La Giunta provinciale, su impulso del Vicepresidente e assessore alla Difesa del suolo e Salvaguardia delle Coste, Giovanni Verduci, ha deliberato un contributo economico ai comuni costieri per rendere accessibili, a tutti, le spiagge del litorale reggino.
In particolare, ai Comuni di Bovalino, Bova Marina, Casignana, Caulonia, Gioia Tauro, Grotteria, Marina di Gioiosa Jonica, Monasterace, Monetebello Jonico, Roccella Jonica, San Ferdinando, Sant’Ilario dello Jonio e Siderno, la Provincia ha riconosciuto un contributo economico di cinquemila euro per l’acquisto di attrezzature utili per l’accesso a mare dei diversamente abili.
“Con questa delibera – dichiara il vicepresidente Verduci – manteniamo l’impegno assunto con gli amministratori locali. Dopo la riunione di metà aprile, in occasione della quale abbiamo fatto il punto sulle richieste pervenute, mettiamo i Comuni nelle condizioni di poter già operare in vista dell’imminente stagione estiva. Con questo primo piano di riparto, in attesa di un secondo intervento, abbiamo dato la precedenza ai territori che non hanno avuto lo stesso contributo l’anno passato e a quelle Amministrazioni comunali che hanno regolarmente rendicontato quanto fatto con i fondi assegnati la scorsa estate.
Con queste nuove risorse – prosegue l’assessore – si potranno rendere accessibili le spiagge o attrezzare delle aree per l’infanzia. Numerose, quasi ogni giorno, sono le segnalazioni che giungono da quanti operano nel sociale e dagli operatori del settore che, evidenziando le difficoltà cui vanno incontro quotidianamente, sollecitano piccoli interventi che hanno la capacità di eliminare grandi disagi. Assieme al Presidente Giuseppe Raffa prestiamo molta attenzione a queste problematiche e, ove possibile, siamo sempre pronti a sostenere le iniziative dei Comuni. Già dalla prossima settimana – conclude Verduci – i tecnici comunali potranno avviare le procedure per la realizzazione delle opere “.
Dopo misteri subacquei e 20mila sentenze, il porto di Roccella ha finalmente una gestione
Il capitano scuote la testa ogni volta che incontra un pensiero cattivo, poi sbroglia la matassa.
Dopo due decenni di Caretta Caretta, novellame e pizze al metro, dopo almeno ventimila pensieri cattivi sopra il mare e altrettante sentenze e contro sentenze del Tar, il Porto di Roccella vive: il consiglio di Stato, sovrano, ha stabilito che l'approdo jonico deve essere gestito dalla società "Porto delle Grazie".
La matassa è sbrogliata e Sisinio Zito si gode la sua ultima vittoria sotto il cielo giovane di un Maggio gelsominato e reggino, le note squisite del Jazz e la freschezza del gambero ovato di nassa. Blu, come le note di Mujura.
Oltre che di Italia Navigando (cinquantuno per cento del capitale) della società che gestirà il "Porto delle Grazie" fanno parte il comune di Roccella con il venti per cento e due imprenditori della Locride, Mario Diano e Michele Circosta con il ventinove per cento. Ora bisogna crederci. La Locride con il suo mare ultra aperto non è una zona particolarmente vocata alla portualità tiuristica, non ha obiettivi o isole vicine ed è piena di pirati con la pistola al cinto e in giacca e cravatta. La battaglia sarà di quelle dure, ma non si combatterà in mare e d'estate, ma d'inverno e nella retroportualità. È lì che bisogna attrarre investimenti seri e tanta acqua, altrimenti la papera non galleggia. La gestione c'è, ma ora è tempo di politica e progetti. Di boline, non di comode poppe e mare piatto calabrese.
Dopo due decenni di Caretta Caretta, novellame e pizze al metro, dopo almeno ventimila pensieri cattivi sopra il mare e altrettante sentenze e contro sentenze del Tar, il Porto di Roccella vive: il consiglio di Stato, sovrano, ha stabilito che l'approdo jonico deve essere gestito dalla società "Porto delle Grazie".
La matassa è sbrogliata e Sisinio Zito si gode la sua ultima vittoria sotto il cielo giovane di un Maggio gelsominato e reggino, le note squisite del Jazz e la freschezza del gambero ovato di nassa. Blu, come le note di Mujura.
Oltre che di Italia Navigando (cinquantuno per cento del capitale) della società che gestirà il "Porto delle Grazie" fanno parte il comune di Roccella con il venti per cento e due imprenditori della Locride, Mario Diano e Michele Circosta con il ventinove per cento. Ora bisogna crederci. La Locride con il suo mare ultra aperto non è una zona particolarmente vocata alla portualità tiuristica, non ha obiettivi o isole vicine ed è piena di pirati con la pistola al cinto e in giacca e cravatta. La battaglia sarà di quelle dure, ma non si combatterà in mare e d'estate, ma d'inverno e nella retroportualità. È lì che bisogna attrarre investimenti seri e tanta acqua, altrimenti la papera non galleggia. La gestione c'è, ma ora è tempo di politica e progetti. Di boline, non di comode poppe e mare piatto calabrese.
Jim bruzzese