Carissimo Nicola, conosco il tuo attaccamento per la nostra comunità e quanto sei attento, in particolare, alle questioni culturali. Per questo voglio condividere con te e gli amici del tuo blog la necessità di fare di tutto per avere a Roccella Jonica un luogo per comprare il giornale. Stamani, come saprai, ci siamo svegliati senza un'edicola per acquistare il quotidiano (Momentaneamente chiusa per ferie, preludio, purtroppo, di prossima chiusura. E, comunque, senza la storica "Edicola Scali" un pezzo di comunità tristemente verrebbe ad eclissarsi).
Conosco le problematiche che attanagliano il settore e la concorrenza spietata esercitata dai nuovi media, ma una cittadina come Roccella, anche per il carico di immagine che si porta dietro, non può restare senza una rivendita del caro "vecchio" giornale.
Specie per la mia generazione e per tutte quelle che sono cresciute, in tutti i sensi, con la lettura quotidiana della carta stampata, una lacuna del genere procura tristezza e non può lasciare indifferenti. Se continuiamo a chiamarlo "quotidiano", con il dovuto rispetto per la sacralità del pane, il giornale è il nostro "pane quotidiano" del quale cibarci per non indebolire la mente. E, poi, ogni pezzo di cultura che va in soffitta lascia, se non altro, i suoi vecchi appassionati orfani del loro attrezzo del mestiere.
Se non si troverà spazio a Roccella per recuperare, al più presto, uno spazio per la rivendita dei giornali, ti propongo di promuovere nel tuo punto vendita di Via Trastevere: "Un pane e un giornale". Due beni quotidiani, appunto, necessari alla nostra salute corporale e mentale.
Che ne dici? Io sono in pensione e, per quello che posso, sono disponibile a darti una mano.
Ti ringrazio per l'attenzione. Un abbraccio, Vito Pirruccio
Caro Vito, grazie mille per le belle parole e la stima che non merito; non ho approfondito l'argomento sul blog perchè aspettavo di conoscere meglio lo stato di salute del nostro caro amico Peppe Manti che qualche giorno fa ho salutato fra queste pagine augurandogli una pronta guarigione essendo stato ricoverato per una forma di polmonite all'ospedale di Soverato.
L'augurio e la speranza è quella che il nostro Peppe, che sappiamo con quanta passione e dedizione stava portando avanti la storica edicola di cui ricordo benissimo dietro il bancone il caro Vittorio con la sua cara moglie, possa ritornare in piena salute e fare le sue scelte con serenità, magari continuando a portare avanti la tradizione di famiglia mantenendo cosi il servizio di indispensabile valore culturale e sociale per Roccella, o poter vendere la licenza dando in affitto il locale a un intraprendente giovane capace di intercettare la strada giusta per proseguire un'attività economicamente redditizia, magari aggiungendo altre categorie merceologiche, anche se sappiamo tutti che non è facile.
La tua idea, caro Vito, è straordinaria, come straordinario è l'accostamento pane "quotidiano" con la lettura del giornale "quotidiano", e per me sarebbe un grande piacere e onore poter supplire, magari per un periodo di tempo limitato (fino a quando non ci sia il ritorno del nostro Peppe o una nuova apertura), a questa mancanza per il nostro paese della distribuzione dei quotidiani.
Chiedo a te, cosi come farò io da domani, informarci di cosa serve ed è necessario fare per poter mettere all'in piedi questa magnifica idea.
Credo che la vendita dei giornali, nonostante la crisi dell'editoria, accostata alla vendita di altri prodotti, possa essere remunerativa anche a Roccella nonostante questo paese, oltre al mese di Agosto, non riesce a decollare e la sua crescita demografica continua ad essere un'utopia.
Nicola.