Corre voce in paese, fortunatamente voci molto isolate e, diciamolo pure, anche insensate, che il “nostro” Padre Francesco Carlino, una vera e propria risorsa per la nostra Comunità (mandato forse da Dio per compensare la grande distanza e l’oppressione causata dalla politica), non dovrebbe affrontare nelle omelie e negli interventi in vari convegni, argomenti inerenti la criminalità e la massoneria!
Anch’io nel mio pezzo riguardante il forum sulla mafia del 12 marzo u.s. ho lanciato la provocazione con l’interrogativo “Come mai Padre Carlino proprio a Roccella ha imperniato il suo discorso sulla massoneria?”
Intraprendere la strada della criminalità significa entrare in un vicolo cieco che porterà o alla morte o al carcere… Manovrare le fila all’interno di logge massoniche significa fare accordi segreti tra voti in cambio di favori (l’inchiesta “bellu lavuru” di qualche anno fa, dove fu accertata la presenza di persone facente parte della massoneria reggina che consegnò appalti per lavori sulla 106 a mafiosi, si concluse con ben 27 condanne!).
I guadagni facili sono come la droga, apparentemente ti senti il primo della classe ma poi si precipita fino a toccare il fondo!
Mettiamocelo bene in testa noi e trasmettiamolo agli altri il più possibile con forza e decisione. Solo la strada dell’onesta, del sacrificio e del far venire fuori il nostro estro, seppur è costernata da mille intemperie e difficoltà, è l’unica da percorrere e che può ripagarci con il raggiungimento di qualche soddisfazione!!!
Mi auguro solo che le persone che hanno avuto da dire su questi autorevoli appelli di Padre Francesco siano della stessa consistenza intellettiva di chi lamenta le lungaggini delle messe quotidiane. Se cosi non fosse allora si che si passerebbe dalla semplice compassione umana a porsi davvero il problema dal pulpito da cui arrivano le critiche ed il perché…
Nella minima e remota possibilità che per qualcuno i discorsi di padre Francesco siano scomodi, mi auguro che di questo qualcuno mi arrivi voce visto che sono pronto a farmi scudo, con denunce forti e decise, nei confronti di chi vorrebbe mettere un bavaglio al nostro grande padre spirituale, a chi è un modello di umiltà, pace e carisma.
Purtroppo ci hanno sempre detto che Roccella rappresenta un’isola felice; io purtroppo ho i miei dubbi, i miei forti dubbi… Io non so, tanto per fare un solo esempio, se è davvero tutto normale, onesto e regolare che una gru e un’intera impalcatura rimanga inattiva per oltre tre anni lassù sopra il castello…
Guai a chi tocca Padre Francesco, è di lui che ci fidiamo ciecamente, è la sua strada che vogliamo seguire noi e vogliamo far seguire ai nostri figli!!!