Così affermava Francesco Ieraci, presidente di “El Puente per Carlo”, quando il 19 dicembre 2015 il Comitato si presentava alla stampa e alla comunità.
Le sue parole saranno puntualmente confermate sabato 8 ottobre 2016 in occasione della conferenza pubblica che si svolgerà all’ex Convento dei Minimi di Roccella Jonica, alle ore 18.30.
Si presenterà l’opportunità, per il Comitato, di tracciare un bilancio dell’attività svolta e di rendicontare la campagna di raccolta fondi con cui è stato possibile sostenere le cure mediche di Carlo e la dovuta assistenza da parte della sua famiglia.
Il totale delle somme collezionate ammonta a poco meno di 76mila euro, di cui 22mila euro da Regione Calabria (20mila) e Comune di Roccella (2mila), e quasi 55mila euro maturati grazie alla solidarietà dal basso profusa da persone, gruppi, associazioni e movimenti, in Italia e all’estero.
Raggiunte le finalità sociali, nelle casse del Comitato residuano circa 4mila euro, che saranno donati, coerentemente con i suoi principi ispiratori, in parte, al Centro di recupero neurologico di Locri e, in parte, alla Protezione civile “Aniello Ursino” di Roccella.
La donazione al Centro di recupero neurologico, cui si aggiungerà un contributo dell’Associazione Calabria Fitwalking, sarà utile per l’acquisto di una barella doccia e di un elettrocardiografo.
I soldi impegnati a favore della Protezione civile serviranno, invece, per l’acquisto di strutture sportive a beneficio del centro migranti di Roccella.
Il Comitato invita, dunque, tutti i soggetti interessati a partecipare alla conferenza dell’8 ottobre, perché sarà il contesto adeguato per trarre, insieme, alcune provvisorie conclusioni da una vicenda di per sé tragica, ma che adesso, finalmente, può farci un po’ sorridere.
Com’è ormai noto Carlo Iannuzzi, ingegnere roccellese di 29 anni, ha subito un tentato omicidio a scopo di rapina nella notte del 27 novembre 2015, in una strada di Buenos Aires, mentre rincasava. Carlo ha riportato un trauma cranico grave a causa di un durissimo colpo ricevuto alla testa mentre era girato di spalle e dunque senza nessuna possibilità di difendersi.
È stato sottoposto a un intervento chirurgico salvavita che ha comportato l’asportazione di parte dell’osso cranico e il successivo impianto di una placca in titanio.
Poiché ad oggi, per il caso in questione, il Sistema sanitario nazionale non prevede alcuna forma di tutela tutte le spese per le cure mediche addebitate a Carlo e alla sua famiglia sono state assorbite dal Comitato grazie ai cittadini, alle associazioni e alle Istituzioni che in Italia e all’estero hanno sostenuto la causa.
Il Comitato “El Puente per Carlo”