Chi volesse inviarmi notizie, messaggi, comunicazioni di manifestazioni ed eventi da pubblicare sul blog può farlo attraverso la mail niko.25@hotmail.it




venerdì 10 gennaio 2014

CERTOMA', VERGOGNATI!!!

Dopo gli articoli  pubblicati su questo blog inerenti l'alto tasso di mortalità per tumori che si è registrato in questi ultimi due anni a Roccella Jonica, il sottoscritto ha chiesto e continuerà a chiedere con forza alla nostra amministrazione, per rispetto delle tante persone decedute e dei loro familiari, di fare chiarezza, fugare ogni dubbio, commissionare delle analisi di radioattività su vari punti del nostro territorio, nell'acqua che beviamo e nel mare, di avere la coscienza di non truccarli e alterarli e portarli a conoscenza di tutta la nostra cittadina. Perché non lo fate?

L'Arpacal, come si legge nell'articolo qui sotto, ha appena finito di accertare che nella galleria della Limina esiste un alto tasso di inquinamento radioattivo.

Gli amministratori invece di proiettare il loro agire verso questo obiettivo, cosa fanno?!? Vanno su tutte le furie e minacciano querele!!!

Di cosa avete paura? Qualcuno degli amministratori ha per caso i carboni bagnati ed ha interesse di infangare le notizie e chi cerca con giudizio di tentare di dare una spiegazione a questo interminabile sterminio di persone che muoiono per cancro?

E la cosa più grave che il prim'attore di questa presa di posizione di infangare tutto e tutti è il sindaco Certomà (sicuramente fatto saltare dalla sedia dal suo capo!)

Peppe Certomà, ti devi solo vergognare!!! Proprio lui che, purtroppo, conosce cosa significa perdere una persona cara per cancro!!!

Ma come fai a guardarti allo specchio alla mattina? Non c'è altra parola che vergogna!!!

Quando il mantenimento della poltrona vale più del ricordo e del rispetto degli affetti più cari!!!

Se hai veramente le palle Certomà, fatti un esame di coscienza, chiedi scusa immediatamente! Dopodiché chiama oggi stesso l'ARPACAL e fai fare tutte le analisi su ogni angolo del nostro paese.

Calabria, montagna della Limina. Scorie radioattive nella galleria.

Un geometra, che ha lavorato alla realizzazione della galleria della Limina, e alcuni documenti dei servizi segreti rivelano che all'interno della montagna sono state stoccate delle scorie radioattive. Ma lo Stato non fa niente per accertare la verità dei fatti.

L'incubo rifiuti tossici aleggia sulla Calabria in modo sinistro, come un avvoltoio, che aspetta di nutrirsi di carogne. Tempo fa un articolo della Stampa, si occupò della galleria della montagna della Limina, in provincia di Reggio Calabria, oggetto negli anni 90, di dettagliate dichiarazioni agli investigatori antimafia di un geometra, che ora ha 84 anni, il quale ha lavorato alla sua realizzazione. La galleria misura 3 chilometri e 700 metri, sulla strada statale 682 che collega i due mari, da Rosarno a Gioiosa Jonica ed è stata ultimata nel 1992. Lì, secondo il suo racconto, sarebbero stati tumulati rifiuti radioattivi,  impastati nel cemento e poi inaugurati in pompa magna
ADVERTISEMENT

 Nei documenti riservati numero 488/1 e 488/3 consegnati da Giorgio Piccirillo, il direttore dell’Aisi (Agenzia di informazione e sicurezza interna), alla commissione parlamentare di inchiesta sui rifiuti il 12 luglio 2011 stava scritto
: " Fin dal 1992 il servizio avrebbe acquisito notizie fiduciarie relative all’interesse del clan Mammoliti, in particolare i fratelli Cordì, per lo smaltimento illegale di rifiuti radioattivi, che sarebbero pervenuti sia dal centro, sia dal nord Italia, ma anche da fonti straniere. Informatori del settore non in contatto tra loro - quindi fonti diverse che riportano la stessa informazione - hanno riferito che Morabito Giuseppe, detto Tiradiritto, previo accordo raggiunto nel corso di una riunione tenutasi recentemente con altri boss mafiosi, avrebbe concesso in cambio di una partita di armi, l’autorizzazione a  far scaricare nel Comune di Africo un quantitativo di scorie tossiche presumibilmente radioattive".


