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domenica 14 novembre 2021

IL PRESIDE VITO PIRRUCCIO SCRIVE AI MUSEI DEL RISORGIMENTO DI ROMA E DI TORINO INVITANDOLI A RIVALUTARE LE FIGURE DEI 5 MARTIRI DI GERACE

Siderno 8 novembre 2021

AI DIRETTORI

Prof. Carmine PINTO - 

Museo del Risorgimento di Roma


Avv. Mauro CALIENDO 

Museo del Risorgimento di Torino 


Egregi Direttori,

dieci anni fa lo scrittore e giornalista Aldo Cazzullo, richiamando uno scritto del prof. Vito Teti, antropologo calabrese, ha avuto il merito di dare uno scossone alla storiografia “dominante” trattando in “Viva l’Italia!”, libro pubblicato da Mondadori nell’ottobre del 2010, l’esigenza di riservare un posto di rilievo al Risorgimento del Sud. In particolare, ad esigere lo spazio che meritano le avanguardie calabresi che si batterono in Calabria per l’unificazione dell’Italia. Il riferimento è ai “5 Martiri di Gerace”, fucilati il 2 ottobre del 1847 dal plotone del generale Nunziante nella splendida cittadina affacciata sullo Jonio e in segno di disprezzo gettati nella “lupa”, una fossa comune. Nel mentre la migliore gioventù versava il sangue per l’ideale di un’Italia unita, libera e indipendente, il vescovo di Gerace dell’epoca Luigi Maria Perrone informava le autorità borboniche che “l’orda di scellerati” era stata annientata e dava sfoggio di collusione con il Borbone tuonando dal pulpito della cattedrale normanna: “Moestitia nostra conversa est in gaudium”.

Questa pagina di storia giustamente approfondita nella Scuola della Locride, ho intesa riprenderla con i docenti e gli alunni dell’Istituto da me diretto (L’Istituto Comprensivo “M. Bello.-G. Pedullà-Agnana” di Siderno – RC – scuola che è intitolata a uno dei Cinque Martiri di Gerace, Michele Bello) in occasione delle celebrazioni del centenario del Milite Ignoto. In

questa circostanza era fondamentale dare ai ragazzi una panoramica del Risorgimento italiano, perché la Prima Guerra Mondiale chiude il nostro processo di unificazione nazionale e il Milite Ignoto è il simbolo ad imperitura memoria del sacrificio del popolo italiano offerto sull’altare della Patria comune.

Dal dibattito scaturito tra insegnanti e donne - uomini di cultura che sostengono la scuola della Locride, anche, da pensionati – Significativo il contributo degli Amici dell’Associazione Museo della Scuola “I Care!” - è emersa l’esigenza di lanciare un appello ai due principali Musei del Risorgimento italiano, affinché sia data una meritata collocazione nei loro palinsesti museali ai “5 Martiri di Gerace”: Rocco Verduci, Pietro Mazzone, Gaetano Ruffo, Domenico Salvadori e Michele Bello. Un modo questo, non solo per restituire ai protagonisti la loro giusta collocazione nella Storia nazionale, ma per rimuovere un luogo comune, alimentato, anche, da antistorici filoni neoborbonici, di un Sud e di una Calabria solo terra di contadini ignoranti che accolsero con forconi i giovani italiani infiammati dallo spirito mazziniano. La Calabria e il Sud, così come altre parti del Paese, faticarono molto a comprendere quella generazione illuminata della borghesia italiana che riuscì ad imporre una visione moderna e, soprattutto, nazionale al nostro Paese. Ma mettere nell’angolo, peggio occultare, quelle pagine scritte con il sacrificio e col sangue dalla migliore intellettualità giovanile dell’epoca formatasi nella Napoli liberale dei primi anni dell’800, non aiuta a rendere giustizia alla memoria e alla ricostruzione storica dell’Italia come Nazione.

Sono certo che vogliate valutare la richiesta di collocare nei musei da voi diretti il giusto ampio richiamo a questa pagina gloriosa del Risorgimento italiano scritta dai 5 Martiri di Gerace.

Con viva cordialità,

Il Dirigente Scolastico

F.to Prof. Vito Pirruccio

1 commento:

  1. Non scrivo contro i 5 martiri di Gerace, pace all'anima loro e all'onore del loro sacrificio. Premettiamo, si trattava di altra tipologia di uomini, benchè essi fossero massoni, ma di altro tempo e sopratutto di altra cultura. Scrivo solo contro la strumentalizzazione che oggi si intende fare su questi 5 giovani, tanto che in passato (maggio 2017) si scomodarono persino 18 sindaci della Locride, che forse non avevano altro di meglio da fare, che per commemorare i 5 martiri, oggi eletti haimè a simbolo della massoneria, ed è proprio contro il simbolo che scrivo. Aborro ogni tipo di massoneria, legale o illegale, bianca o nera, riconosciuta o segreta; massoneria che come ampiamente risaputo, in Calabria risulta essere strettamente connessa alla ndrangheta ed anche laddove non dovesse esserlo, a mio modesto parere serve solo per creare scompiglio e ingiustizie nella vita sociale dei cittadini. Sei nei guai con la giustizia? Hai combinato degli illeciti? Bene, se conosci un fratello che si adopera per te il problema verrà risolto e chi è stato ingiustamente calpestato lo sarà doppiamente, mentre il compare di turno è salvo per poter delinquere ancora. Per me o si è Cristiani o si è massoni. In questa società globalizzata e moderna non c'è spazio per nessun tipo di massoneria. Nell'Italia democratica unità nel tricolore e guidata dalla Costituzione non serve la massoneria. Per cui si eviti ogni tipo di strumentalizzazione e come avviene in una staffetta olimpionica di velocità cerchiamo semmai di passare un buon testimone alle prossime generazioni.

