Chi volesse inviarmi notizie, messaggi, comunicazioni di manifestazioni ed eventi da pubblicare sul blog può farlo attraverso la mail niko.25@hotmail.it



sabato 16 gennaio 2010

SENZA PAROLE...

L'Epifania tutte le feste porta via... Dopo il 6 Gennaio, purtroppo si spengono le luci della festa più lunga e più buona dell'anno. Tutti i paesi, che hanno investito parte dei loro soldi di bilancio per rendere più viva, più colorata, più accesa la festività natalizia attraverso varie fantasie di luminarie colorate, dopo il 6 gennaio spengono le luci, ritirano le loro luminarie e, dove le ditte non le ritirano, i Comune "staccano la spina" e la festa di chiude lo stesso, anche perchè la corrente elettrica è quella pubblica che viene pagata da tutti i cittadini.
C'è un paese fra tutti, invece, in cui le feste di Natale non finiscono giorno 6 ma le luci continuano a brillare fino al 7 Gennaio e poi l'8, il 9, il 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16.....
Le luminarie natalizie continuano ad essere accese dalle 5 del pomeriggio alle 7 dell'indomani mattina, ben 14 ore. Questo fortunato paese, sempre in festa è il nostro. E si tanto quest'anno il bilancio comunale ha chiuso in attivo, cosa ce ne frega di una bolletta elettrica di 1000 e rotti euro più cara degli altri?

Vedendoli accesi per diversi giorni oltre il 6 gennaio ho pensato che li tengano per l'inaugurazione della ripresa dei lavori del centro storico (annunciati in pompa magna prima sui giornali e da poco in televisione), con la trasformazione della strada di via Vittorio Emanuele in pietra impercorribile, rovinando un'arteria principale di Roccella dopo averlo già fatto con tutta via Garibaldi (ma la cosa più grave, secondo me, è l'indifferenza dei residenti e dei roccellesi tutti che, nonostante si rendano conto del danno e "privatamente" si lagnano, poi non hanno alcun coraggio di farlo... "pubblicamente" - è questa purtroppo la dura legge del padrone creatasi a Roccella!!!);
No, non può essere questa la ragione, in questi casi si tagliano i nastri non si accendono le luci...
Fatta fuori una giustificazione allora ho pensato: magari aspettano che si liberi Mimmo Cavallaro per ripetere il suo concerto con una manifestazione dal titolo "Si spengono le luci!", ma neanche questo è possibile visto che una piccola pausa Cavallaro ce l'aveva e la chiamata da parte della nostra fiorente Proloco non gli è arrivata!
Tanto fu il mio pensare che, finalmente, mi arrivò in testa la giusta causa che ha fatto prolungare la luminosita delle luci di Natale per cosi tanti giorni in più.
Ah, finalmente una "gran bella pensata" quella della nostra amministrazione di prolungare gli addobbi luminosi del Natale fino alla festa annunciata di Sant'Antonio Abate di Domenica 17 Gennaio. Che meraviglia! Chissà come sarà contento Pasquale Scali, presidentissimo del comitato festa... la processione del Santo di cui sono tanto devoti soprattutto i cittadini di Zirgone sotto le splendide luci di Natale. Che genialità della nostra amministrazione. Ed io, come sempre malpensante, già mi ero fatto mille pensieri sulla vostra distrazione nel non contattare la ditta per il ritiro, sul vostro spreco incontrollato nel non sapere dove sia l'interruttore per staccarle definitivamente, e invece grande idea (e spreco e distrazione giustificabilissima) averle lasciate per la festa di Sant'Antonio di Domenica 17 Gennaio.
Ma....che succede!!! E' Domenica 17 Gennaio, sono le ore 6, fra poco arrivano i Giganti per aprire la festa di Sant'Antonio, ma per via Roma a Roccella c'è movimento di carroscala e operai...
Cosa?!?
Sono venuti a raccogliere le luminarie di Natale!!!
Alle 10 tutte gli addobbi di Natale sono già montati sul camion!
Che beffa!!! Ci vogliono altre parole?

sabato 9 gennaio 2010

DALLE PAROLE AI FATTI!!!

Roccella Jonica lì 08.01.2010

Spett.le
COMUNE DI
ROCCELLA JONICA (RC)

Spett.le
COMANDO CARABINIERI DI
ROCCELLA JONICA (RC)


Io sottoscritto Iervasi Nicola nato a Melito Porto Salvo (RC) il 23.08.1969 e residente a Roccella Jonica in via Picatari n.71

S E G N A L O

Che il parco giochi sito in via Marina vicino al Dopolavoro Ferroviario, a mio giudizio, è altamente pericoloso e rischioso per l’incolumità dei bambini che ci praticano numerosi, in virtù delle attrezzature ludiche quali rotte e quali mancanti di parti essenziali che li rendono insicure, e in particolare:
- i due dondoli, uno è rotto nel sostegno l’altro è rotto nel molleggio;
- il dondolo a due da una parte è svitato nel sostegno;
- gli scivoli con il ponte, uno è mancante di una maniglia proprio in prossimità dell’inizio dello scivolo e le guide di legno nel ponte sono schiodate con i chiodi arrugginiti sporgenti; l’altro manca di una chiusura di fermo corsa prima dell’inizio dello scivolo.

Ho pensato di fare la suddetta segnalazione visto che questa situazione si protrae da più tempo ed il parco è molto frequentato da bambini specie nei giorni festivi e di bel tempo ed anche perchè, in questi giorni, si sono verificati cadute di bambini che solo per una fortunosa fatalità non sono risultate gravi.

Vi chiedo di verificare al più presto la gravità della situazione, porre rimedio prendendo le dovute precauzioni, prima che succeda qualcosa di inevitabile.

Chiedo, infine, se mi è consentito e trattasi di argomento di Vs competenza, di verificare s’è lecito e giustificabile lo stato di abbandono e di avaria in cui versa il parco giochi di via Zircone (in prossimità del teatro al castello), in considerazione del fatto che il cancello d’ingresso risulta permanentemente aperto.