All’imbocco della galleria Limina in direzione Tirreno, con un piccolo contatore geiger, si registra una radioattività di 0,41 microsievert,  sul versante opposto il dato è 0,31, valori nettamente superiori ai livelli normali (  fondo ambientale) in Calabria, che oscillano tra 0,10 e 0,20. In linea generale il livello di  0,41 non è un indice di pericolosità, ma c'è da considerare che un metro di cemento basta per schermare in massima parte le radiazioni, inoltre fa riflettere il fatto che queste oscillazioni non si registrano in altre gallerie calabresi.  Nonostante ciò nessun provvedimento, nessuna indagine, nessuno studio da parte delle autorità sanitarie per capire perché la gente muore di tumore: definire criminale lo Stato diventa, in queste circostanze, una logica conseguenza.

ROCCELLA JONICA: GUARDIA COSTIERA PORTA IN SALVO 23 MIGRANTI

(Agenparl) C’era anche una persona bisognosa di urgenti cure mediche tra i 23 migranti salvati questo pomeriggio dalla Guardia Costiera nelle acque di Roccella jonica.

L’allarme è scattato nella tarda mattinata quando il direttore del Centro di accoglienza di Mineo, in Sicilia, ha informato la Guardia Costiera di una richiesta di aiuto pervenuta telefonicamente a uno degli ospiti della struttura, che segnalava la presenza in mare di un’imbarcazione di migranti alla deriva al largo delle coste calabresi.

 Immediatamente la Direzione Marittima di Reggio Calabria disponeva le ricerche in mare con due motovedette classe 300 e dall’alto con un velivolo “Manta” della Guardia Costiera. Alle ore 17:27, la motovedetta CP 308 della Guardia costiera di Roccella Jonica intercettava, a circa 22 miglia dalla costa, una piccola unità a vela alla deriva e procedeva a trarre in salvo gli occupanti, 23 uomini tutti di nazionalità siriana.

Alle ore 19 i migranti giungevano nel porto di Roccella a bordo della motovedetta. Tra loro anche una persona con problemi cardiopatici che i militari affidavano alle cure del 118. Alle operazioni hanno collaborato anche un elicottero e un mezzo nautico della Guardia di finanza.


martedì 7 gennaio 2014

"QUEL PALAZZETTO CI HA AVVELENATO?"

Fonte: http://portale.loradellacalabria.it/

di Simona Musco

Roccella, il dramma di Antonella e di una squadra di basket decimata del cancro.
Faceva parte della rosa che a cavallo tra gli anni '80 e '90 giocò anche in serie B.


«Mi sento piccola di fronte a queste cose, c’è molta indifferenza. Perché? Non lo so. So solo che quattro miei amici sono morti ed io sono l’unica rimasta a poter raccontare questa storia». Antonella – il nome è di fantasia – sorride amaramente mentre racconta la sua storia. Sembra una donna forte, come tante altre, ma lei, 48 anni compiuti da poco, nel 2001 ha scoperto di essere malata.

 «Ho un linfoma “non Hodgkin”», racconta. Si tratta di una neoplasia maligna del tessuto linfatico, un problema raro di cui Antonella non si libererà mai, «perché non risponde alle terapie e in più può trasformarsi e diventare aggressivo». Ma lei non è l’unica ad aver avuto problemi di questo tipo. Antonella, un passato da sportiva, condivideva le sue giornate assieme alle sue amiche.

Facevano parte della squadra di basket, un fiore all’occhiello della Roccella a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, finita anche in serie B. Frequentavano tutte il palazzetto di viale degli Ulivi in quel periodo, assieme a molti altri sportivi della zona. Antonella e tre sue amiche, metà di quella squadra vincente, si sono ammalate. E assieme a loro si è ammalato anche Giuseppe, che giocava a pallavolo.

