Ho sempre chiesto di te alla tua mamma, raccomandandola di mandarti i miei saluti; poi, grazie ai social, ci siamo ritrovati e abbiamo riempito il nostro "messenger" di chiacchierate.
Eri felice di dirmi che avevi ricevuto il mio pane o le mie 'ngute che ti spedivano i tuoi genitori, non c'era festa che non ci scambiamo gli auguri e, in virtù delle mie insistenze e raccomandazioni mi avevi promesso che appena tornata a Roccella saresti passata a trovarmi.
Ho aspettato in estate come nelle feste che entrassi con il tuo sorriso dalla porta del mio negozio per riabbracciarti.
Cara Marinella, ci riabbracceremo sicuramente dove tutto è più giusto rispetto alla vita terrena, ma adesso non abbandonare la tua famiglia, dagli fede e forza di consolazione perché è proprio ingiusto e difficile rassegnarsi che persone così buone e speciali come te che dove passano lasciano soltanto dolcezza e bontà, devono andare via così prematuramente.
Mi stringo al dolore del marito, dell'adorato figlio Alberto, di mamma Rosina, papà Mario, della sorella Annalisa, del fratello Gianluca e di tutti i familiari.
"Certamente che verrò a trovarti perchè sei sempre la persona buona che eri da bimbo", questo l'ultimo messaggio che mi hai mandato.
La mia mente non si rassegnerà mai e si immaginerà ogni giorno di vederti arrivare... Nel mio pensiero e nelle mie preghiere, intanto, ci incontreremo sempre.
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