Secondo quanto previsto dall'art.5 della legge n.124 del 28.10.2013, c'è la possibilità per i comuni di continuare ad applicare la TARSU, determinando per i cittadini un risparmio rispetto alla Tares ed evitando di dover iniziare le attività di gestione di un nuovo tributo che sarà attivo solo per il 2013
(Alberto Castagna, responsabile Caf Cisl di Messina).
Considerando che Roccella Jonica, potendo fare il prestito di 138 mila euro all'associazione del vicesindaco, è un comune in attivo; considerando che la maggior parte dei lavoratori impiegati per la differenziata, servizi cimiteriali, servizi di manutenzione stradale e del verde pubblico sono a costo zero per il comune essendo LPU; considerato che il conferimento in discarica a prezzo pieno è solo il 30 per cento di tutti i rifiuti, poi c'è l'umido che si paga un terzo e poi c'è la differenziata con cui il comune ci guadagna. Ecco, considerate tutte queste condizioni di vantaggio rispetto ad altri comuni, immaginavo che Roccella fosse nella possibilità di mantenere la Tarsu. E invece no! Si è scelto di cambiare la gestione nel sistema operativo degli uffici tributari pur di infierire sui cittadini con le mazzate della Tares. Ma dopo l'esperienza dell'anno scorso dove Roccella, a differenza di molti comuni, ha applicato le massime aliquote dell'IMU, cosa c'era da aspettarsi?
Comunque staremo a vedere da qui a pochi giorni quali saranno le tariffe stabilite per la Tares approvate nel Consiglio Comunale di martedì scorso. Una seduta del consiglio comunale alquanto strana visto che all'ordine del giorno c'era appunto l'approvazione del regolamento e delle tariffe della Tares, ma per due ore di seguito non si è parlato altro che del rientro dei 138 mila euro nelle casse comunali da parte del Ministero dei beni culturali a definizione della cessione di credito effettuata dall'associazione culturale jonica nei confronti del comune nell'agosto scorso.
Una sfilza di belle parole per la positiva chiusura del "caso" che ha fatto discutere e polemicizzare tutta l'estate. Sviolinature interrotte dall'aspro intervento del prof. Pino Alvaro che, come una voce fuori dal coro, ha rinfacciato che i soldi pubblici non devono servire per iniziative private; il comune non è una banca; ora si è creato un precedente perché chiunque si trovi in difficoltà può rivolgersi al comune.
Non l'avesse mai fatto, apriti cielo! Queste frasi hanno scatenato nei componenti la maggioranza, quasi tutti "interessati" più che al bene delle casse comunali al bene delle casse della Fondazione per il Festival Jazz di cui fanno parte, un vero e proprio linciaggio nei confronti del malcapitato Alvaro anche con frasi forti che hanno toccato il personale. Ma la vergogna si è consumata allorquando il prof. Alvaro avrebbe voluto replicare alle pesanti accuse lanciategli dai vari Zito/Bombardieri e compagnia bella ma gli è stata negata la parola dal presidente del Consiglio Vozzo.
Di tutta questa storia vergognosa del festival jazz di quest'anno, cari amici, rimane una cosa sola e allarmante: Roccella Jonica è diventata negli ambienti musicali d'Italia e del mondo lo zimbello della cultura, un festival jazz citato solo come quella manifestazione dove non pagano nessuno, ne artisti, ne alberghi ne collaboratori, insoluti dai pagamenti dopo due, tre, quattro anni.
Mi vengono i brividi solo a rileggere un frammento dello sfogo di Max De Aloe pubblicata su tutti i giornali e siti dedicati al jazz e alla musica in genere che ha fatto il giro del mondo: "
Mi chiedo come si possa portare avanti un'idea della musica come veicolo culturale se non si ha il rispetto del lavoro per chi la musica l'ha scelta come professione. Come si possa parlare di cultura se non si ha la considerazione di un elemento essenziale del vivere in società: il rispetto del lavoro. Il non pagare cosi tanti artisti che hanno portato la loro musica in quell'angolo della Calabria con entusiasmo, professionalità, talento e passione porta allo svilimento della loro persona e della loro arte".
Tornando al Consiglio Comunale, oltre l'acuto del prof. Alvaro, due ore inutili a corteggiare il padrone nella speranza possa acconsentire a "ricompattare il centro sinistra di Roccella"... E della Tares, che veramente interessa ai cittadini sapere di quanto saranno vessati da qui a poco, quando si parla? In un battibaleno i tre punti relativi alla Tares vengono avanzati e in men che non si dica approvati dai consiglieri rimasti, visto che il prof. Pino Alvaro nel frattempo aveva abbandonato l'aula.
Al momento della Tares in mano abbiamo un solo comunicato stampa pubblicato sul sito del Comune in cui l'assessore al bilancio fa il copia e incolla con qualche sito internet che spiega cos'è la Tares, dopodiché è talmente ingenuo oltre che sfacciato ad offendere e prendere in giro i roccellesi dicendo, da una parte "che la loro azione mira al perseguimento degli interessi dei cittadini di Roccella", e dall'altra li pugnala dicendo loro "la Tares costa ai cittadini più della vecchia Tarsu e per le attività commerciali questo aumento sarà ancora più alto".
Alla faccia degli interessi dei roccellesi!!!
E la cosa più grave è che si dice che questo assessore sia pure il prossimo candidato a sindaco!!!