Di loro cinque, solo Antonella è rimasta viva, a raccontare quei punti interrogativi che da tempo si trascina dietro. «Il gruppo cardine della squadra si è ammalato. Eravamo noi quelle che passavano più tempo sul campo, sempre assieme. Frequentavamo assiduamente lo stesso posto sin da ragazzine. Nessuno ha mai indagato su quanto è avvenuto e di certo non possiamo dare colpe a nessuno.

Io posso solo dire che quando entravamo in campo c’era un odore molto forte che proveniva dal tendone, che è stato sostituito solo dopo 10 anni. Molte delle persone morte a Roccella negli ultimi tempi hanno praticato sport negli anni. Allora è lo sport che ci uccide?», si chiede Antonella. Che poi racconta anche dell’ingiustizia subita: «Avevo fatto richiesta per una piccola pensione. All’inizio mi è stata data, per un totale di 230 euro.

Dopo due anni – sottolinea – mi hanno richiamata a visita e come spesso accade mi hanno tolto la pensione, anche se la mia è una malattia invalidante». Che la colpa sia dei locali nei quali si allenavano, ovviamente, non può dirlo. Ma qualche dubbio comunque ce l’ha, anche se Roccella sembra essere un focolaio di tumori.

Il primo a lanciare l’allarme è stato Nicola Iervasi, un cittadino attivo che cura un blog – “Roccella siamo (anche) noi” – e che ha cominciato a registrare i numerosi casi, ponendosi alcune domande. «Premesso che non possiamo stabilire quali siano le cause scatenanti di un tumore - afferma –, possiamo però ipotizzare che, laddove ci sono delle condizioni ambientali ad alto tasso radioattivo o cancerogeno, le percentuali di decessi abbiano dei picchi molto alti.

A Roccella Jonica nessuno si è mai interessato a sollevare il problema, nonostante le percentuali di mortalità per leucemia e forme tumorali siano in drammatico aumento, tanto che per ogni due mortalità nel nostro paese una è per tumore, fino all’escalation di un mese fa, quando in soli 35 giorni sono decedute sei persone una dietro l’altra, per diverse forme di tumore».

Nessun allarmismo ma la statistica è molto strana, anche perché Roccella conta poco più di 6mila abitanti. Da qui l’invito di Iervasi affinché chi di competenza «facesse delle analisi ambientali» che fugassero ogni dubbio. «Consideriamo pure che Roccella per 20 anni ha avuto una discarica a soli tre chilometri dal centro abitato, sequestrata e chiusa dalle forze dell’ordine nel 1998; buona parte delle condotte cittadine dell’acqua dei nostri rubinetti sono in cemento amianto, risalenti a prima del 1970; tantissime abitazioni sono ancora rivestite in eternit e anche laddove le coperture vengono rimosse spesso non vengono smaltite in maniera adeguata; nel cuore del paese si ergono antenne telefoniche e ripetitori che speriamo non siano portatori di elettrosmog; fino all’ultima emergenza dell’acqua della sorgente Finocchio, con un tasso di arsenico il doppio rispetto a quello consentito dalla legge», elenca Iervasi.

 E se le istituzioni, al momento, non muovono un passo, c’è chi ha deciso di muoversi autonomamente. È il caso del familiare di una vittima del tumore, esperto nel campo medico, che ha deciso di effettuare uno studio sui casi che hanno colpito la popolazione della Locride. Uno studio statistico che, in assenza di un registro tumori, potrebbe costituire un’ottima base di partenza per affrontare una questione spinosa e quanto mai attuale.

lunedì 6 gennaio 2014

OGGI SU "L'ORA DELLA CALABRIA" IL SERVIZIO SULL'ALTO TASSO DI MORTALITA' PER TUMORI A ROCCELLA JONICA.


