Il corpo dello sfortunato Kamel Kaffaf, da tutti a Roccella conosciuto come Carmelo il tunisino, è ancora presso l'obitorio di Locri; nei prossimi giorni partirà verso il suo paese di provenienza, in Tunisia, dove gli verranno celebrati i funerali secondo il rito musulmano; prima di partire la salma sosterà per qualche ora presso il Porto delle Grazie di Roccella Jonica, dove gli amici potranno dargli l'ultimo saluto. Se verrò a conoscenza di quando sarà esposta la salma lo riferirò tempestivamente sul blog.Carmelo era ben voluto da tutti, era davvero una bravissima persona, gran lavoratore, esperto pescatore. Da vent'anni abitava a Roccella dove si era completamente integrato con la nostra Comunità; era riuscito a far diventare la sua passione per la pesca nella sua attività.
Con il suo peschereccio "Jole" aveva formato il suo gruppo di lavoro; conosceva fino in fondo il mare, le tecniche di pesca e, allo stesso tempo, con il suo pescato, riforniva i negozi e i ristoranti della zona. Persona seria e corretta, socievole e preparata, al Porto come in paese tutti lo stimavano e gli volevano bene.
Tantissime volte, prima di partire per le battute di pesca, veniva a prendere i panini appena sfornati al mio forno, alle due/tre di notte; l'ultima volta che l'ho visto è stata durante l'uscita con la Confraternita per la Festa di San Giuseppe dove lui ha corrisposto una lauta offerta.Tutta la nostra cittadina ancora una volta rimane sconvolta per l'ennesima tragedia che vede andare via una giovane vita, una persona perbene, lasciando nel dolore famiglie e tantissimi amici.
Padre Francesco Carlino ha manifestato, sul suo profilo social, tutto il suo dispiacere per questo nuovo dramma avvenuto nel nostro paese, con queste parole: UNA NUOVA TRAGEDIA TOCCA LA NOSTRA COMUNITA' ROCCELLESE: CARMELO IL TUNISINO, UN ONESTO LAVORATORE E IN UOMO BUONO CHE SI GUADAGNAVA LA VITA CON IL SUO PESCHERECCIO, E' RIMASTO VITTIMA DI UN INCIDENTE AVVENUTO DURANTE LA PESCA. CI STRINGIAMO, COME COMUNITA' CRISTIANA E COME POPOLO ROCCELLESE, CON GRANDE AFFETTO ATTORNO ALLA SUA FAMIGLIA PREGANDO INSIEME A LORO AFFINCHE' DIO ACCOLGA LA SUA ANIMA IN PARADISO E CONSOLI OGNUNO DEI FAMILIARI.
Ci si chiede, perchè tanto dolore? Ma ciò che accade lo è per tragedia o per destino?
La risposta purtroppo non c'è. Nei momenti di grande sconforto in cui occorre affrontare le apparenti tragedie del dolore, della sofferenza e della morte, c'è solo una cosa da fare: porre la nostra fiducia in Dio. E la preghiera più indicata in questi casi la voglio riportare qui di seguito per tutti coloro che non riescono a darsi una spiegazione alle tragedie e cercano conforto nella Fede.
Se mi ami non piangere.
Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo,
se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento
in questi orizzonti senza fine,
e in questa luce che tutto investe e penetra,
tu non piangeresti se mi ami.
Qui si è ormai assorbiti dall’incanto di Dio,
dalle sue espressioni di infinità bontà e dai riflessi della sua sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo sono così piccole e fuggevoli
al confronto.
Mi è rimasto l’affetto per te:
una tenerezza che non ho mai conosciuto.
Sono felice di averti incontrato nel tempo,
anche se tutto era allora così fugace e limitato.
Ora l’amore che mi stringe profondamente a te,
è gioia pura e senza tramonto.
Mentre io vivo nella serena ed esaltante attesa del tuo arrivo tra noi,
tu pensami così!
Nelle tue battaglie,
nei tuoi momenti di sconforto e di solitudine,
pensa a questa meravigliosa casa,
dove non esiste la morte, dove ci disseteremo insieme,
nel trasporto più intenso alla fonte inesauribile dell’amore e della felicità.
Non piangere più, se veramente mi ami!