difensori che ad ogni udienza assistono sviliti ad incessanti richieste di rinvio che hanno determinato, di fatto, lo stallo del processo già da diversi mesi.
Ad ogni udienza, purtroppo, tocchiamo con mano l’inefficienza del sistema giustizia ed oggi, dopo ben 15 udienze (di cui la prima celebrata all’inizio del 2008) e una lunga serie di rinvii, non si è nemmeno arrivati ad esaurire la lista dei testimoni dell’accusa.
Di questo passo, è facile prevedere quale sia l’esito finale: la prescrizione piuttosto che l’accertamento della verità processuale come noi auspichiamo.
Non vogliamo lanciare accuse contro nessuno: semplicemente ci preme mettere in evidenza i limiti di un sistema che nemmeno di fronte alla morte di un ragazzino riesce a dotarsi di strumenti che consentano, in tempi ragionevoli, di accertare le colpe di ognuno.
Questa lettera la scriviamo perché, dopo due anni di processo e ben tre di indagini, ci siamo stancati di
assistere impotenti a continui rinvii processuali per l’impedimento ora di un teste, ora di un consulente, ora di un imputato, ora del suo difensore.
Tanto dobbiamo a nostro figlio morto prematuramente per l’insopportabile negligenza di chi non ha adempiuto ai suoi doveri e altrettanto insopportabile è l’inefficienza del sistema giustizia che potrebbe, senza una decisa inversione di marcia, avvantaggiare proprio i potenziali responsabili del tragico evento.
Giacco Gina
Giacco Rocco
Con sentenza n. 1206/2006 RGNR N.4/2008 RG Dib. il Tribunale di Locri - sezione staccata di Siderno - ha sentenziato la condanna del Comune Roccella Jonica e di due professionisti, in solido tra solo, al risarcimento del 30% del danno patito dalle costituite parti civili, da considerarsi provvisoriamente esecutivo, che si liquida nel modo seguente:
- alla madre convivente, Giacco Gina, la somma di €. 75.000,00; al padre non convivente, Giacco Rocco €. 67.500,00; al fratello convivente, Giacco Luigi, la somma di €. 45.000,00.
Condanna, inoltre, i due professionisti, uno a sei e uno a 4 mesi di reclusione.
Il Comune di Roccella Jonica assieme ai due professionisti, sono condannati inoltre a l rimborso delle spese della lite per €. 14.400,00 sostenute da Giacco Gina e Luigi e €. 11.520,00 sostenute da Giacco Rocco.
La sentenza è datata 2 luglio 2012 firmata dal giudice dott.ssa Maria Grazia Gerace.
Si tratta di sentenza di primo grado, ciò significa che nonostante siano passati già 7 anni dalla tragedia del caro Vincenzo, in caso di ricorso, come tutti sappiamo il processo verrà riconvocato fino al terzo grado di giudizio. Per questo motivo questo blog, non essendo una testata giornalistica, ha evitato di riportare i nominativi dei due professionisti perchè ha sempre voluto evitare di entrare nel privato e personale delle singole persone.
Fermo restando che siamo consapevoli che la sentenza definitiva arriverà solo al terzo grado di giudizio, siamo completamente a sostegno della famiglia Giacco che, col cuore macchiato, in caso di ricorso dei condannati in primo grado, dovrà ancora patire, in virtù di nuove udienze, le conseguenze, il calvario, di una ferita che non si rimarginerà mai.