Il 22 dicembre scorso, all'Auditorium Comunale "Unità d'Italia", l'ASD Roccella, in collaborazione con Radio Roccella, ha organizzato una manifestazione per premiare dei grandi sportivi che hanno dato lustro e fatto la storia del calcio roccellese.
Fra i premiati non poteva assolutamente mancare il nostro illustre concittadino Saro Bella che negli anni 60 è stato un leader indiscusso della squadra del Roccella, un bomber d'altri tempi, un centravanti dal grande fiuto del gol, ma anche uomo assist di gran precisione, un vero leader, sia in campo che fuori.
Nonostante oggi le giovani generazioni conoscono Saro Bella come un brillante presentatore televisivo e commentatore sportivo, i roccellesi con qualche anno in più lo identificano meglio per il suo gran talento nei rettangoli di gioco.
Sarino, cosi lo chiamavano gli amici durante le accese partite nella piazzetta di via Trastevere, già a 13 anni faceva intravedere la sua stoffa, grazie al suo preciso e delicato "tocco" di palla, capace di circuire gli avversari per scatto e velocità.
La società e l'allenatore del Roccella di allora, intravedendo le grandi doti di questa giovane speranza del calcio, con quella sua astuzia di trovarsi sempre pronto nell'area piccola e la precisione dei suoi suggerimenti ai compagni, non s'è le fatto scappare e, appena compiuti i 14 anni (l'età minima per poter giocare in prima squadra), lo hanno fatto subito esordire in campionato.
La prima partità fu Santa Cristina d'Aspromonte - Roccella conclusa 7 reti a 1 per i nostri colori, con ben 5 gol segnati dal giovanissimo Saro Bella, per la gioia di chi aveva visto lungo sul suo talento.
Da li in avanti il nostro Sarino non ha lasciato più il campo da gioco, sempre titolare, e sempre pronto e in forma per quella che si è rivelata una vera e propria escalation di marcature con il Roccella.
Saro Bella, infatti, è, ancora oggi, il giocatore del Roccella che, in 85 anni di vita della società, ha segnato più reti: ben 140!
Un record di cui ne va fiero il protagonista ma anche la Società del Roccella perchè si tratta di un titolo importante detenuto da un roccellese purosangue.
Una squadra, quella del Roccella degli anni 60, composta da giocatori esperti dove Saro Bella ha potuto dare dimostrazione di tutta la sua classe, sfoderando prestazioni brillantissime e, grazie al gioco di squadra, ha potuto mettere in mostra quel potentissimo tiro di destro che difficilmente non andava a bersaglio.
In quel meraviglioso periodo, con Saro Bella centravanti, militavano tanti altri gloriosi giocatori roccellesi "purosangue", come Enzo Gemelli, Massimo Jellamo, Michele Muscolo, Enzo Lupis, Francesco e Antonio Zito, Vittorio Scaramuzzino, Andrea Rogolino, Cecio fasci e Silvio Marrapodi, Pasquale Lombardo.
Il Saro Bella, conduttore televisivo che conosciamo oggi. Qui mentre intervista l'attore di origini roccellesi Raoul Bova. |
La miriade di gol che "Sarino" riusciva a mettere a segno spesso era preceduta da scatti potenti, dribbling imprevedibili, frutto di una spiccata fantasia di gioco.
Dopo essere cresciuto e maturato nelle file del Roccella ha avuto diverse richieste per spiccare il volo verso società più importanti, anche di serie A. Ma la sorte ha girato le spalle al giovane Saro Bella: ogni volta che iniziava a militare in squadre più blasonate subìva dei seri problemi fisici che lo bloccavano per mesi facendo perdergli le opportunità.
Fra due diverse e lunghe esperienze con il Roccella, Saro Bella ebbe modo di dimostrare la sua classe anche nella Juventus Siderno, squadra che militava in serie D e nella quale realizzò ben 180 gol in dieci campionati giocati.
Ampiamente meritato quindi questo prestigioso premio, per quello che lui ha rappresentato per il calcio roccellese e per il segno tangibile che ha lasciato nella storia dell'A.S. Roccella; premio particolarmente gradito dal presentatore televisivo di oggi, perchè viene dato dalla società a cui lui ha dato il cuore, e oggi riconosce in Saro Bella il giocatore che ha contribuito a far vincere tantissime sfide regalando grandi soddisfazioni sportive per la nostra città in quei gloriosi anni in cui la passione sportiva era nel dna di quasi tutti i roccellesi.
Franco Candido: Incredibile il suo gioco, lo sempre paragonato nel nostro piccolo a Gianni Rivera riguardo il gioco che faceva,. specialmente da fermo, gli faceva girare la testa a più di un avversario, famose erano le punizione a 1 che tiravano con mio fratello Nicola, partivano insieme e Sarino faceva finta di tirare aprendo così la barriera, Nicola si trovava mezza porta aperta senza barriera e 9 tiri su 10 erano gol, spero che qualcuno si ricorda questo particolare
RispondiEliminaVincenzo Sposari: Senza voler minimamente sminuire la grande verve realizzativa di Sarino, mi pare lecito evidenziare l'abilità di Massimo Iellamo nel depositare palloni su un piatto d'argento che dovevano solo essere spinti in rete. Tanto per la cronaca
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