L'attesa è finita! Dopo mesi serrati di prove, allestimenti e preparativi, venerdi e sabato, con due eccezionali anteprime, è andata in scena, al Piccolo Teatro Umano di via Trastevere Alta, la nuova commedia, scritta e diretta da Pino Carella, dal titolo " 'A CASA SUTTA ALL'ORTU ".
Le aspettative erano e sono davvero tante e abbastanza impegnative, considerato che non sarà facile ripetere il grande successo della commedia 'A Ruga vecchjia, che in due anni ha girato i migliori teatri calabresi, pluripremiata in ogni Rassegna a cui ha partecipato, a Polistena come a Rosarno, e giudicata, nel concorso "Calabria in scena" di Catanzaro, il più blasonato a livello regionale, come la migliore commedia per scenografia, costumi, testo, regia, musica e recitazione.
Ma, all'indomani delle due "anteprime" di "'A Casa sutta all'ortu", il pubblico che ha assistito con grande concentrazione e trasporto emotivo, è pronto a giurare che questa nuova commedia bisserà i trionfi della precedente.
La nuova opera dell’ATRJ nasce da una storia di vita raccolta dallo stesso regista Carella in una delle sue tante puntate da collezione di "Radici"; testimonianza che lo ha colpito talmente tanto da stravolgere tutti i suoi progetti fino a quel momento concentrati sul proseguo de ‘A Ruga vecchjia”.
Una grande storia d’amore vissuta da una “nostra” giovane in una Calabria di fine anni ‘70, che supera ogni limite e barriera, che ha scosso emotivamente l’autore di Radici ed ha messo in moto la sua ormai nota vena creativa ed espositiva da grande maestro del teatro popolare qual è, estimatore della scuola e degli insegnamenti di un autorevole autore che la Calabria rimpiange qual è stato Nino Gemelli.
“ ‘A casa sutta all’ortu” ha tutti gli ingredienti per far estasiare lo spettatore, con il suo susseguirsi di battute e gesti che scatenano risate a più non posso e i momenti di riflessione e commozione.
A commedia finita si ritorna a casa con delle sensazioni uniche: divertiti ma anche arricchiti di nuove emozioni che segnano la nostra sensibilità.
La costruzione del testo, con l’inserimento dei sempre azzeccati luoghi comuni e dei divertenti modi di dire e proverbi dialettali che sono la saggezza della cultura calabrese, calza perfettamente sull’indole di ogni personaggio, tant’è , solo per dirne una, che l’eccezionale Marta Placanica, protagonista della commedia e persona dolcissima e molto sensibile agli occhi di chi ben la conosce, si commuove realmente più volte nel corso della recitazione delle scene più toccanti e significative.
‘A casa sutta all’ortu” è la casa di cui si è impossessata la famiglia di Lisuccia (la straordinaria Teresa Lombardo), ma che potrebbe perdere nel momento in cui i veri proprietari, suoi parenti (mamma e figlio disabile, interpretati rispettivamente da Maria Ammendolia e Nicola Capocasale), rientrano dall’America e affittano una camera della giovane sarta Maria (Marta Placanica). Ed è qui che viene ambientata tutta la commedia, in cui fanno, da divertente cornice, la piccola apprendista sarta Linuccia (Alexandra Carella) e quel simpaticone di Nicolino, il barista interpretato dal piccolo Niccolò Ursino.
Lisuccia, il vero giornale vivente del paese, con la sua esuberanza e i suoi modi grotteschi di circuire la zia Tara e il nipote Totò, cerca in ogni modo di appropriarsi della casa (cercando di farsi firmare le carte del “passaggio di proprietà”…) con l’aiuto anche di Francisco (interpretato dal sempre vigoroso Enzo Marcellino), fratello di Maria.
Ma qualcosa per Lisuccia non va per il verso giusto, entrano in scena i sentimenti, quelli forti, che mettono in subbuglio i cuori di Maria e Totò: sentimenti di amicizia, amore, rispetto che coinvolgono, trasformano e trasportano i protagonisti in un viaggio di gioia interiore che non avrà mai fine, e, nel silenzio più assoluto, fanno ritrovare agli spettatori, che per un momento di sentono frastornati, smarriti e con le lacrime agli occhi, un senso profondo e la forza che trasmette l’amore quando è veramente puro.
La prima assoluta della commedia è andata in scena a Melito Porto Salvo domenica 20 luglio con un teatro strapieno e applausi che sembravano non aver mai fine.
Non perdiamocela assolutamente il 7 Agosto prossimo al Teatro al castello.
Il divertimento è garantito insieme a delle forti emozioni a fior di pelle che percorreranno per un’ora e mezza il nostro animo.