Sulle pagine regionali di oggi del quotidiano "L'Ora della Calabria" è stato pubblicato un servizio a firma della dott.ssa Simona Musco nel quale viene proposta un'intervista a una ex giocatrice di basket della Jonica Roccella che lotta da oltre dieci anni contro una forma di malattia tumorale finora, fortunatamente, manifestatasi benigna, e grande amica e compagna di squadra di Giovanna Racco e Loredana Tarzia e di Franco Romeo, deceduti qualche anno fa per delle forme tumorali che non gli hanno dato scampo, come anche per il caro Giuseppe Russo appassionato di pallavolo e assiduo frequentatore del palazzetto dello Sport di viale degli Ulivi.

Ed è proprio da questa struttura "dall'odore molto forte che proveniva dal tendone" (sostituito solo dopo 10 anni) che ha inizio il "drammatico" servizio della bravissima giornalista cauloniese che si è interessata a dedicare il suo approfondito lavoro dopo avere appreso da questo blog l'alto tasso di mortalità per tumori in proporzioni gravissime rispetto all'esiguo numero di abitanti di Roccella, e delle condizioni ambientali roccellesi non esenti da forti criticità tutte potenzialmente scatenanti per le forme tumorali del nostro organismo.

Nell'attesa di poter avere l'autorizzazione da parte del giornale a pubblicare interamente il servizio, ringrazio vivamente la redattrice de "L'Ora della Calabria" per essersi interessata della grave situazione roccellese che le Istituzioni continuano ad ignorare, evitare e a far finta di nulla.

domenica 5 gennaio 2014

SALVATI CINQUE CUCCIOLI ABBANDONATI SUL LUNGOMARE ROCCELLESE

Fonte: http://www.ntacalabria.it/


Un  pronto intervento della Presidente dell’Associazione O.L.A. Onlus di Siderno ha permesso che cinque cuccioli di pochi giorni, abbandonati, potessero sopravvivere.

E’ successo mercoledì 1 Gennaio a Roccella, cinque cuccioli sono stati abbandonati da mano ignota sul lungomare  di Roccella Jonica. E proprio mentre tutti ancora dovevano smaltire le sbornie e le ore piccole fatte di felicità e divertimento , su segnalazione di una socia della O.L.A. Onlus (Associazione Protezione Animali che opera da 3 anni sul territorio della Locride ), la presidente Marilene Bonavita si è recata sul lungomare di Roccella, corredata di latte e maglioni come pronto intervento, ed ha visto la presenza dei cuccioli abbandonati. E' intervenuto quindi sul luogo del ritrovamento il sig. Cosimo Maiolo gestore della struttura Dog Fuffy Marelli.

Certamente un grande plauso va alla Guardia di Finanza gruppo di Locri guidati dal Maresciallo Scopelliti che ha provveduto alla documentazione necessaria affinchè i piccoli potessero essere portati in una struttura idonea dove poter essere svezzati e nutriti, visto l’apparente stato di ipotermia e disidratazione, e grazie ai quali sono stati superati tutti gli aspetti burocratici posti in essere dall’ASP competente, che altrimenti avrebbe impedito il salvataggio immediato .

La speranza auspicata dalla presidente dell’Associazione O.L.A. Onlus è che simili casi non si verifichino più , e che le persone capiscano l’importanza della vita degli animali che purtroppo vengono abbandonati senza scrupoli incrementando così il randagismo.

venerdì 3 gennaio 2014

DON GIUSEPPE RACO ALLA MESSA DELLA PACE RIPERCORRE IL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO

“Il numero sempre crescente di interconnessioni e di comunicazioni che avviluppano il nostro pianeta rende più palpabile la consapevolezza dell’unità e della condivisione di un comune destino tra le Nazioni della terra. Nei dinamismi della storia, pur nella diversità delle etnie, delle società e delle culture, vediamo seminata così la vocazione a formare una comunità composta da fratelli che si accolgono reciprocamente, prendendosi cura gli uni degli altri. Tale vocazione è però ancor oggi spesso contrastata e smentita nei fatti, in un mondo caratterizzato da quella ‘globalizzazione dell’indifferenza’ che ci fa lentamente ‘abituare’ alla sofferenza dell’altro, chiudendoci in noi stessi”.

