di Giancarlo Coluccio.
Devo confessarvi che ero molto preoccupato. Sapete perché? Non avevo ancora visto (e letto), il solito articolo che celebra l'ennesima estate dei record del nostro comune.
Ma puntualmente invece è arrivato!
Si fa cenno ad una leggera flessione di turisti a luglio e di un agosto da pieno su tutti i fronti. Ovviamente il tutto supportato da un ricco cartellone di eventi, da stabilimenti balneari strapieni e via così.
Quindi tutto bene, anzi benissimo.
L'economia legata al turismo vola, un ombrellone e due lettini a 15 euro sarebbe stato, secondo chi ha scritto l'articolo, l'antidoto scaccia crisi !!!
Ovviamente non condivido certi prezzi che si sentono in giro per l'Italia, ci mancherebbe.
Io che per lavoro giro tutta la Calabria fino alla prima settimana di agosto, parlando con esercenti, ristoratori e commercianti in genere, ho solo sentito una sola voce per il mese di luglio: poca gente, quasi nessuno, altro che calo del 15/20%.
Ovviamente realtà come Soverato, Tropea e qualche altro centro, hanno avuto un luglio con molte presenze e ancora meglio in agosto, frutto di una programmazione seria e competente.
Immagino che il giornalista, autore dell'articolo celebrativo, avrà senz'altro in mano i dati economici su Roccella, anche se i prezzi troppo bassi di cui si fa cenno, mi danno il senso di un tentativo di salvare la stagione piu' che di una scelta logica dal punto di vista commerciale.
Ma ci rendiamo conto che venti giorni (forse meno) ad agosto, non possono essere celebrati come un successo?
Gli eventi a cui si fa riferimento sono una cosa positiva ma solo se inseriti all'interno di una programmazione piu' ampia finalizzata ad attrarre un flusso turistico per almeno due mesi l'anno.
Così attiriamo persone per qualche giorno, ma poi tutto finisce lì e quali sono i risultati economici? Nessuno, ad eccezione dei soliti articoli giornalistici ad effetto che servono solo ad ottenere consenso e a fare facciata.
Ovviamente mi riferisco anche ad un dato interessante sul quale tutti tacciono, la condizione di lavoro dei dipendenti stagionali, che si riflette a quello dei proprietari, molto precaria.
Poca gente, prezzi bassi, non ci vogliono economisti a dedurre che siamo di fronte a partite iva che si leccano le ferite e a dipendenti con contratti part time e 30 euro a giornata!
Ma se a Roccella si vivono tutti questi successi turistici estivi, come mai non c'è un giovane, dico uno, che rimane e investe su strutture e servizi turistici in questo paese?
E allora siamo seri. Quando si danno certe notizie, chi scrive, per essere credibile, dovrebbe fornire parallelamente i dati che confermino quanto descritto, altrimenti siamo di fronte al solito articolo ossequioso e ingannevole.