di Giovanni Certomà
E’ quanto mai difficile venire a conoscenza della scomparsa di un conoscente, lo è ancora di più se alla persona si è legati da affetti familiari e da una passione comune: la Filosofia.
Filosofia, “amore per il sapere”, così mi fu spiegata quando, per la prima volta, mi accostai al suo studio.
E questo stesso amore per il Sapere, è stato il filo conduttore di tutta l’esistenza di Pino Certomà. Calabrese, originario di Stilo, nato l’8 febbraio del 1942 e poi trasferitosi nella capitale, Pino Certomà ha speso ogni istante del suo tempo agli approfondimenti filosofici ed allo studio ed alla ricerca sulle problematiche del servizio sociale. Numerosi, in questo ambito, sono i suoi scritti:
Il servizio sociale penitenziario tra involuzione e progettualità (1995); Per un servizio sociale della giustizia umano, autonomo e creativo. In cammino verso la comunità (2000); Il servizio sociale: storia, ricordi, pensieri. Viaggio alla ricerca di una traccia (2002); Guido Calogero e Maria Calogero Comandini. Il servizio sociale in una democrazia moderna (2005); Il servizio sociale è l’etica pratica dell’altruismo. Storia, principi e fondamenti (2006).
E la pubblicazione “Il carcere discarica e il tramonto del servizio sociale della giustizia”, dell’anno 2010, raccoglie le sue conclusioni di tutta la sua ricerca. In questo libro, infatti, sono stati assemblati saggi, articoli, vari suoi interventi sulla questione “istituzione penitenziaria e sul lavoro sociale della giustizia”.