E’ quanto ha affermato Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata Mondiale per la Pace del 2014 che viene ripercorso con grande enfasi e partecipazione da Don Giuseppe Raco nel corso della Messa della Pace tenutasi il Primo Gennaio in una gremita Piazza Dogana.

Nella sentita omelia di Don Giuseppe, contornato come sempre dall'Agesci roccellesi che anima con musiche e canti la Santa Messa, non manca di ricordare anche le parole sulla pace di papa Wojtyla che insisteva sempre sul fatto che una vera pace si fonda sulla solidarietà non solo umana ma anche economica; costituisce un bene indivisibile nel senso che "o è un bene di tutti o non lo è di nessuno".
E don Giuseppe non manca di ricordare che la pace può essere realmente conquistata e fruita, come miglior qualità della vita e come sviluppo più umano e sostenibile, solo se si attiva, da parte di tutti, una determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune.

Per finire poi con l'idea della fraternità nella globalizzazione lanciando cosi un momento di riflessione a tutta la piazza:  “Servono anche politiche efficaci che promuovano il principio della fraternità, assicurando alle persone – eguali nella loro dignità e nei loro diritti fondamentali – di accedere ai ‘capitali’, ai servizi, alle risorse educative, sanitarie, tecnologiche affinché ciascuno abbia l’opportunità di esprimere e di realizzare il suo progetto di vita, e possa svilupparsi in pienezza come persona”. Di qui la necessità di una riscoperta della fraternità nell’economia (“la crisi odierna, pur con il suo grave retaggio per la vita delle persone, può essere anche un’occasione propizia per recuperare le virtù della prudenza, della temperanza, della giustizia e della fortezza”) e nel campo della politica. E da qui la necessità da parte della politica di agire in modo trasparente e responsabile, facendo sì che i cittadini si sentano rappresentati dai poteri pubblici nel rispetto della loro libertà.

Ancora complimenti allo "storico" gruppo dei "Ragazzi della Dogana", organizzatore della prima cerimonia pubblica dell'anno arrivata alla ventiseiesima edizione, gruppo che, nonostante sia ormai diventato adulto (sono propositivi nel nostro paese da oltre 40 anni), si distinguono per l'affiatamento che dimostrano per il loro quartiere e la serietà con cui promuovono le loro importanti iniziative.
"I Ragazzi della Dogana" si sono avvalsi, per l'organizzazione dell'evento, della preziosa collaborazione dell'Oratorio parrocchiale.
Molto bella l'iniziativa "C'ero anch'io" promossa ogni anno attraverso un grande libro bianco, che verrà conservato negli anni, su cui ogni partecipante può opporre la propria firma a testimonianza della sua presenza.

La Messa della Pace è andata in streaming sul web in tutto il mondo grazie alle riprese di Pino Curtale, ed ha avuto un riflesso regionale grazie al servizio per RAI 3 Calabria di Roberto Naldi.


LA MANIFESTAZIONE PIU' ATTESA DAI BAMBINI (E NON SOLO): IL VOLO DELLA BEFANA.

Lunedì 6 Gennaio 2014 la sottosezione di Locri dell’Unitalsi,  in collaborazione con il Comune di Roccella Ionica ed i Vigili del Fuoco del gruppo S.A.F. (Soccorso Speleo Alpino Fluviale) di Reggio Calabria  e dell'Associazione nazionale Vigili del fuoco di Reggio Calabria e del distaccamento di  Siderno, festeggerà l’arrivo della Befana con una manifestazione all’insegna dell’intrattenimento e della solidarietà.

Graditi “ospiti speciali” della manifestazione saranno, infatti, i diversamente abili del comprensorio della Locride ai quali l’Unitalsi da tempo dedica svariate iniziative per coinvolgerli in attività di svago, di formazione e di riflessione al fine di   favorire la loro integrazione sociale con le persone normodotate  e vincere il rischio dell’emarginazione.

La manifestazione si svolgerà a Roccella Ionica  in via XXV Aprile e avrà inizio alle ore 10.00  con una Santa Messa presso la chiesa Matrice concelebrata dai parroci don Giuseppe Raco e padre Francesco Carlino, alla quale sono state invitate tutte le associazioni locali.

