Si è svolto sabato a Roccella Ionica, con la presenza di un folto pubblico e di numerosi tecnici del settore, il preannunciato convegno sul tema “Urbanistica e governo del territorio – dal piano regolatore generale al piano strutturale comunale” promosso dal movimento politico “Roccella in Comune – prima le persone”.
I relatori hanno sottolineato come la gestione del territorio sia il compito istituzionale più importante che compete ad un ente locale come il comune, e che è proprio sulla capacità di governo del territorio che, quindi, va misurata e valutata la capacità e la qualità amministrativa, evidenziando che proprio sul tema della pianificazione urbanistica che si è accumulato un grande ritardo non solo nell’ultimo ventennio ma anche in quello precedente.
E’ stato poi osservato che il Piano Strutturale Associato (PSA) presenta una significativa diminuzione delle superfici edificabili ed una altrettanto significativa diminuzione degli indici di edificabilità per quanto riguarda i terreni che hanno mantenuto la caratteristica dell’edificabilità.
E’ stato evidenziato anche che è stata modificata la direttrice di sviluppo sottesa al piano - infatti, mentre nel PIANO REGOLATORE GENERALE la direttrice di sviluppo era indirizzata verso LA ZONA LACCHI, dove erano presenti un gran numero di zone T (cioè turistiche) e zone SP (cioè servizi privati) nel nuovo piano strutturale la direttrice di sviluppo è indirizzata verso LA ZONA PORTO.
In particolare diventano terreni di particolare pregio sotto il profilo dell’edificazione alcuni terreni situati immediatamente sopra l’area portuale, nel mentre una considerevole quantità di terreni sono stati declassati da zone turistiche addirittura a zone agricole.
Orbene è necessario considerare che in tutti questi anni i proprietari dei terreni che risultavano edificabili secondo il vecchio piano hanno pagato prima L’ICI – IMPOSTA COMUNALE SUGLI IMMOBILI - e poi L’IMU – IMPOSTA MUNICIPALE UNICA - sulla base della destinazione urbanistica dei predetti terreni e quindi come aree edificabili e che, pertanto, proprio in considerazione della circostanza che oggi la possibilità edificatoria di detti terreni è diminuita, o addirittura risulta di fatto inesistente, si è verificata una ingiusta penalizzazione dei proprietari di detti terreni.
Le scelte del PSA, al fine di non penalizzare quanti in questi anni, fidando sulle previsioni del PRG hanno fatto investimenti e non danneggiare quanti sono stati costretti a pagare le imposte nella misura prevista per i terreni edificabili, avrebbero dovuto essere in armonia con il vecchio PRG secondo le direttrici di sviluppo urbano già da tempo individuate e sulle base delle quali i cittadini hanno compiuto scelte esistenziali.
L’architetto Attilio Mazzei - vicepresidente dell'istituto Nazionale di Urbanistica, sezione Calabria ha evidenziato che il nuovo PSA risulta non coerente con le normative sopra ordinate, quali la legge urbanistica regionale, il qtrp (quadro territoriale regionale paesaggistico) il ptcp (piano territoriale di coordnamento provinciale) il successivo ptcm (piano territoriale della citta metropolitana).
Infatti, tutte queste normative a partire dalla legge urbanistica regionale, prevedono la perequazione urbanistica ai fini della equa ripartizione dei diritti edificatori e degli oneri derivanti dalla pianificazione nei confronti dei proprietari delle aree interessate. In particolare l’art. 54 della lur recita che la perequazione urbanistica persegue l’equa distribuzione dei valori immobiliari prodotti dalla pianificazione urbanistica e degli oneri derivanti dalla realizzazione delle dotazioni territoriali, e poi espressamente afferma che la quantità di edificazione spettante ai terreni che vengono destinati ad usi urbani deve essere indifferente alle specifiche destinazioni d’uso previste dal psc e deve invece correlarsi allo stato di fatto e di diritto in cui i terreni stessi si trovano al momento della formazione del piano stesso e che a tal fine il psc riconosce le medesime possibilità edificatorie ai diversi ambiti che presentano caratteristiche omogenee, in modo che ad uguale stato di fatto e di diritto corrisponda una uguale misura del diritto edificatorio.
Il termine perequare vuol dire eliminare le disuguaglianze, in ambito urbanistico la perequazione persegue il fine di eliminare le disuguaglianze tra proprietari di fondi e proprietari di fondi destinati alla città pubblica, assicurando nel contempo all’amministrazione lo strumento per acquisire senza oneri aree destinate a scopi di pubblico interesse.
Orbene il PSA non riporta la perimetrazione dei piani attuativi unitari (pau) espressamente previsti dalla legge urbanistica regionale per cui risulta impossibile l’applicazione del combinato disposto dell’art. 20 del quadro territoriale regionale paesaggistico e dall’art. 54, comma 2, della legge urbanistica regionale per cui viola il principio secondo il quale bisogna riconoscre la medesima possibilità edificatoria ai diversi ambiti che presentino caratteristiche omogenee, in modo che ad un uguale stato di fatto e di diritto corrisponda una uguale misura del diritto edificatorio.
Allo stesso modo il PSA si presenta incoerente rispetto alla normativa sovraordinata relativamente al rapporto di pianificazione e partecipazione. Infatti, il piano della città metropilitana prevede espressamente la necessità del rispetto del regolamento della partecipazione, momento indispensabile per l’avvio del processo di pianificazione, che avrebbe reso necessaria l’individuazione delle modalità di partecipazione nelle varie fasi del processo di pianificazione dei soggetti interessati dal piano.
Le scelte, avrebbero dovuto essere compiute dopo aver sviluppato un ampio confronto, in primis con tutti i cittadini ed in particolare con quelli proprietari di terreni delle aree interessate, ma anche con le categorie professionali interessate, Ingegneri , Architetti, Geometri, Imprenditori del settore e le organizzazioni sociali.
Alle relazioni è seguito il dibattito e le domande di alcuni dei numerosi tecnici intervenuti e dei cittadini.
Il convegno si è concluso con l’auspicio che in sede di esame delle numerosissime osservazioni /opposizioni al PSA (ben 67) presentate dai cittadini, il Consiglio Comunale possa correggere le storture esistenti e con l’impegno del movimento politico promotore a sostenere le giuste istanze manifestate dai cittadini e dai tecnici in quella sede.
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