Nel 2009 l'Ospitaletto di via Cavone è stato chiuso perché dichiarato inagibile a continuare ad ospitare il Polo sanitario; oggi - dopo 5 anni di chiusura e senza effettuare nessun intervento - diventa centro di prima accoglienza per centinaia di migranti.
Ecco cosa scriveva il sito istituzionale del Comune di Roccella Jonica nel febbraio del 2009 quando l'ASP ha dichiarato la chiusura della struttura per inagibilità (
http://www.comune.roccella.rc.it/dettaglio.asp?id_a=1118 ), mettendosi d'accordo con il Comune affinché il Polo Sanitario venisse trasferito nei locali del Mercato Coperto di via Nanni:
Da lunedì 9 febbraio il Polo sanitario ex Saub di via Cavone è chiuso per lavori di ristrutturazione. Un provvedimento che c’era da aspettarsi, considerata la situazione strutturale dell’edificio (un immobile a tre piani con diffusi problemi di umidità, impianti non a norma e un ascensore non funzionante, con difficoltà immaginabili per i disabili) al limite della vivibilità e della sicurezza sia per i numerosi dipendenti che per gli altrettanti numerosi utenti che vi accedevano per usufruire di diversi servizi: dall’ufficio sanitario alla guardia medica, dal consultorio alla visite specialistiche in varie branche mediche. Chiusura temporanea in attesa che nella struttura siano realizzati tutti gli interventi necessari.Quest’ultimi saranno incentrati, secondo una prima panoramica offertaci dal direttore sanitario Chiefari, sia sull’esterno che sull’interno dell’immobile a tre piani e del cortile che lo ospita, in via Cavone. Oltre ad intervenire sul solaio di copertura, sui terrazzi del primo piano, su cornicioni e intonaci i lavori riguarderanno, tra le altre cose, anche: il rifacimento e messa a norma degli impianti idrico, elettrico, di riscaldamento e antincendio; il rifacimento della pavimentazione e dei servizi igienici; la sostituzione degli infissi; l’abbattimento delle barriere architettoniche. Un immobile in condizioni obsolete, come si può evincere da un rapido quadro degli interventi urgenti di cui necessita, così numerosi e seri da consigliarne la chiusura temporanea.
Questo è quanto scritto nel febbraio 2009 sul sito del Comune di Roccella. Oggi a distanza di 5 anni, durante i quali nessun intervento è stato fatto né all'interno nè all'esterno della struttura (i vigili del fuoco, intervenuti d'urgenza qualche giorno fa, hanno constatato il pericolo di crollo di calcinacci da pareti e cornicioni in grave stato a causa dell'umidità e di mancati lavori di manutenzione, ed hanno provveduto a eliminare l'intonaco dalle pareti, intonaco che appena veniva toccato con il martelletto si sbriciolava con una facilità incredibile.
L'assurdo si è verificato venerdì sera nel corso della trasmissione Lineaperta di Telemia, allorquando il sindaco di Roccella Jonica ha affermato che quella struttura è ottima, funzionale, efficiente, perfettamente agibile per l'accoglienza dei migranti. Cinque anni fa non era agibile per personale e pazienti, oggi - senza alcun intervento di restauro effettuato - è "ottima e funzionale" per far stare le persone che sbarcano dalle guerre e dalla povertà. Assurdo!!!
Dicendo ciò il sindaco di Roccella ha esplicitamente ammesso la menzogna che è stata usata 5 anni fa per chiudere improvvisamente il Polo Sanitario all'Ospitaletto di via Cavone e trasferirlo nella struttura costruita come Mercato Coperto nel centro del paese.
Il sindaco con la sua dichiarazione in diretta televisiva ha confermato ingenuamente che quella di chiudere l'Ospitaletto è stata un'operazione politica che ha avuto lo scopo di prendere due piccioni con una fava: provare a grattare finanziamenti pubblici per la sua ristrutturazione e utilizzare il mercato coperto in altri modi visto che non si è saputo avviarlo, dopo la costruzione, per l'utilizzo per cui era stata decisa la destinazione d'uso, ossia una struttura commerciale per la valorizzare i prodotti locali.
Ma oggi, dopo cinque anni dalla dichiarata, vera o presunta, inagibilità quella struttura non è appropriata, e non solo perché è fatiscente. Per questo è stata promossa una petizione popolare per richiedere lo spostamento del centro di identificazione e di prima accoglienza dei nostri fratelli, che arrivano qui dopo terribili viaggi della speranza, in un'altra area più idonea
Ecco il testo della petizione che questo blog sostiene pienamente e che i cittadini potranno firmare attraverso delle iniziative che verranno intraprese dai promotori.
Posto che il
sentimento di accoglienza nei confronti dei migranti accomuna tutti i firmatari
e che appare importante definire le aree che dovrebbero essere interessate da
strutture adeguate, la scelta dell’Amministrazione di trasferire il centro di
identificazione da una scuola comunale alla struttura sanitaria chiamata
“Ospedaletto” appare del tutto inopportuna.
Oltre al fatto, di per se grave se
verificato, che la struttura sanitaria è stata chiusa a causa, per quanto è
dato sapere, di presunti problemi di inagibilità, considerando inoltre la
pericolosità dell’impianto a causa dell’attigua Statale Anas e della Ferrovia, non
sottovalutando l’aspetto sanitario per cui la struttura appare assolutamente
inadeguata, vista la presenza massiccia di abitazioni private e della sicurezza
che deve essere sempre garantita, con la presente
P E T I Z I O N E P O P O L A R E
si chiede di spostare
in altra e più idonea area il centro di identificazione.