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giovedì 8 settembre 2022

Un giorno al porto di Roccella: la routine degli sbarchi tra operatori stremati e vite in cerca di futuro

Ho letto ed ho trovato molto interessante e veritiero questo reportage del giornalista Vincenzo Imperitura pubblicato il 4 settembre scorso sul sito de laC news 24. 


Fonte: https://www.lacnews24.it/cronaca/un-giorno-al-porto-di-roccella-la-routine-degli-sbarchi-tra-operatori-stremati-e-vite-in-cerca-di-futuro_159218/


La macchina dell’accoglienza non si ferma mai in questa estate da record che ha già visto migliaia di migranti approdare in Calabria. Identificazione, assistenza medica, smistamento. Barca dopo barca, ognuna con il suo carico di umanità dolente. Ecco cosa succede in 24 ore nello scalo portuale della Locride




Il primo “carico” conta una cinquantina di persone. Pochi uomini, diverse donne, tanti bambini, alcuni piccolissimi. Una motovedetta della guardia di finanza li ha intercettati in mattinata appena dentro il limite delle acque territoriali, a largo di Riace. In porto, a Roccella, ci arrivano poco dopo le 2 del pomeriggio: sole a picco e umidità alle stelle. Il gruppo di migranti stipato sul piccolo veliero con bandiera statunitense viene scortato fino alla banchina sud, proprio davanti al tendone di plastica allestito dalla Croce Rossa in cui sono “ospitati” i gruppi arrivati nei giorni precedenti e che, poco alla volta, vengono trasferiti in altre strutture meno precarie e più dignitose.

Le procedure ormai sono collaudate, i movimenti di volontari, protezione civile, medici e forze dell’ordine provati e riprovati mille volte, funzionano quasi in automatico: in questo 2022 che segna numeri record per la “rotta turca”, gli sbarchi sulle rive dello Jonio si ripetono con i ritmi di una catena di montaggio senza sosta. Le procedure di prima accoglienza e identificazione vanno avanti fino a poco dopo le 17, ma bisogna fare in fretta. Una pattuglia della guardia costiera sta rientrando con un nuovo “carico” intercettato a oltre 70 miglia a largo.

Il monoalbero rubato in Asia Minore e utilizzato per la traversata è poco più che un rottame dopo una settimana di viaggio e viene abbandonato in avaria in alto mare: i migranti raggiungeranno le banchine del porto delle Grazie a bordo del mezzo della guardia costiera che li ha appena tratti in salvo

Sono passate da poco le 18 e la scena si ripete identica a come si era svolta poche ore prima. Nemmeno il tempo di ripulire il piazzale dalle coperte termiche e dai beni di prima necessità utilizzati per il “carico umano” appena archiviato, che la macchina dell’accoglienza si rimette in moto. Questa volta sono in 76, in prevalenza siriani. Tra loro una ventina di bambini, tre hanno meno di un anno. I più piccoli passano di mano in mano: sono gli uomini e le donne della Croce Rossa a prendersi cura di loro durante le procedure di identificazione dei genitori. Il gruppo è partito lo scorso 26 agosto – raccontano agli investigatori e agli interns di Frontex che si affannano un po’ intontiti tra la banchina e il tendone – la spiaggia indicata come punto di partenza è quella di Abdeh, in Libano. Un porto anomalo rispetto alla “consuetudine” turca che si ripropone sempre identica da almeno un ventennio. Saranno le analisi degli strumenti di navigazione da parte degli esperti della guardia costiera a verificare se qualcosa sta cambiando sul flusso migratorio che interessa la Locride, anche alla luce dei nuovi accordi che le diplomazie mondiali hanno disegnato sulle pretese del “falco” Erdogan.

Le ore passano, il caldo resta opprimente, il turno di chi opera sulle banchine di questa sgangherata e meravigliosa “porta d’Europa” sempre lo stesso. Sul piazzale nascosto del piccolo porto turistico di Roccella – ancora pieno come un uovo di diportisti – gli autobus fanno su e giù per tutta la sera. Trasferiscono i migranti già identificati verso altri centri. Serve fare spazio ancora una volta. Una motovedetta della Guardia di finanza sta trainando l’ennesimo piccolo veliero.

Quando i due natanti rientrano in portoè da poco passata l’una del mattino. Piano piano, il monoalbero con bandiera statunitense, viene svuotato del suo carico umano. Questa volta sono 85: tanti adolescenti non accompagnati e diversi anziani che hanno fatto l’ultima parte del viaggio in coperta. I più piccoli invece vengono fuori dalla pancia della barca per ultimi, stretti al collo dei soccorritori. Alle 2.30 del mattino, il piazzale del porto delle Grazie è ancora in piena attività

La maggior parte degli operatori (tra civili e forze dell’ordine) che rendono possibile ogni volta questo trasbordo di essere umani in sicurezza, lavora ormai da più di 12 ore ma il tempo per tirare il fiato è un miraggio. La segnalazione dell’ennesimo barchino è arrivata dai mezzi aerei che pattugliano questa porzione di Mediterraneo. Ad uscire questa volta sarà una pattuglia della Capitaneria. Manca qualche minuto alle 3 del mattino, una nuova giornata dell”emergenza sbarchi può cominciare.