Nel ringraziarVi dell’attenzione porgo distinti saluti.

domenica 3 gennaio 2010

SCHOCCANTE STORIA DI NATALE SCRITTA SU REPUBBLICA


Privo di biglietto perché impossibilitato a farlo mostra i soldi al controllore. Ma viene costretto a scendere dalla polizia ferroviaria.


Quel ragazzo senza braccia sul treno dell'indifferenza
di SHULIM VOGELMANN


Caro direttore, è domenica 27 dicembre. Eurostar Bari-Roma. Intorno a me famiglie soddisfatte e stanche dopo i festeggiamenti natalizi, studenti di ritorno alle proprie università, lavoratori un po' tristi di dover abbandonare le proprie città per riprendere il lavoro al nord. Insieme a loro un ragazzo senza braccia. Sì, senza braccia, con due moncherini fatti di tre dita che spuntano dalle spalle. È salito sul treno con le sue forze. Posa la borsa a tracolla per terra con enorme sforzo del collo e la spinge con i piedi sotto al sedile. Crolla sulla poltrona. Dietro agli spessi occhiali da miope tutta la sua sofferenza fisica e psichica per un gesto così semplice per gli altri: salire sul treno. Profondi respiri per calmare i battiti del cuore. Avrà massimo trent'anni. Si parte. Poco prima della stazione di (...) passa il controllore. Una ragazza di venticinque anni truccata con molta cura e una divisa inappuntabile. Raggiunto il ragazzo senza braccia gli chiede il biglietto. Questi, articolando le parole con grande difficoltà, riesce a mormorare una frase sconnessa: "No biglietto, no fatto in tempo, handicap, handicap". Con la bocca (il collo si piega innaturalmente, le vene si gonfiano, il volto gli diventa paonazzo) tira fuori dal taschino un mazzetto di soldi. Sono la cifra esatta per fare il biglietto. Il controllore li conta e con tono burocratico dice al ragazzo che non bastano perché fare il biglietto in treno costa, in questo caso, cinquanta euro di più. Il ragazzo farfugliando le dice di non avere altri soldi, di non poter pagare nessun sovrapprezzo, e con la voce incrinata dal pianto per l'umiliazione ripete "Handicap, handicap". I passeggeri del vagone, me compreso, seguono la scena trattenendo il respiro, molti con lo sguardo piantato a terra, senza nemmeno il coraggio di guardare. A questo punto, la ragazza diventa più dura e si rivolge al ragazzo con un tono sprezzante, come se si trattasse di un criminale; negli occhi ha uno sguardo accusatorio che sbatte in faccia a quel povero disgraziato. Per difendersi il giovane cerca di scrivere qualcosa per comunicare ciò che non riesce a dire; con la bocca prende la penna dal taschino e cerca di scrivere sul tavolino qualcosa. La ragazza gli prende la penna e lo rimprovera severamente dicendogli che non si scrive sui tavolini del treno. Nel vagone è calato un silenzio gelato. Vorrei intervenire, eppure sono bloccato.

La ragazza decide di risolvere la questione in altro modo e in ossequio alla procedura appresa al corso per controllori provetti si dirige a passi decisi in cerca del capotreno. Con la sua uscita di scena i viaggiatori riprendono a respirare, e tutti speriamo che la storia finisca lì: una riprovevole parentesi, una vergogna senza coda, che il controllore lasci perdere e si dedichi a controllare i biglietti al resto del treno. Invece no. Tornano in due. Questa volta però, prima che raggiungano il giovane disabile, dal mio posto blocco controllore e capotreno e sottovoce faccio presente che data la situazione particolare forse è il caso di affrontare la cosa con un po' più di compassione. Al che la ragazza, apparentemente punta nel vivo, con aria acida mi spiega che sta compiendo il suo dovere, che ci sono delle regole da far rispettare, che la responsabilità è sua e io non c'entro niente. Il capotreno interviene e mi chiede qual è il mio problema. Gli riepilogo la situazione. Ascoltata la mia "deposizione", il capotreno, anche lui sulla trentina, stabilisce che se il giovane non aveva fatto in tempo a fare il biglietto la colpa era sua e che comunque in stazione ci sono le macchinette self service. Sì, avete capito bene: a suo parere la soluzione giusta sarebbe stata la macchinetta self service. "Ma non ha braccia! Come faceva a usare la macchinetta self service?" chiedo al capotreno che con la sua logica burocratica mi risponde: "C'è l'assistenza". "Certo, sempre pieno di assistenti delle Ferrovie dello Stato accanto alle macchinette self service" ribatto io, e aggiungo che le regole sono valide solo quando fa comodo perché durante l'andata l'Eurostar con prenotazione obbligatoria era pieno zeppo di gente in piedi senza biglietto e il controllore non è nemmeno passato a controllare il biglietti. "E lo sa perché?" ho concluso. "Perché quelle persone le braccia ce l'avevano...". Nel frattempo tutti i passeggeri che seguono l'evolversi della vicenda restano muti. Il capotreno procede oltre e raggiunto il ragazzo ripercorre tutta la procedura, con pari indifferenza, pari imperturbabilità. Con una differenza, probabilmente frutto del suo ruolo di capotreno: la sua decisione sarà esecutiva. Il ragazzo deve scendere dal treno, farsi un biglietto per il successivo treno diretto a Roma e salire su quello. Ma il giovane, saputa questa cosa, con lo sguardo disorientato, sudato per la paura, inizia a scuotere la testa e tutto il corpo nel tentativo disperato di spiegarsi; spiegazione espressa con la solita esplicita, evidente parola: handicap.