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La vera storia dei nostri emigranti che, per motivi di lavoro, sono stati "costretti" a lasciare la Terra in cerca di lavoro ma col cuore rivolto SEMPRE nell'estremo lembo della "nostra" Penisola: la CALABRIA!

ROCCELLA JONICA VISTA DA GERACE

ROCCELLA JONICA VISTA DA GERACE
Foto di Angelo Lagana'

DUE STRAORDINARI SCATTI DI ANGELO LAGANA'

Un Lungomare così, a Reggio, non si vedeva da tanti tanti anni. Le Frecce Tricolori hanno richiamato in città decine di migliaia di persone da tutte le province calabresi e da gran parte della Sicilia. La via Marina, completamente chiusa al traffico in occasione della seconda “domenica sostenibile”, s’è gremita di circa 100.000 persone che nel pomeriggio hanno assistito incantate allo spettacolo dell’Air Show “Scilla & Cariddi” con l’esibizione delle celebri Frecce Tricolore.

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VINCENZO MILANO CI REGALA L'ECLISSI SOLARE VISTA DAL CASTELLO

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Oggi 20 marzo, nonostante le nuvole, abbiamo potuto assistere, dalle nove e mezza fino alle undici, all'eclissi di sole. Qui da noi il sole, "coperto" dall'ombra della luna, si è oscurato soltanto per il 41%. La prossima eclissi parziale avverrà nel 2026 mentre per avere un'altra eclissi solare totale dovremmo "attendere" fino al 2081.
Questo straordinario evento è stato filmato dal videomaker Vincenzo Milano del Laboratorio DreamLab Studio di Roccella Jonica dalla postazione della Torre di Pizzofalcone. Un video, montato e musicato con grande sapienza, capace di trasmettere un brivido di emozione.

FESTIVAL JAZZ: DALLA GRANDE ILLUSIONE ALL'IMPIETOSA REALTA'

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Il regalo di Natale del M°. Angelo Laganà

OLTRAGGIO ALLA CITTA'

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OLTRAGGIO ALLA CITTA'. Foto di Angelo Laganà


ECCO PERCHE' POCO PIU' DI UN ANNO FA PESTAVA I PUGNI SUL TAVOLO DEL CONVENTO DEI MINIMI

ECCO PERCHE' POCO PIU' DI UN ANNO FA PESTAVA I PUGNI SUL TAVOLO DEL CONVENTO DEI MINIMI
Quale sindaco mai oltre a lui stesso o a chi per lui avrebbe consentito una liquidazione cosi rapida a suo favore? Un ulteriore una tantum prelevato da un fondo "segreto e nascosto". Cari elettori meditate...Dedicato a tutte quelle associazioni che partecipano alle riunioni con l'amministrazione la quale puntualmente ricorda pressappoco cosi: "Non chiedete soldi perchè non ce ne sono!"

I VINCITORI DI ROCCELLA ON YOUTUBE

Tre straordinari video sono saliti sul podio in questa 2° edizione del Concorso curato da Mariagrazia Curciarello. Tre video, diversi fra loro, che li accomuna solo la volontà di valorizzare al massimo le risorse naturalistiche di Roccella Jonica, obiettivo riuscito appieno grazie alle idee che hanno sbizzarrito la fantasia degli autori, ma anche del montaggio del video, agli "attori" e agli ambienti.
Meritato primo posto per l'invenzione "Scirobetta" dal nome dei due cortiggiani del re Carafa che nel caldo estivo roccellese ha trovato rinfresco solo con questa speciale bibita a base dei nostri limoni... Simpaticissimi e bravissimi davvero tutti i ragazzini-attori che hanno recitato nel video. Con questo video credo che si mostra per la prima volta l'interno del nostro castello in via di restauro in rete. 10 e lode a Francesco Cappelleri, complimenti vivissimi.
Solo un'idea cosi innovativa poteva battere il vincitore dello scorso anno. Alessandro Neumann, dopo il simpaticissimo "U Pirozzu" con cui ha trionfato nella prima edizione, ha girato il secondo atto che si chiama "U tarantozzu" ed è ancora una volta uno strepitoso successo. Le suggestive immagini dal basso dei passi di taranta, dimostrano l'estro e il talento dell'autore che conferma molti dei protagonisti-attori de "U Pirozzu, che diventano delle vere e proprie macchiette. Non vedo già l'ora di vedere la terza parte il prossimo anno...
Da museo il terzo video classificato girato e montato da due giovani, Antonio Dimasi e Felice Guarneri, con lo zampino dei reperti "storici" fotografici dell'archivio dell'associazione "Roccella com'era". "Fra i ricordi di un passato" è la storia di due bambini che, attraverso stupende immagini del passato di Roccella Jonica che sembrano animarsi grazie agli effetti speciali degli autori, raccontano la vita di 50 anni fa del loro paese e alla fine, oggi, si chiedono... "Chissà come sarà fra 50 anni?" Bellissima colonna sonora e un invito a tutti di guardarlo, agli adulti per fargli rivivere meravigliose emozioni e ricordi e ai giovani per fargli scoprire la semplicità insieme al sorriso genuino che c'era una volta. Da pelle d'oca...
E adesso non ci resta che... ammirarli.

1° classificato Roccella on youtube "A SCIRUBETTA" di Francesco Cappelleri.

2° classificato Roccella on youtube "U TARANTOZZU" di Alessandro Neumann

3° classificato "FRA I RICORDI DI UN PASSATO" di Antonio Dimasi e felice Guarneri