Intorno alle ore 11.00 è prevista  la discesa della Befana dal campanile della chiesa fino al Palazzo Municipale, con il consueto lancio di  caramelle per grandi e piccini .

A seguire una gradita novità: “Pompieropoli”, percorso ludico -  professionale rivolto ai bambini dai 3 ai 12 anni che avranno la possibilità di essere “pompieri per un giorno”, con il rilascio di un attestato di partecipazione . 

Al termine della manifestazione i volontari dell’Unitalsi  si ritroveranno all’oratorio parrocchiale roccellese  insieme ai diversamente abili ed ai Vigili del Fuoco per condividere un pranzo preparato dalle cuoche dell’associazione. 

Il presidente della sottosezione Unitalsi
Maurizio Villari

mercoledì 1 gennaio 2014

CAPODANNO CON LA 26° EDIZIONE DELLA "MESSA DELLA PACE"

Bellissima locandina e piazza tirata "a lustro" per accogliere il primo appuntamento di aggregazione del 2014: la Messa della Pace.
 "I ragazzi della Dogana", in collaborazione con l'Agesci e l'Oratorio Parrocchiale, come ogni anno, e se ne sono contati già ventisei, hanno voluto riproporre la funzione religiosa celebrata da entrambi i parrocci roccellesi, Don Giuseppe Raco e padre Francesco Carlino.
Questa occasione è stata sempre un motivo per i nostri parroci di lanciare dei messaggi forti di conciliazione, coraggio, pace e solidarietà per la nostra unita Comunità.
 
Appuntamento oggi nella Piazza Dogana "Della pace" a partire dalle ore 18,00 e complimenti agli organizzatori e collaboratori
 
 

ZITO E STAIANO: SI VINCE ALLE URNE MA SI PERDE COME UOMINI.

LA DEBOLEZZA DEL POTERE ROCCELLESE
di Carlo Iannuzzi

Quando si è nel torto e non si è in grado di rispondere con i contenuti e con la forza della ragione, l’unica strada è quella della violenza verbale e dell’offesa. Non si spiegherebbe altrimenti il perché la sola presenza di una persona, di un cittadino roccellese, che entra in una struttura pubblica possa scatenare l’ira dei signori Zito e Staiano, con il primo a urlare e sbattere i pugni sul tavolo e il secondo a tremare e a dare in escandescenza trattenuto a stento dai presenti con un linguaggio degno di tristi e volgari burattini infantili a cui hanno toccato il padrone. Il tutto, sia chiaro, senza che fosse stata detta una sola parola.


Qualche settimana fa Manuel Castells, in un suo pezzo pubblicato su La Vanguardia dal titolo “Dignidad: el derecho a ser y a decidir quién se es”, scriveva testualmente: «Amartya Sen e gli altri studiosi dello sviluppo non parlano solo di miglioramenti nell’istruzione, nella sanità, nelle politiche abitative e nelle condizioni di vita delle popolazioni. Questi sono miglioramenti fondamentali per dare alle persone i mezzi materiali necessari per poter decidere della loro vita in autonomia. L’obiettivo di uno sviluppo pieno, però, è dare la possibilità agli essere umani di essere appunto umani. Ecco perché i diritti umani sono un obiettivo universale che riguarda tutti quelli che appartengono alla nostra specie. Negare i diritti umani a un’altra persona equivale a negarli a noi stessi. […] Sviluppo umano significa anche autonomia delle persone di decidere, da sole e collettivamente, come proteggere questi diritti, il diritto di decidere. Se questo diritto di decidere è sequestrato da istituzioni politiche non rappresentative e organizzazioni economiche al servizio di pochi, l’appello ai diritti umani diventa una formula vuota.