La risposta del capotreno è pronta: "Voi (voi chi?) pensate che siamo razzisti, ma noi qui non discriminiamo nessuno, noi facciamo soltanto il nostro lavoro, anzi, siamo il contrario del razzismo!". E detto questo, su consiglio della ragazza controllore, si procede alla fase B: la polizia ferroviaria. Siamo arrivati alla stazione di (...). Sul treno salgono due agenti. Due signori tranquilli di mezza età. Nessuna aggressività nell'espressione del viso o nell'incedere. Devono essere abituati a casi di passeggeri senza biglietto che non vogliono pagare. Si dirigono verso il giovane disabile e come lo vedono uno di loro alza le mani al cielo e ad alta voce esclama: "Ah, questi, con questi non ci puoi fare nulla altrimenti succede un casino! Questi hanno sempre ragione, questi non li puoi toccare". Dopodiché si consultano con il capotreno e la ragazza controllore e viene deciso che il ragazzo scenderà dal treno, un terzo controllore prenderà i soldi del disabile e gli farà il biglietto per il treno successivo, però senza posto assicurato: si dovrà sedere nel vagone ristorante. Il giovane disabile, totalmente in balia degli eventi, ormai non tenta più di parlare, ma probabilmente capisce che gli sarà consentito proseguire il viaggio nel vagone ristorante e allora sollevato, con l'impeto di chi è scampato a un pericolo, di chi vede svanire la minaccia, si piega in avanti e bacia la mano del capotreno.


Epilogo della storia. Fatto scendere il disabile dal treno, prima che la polizia abbandoni il vagone, la ragazza controllore chiede ai poliziotti di annotarsi le mie generalità. Meravigliato, le chiedo per quale motivo. "Perché mi hai offesa". "Ti ho forse detto parolacce? Ti ho impedito di fare il tuo lavoro?" le domando sempre più incredulo. Risposta: "Mi hai detto che sono maleducata". Mi alzo e prendo la patente. Mentre un poliziotto si annota i miei dati su un foglio chiedo alla ragazza di dirmi il suo nome per sapere con chi ho avuto il piacere di interloquire. Lei, dopo un attimo di disorientamento, con tono soddisfatto, mi risponde che non è tenuta a dare i propri dati e mi dice che se voglio posso annotarmi il numero del treno. Allora chiedo un riferimento ai poliziotti e anche loro si rifiutano e mi consigliano di segnarmi semplicemente: Polizia ferroviaria di (...). Avrei naturalmente voluto dire molte cose, ma la signora seduta accanto a me mi sussurra di non dire niente, e io decido di seguire il consiglio rimettendomi a sedere. Poliziotti e controllori abbandonano il vagone e il treno riparte. Le parole della mia vicina di posto sono state le uniche parole di solidarietà che ho sentito in tutta questa brutta storia. Per il resto, sono rimasti tutti fermi, in silenzio, a osservare.


L'autore è scrittore ed editore

martedì 22 dicembre 2009


Il tuo cuore ha ceduto ma i tuoi insegnamenti non moriranno mai.
Grazie papà!
Un grazie a tutti coloro che hanno manifestato a me e alla mia famiglia il loro affetto e la loro vicinanza. E chi non lo ha potuto fare di presenza mi ha scritto parole davvero molto toccanti che voglio conservare e condividere per sempre, perchè mio padre, come tutti i papà che nello loro vita mettono al primo posto la famiglia e il lavoro, se lo merita...
Pino Carella 20 dicembre alle ore 20.25
amico mio, ti scrivo in questo momento doloroso per dirti che avrei voluto starti piu' vicino anche solo per parlare del piu' e del meno. oggi sono andato via quasi senza salutare nessuno, io putroppo in certe situazioni non riesco a stare e' piu' forte di me, inevitabilmente la mente corre ai miei 9 anni quando mi fecero baciare il cadavere di mio padre da li non sono mai piu' riuscito ad avere un rapporto "normale" con la morte, ed anche oggi non ci sono riuscito. Scusami ti prego e sappi che ti sono vicino, io li ho persi entrambi i genitori e so' quel che significa. nicola non sono neanche una buona penna ma quel che sentivo ho scritto. Condiglianze.

Antonietta Vallecaro 27 dicembre alle ore 16.13
Ciao Nicola, è passato qualche giorno dalla spiacevole notizia. Sono sinceramente addolorata per la scomparsa del caro Sig. Biagio che noi tutti ricordiamo con tanto tantissimo affetto. Persone come il tuo papà ce ne sono ormai veramente poche e spero che tanti prendano esempio da una grande persona come lo è stato lui, per la sua disponibilità, la sua umiltà, la sua gentilezza e il suo altruismo. Vi siamo vicini in questo triste momento. Sono sicura che lui dall'alto veglierà su di voi e proteggerà i suoi bellissimi nipotini.
Ti abbraccio forte.
Antonietta
Francesco Bova 22 dicembre alle ore 9.07
Caro Nicola, io credo che il modo migliore per onorare la memoria del tuo caro papà sia la riflessione da parte nostra, verso un uomo semplice che ha sempre lavorato duramente, che non si è mai risparmiato, e con i pochi mezzi di cui disponeva, gli va dato merito di aver formato una bellissima famiglia, quale è la vostra, e chi come me la conosce personalmente ne è testimone.Tuo padre mancherà a tutti. Mancherà a voi, famiglia, perchè non potrete condividere il vostro tempo insieme a lui, non lo vedrete occupare il suo solito posto a tavola a pranzo e a cena; non vi darà preziosi consigli di vita quotidiana.Tuo padre mancherà a me, perchè ho conosciuto un grande uomo, che sapeva dimostrare la sua grandezza con molti fatti e poche parole.Sono sicuro che ogni persona che l'abbia conosciuto, possa dire almeno un motivo per il quale tuo padre gli mancherà.Tuo padre è stato per noi un punto di rifermento, ci ha aiutato a portare avanti tante nostre iniziative, perchè quando c'era da trasportare qualcosa di ingombrante sapevamo a chi chiamare, e lui arrivava a bordo della sua inseparabile ape 600 color arancio. Io in questo momento voglio pensarlo così. Me lo immagino in viaggio, a bordo della sua ape, verso il Paradiso, e lo vedo fermarsi davanti a quella Porta con la smania di entrare perchè ha da prendersi cura e sistemare i bellissimi Giardini dell'Eden, e sono sicuro che da domenica sera in poi saranno ancora più belli. Per questo gli voglio augurare "buon viaggio Signor Biagio", anzi "buon viaggio Signor Oreste".Un abbraccio a te Nicola. Tuo amico fraterno Francesco

