Ho atteso qualche giorno prima di dare la notizia nella speranza che il problema si risolvesse senza tanti clamori, ed invece è accaduto esattamente quello che non doveva accadere. Da Lunedi 8 ottobre il Polo Sanitario di Roccella Jonica è senza energia elettrica dopo il distaccamento della fornitura a causa del mancato pagamento delle fatture pregresse.
Siamo di fronte a un fatto davvero clamoroso. Nonostante la notizia fosse trapelata con ritardo sapevamo che da diversi giorni la Saub di Roccella operava in regime di bassa tensione elettrica. Operatori di Enel Energia avevano provveduto 15 giorni fa a ridurre la potenza della fornitura di energia elettrica dai normali 3,3 kw a 495 w, potenza che consente un uso minimo anche delle apparecchiature elettrice, e quindi per questo tempo sono stati fuori uso computer e impianti di climatizzazione, oltre che fari di illuminazione esterna.
Il Polo Sanitario di Roccella Jonica, ospitato da due anni nella struttura progettata come mercato coperto dopo la chiusura dell’Ospitaletto di via Cavone perché dichiarato inidoneo, svolge diversi servizi sanitari tra cui quello essenziale di Guardia Medica, notturna e turistica, servizi assistenziali per tutti i cittadini (rilascio o rinnovo tessere sanitarie, esenzione ticket, scelta e revoca del medico di famiglia e pediatra, ecc.), visite specialistiche ambulatoriali tra cui quelle di ginecologia con i relativi esami di paptest, consultorio familiare, fisioterapia per adulti con una palestra con specialisti per la ginnastica ai bambini con difficoltà motoria.
La causa del distacco della corrente è da attribuire ad una serie di morosità di pagamenti dell’energia elettrica, ritardi che pare si aggirino a somme superiori ai 5 mila euro non pagate dal Comune di Roccella Jonica in quanto titolare della struttura e quindi del contratto di fornitura elettrica.
La responsabilità del Comune, più che del pagamento diretto delle diverse bollette insolute, va, di fatto, individuata nella incapacità di riscattare l’ingente somma dall’Azienda Sanitaria Provinciale, che, pare, si giustifica rilanciando con l’indisponibilità delle somme causa i dissanguanti tagli che la Regione Calabria ha deciso di effettuare su tutta la Sanità calabrese dopo gli sperperi e i bilanci rossi del passato.
Sta di fatto che, in virtù della delibera 200/99 dell’Autorità dell’energia elettrica e del gas (Aeeg), per il ripristino dell'erogazione di energia occorre adempiere alle spettanze fornendo copia delle ricevute di pagamento già avvenuto.
Male, molto male, le inadempienze da parte dell’ASP di Locri, ma altrettanto male è la superficialità del Comune di Roccella Jonica che nulla ha fatto per evitare questo enorme disservizio alla struttura, magari comunicando per tempo alla Compagnia elettrica, attraverso il Comodato d’uso rilasciato per il Polo Sanitario, che in quella struttura si svolgono funzioni di pubblica utilità che rappresenta un motivo di “non disalimentabilità” della corrente elettrica neanche per morosità.
Dopo i sentimenti di rabbia per via delle notizie che vengono ventilate dell’imminente chiusura di questa e altri sedi Saub, dopo il grosso disagio che tutto il personale specialistico si è accollato in questi due anni per via di una struttura priva di prese d’aria con stanze che sembrano delle camere a gas (ribadiamo che la struttura è nata con il progetto che prevedeva un mercato per il commercio di ortofrutticoli e alimentari vari), oggi si è arrivati all’umiliazione con tutto il Polo Sanitario bloccato perché senza corrente elettrica.
Cosa succederà ora?
La situazione deve essere sbloccata al più presto. E’ una situazione impensabile ed assurda, continuare ad essere in blackout e rimanere inermi istituzioni, ASP, sindacati dei lavoratori e cittadini, è un qualcosa di inconcepibile. Aspettiamo risvolti immediati innanzitutto dall’Azienda Sanitaria Provinciale, altrimenti credo che uno sciopero di protesta sia il minimo e indispensabile.