C'era una volta a Roccella - e i più giovani purtroppo non lo ricordano - un Polo Sanitario d'eccellenza in una grande struttura sita in via Cavone chiamata Ospedaletto. Qui si effettuavano decine di servizi medici e visite specialistiche, e non solo; c'era il Consultorio familiare, c'era l'ostetricia, si facevano i corsi pre-parto, e altro e altro ancora...
Arrivavano specialisti da ogni parte d'Italia, ci lavoravano medici, operatori sanitari, impiegati. Tutto dislocato in tre piani, con pazienti di tutto il nostro Comprensorio che arrivavano a Roccella per ricevere le prestazioni mediche gratuite.
Nell'Ospedaletto di Roccella si sono scoperte, salvate e curate migliaia e migliaia di persone, soprattutto quelle persone che non avevano la possibilità di andare da specialisti privati; qui si sono visitate, formalizzate terapie e alleviato dolore e sofferenza di tante e tante persone soprattutto dei ceti sociali più deboli.
Il 9 Febbraio del 2009 l'Ospedaletto fu chiuso spostandolo nello striminzito mercato coperto di via Vittorio Emanuele. Fu chiuso con il pretesto di essere inagibile e insicuro per via dell'umidità, di impianti non a norma e di un ascensore non funzionante.
Si disse allora si trattasse di una chiusura temporanea, in attesa di realizzare i lavori necessari come l'intervento sul solaio di copertura, sui terrazzi del primo piano, sui cornicioni e gli intonaci, la messa a norma degli impianti idrico, elettrico, di riscaldamento ed antincendio, il rifacimento della pavimentazione e dei servizi igienici, la sostituzione degli infissi, l'abbattimento delle barriere architettoniche.
Parole, parole, ma fatti zero. Da quel 9 febbraio 2009 all'ospedaletto fu messo il lucchetto e addio Polo Sanitario d'eccellenza!!!
Quel lucchetto si è arrugginito, nessun muratore, carpentiere, ascensorista è entrato in quella struttura ad effettuare i lavori annunciati.
Nel 2012, con l'intensificarsi degli sbarchi di profughi al Porto di Roccella, il Comune di Roccella prese la decisione di utilizzare l'Ospedaletto come centro di Primo soccorso per i migranti.
Ricordiamo che gli sbarchi a Roccella si succedono sin dal 2000, da quando cioè il porto è stato utilizzato per gli approdi. Si poteva pensare di creare dei moduli abitativi per la prima accoglienza direttamente al Porto, ed invece no, si è deciso di utilizzare per i migranti quella struttura che per le altre persone era stata dichiarata inagibile ed inutilizzabile.
Con questa scelta politica si è sbagliato due volte:
1. si è perseverato ad accogliere i migranti in una struttura fatiscente, senza mai intervenire se non per scalcinare i cornicioni per scongiurare il rischio di cadute di pezzi di cemento addosso ai poveri migranti. Scelta che ha portato, a distanza di 10 anni, a questa situazione indegna di accogliere centinaia e centinaia di profughi dentro una tensostruttura facendoli dormire all'aperto e facendoli mangiare con il vassoio a terra, con le forze dell'ordine ad assisterli in condizioni disumane sotto il sole cocente.
2. Hanno ucciso definitivamente il Polo Sanitario d'eccellenza di Roccella, perchè al Comune - dopo aver fallito nell'idea commerciale del mercato coperto - e all'Asl gli ha fatto comodo lasciare ridimensionato il servizio SAUB li in quella modestissima struttura di Via Vittorio Emanuele che, gradatamente, ha perso tutti i servizi, fin'oggi che è a rischio anche la Guardia Medica.
E siamo ai giorni nostri: l'incontro tra il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e il sindaco di Roccella, ha sortito l'intenzione da parte della ministra di creare a Roccella un "hotspot" per i migranti proprio nella struttura dell'Ospedaletto (si spenderanno per i lavori di ristrutturazione circa 900 mila euro!), ciò significa che la prima accoglienza e l'identificazione dei migranti che arrivano a Roccella sarà gestita direttamente dallo Stato attraverso le varie autorità e associazioni nazionali, intenzione mai voluta dal Comune in questi 20 anni di sbarchi perchè, preferendo la Prima accoglienza, i soldi della gestione dei migranti sono passati attraverso le casse comunali cosi che l'amministrazione ha potuto decidere come gestirli a suo piacimento attraverso chi hanno voluto loro.
Cari amici, leggete pure di tutte le imprese di questi amministratori, ma sappiate che gli stessi hanno compiuto errori madornali a più non posso; scelte che hanno compromesso veramente la vera vivibilità di questa nostra cittadina, scelte serie che ci fanno essere più poveri in quei servizi che sono veramente essenziali per la nostra vita, come in questo caso, per la salute e l'assistenza medica.