Stefania Iervasi 21 dicembre alle ore 21.57
ciao nicola....ti siamo vicini tutti in questo triste e brutto momento....un abbraccio da cosimo, enza, roberto e stefania

Antonella Vozzo 25 dicembre alle ore 10.37
Grazie e buon Natale,anche se quest'anno per te,come per me, non è lo stesso Natale...senza i nostri cari....ma sono sicura,loro sono con gli angeli e ci proteggono da lassù....
Vincenzo Macrì 23 dicembre alle ore 22.11
Carissimo Nicola,rientrando a Roccella dopo una breve assenza, apprendo la notizia della perdita del tuo caro, buono, papà. Ti esprimo, anche a nome della mia famiglia, la più sentite condoglianze, che ti prego di estendere a tutti i tuoi.Enzo Macrì


Rosy Vallecaro 21 dicembre alle ore 23.50
Ciao Niko .... mi spiace essere entrata nella tua bacheca ed aver letto della scomparsa del tuo papà lo ricordo sempre con molto affetto e simpatia .... ti sono vicinissima in qsto momento e ti abbraccio con affetto ......
Gaetano Ursino 23 dicembre alle ore 12.18
caro nicola,ho appena appreso la scomparsa del tuo laborioso papà,ti formulo sentite condoglianze e sono vicino a te e ai tuoi cari.;purtroppo avrei voluto partecipare ai funerali ,ma una frattura del piede mi costringe al riposo . a presto

Vittorio Placanica 21 dicembre alle ore 7.51
ti mandiamo sentite condanglianze per la perdita del tuo caro papa' una persona molto speciale da noi tutti un forte abbbraccio

Osvaldo Niutta 29 dicembre alle ore 12.48
Carissimo Nicola, ho saputo della scomparsa del tuo caro papà, l'ho saputo qualche giorno fa ma solo oggi mi sono sentito di scriverti queste due righe per farti le mie più sentite condoglianze a te ed a tutta la tua famiglia. In questi momenti le parole non bastano ed i ricordi non aiutano a guardare oltre i dispiaceri del momento, ma al di la di tutto c'è una vita, la tua vita, che merita di continuare il suo percorso che con tanto amore e sacrificio, chi è scomparso ti ha saputo dare. Sono certo che il Grande Oreste, nei suoi ultimi momenti, nonostante tutto, in cuor suo sapeva di aver raggiunto quella serenità e consapevolezza di lasciare questo mondo con una grande soddisfazione: Quella di aver fatto di te, Antonio, Lina e Franca delle grandi persone, capaci tutti di continuare a dare quello che lui vi ha insegnato...perchè se da sempre in voi abbiamo visto le splendide persone che siete, il merito oltre tutto e anche di chi se ne è andato. Vi sono vicino. Con affetto Osvaldo.

sabato 12 dicembre 2009

IL MIO E IL VOSTRO TELETHON

Quindici anni fa, quando "Giovaninsieme" prese il testimone dall' amico Pasquale Vozzo la referenza del Telethon, per la nostra associazione era una delle tante attività promosse nel nostro paese. Abbiamo iniziato a scoprire il mondo che si cela dietro la dinamica vita di ognuno di noi, abbiamo preso coscienza del significato del Telethon e degli importanti ed indispensabili scopi che si prefigge e degli essenziali e vitali risultati che ne consegue nel duro labirinto delle malattie genetiche rare e nella distrofia muscolare. Abbiamo avuto la grande fortuna di conoscere la meravigliosa e dura realtà che è la sede della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) di Siderno, e il grande uomo che è il suo segretario Giuseppe Congiusta e il figlio, presidente, Domenico. Due persone speciali che hanno segnato il futuro dei nostri caratteri e del nostro animo rendendoli più aperti e consapevoli ad un mondo si di sofferenza ma nello stesso tempo di speranza.

Parlo al plurale perchè 15 anni fa nell'organizzazione delle attività del Telethon a Roccella c'erano con me le altre due colonne dell'associazione Giovaninsieme cioè Francesco Bova e Rocco Ierinò. Con loro il sabato del Telethon preparavamo la piazza con gli striscioni (si chiamavano "granpavesi", chissaperchè!) attaccati da un albero all'altro, i manifesti, il tavolino con le locandine, i gadget, gonfiavamo i palloncini fino a perderci il fiato e le cassettine delle offerte. Il tutto in attesa che arrivassero le scolaresche, invitate in piazza per accogliere la "staffetta della solidarietà", storica maratona di motociclette che partiva da Monasterace e arrivava a Siderno facendo tappa nelle piazze di tutti i paesi. Ed era una grande festa: all'arrivo delle motociclette la piazza si strariempiva di cittadini oltre che di tutti gli studenti delle scuole roccellesi. Introducevo io, parlava il sindaco e ringraziava Giuseppe Congiusta dopodichè si passava a rendicontare le offerte ed inserirle nel sacco della solidarietà tenuto da un centauro in stupenda divisa.

Oggi le cose sono un po' cambiate, la staffetta dei motociclisti non viene più fatta ma lo spirito alla solidarietà della UILDM è rimasto intatto con altre iniziative allo stesso dirette alla sensibilizzazione del territorio verso la causa della ricerca scientifica alle malattie genetiche.

Oggi che il Telethon nazionale è arrivato al 20° anno è una grande festa anche per me perchè, oltre a rinnovare il mio abbraccio con Giuseppe e Domenico Congiusta e a ricordare le memorabili edizioni promosse con i mitici Francesco e Rocco, ho ancora la possibilità, la passione e lo stimolo di essere accolto con fierezza e stima dai dirigenti e dai docenti scolastici, che, a loro volta, con il nobile spirito solidale che da sempre li contraddistingue, hanno rinnovato le attività di sensibilizzazione e di raccolta fra gli studenti.

