I Ficus Magnolioides e l’Orto botanico fanno da degna cornice al “Chilometro più bello d’Italia”, ovvero al “Viale Italo Falcomatà” di Reggio Calabria.
Il video
La verve creativa del vulcanico Angelo Laganà continua a “sfornare” sempre nuove idee e iniziative che hanno lo scopo di mettere in bella mostra le bellezze della nostra Regione.
Per questa ultima, ma solo riferita al tempo, ci propone un affascinante scenario degli ultracentenari Ficus Magnolioides che si trovano lato nord del Viale Italo Falcomatà, detto anche “Il più bel chilometro d’Italia”. Piante che, assieme a quello che è stato definito l’Orto Botanico, offrono una visione incantevole di quella striscia di terra che si affaccia sullo Stretto di Messina che, specie di notte, offre una veduta mozzafiato di luci e colori per la gioia di quanti hanno il piacere di poterla ammirare.
Tantissimi sono i Ficus e Angelo Laganà li ha fotografati, uno ad uno, anche dai diversi lati, in maniera da offrire una visione veritiera di quegli alberi mastodontici le cui radici hanno invaso buona parte del terreno circostante con i loro fusti di notevole spessore.
“Ho voluto – dichiara Angelo Laganà – immortalare gli alberi che sono davvero straordinari per offrire una visione a tutte le persone che non sono mai venute a Reggio Calabria e che, attraverso questo breve video, possano ammirare la loro bellezza e sontuosità. Qualcuno di essi è talmente grande che ha una circonferenza che supera abbondantemente i sei metri di lunghezza.
Il discorso vale anche per tutti i reggini che si trovano all’estero e che, guardando questo video, possano gioire ammirando la loro città lontana.
Alberi che sono cresciuti nel corso dei secoli proprio a Reggio, anche se il fusto, che appartiene alla famiglia delle Moraceae, proviene dalla Baja di Moreton che è un golfo della costa orientale australiana.”
Insomma di strada ne hanno fatta quegli alberi, ma il lungomare, creato dall’Avvocato Italo Falcomatà, comprende anche altre speciali piante che fanno da coreografia a tutto l’ambiente.
“Sicuramente! - prosegue Angelo Lagana' - Lungo il Viale, a distanza tra un Ficus e l’altro, è stato creato un vero e proprio orto botanico con piante esotiche, fiori ed alberi di alto fusto. Non mancano monumenti che sono particolari per le loro dimensioni e che molti turisti utilizzano per scattare foto ricordo. Per esempio, fanno bella mostra, le palme delle Canarie sia alte che nane, alberi che resistono bene alla salsedine del mare, alla forza dei venti e che si mantengono nel tempo”.
Indipendentemente dalla bellezza delle foto e di come sia stato impostato tutto il lavoro, questo filmato è sicuramente originale perché non mi pare di aver visto sui social uno simile.
“La mia idea nasce dal fatto che, oltre alla possibilità di far vedere i ficus ad alti fusti e quanto si trovi a corredo del Viale, ho voluto ricordare la figura del personaggio reggino che è l’ex Sindaco di Reggio Calabria, Avv. Italo Falcomatà, protagonista e ispiratore della “Primavera di Reggio”.
Quando ero editore e direttore di “RegginAlè”, ho avuto modo di ospitarlo diverse volte sul mio magazine pubblicando le sue dichiarazioni perché era tifoso della squadra amaranto.
Italo, politico, docente e storico italiano dal 1993 al 2001, è stato primo cittadino di Reggio Calabria e deteneva il primato di essere l’unico sindaco reggino a essere eletto per due mandati, però, ora il figlio Giuseppe è sulla stessa strada intrapresa dal padre in quanto anche lui è stato rieletto per la seconda volta. Ricordare con il mio video la figura dell’avvocato Italo Falcomatà ritengo sia un gesto dovuto perché rappresenta, tuttora, a distanza di tanti anni dalla sua scomparsa avvenuta nel 2001, uno degli uomini-chiave della Città di Reggio Calabria”.
E noi non possiamo che dirti grazie per questa ulteriore prova di amore che nutri nei confronti della nostra Regione, Terra che meriterebbe maggiore attenzione da parte di chi amministra ed ha le redini per poterla condurre verso traguardi importanti perché ha tutti i pregi per poter diventare la Capitale del Turismo del Mediterraneo.
Grande Angelo
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