Quando questo avviene, le persone tendono a fare riferimento a un principio etico e morale che va oltre quanto è scritto nelle norme e imposto dalle istituzioni. Questo principio è la dignità dell’essere umano. Diritti che non ci sono concessi, ma che sono nostri. Che devono essere rispettati al di sopra delle convenienze politiche o delle razionalità economiche. »

Leggendo queste parole si intuisce subito come, di fatto, Roccella sia una piccola finestra sul mondo: le dinamiche locali non differiscono poi così tanto da quelle che hanno investito Kiev, gli indignados spagnoli, le rivoluzioni arabe o il Cile. Dobbiamo essere in grado di non guardare al singolo episodio, rischiando di trasformarlo in un feticcio, bensì di inquadrarlo in un contesto molto più ampio e generale attraversato da un filo comune. Emblematico in tal senso è ciò che accadde lo scorso giugno a Sào Paulo quando i politici rimproverarono i giovani brasiliani per il polverone sollevato per pochi centesimi di aumento dei mezzi di trasporto pubblici e si sentirono rispondere: ”Non si tratta di centesimi, ma dei nostri diritti, della nostra dignità”.

Sarebbe bastato capire queste semplici parole per evitare ai debitori Sisinio Zito e Vincenzo Staiano l’ennesimo teatrino tragicomico che ha visto come unici spettatori i lavoratori del Festival Jazz che da anni attendono le loro regolari spettanze. Non è più (o solo) un problema economico, è un problema di dignità umana. Ciò che infastidisce non è il sapere che ci possano essere dei problemi nei pagamenti (solo chi non organizza eventi può pensare che sia tutto rosa e fiori), il punto centrale è che i lavoratori sono stufi di essere presi in giro ogni 6 mesi e di ascoltare promesse che vengono puntualmente disattese. Dall’alto della propria saccenza, Zito e Staiano continuano ad offendere, con questi ripetuti rinvii incorniciati da parole vuote, non tanto il lavoro di questi ragazzi quanto la loro dignità umana di persone e cittadini. Ragazzi che da anni aspettano risposte concrete si vedono continuamente presi in giro da chi, grazie ad uso continuo di retorica, riesce a dire qualcosa non dicendo assolutamente nulla.

2 agosto 2020 - 2 agosto 2021: Un anno senza Ludovico

2 agosto 2020  - 2 agosto 2021: Un anno senza Ludovico
2 Agosto 2020 - 2 Agosto 2021: un anno senza Ludovico. Il ricordo di Ludovico Lombardo ad un anno dalla sua tragica scomparsa. Sempre nel cuore dei tuoi amici e sempre nel cuore dei roccellesi.

JEU SUGNU CALABRISI - Sigla ufficiale Musica Etnosong 2019 Premio Mia Martini

La vera storia dei nostri emigranti che, per motivi di lavoro, sono stati "costretti" a lasciare la Terra in cerca di lavoro ma col cuore rivolto SEMPRE nell'estremo lembo della "nostra" Penisola: la CALABRIA!

ROCCELLA JONICA VISTA DA GERACE

ROCCELLA JONICA VISTA DA GERACE
Foto di Angelo Lagana'

DUE STRAORDINARI SCATTI DI ANGELO LAGANA'

Un Lungomare così, a Reggio, non si vedeva da tanti tanti anni. Le Frecce Tricolori hanno richiamato in città decine di migliaia di persone da tutte le province calabresi e da gran parte della Sicilia. La via Marina, completamente chiusa al traffico in occasione della seconda “domenica sostenibile”, s’è gremita di circa 100.000 persone che nel pomeriggio hanno assistito incantate allo spettacolo dell’Air Show “Scilla & Cariddi” con l’esibizione delle celebri Frecce Tricolore.

.

.
.

.

.

VINCENZO MILANO CI REGALA L'ECLISSI SOLARE VISTA DAL CASTELLO

.

Oggi 20 marzo, nonostante le nuvole, abbiamo potuto assistere, dalle nove e mezza fino alle undici, all'eclissi di sole. Qui da noi il sole, "coperto" dall'ombra della luna, si è oscurato soltanto per il 41%. La prossima eclissi parziale avverrà nel 2026 mentre per avere un'altra eclissi solare totale dovremmo "attendere" fino al 2081.
Questo straordinario evento è stato filmato dal videomaker Vincenzo Milano del Laboratorio DreamLab Studio di Roccella Jonica dalla postazione della Torre di Pizzofalcone. Un video, montato e musicato con grande sapienza, capace di trasmettere un brivido di emozione.