Quindi parto nel ringraziare quest'ultimi, ossia tutti gli studenti che sono la sostanza perchè "sacrificano" parte dei loro risparmi per investirli verso il grande sogno di vedere debellate un giorno le sedie a rotelle e altre spaventose malattie, per continuare con i dirigenti scolastici e soprattutto con gli insegnanti che si sono presi carico di effettuare la raccolta.

Non li nomino uno per uno perchè sono tanti e perchè non vorrei fare torto nel caso dimenticassi qualcuno; ma tanto gli insegnanti lo sanno che la loro opera va aldilà dei miei ringraziamenti e delle mie citazioni, perchè loro lo sanno, come lo so io e tutti i volontari del telethon e delle altre iniziative a favore della salute, che la nostra gioia più grande sta nel vedere un bambino che muove i suoi primi passi e corre verso l'abbraccio della sua mamma: un bambino che senza le scoperte di Telethon non avrebbe mai potuto camminare!

Le foto riportate sono state scattate sabato 12 Dicembre 2009 nelle scuole elementari, medie e liceo Scientifico "P.Mazzone", quest'ultimo, quest'anno, ha superato ogni record precedente raggiungendo la cifra di 861,68 euro!

martedì 8 dicembre 2009

COSE DELL'ALTRO MONDO!


On. Demetrio Naccari Carlizzi, nato a Roma il 3 aprile 1967 e residente a Reggio Calabria. Proveniente dalla Margherita è stato eletto a Consigliere della Regione Calabria con circa 8000 voti; nel 2007 è diventato componente della direzione nazionale del partito Democratico. Oggi ricopre le cariche di assessore al bilancio, Patrimonio e Trasporti della Regione Calabria.

Ebbene da Maggio a Dicembre per tre volte l'on. Carlizzi è stato ospite del vicesindaco di Roccella in tre convegni pubblici: il primo in occasione dell'assegnazione della bandiera blu allorquando, sotto campagna elettorale, la lista di Zito aveva bisogno di sponsor per acquisire credibilità e consenso, la seconda il 23 agosto in occasione della notte verde all'indomani della chiusura del festival jazz, ed infine il 5 di dicembre per i preliminari della prossima accesa campagna elettorale per le regionali.

Un assessore con le più importanti cariche regionali non sarebbe mai stato presente in una piccola cittadina di 7000 anime se non per l'intensa e proficua amicizia che intercorre con il nostro vicesindaco!

E davanti ad una salda e preziosa amicizia come questa non c'è rispetto e dignità per nessun altro, si farebbe qualsiasi cosa, anche appropriarsi del logo del Partito Democratico che ormai al nostro caro vicesindaco non spetta più e presentare un convegno che apra le porta alle prossime candidature regionali.

E si, in politica non si da mai niente per niente, e diciamo pure che l'on. Carlizzi ha dato molto al nostro Comune ma più che a Roccella lo ha dato al nostro vicesindaco prima nel venire a riempirlo di "onoreficenze" sotto elezioni comunali e poi riservandogli una bella fetta di contributi regionali per il grande evento che è il festival jazz: io so la bellezza di 325 mila euro, c'è chi dice 400 mila, e questi solo la Regione Calabria!!!

Davanti a questi grossi favori fatti che vuoi che sia un logo "rubato" al Partito Democratico che può essere sempre giustificato dal fatto che l'onorevole è un grosso esponente del Pd a livello nazionale e quindi potrebbe darsi che sia stato lui a volere il convegno del 5 dicembre a Roccella!

Per imbrogli il nostro vicesindaco non si smentisce mai!

Ad aprile, per evitare che "qualcuno" gli rubi la leadership, rifiuta le primarie, esce dal Partito democratico e si fa una lista civica, rinnega l'importanza dei partiti di qualunque colore, diffama i suoi avversari democratici dicendo che hanno riscaldato la poltrona; oggi, invece, che deve sdebitarsi nei confronti del suo prezioso amico, sventola la bandiera del Partito Democratico. Cose dell'altro mondo, ma che a Roccella succedono!

venerdì 4 dicembre 2009

Un'alternativa e un riscatto necessario e possibile
di Alessandra Mallamo


Caro Nicola, ho letto il tuo post sulla riunione del 22 nov sulle manifestazioni del Natale e mi è venuta una voglia irrefrenabile di scrivere il mio pensiero, in quanto cittadina e rappresentante dell’associazione culturale “Terra Sonnambula”.

Io mi chiedo se l’assessorato al turismo e al commercio (mancato!) non sia piuttosto il turismo dell’assessorato al commercio (sempre mancato!), eppure le ferie sono finite da un bel pezzo! Veramente ho controllato e non si chiama nemmeno così: sul sito del comune è scritto "politiche per lo sviluppo economico", mi chiedo se alla riunione fosse presente, come sarebbe logico pensare, l'assessore alle "politiche per lo sviluppo della persona" visto l'argomento.
Nuovi nomi e vecchie pratiche, il mai troppo compianto Pasolini parlava di "sviluppo senza progresso", definizione che qui pare azzeccatissima!

Ma io dico, ci sarà una politica culturale che si vuole perseguire? Una qualche idea di cultura? C’è l’idea che il Comune non è un ente di organizzatori di eventi per turisti e l’assessore all'economia un contabile dello spettacolo in bancarotta? Io lo so che la crescita economica del paese è fondamentale e che i turisti rappresentano una fonte di guadagno importantissima, ma come si fa se non c’è un progetto reale di benessere? Che cosa può offrire Roccella, a oggi, di diverso dagli altri paesi, non solo ai turisti, ma ai suoi concittadini? 5 giorni di jazz? e gli altri 360? Nessuno vede che il tessuto sociale è completamente lacerato? Che la gente non si diverte più a stare insieme? Sembra che il paese sia da intendersi come un bel centro commerciale per attirare i turisti-clienti, in cui i cittadini devono fare scena, come i manichini, e sorridere dalle vetrine; che poi non abbiano nessuno stimolo a partecipare, crescere, informarsi che importa?!? Lo vedi anche tu: gli eventi che hai menzionato non mi sembrano cose da 100.000 euro a sera eppure nessuno li organizza più, non ci sono soldi, ma è anche vero che la gente non ha voglia!

