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venerdì 23 luglio 2021

INIZIO DEI LAVORI DI RESTAURO DEL CONVENTO DEI PADRI CAPPUCCINI (CHIESA DI SAN GIUSEPPE) DI ROCCELLA JONICA


Il Priore dell'Arciconfraternita di San Giuseppe Pasquale Mammone ha consegnato, il 20 Luglio scorso, nelle mani dell'arch. Maria Reggio del segretariato MIBACT della Calabria, le chiavi del Convento dei Padri Cappuccini di Roccella Jonica (annesso alla Chiesa di San Giuseppe). 

Inizia cosi la prima trance dei lavori di rifacimento del Chiostro del Convento dei Frati Riformati, grazie a un finanziamento del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo di Reggio Calabria. La responsabile dei lavori è sempre l'arch. Maria Reggio, mentre la responsabile per la sicurezza è l'arch. Laura Messina. La ditta, che effettuerà i lavori e che dovrà consegnarli entro il 16 Novembre prossimo, è la Garzaniti di Guardavalle.


A questa prima trance di lavori si aggiungerà, successivamente, una seconda che prevede la messa in sicurezza, il consolidamenti e il restauro dell'intero Convento. 

Una bella conquista per Roccella e per l'Arciconfraternita di San Giuseppe  che custodisce gelosamente e con grandissima cura la Chiesa di San Giuseppe e l'annesso convento dall'inestimabile valore storico.

Una bella soddisfazione che arriva proprio nell'anno giubilare di San Giuseppe che vede costantemente la bellissima Chiesa sempre aperta, pulita e sanificata, tutti i giorni dalle 9 alle 19,00, dove tutti i fedeli possono andare a rivolgere le preghiere o a chiedere l'indulgenza plenaria davanti alla statua di San Giuseppe.



Notizie storiche del Convento dei padri Minori Riformati Francescani:

Costruito nel 1614 per volontà di Fabrizio I Carafa della Spina, principe di Roccella, ai piedi della salita che conduceva alla città murata e in prossimità dell’antico asse viario di mezza costa.

La fondazione del complesso conventuale è legata alle strategie politiche insediative del principe che vedevano nella realizzazione delle architetture religiose un elemento di affermazione. Nel 1627 Fabrizio vi aggiunse la chiesa in posizione adiacente. Racchiusi entro il margine di sicurezza che permetteva una rapida ritirata dentro le mura, il convento e la chiesa annessa costituirono un polo di aggregazione nella prima fase di espansione del territorio esterno alla cinta muraria, tra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII. Il terremoto del 1783 danneggiò pesantemente chiesa e convento. Il complesso monastico venne poi coinvolto nelle soppressioni dei monasteri. E nel sequestro delle rendite messo in atto per sostenere la ricostruzione.

Nonostante la riabilitazione ottenuta dai frati nel 1786, il convento rimase temporaneamente vacante. In questa condizione di provvisorietà, la confraternita locale di San Giuseppe chiese e ne ottenne l’occupazione nel 1798. A tutt’oggi la detiene, dando alla chiesa e a quello che del chiostro è rimasto, l’attuale intitolazione di San Giuseppe con cui oggi entrambi sono generalmente noti. A seguito del terremoto del 1783, a quello successivo del 1908 e all’alluvione del 1951, la chiesa fu oggetto di numerosi e pesanti interventi che ne stravolsero l’architettura originaria; la galleria Nord Est del chiostro adiacente subì uno di questi interventi, che ha contribuito a determinare l’ultimo episodio di crollo avvenuto circa venti anni or sono. Questa galleria è stata recentemente restaurata.

Il convento dei Padri Minori Riformati, per la sua posizione sicura determinata dalla vicinanza della città murata, non ha nella sua architettura elementi di fortificazione. Presenta la tipologia tradizionale dell’ordine conventuale caratterizzata da semplicità formale e compositiva: un ampio chiostro delimitato a Nord Ovest e a Nord Est da due gallerie porticate coperte da volte a crociera che al piano superiore dovevano concludersi con un secondo ordine, oggi del tutto mancante, di gallerie e/o celle dei frati.

Il convento, per la condizione di abbandono in cui versava dopo il terremoto del 1783 e il forzato allontanamento dei frati, non subì i determinanti interventi che sconvolsero l’aspetto e la struttura della chiesa. E’ rappresentato con la simbologia del rudere nella cartografia storica prodotta nel corso del XIX secolo e agli inizi del XX secolo.

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Oggi 20 marzo, nonostante le nuvole, abbiamo potuto assistere, dalle nove e mezza fino alle undici, all'eclissi di sole. Qui da noi il sole, "coperto" dall'ombra della luna, si è oscurato soltanto per il 41%. La prossima eclissi parziale avverrà nel 2026 mentre per avere un'altra eclissi solare totale dovremmo "attendere" fino al 2081.
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I VINCITORI DI ROCCELLA ON YOUTUBE

Tre straordinari video sono saliti sul podio in questa 2° edizione del Concorso curato da Mariagrazia Curciarello. Tre video, diversi fra loro, che li accomuna solo la volontà di valorizzare al massimo le risorse naturalistiche di Roccella Jonica, obiettivo riuscito appieno grazie alle idee che hanno sbizzarrito la fantasia degli autori, ma anche del montaggio del video, agli "attori" e agli ambienti.
Meritato primo posto per l'invenzione "Scirobetta" dal nome dei due cortiggiani del re Carafa che nel caldo estivo roccellese ha trovato rinfresco solo con questa speciale bibita a base dei nostri limoni... Simpaticissimi e bravissimi davvero tutti i ragazzini-attori che hanno recitato nel video. Con questo video credo che si mostra per la prima volta l'interno del nostro castello in via di restauro in rete. 10 e lode a Francesco Cappelleri, complimenti vivissimi.
Solo un'idea cosi innovativa poteva battere il vincitore dello scorso anno. Alessandro Neumann, dopo il simpaticissimo "U Pirozzu" con cui ha trionfato nella prima edizione, ha girato il secondo atto che si chiama "U tarantozzu" ed è ancora una volta uno strepitoso successo. Le suggestive immagini dal basso dei passi di taranta, dimostrano l'estro e il talento dell'autore che conferma molti dei protagonisti-attori de "U Pirozzu, che diventano delle vere e proprie macchiette. Non vedo già l'ora di vedere la terza parte il prossimo anno...
Da museo il terzo video classificato girato e montato da due giovani, Antonio Dimasi e Felice Guarneri, con lo zampino dei reperti "storici" fotografici dell'archivio dell'associazione "Roccella com'era". "Fra i ricordi di un passato" è la storia di due bambini che, attraverso stupende immagini del passato di Roccella Jonica che sembrano animarsi grazie agli effetti speciali degli autori, raccontano la vita di 50 anni fa del loro paese e alla fine, oggi, si chiedono... "Chissà come sarà fra 50 anni?" Bellissima colonna sonora e un invito a tutti di guardarlo, agli adulti per fargli rivivere meravigliose emozioni e ricordi e ai giovani per fargli scoprire la semplicità insieme al sorriso genuino che c'era una volta. Da pelle d'oca...
E adesso non ci resta che... ammirarli.

1° classificato Roccella on youtube "A SCIRUBETTA" di Francesco Cappelleri.

2° classificato Roccella on youtube "U TARANTOZZU" di Alessandro Neumann

3° classificato "FRA I RICORDI DI UN PASSATO" di Antonio Dimasi e felice Guarneri