FESTIVAL JAZZ: DALLA GRANDE ILLUSIONE ALL'IMPIETOSA REALTA'

.

.
Il regalo di Natale del M°. Angelo Laganà

OLTRAGGIO ALLA CITTA'

OLTRAGGIO ALLA CITTA'
OLTRAGGIO ALLA CITTA'. Foto di Angelo Laganà


ECCO PERCHE' POCO PIU' DI UN ANNO FA PESTAVA I PUGNI SUL TAVOLO DEL CONVENTO DEI MINIMI

ECCO PERCHE' POCO PIU' DI UN ANNO FA PESTAVA I PUGNI SUL TAVOLO DEL CONVENTO DEI MINIMI
Quale sindaco mai oltre a lui stesso o a chi per lui avrebbe consentito una liquidazione cosi rapida a suo favore? Un ulteriore una tantum prelevato da un fondo "segreto e nascosto". Cari elettori meditate...Dedicato a tutte quelle associazioni che partecipano alle riunioni con l'amministrazione la quale puntualmente ricorda pressappoco cosi: "Non chiedete soldi perchè non ce ne sono!"

I VINCITORI DI ROCCELLA ON YOUTUBE

Tre straordinari video sono saliti sul podio in questa 2° edizione del Concorso curato da Mariagrazia Curciarello. Tre video, diversi fra loro, che li accomuna solo la volontà di valorizzare al massimo le risorse naturalistiche di Roccella Jonica, obiettivo riuscito appieno grazie alle idee che hanno sbizzarrito la fantasia degli autori, ma anche del montaggio del video, agli "attori" e agli ambienti.
Meritato primo posto per l'invenzione "Scirobetta" dal nome dei due cortiggiani del re Carafa che nel caldo estivo roccellese ha trovato rinfresco solo con questa speciale bibita a base dei nostri limoni... Simpaticissimi e bravissimi davvero tutti i ragazzini-attori che hanno recitato nel video. Con questo video credo che si mostra per la prima volta l'interno del nostro castello in via di restauro in rete. 10 e lode a Francesco Cappelleri, complimenti vivissimi.
Solo un'idea cosi innovativa poteva battere il vincitore dello scorso anno. Alessandro Neumann, dopo il simpaticissimo "U Pirozzu" con cui ha trionfato nella prima edizione, ha girato il secondo atto che si chiama "U tarantozzu" ed è ancora una volta uno strepitoso successo. Le suggestive immagini dal basso dei passi di taranta, dimostrano l'estro e il talento dell'autore che conferma molti dei protagonisti-attori de "U Pirozzu, che diventano delle vere e proprie macchiette. Non vedo già l'ora di vedere la terza parte il prossimo anno...
Da museo il terzo video classificato girato e montato da due giovani, Antonio Dimasi e Felice Guarneri, con lo zampino dei reperti "storici" fotografici dell'archivio dell'associazione "Roccella com'era". "Fra i ricordi di un passato" è la storia di due bambini che, attraverso stupende immagini del passato di Roccella Jonica che sembrano animarsi grazie agli effetti speciali degli autori, raccontano la vita di 50 anni fa del loro paese e alla fine, oggi, si chiedono... "Chissà come sarà fra 50 anni?" Bellissima colonna sonora e un invito a tutti di guardarlo, agli adulti per fargli rivivere meravigliose emozioni e ricordi e ai giovani per fargli scoprire la semplicità insieme al sorriso genuino che c'era una volta. Da pelle d'oca...
E adesso non ci resta che... ammirarli.

1° classificato Roccella on youtube "A SCIRUBETTA" di Francesco Cappelleri.

2° classificato Roccella on youtube "U TARANTOZZU" di Alessandro Neumann

3° classificato "FRA I RICORDI DI UN PASSATO" di Antonio Dimasi e felice Guarneri