A Natale starà bene a casa sua a mangiare il suo pandorino, magari un po’ più scadente dell’anno scorso, visto che c’è la crisi! Andrà a fare “shopping” (a Siderno), in Chiesa, con tutta la famiglia, come obbligano le feste comandate, e magari, per smaltire il cenone della sera prima, andrà a fare un giro in bici sulla nuovissima- e assolutamente necessaria- “pista ciclabile”, una bellissima striscia di cemento lastricata di soldi pubblici, per scivolare meglio, visto che prima i poveri ciclisti roccellesi erano costretti a portare in groppa la bici fino all’area fitness! Forse, tra pedoni e bicicli, staremo un po’ stretti di fronte alla Calura dove la pista si riduce a uno spessore di circa 70 cm! Ma era necessaria! Siamo per le cose salutari noi!
Che poi continuiamo a sporcare con cartacce e cacche di varia natura, che ci siamo i topi nei tombini e uno zoosafari al posto del parco per i bambini non importa! Non importa se non si fanno mostre, se non si aprono i catoi per far vedere ai nostri figli come vivevano i nostri nonni, non importa se non ci sono biblioteche, se non si vedono i film al cineforum, non ci servono!

Insomma il popolo sceglie chi meglio lo possa rappresentare... Scelta la bicicletta, è ora di pedalare! Ma chi non ha voluto e detesta questo stato di cose perché deve subirlo?! Organizziamoci per cambiarlo, senza aspettare la prossima campagna elettorale.

Un abbraccio Ale

martedì 1 dicembre 2009

LA VOCE DEL CITTADINO: "IL DISORDINE" DEL CIMITERO!

Maria Giovanna Surace mi ha segnalato:



"Ieri mattina (28 Novembre), andando a fare visita ai defunti, sono rimasta colpita dal degrado in cui versa il nostro cimitero. E' vero che noi cittadini dobbiamo contribuire alla pulizia delle tombe e degli loculi però è anche vero che chi di dovere dovrebbe assicurare un minimo di ordine. Parlando con mia figlia che iscritta al gruppo fondato da te ho deciso di farti presente questa situazione, pur sapendo che sara solo una sfogo. Chiudo porgendoti i saluti e un augurio di buon lavoro".


La mia risposta:
Cara Maria Giovanna, grazie per il tuo messaggio. Dovremmo essere in tanti a segnalare queste mancanze e questo disordine, ma, invece, mi sto convincendo che i roccellesi, vivendo ormai da anni nel massimo degrado ambientale, si sono abituati e assogettati a questa situazione.
Ti faccio un esempio: domenica 29 novembre sono stato alla "festa verde" alle lacche dove l'amministrazione comunale ha piantato 50 alberelli nelle aiuolette dei marciapiedi "affidando" ogni albero ad un bimbo nato nell'ultimo anno. Alla manifestazione erano presenti pochissime persone: oltre ai collaboratori comunali, c'erani le famiglie dei bambini affidatari degli alberelli, gli scout e la croce rossa. Bene! Tu non immagini in che sporcizia si è sviluppata questa manifestazione... Cumuli di terra e fogliame lasciati lungo la strada da quest'estate, cartacce e bottiglie di plastica, aiuole piene di erbacce e sterpaglie... L'insensibilità dei nostri amministratori non ha pensato di fare una adeguata pulizia prima di organizzare e invitare la cittadinanza; ma chi è intervenuto, compresi i giovani scout che fanno del rispetto ecologico uno dei loro principi di gruppo, neanche si rendeva conto di camminare e passeggiare nella più incivile sporcizia.
Ritornando al cimitero sono a conoscenza che c'è sempre un lavoratore dei socialmente utili, il sig. Simonetta, impegnato in pianta stabile. Il problema di base è che ci vorrebbe maggiore personale impegnato sul territorio, e personale adegutamente assunto, non collaboratori demotivati e precari. Più collaboratori sul territorio e meno impiegati negli uffici a "giocare" al computer!!!
Ma colui che dieci anni fa si riempiva la bocca dicendo di voler mettere in riga il personale comunale facendogli rispettare gli orari, negli anni poi, per la dura legge del voto, si è adeguato a far accomodare tutti alla scrivania, anche a coloro che non gli spettava!
Un abbraccio cara Maria Giovanna, a te e alla tua famiglia e... grazie ancora della tua stima!!!

giovedì 26 novembre 2009

LA LISTA DELLA SPESA IN VISTA DEL NATALE



Domenica 22 Novembre nella sala consigliare si è tenuta una riunione fra l'assessore al turismo e commercio, Antonio Francesco Ursino, e le associazioni e commercianti di Roccella. Non è corretto da parte mia riferire che la sala era deserta visto che c'era qualcuno in più rispetto alle dita di due mani, ma se si considera che le associazioni cenzite a Roccella sono sulla cinquantina e i negozianti il triplo, allora l'insuccesso delle presenze, fatta la proporzione, è indubbio;


E' da chiedersi, quindi, come mai e perchè le categorie invitate a contribuire alle manifestazioni dell'estate, o di carnevale, o di Pasqua o, come nel caso di domenica scorsa, del Natale, non trovano più interesse a prendere parte alle attività partecipative con l'amministrazione comunale, considerato pure che fino a 5 anni fa riunioni del genere facevano esplodere la sala consigliare di presenze.


Le mie motivazioni a questo "quesito" sono le seguenti:


Sfido chiunque a sopportare o a non stufarsi nel momento in cui, ogni qual volta viene convocato un incontro del genere, l'assessore di turno recita la solita lagna "Il Comune non ha soldi!", e quindi, prima di iniziare ogni tipo di dibattito o di programmazione, fa intendere che nessuno si deve permettere di chiedere contributi o rimborsi vari perchè questo assessorato è proprio al verde. Ogni tipo di collaborazione è chiesta a titolo di volontariato o per promozione della propria azienda.