1 commento:

  1. Purtroppo da questa situazione non se ne esce più. La cosa che fa rabbia è che la Turchia viene "pagata" dall'UE per fare in modo che non partano i vari barconi dalle loro coste eppure la maggioranza dei viaggi cominciano da lì verso le nostre coste quindi, probabilmente, non stanno facendo il loro dovere. Fino a quando ci saranno conflitti come quello in Siria e situazioni umanitarie critiche come in molti Paesi dell'Africa e dell'Asia centrale la situazione non cambierà. Utopicamente dovrebbe essere compito dell'Occidente cercare di risolvere questo problema ma è una cosa che non importa a nessuno e,anzi, ad alcuni fa pure comodo politicamente parlando.

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Un Lungomare così, a Reggio, non si vedeva da tanti tanti anni. Le Frecce Tricolori hanno richiamato in città decine di migliaia di persone da tutte le province calabresi e da gran parte della Sicilia. La via Marina, completamente chiusa al traffico in occasione della seconda “domenica sostenibile”, s’è gremita di circa 100.000 persone che nel pomeriggio hanno assistito incantate allo spettacolo dell’Air Show “Scilla & Cariddi” con l’esibizione delle celebri Frecce Tricolore.

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VINCENZO MILANO CI REGALA L'ECLISSI SOLARE VISTA DAL CASTELLO

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Oggi 20 marzo, nonostante le nuvole, abbiamo potuto assistere, dalle nove e mezza fino alle undici, all'eclissi di sole. Qui da noi il sole, "coperto" dall'ombra della luna, si è oscurato soltanto per il 41%. La prossima eclissi parziale avverrà nel 2026 mentre per avere un'altra eclissi solare totale dovremmo "attendere" fino al 2081.
Questo straordinario evento è stato filmato dal videomaker Vincenzo Milano del Laboratorio DreamLab Studio di Roccella Jonica dalla postazione della Torre di Pizzofalcone. Un video, montato e musicato con grande sapienza, capace di trasmettere un brivido di emozione.

FESTIVAL JAZZ: DALLA GRANDE ILLUSIONE ALL'IMPIETOSA REALTA'

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Il regalo di Natale del M°. Angelo Laganà

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OLTRAGGIO ALLA CITTA'. Foto di Angelo Laganà


ECCO PERCHE' POCO PIU' DI UN ANNO FA PESTAVA I PUGNI SUL TAVOLO DEL CONVENTO DEI MINIMI

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Quale sindaco mai oltre a lui stesso o a chi per lui avrebbe consentito una liquidazione cosi rapida a suo favore? Un ulteriore una tantum prelevato da un fondo "segreto e nascosto". Cari elettori meditate...Dedicato a tutte quelle associazioni che partecipano alle riunioni con l'amministrazione la quale puntualmente ricorda pressappoco cosi: "Non chiedete soldi perchè non ce ne sono!"

I VINCITORI DI ROCCELLA ON YOUTUBE

Tre straordinari video sono saliti sul podio in questa 2° edizione del Concorso curato da Mariagrazia Curciarello. Tre video, diversi fra loro, che li accomuna solo la volontà di valorizzare al massimo le risorse naturalistiche di Roccella Jonica, obiettivo riuscito appieno grazie alle idee che hanno sbizzarrito la fantasia degli autori, ma anche del montaggio del video, agli "attori" e agli ambienti.
Meritato primo posto per l'invenzione "Scirobetta" dal nome dei due cortiggiani del re Carafa che nel caldo estivo roccellese ha trovato rinfresco solo con questa speciale bibita a base dei nostri limoni... Simpaticissimi e bravissimi davvero tutti i ragazzini-attori che hanno recitato nel video. Con questo video credo che si mostra per la prima volta l'interno del nostro castello in via di restauro in rete. 10 e lode a Francesco Cappelleri, complimenti vivissimi.
Solo un'idea cosi innovativa poteva battere il vincitore dello scorso anno. Alessandro Neumann, dopo il simpaticissimo "U Pirozzu" con cui ha trionfato nella prima edizione, ha girato il secondo atto che si chiama "U tarantozzu" ed è ancora una volta uno strepitoso successo. Le suggestive immagini dal basso dei passi di taranta, dimostrano l'estro e il talento dell'autore che conferma molti dei protagonisti-attori de "U Pirozzu, che diventano delle vere e proprie macchiette. Non vedo già l'ora di vedere la terza parte il prossimo anno...
Da museo il terzo video classificato girato e montato da due giovani, Antonio Dimasi e Felice Guarneri, con lo zampino dei reperti "storici" fotografici dell'archivio dell'associazione "Roccella com'era". "Fra i ricordi di un passato" è la storia di due bambini che, attraverso stupende immagini del passato di Roccella Jonica che sembrano animarsi grazie agli effetti speciali degli autori, raccontano la vita di 50 anni fa del loro paese e alla fine, oggi, si chiedono... "Chissà come sarà fra 50 anni?" Bellissima colonna sonora e un invito a tutti di guardarlo, agli adulti per fargli rivivere meravigliose emozioni e ricordi e ai giovani per fargli scoprire la semplicità insieme al sorriso genuino che c'era una volta. Da pelle d'oca...
E adesso non ci resta che... ammirarli.

1° classificato Roccella on youtube "A SCIRUBETTA" di Francesco Cappelleri.

2° classificato Roccella on youtube "U TARANTOZZU" di Alessandro Neumann

3° classificato "FRA I RICORDI DI UN PASSATO" di Antonio Dimasi e felice Guarneri