E se l'approccio a questo incontro è scoraggiante e demotivante, non è da meno neanche il suo proseguo, allorquando l'assessore con l'agenda in mano fa l'appello e la lista della spesa alle poche associazioni presenti chiedendo: " Tu chi voi u fai?"


Se da una parte questa domanda può sembrare motivo di coinvolgimento e volontà di carpire le idee e i progetti delle varie associazioni, dall'altra è sintomo di non avere nell'ambito dell'assessorato nessuna idea o progettualità da proporre e quindi il Comune conta e si mette in mano alla libera vocazione delle associazioni, sperando sempre nei costi zero!!!


Ed infatti a parte l'illuminazione natalizia del paese (speriamo non come lo scorso anno che ha rappresentato il più grande esempio di sperpero di soldi pubblici con una luminaria più appariscente di quella della Madonna Delle Grazie - Sarà stato il primo assaggio a tutte le successive spaparanzate in vista della nuova stagione elettorale?!?) e una "bandicella" che dovrà suonare giorno 7 dicembre sul palazzo municipale, poche o nulle sono state le idee avanzate dall'amministrazione comunale, e che essa si porpone di pagare!


Ma dove sono finiti quei meravigliosi presepi viventi fatti al Santuario della Madonna delle Grazie, le affollatissime feste al Borgo con la rivisitazione di antichi mestieri e tradizioni, i concerti del coro de l'Arlesiana alla Matrice, i capodanni in piazza (nel 2000, senza nessun intrattenimento - già era stata imposta la legge "costo zero" - i roccellesi si è sono riversati in piazza per un autentico veglione popolare), le feste del nonnino che riempivano l'Auditorium!!!


Ma daltronde dove sono tutte quelle associazioni che fino a qualche anno addietro davano anima e corpo per realizzare questi "grandi eventi"?


Addirittura, oggi, anche l'unica associazione che veramente avrebbe potuto contribuire per una grande manifestazione natalizia, ossia l'associazione "Roccella com'era?", è impossibilitata a farlo in quanto è rimasta temporaneamente senza sede poichè quella precedentemente occupata deve essere ristrutturata.

Che grande evento sarebbe stato nel valorizzare invece questa associazione facendo riflettere il capolavoro letterario che hanno pubblicato quest'estate, con un'opera recitativa e dimostrativa delle "Attività e tradizioni a Roccella Jonica e in Calabria fino agli anni '50 (com'è il titolo del libro)!


Nessun progetto, nessuna idea, solo un "tirare a campà" che dimostra tutto il disinteresse di questa amministrazione verso i cittadini, e il solo interesse di arrivare ad apparire come galantuomini, e, sotto sotto, continuare l'assalto alla gestione del porto, ai finanziamenti del castello e all'assistenzialismo del festival jazz.

martedì 10 novembre 2009

LO ZOO DI ROCCELLA


Mi ricordo i primi anni del 2000 quando un'ordinanza del sindaco vietava di tenere le galline nei cortili dei privati nell'abitato di Roccella, perchè i pollai emanavano uno sgradevole odorato nelle vie del paese, tanto che in quel periodo passarono anche i vigili nelle case sospette a controllare e verificare affinchè l'ordinanza venisse osservata.
Finìi quindi l'era in cui i bambini potevano mangiare l'ovetto "di casa" genuino, e le famiglie col pollaio si che avevano interesse a fare la "raccolta differenziata dell'umido", e qualche volta gustare un buon bollito di pollo...
Ma, comunque, seppur con qualche malumore e titubanza, i cittadini, messi in soggezione dall'avvento del nuovo "potente" sindaco, si sono adeguati all'ordinanza, speranzosi nell'avvio di un nuovo corso per un paese visibilmente e civilmente migliore, constatato pure il grande entusiasmo e coinvolgimento di cittadini che il nuovo vento politico aveva scatenato con la verniciatura della ringhiera in via marina e la pulizia della pineta del porto!!!

Ma tutta questa enfasi qui iniziò e qui finì. Le aspettative di dare una nuova visibile immagine positiva al paese furono subito deluse, forse un po' per l'improvvisa disgrazia dell'alluvvione presto sopraggiunta a stravolgere ogni progettualità, forse per il carattere molto distaccato del sindaco con i suoi cittadini e forse per quella sua mentalità di non fare nulla senza finanziamenti, tant'è che i cittadini non si sono più visti coinvolti e presto si sono allontanati dalle successive chiamate al volontariato ambientale. Nel frattempo la cittadina si riempiva di cani e gatti randagi che fanno razzie nei cassonetti della spazzatura e le strade di escrementi di ogni genere, e se il cittadino non si coinvolge e sensibilizza nè partecipa lo è perchè si sente distaccato da un'amministrazione assente, tant' è ch'è inutile ogni forma di invito alla raccolta differenziata.

Nel corso di dieci anni, che mente mi ricordi, una volta, al massimo due, è stata fatta la disinfestazione facendo passare l'idonea motoape per le vie del paese. Evidentemente è più importante pensare ai finanziamenti e ai POR per il Carbon free o la differenziata, che sprecare qualche litro di diserbante contro blatte, millepiedi, roditori che annidano terreni e fognature del paese e, di notte, passeggiano indisturbati per le vie periferiche ma anche in quelle centrali delle piazze di Roccella: alcuni "amici" topi che verso mezzanotte vanno a fare visita al bar Roma per chiedere un pezzo di provola fuoriuscendo dai tombini della villetta dei caduti, altri "fedeli" che gironzolano lungo il marciapiede della chiesa Matrice allontanandosi per poco dalla "villa" di Minici.

Forse cari amici amministratori vi siete dimenticati una desinenza: mi sa che prima di fare la raccolta dell'umido dovreste combattere i nemici dell'umid...ità!!!

2 agosto 2020 - 2 agosto 2021: Un anno senza Ludovico

2 agosto 2020  - 2 agosto 2021: Un anno senza Ludovico
2 Agosto 2020 - 2 Agosto 2021: un anno senza Ludovico. Il ricordo di Ludovico Lombardo ad un anno dalla sua tragica scomparsa. Sempre nel cuore dei tuoi amici e sempre nel cuore dei roccellesi.

JEU SUGNU CALABRISI - Sigla ufficiale Musica Etnosong 2019 Premio Mia Martini

La vera storia dei nostri emigranti che, per motivi di lavoro, sono stati "costretti" a lasciare la Terra in cerca di lavoro ma col cuore rivolto SEMPRE nell'estremo lembo della "nostra" Penisola: la CALABRIA!

ROCCELLA JONICA VISTA DA GERACE

ROCCELLA JONICA VISTA DA GERACE
Foto di Angelo Lagana'

DUE STRAORDINARI SCATTI DI ANGELO LAGANA'

Un Lungomare così, a Reggio, non si vedeva da tanti tanti anni. Le Frecce Tricolori hanno richiamato in città decine di migliaia di persone da tutte le province calabresi e da gran parte della Sicilia. La via Marina, completamente chiusa al traffico in occasione della seconda “domenica sostenibile”, s’è gremita di circa 100.000 persone che nel pomeriggio hanno assistito incantate allo spettacolo dell’Air Show “Scilla & Cariddi” con l’esibizione delle celebri Frecce Tricolore.

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VINCENZO MILANO CI REGALA L'ECLISSI SOLARE VISTA DAL CASTELLO

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Oggi 20 marzo, nonostante le nuvole, abbiamo potuto assistere, dalle nove e mezza fino alle undici, all'eclissi di sole. Qui da noi il sole, "coperto" dall'ombra della luna, si è oscurato soltanto per il 41%. La prossima eclissi parziale avverrà nel 2026 mentre per avere un'altra eclissi solare totale dovremmo "attendere" fino al 2081.
Questo straordinario evento è stato filmato dal videomaker Vincenzo Milano del Laboratorio DreamLab Studio di Roccella Jonica dalla postazione della Torre di Pizzofalcone. Un video, montato e musicato con grande sapienza, capace di trasmettere un brivido di emozione.

FESTIVAL JAZZ: DALLA GRANDE ILLUSIONE ALL'IMPIETOSA REALTA'

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Il regalo di Natale del M°. Angelo Laganà

OLTRAGGIO ALLA CITTA'

OLTRAGGIO ALLA CITTA'
OLTRAGGIO ALLA CITTA'. Foto di Angelo Laganà


ECCO PERCHE' POCO PIU' DI UN ANNO FA PESTAVA I PUGNI SUL TAVOLO DEL CONVENTO DEI MINIMI

ECCO PERCHE' POCO PIU' DI UN ANNO FA PESTAVA I PUGNI SUL TAVOLO DEL CONVENTO DEI MINIMI
Quale sindaco mai oltre a lui stesso o a chi per lui avrebbe consentito una liquidazione cosi rapida a suo favore? Un ulteriore una tantum prelevato da un fondo "segreto e nascosto". Cari elettori meditate...Dedicato a tutte quelle associazioni che partecipano alle riunioni con l'amministrazione la quale puntualmente ricorda pressappoco cosi: "Non chiedete soldi perchè non ce ne sono!"

I VINCITORI DI ROCCELLA ON YOUTUBE

Tre straordinari video sono saliti sul podio in questa 2° edizione del Concorso curato da Mariagrazia Curciarello. Tre video, diversi fra loro, che li accomuna solo la volontà di valorizzare al massimo le risorse naturalistiche di Roccella Jonica, obiettivo riuscito appieno grazie alle idee che hanno sbizzarrito la fantasia degli autori, ma anche del montaggio del video, agli "attori" e agli ambienti.
Meritato primo posto per l'invenzione "Scirobetta" dal nome dei due cortiggiani del re Carafa che nel caldo estivo roccellese ha trovato rinfresco solo con questa speciale bibita a base dei nostri limoni... Simpaticissimi e bravissimi davvero tutti i ragazzini-attori che hanno recitato nel video. Con questo video credo che si mostra per la prima volta l'interno del nostro castello in via di restauro in rete. 10 e lode a Francesco Cappelleri, complimenti vivissimi.
Solo un'idea cosi innovativa poteva battere il vincitore dello scorso anno. Alessandro Neumann, dopo il simpaticissimo "U Pirozzu" con cui ha trionfato nella prima edizione, ha girato il secondo atto che si chiama "U tarantozzu" ed è ancora una volta uno strepitoso successo. Le suggestive immagini dal basso dei passi di taranta, dimostrano l'estro e il talento dell'autore che conferma molti dei protagonisti-attori de "U Pirozzu, che diventano delle vere e proprie macchiette. Non vedo già l'ora di vedere la terza parte il prossimo anno...
Da museo il terzo video classificato girato e montato da due giovani, Antonio Dimasi e Felice Guarneri, con lo zampino dei reperti "storici" fotografici dell'archivio dell'associazione "Roccella com'era". "Fra i ricordi di un passato" è la storia di due bambini che, attraverso stupende immagini del passato di Roccella Jonica che sembrano animarsi grazie agli effetti speciali degli autori, raccontano la vita di 50 anni fa del loro paese e alla fine, oggi, si chiedono... "Chissà come sarà fra 50 anni?" Bellissima colonna sonora e un invito a tutti di guardarlo, agli adulti per fargli rivivere meravigliose emozioni e ricordi e ai giovani per fargli scoprire la semplicità insieme al sorriso genuino che c'era una volta. Da pelle d'oca...
E adesso non ci resta che... ammirarli.

1° classificato Roccella on youtube "A SCIRUBETTA" di Francesco Cappelleri.

2° classificato Roccella on youtube "U TARANTOZZU" di Alessandro Neumann

3° classificato "FRA I RICORDI DI UN PASSATO" di Antonio Dimasi e felice Guarneri