venerdì 1 ottobre 2021
giovedì 30 settembre 2021
DANIELE, ALESSANDRO E MANUEL PISCIONERI REALIZZANO, ALL'INTERNO DEL CARCERE DI REBIBBIA, IL CORSO DI SARTORIA INIZIATO DAL COMPIANTO PAPA' ILARIO
Il 23 Settembre scorso si e' tenuta nell'area verde dell'Istituto penitenziario di Rebibbia a Roma l'evento "Made in Rebibbia ricuciamolo insieme", la sfilata di moda del corso di sartoria che da 4 anni si tiene all'interno del carcere romano, sotto la spinta del maestro sarto Ilario Piscioneri dell'atelier Ilario, deceduto nel 2018.
Sette studenti di sartoria hanno ideato e cucito i vestiti della sfilata e li hanno indossati nel defile' all'interno del carcere.Uno degli studenti Manuel Zumpano ha ricevuto il diploma finale del triennio dalla Ministra della Giustizia Marta Cartabia, presente all'evento, e iniziera' a lavorare in esterno all'atelier della famiglia Piscioneri.
"Mio padre pensava che tutti avrebbero dovuto avere una seconda chance - dice ad ANSA Daniele Piscioneri figlio di Ilario e coordinatore del corso - questo progetto lo assorbiva tantissimo. Quando ho preso io le redini e sono entrato in carcere ho capito perche'. I ragazzi i detenuti ti danno tantissimo".Lo stilista roccellese Ilario Piscioneri fondatore del marchio "Ilario Alta Moda sartoriale" e ideatore del corso "Made in Rebibbia - ricuciamolo insieme" |
Onore al compianto maestro d'arte sartoriale Ilario Piscioneri (roccellese di origine e trapiantato a Roma dando luce all'atelier Ilario "Alta sartoria italiana") che ha avuto l'intuizione, la generosità e professionalità di ideare e credere in questo straordinario progetto sociale, e complimenti ai figli Daniele, Alessandro e Manuel che, in continuità con il lavoro iniziato dal padre, ci hanno creduto e hanno continuato nel progetto che oggi vede realizzarsi in dei detenuti il sogno di cominciare una seconda vita.
martedì 28 settembre 2021
SCOPPIA LA VOGLIA DI FITWALKING ANCHE A ROMA. FAUSTO CERTOMA': "CON IL FITWALKING FOR AIL HO REALIZZATO UN SOGNO"
Una settimana molto intensa quella vissuta dal prof. Fausto Certomà, tra Calabria, Puglia e Lazio, tra attività di fitwalking, convegni e iniziative solidali.
Sabato 18 Settembre, con l'associazione Calabria Fiwalking", ha promosso la prima edizione del "Roccella Fitwalking young" che ha scatenato grandissimo entusiasmo in tantissimi ragazzini che hanno attraversato, camminando e giocando, le viuzze del nostro paese.
Giovedi pomeriggio poi, partenza con destinazione Castellana grotte (Bari), dove il 24 Settembre ha presenziato alla "Notte Europea dei Ricercatori" presso l'Ente ospedaliero "Saverio De Bellis", con una mirata relazione basata "sull'esecuzione perfetta del gesto del camminare bene".
Da Castellana Grotte a Roma il passo è breve!!! E domenica 26 Settembre, alle otto precise, Fausto insieme a Valeria, Novella e Nunzio sono a Villa Borghese per promuovere e coordinare la manifestazione solidale "Fitwalking for AIL", ossia la camminata a passo fitwalking con lo scopo di raccogliere fondi a favore dell'associazione Italiana contro le Leucemie, giunta quest'anno alla quinta edizione.
A Villa Borghese, davanti a oltre 2000 partecipanti i nostri prof . insegnano come prendersi cura di se stessi e del proprio benessere, divertendosi tutt'insieme e con allegria, prima di percorrere il tracciato disegnato all'interno dell'incantevole polmone verde della Capitale.
"Porterò nel cuore questa grande emozione - scriverà nel suo profilo facebook il prof. Certomà alla fine manifestazione di Roma - anche per la speranza che si accende quando si sostiene la ricerca. La riuscita della manifestazione di Villa Borghese è per me una grande soddisfazione dopo 10 anni di lungo lavoro e tanti sacrifici insieme al miei straordinari amici dello staff di Calabria Fitwalking che mi sono sempre vicini e mi hanno sempre supportato".
E visto che le idee e l'entusiasmo non mancano, siamo convinti... Che non finisce qui!!!
domenica 26 settembre 2021
GIUSEPPE MURIALE, REFERENTE TERRITORIALE PER ROCCELLA DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE
Auguro buon lavoro all'amico Giuseppe Muriale, nominato delegato referente territoriale del Movimento 5 stelle per Roccella Jonica.
Giuseppe, attivista del M5S già da diversi anni, segue con molta attenzione le vicende nazionali e territoriali del Movimento pentastellato, ed ha già in cantiere la composizione di un gruppo di lavoro nel nostro paese per affrontare i problemi e mettere insieme idee, iniziative e progetti per dare slancio all'economia di Roccella Jonica.
Interpretando il nuovo statuto del Movimento 5 stelle, oggi c'è la possibilità che gli attivisti del Movimento si confrontino e dialoghino con altre liste civiche del paese, ed essere parte di una coalizione.
Alla luce di questo, il gruppo, che si è formato e sta crescendo in questi giorni nella nostra cittadina, si metterà subito al lavoro facendosi conoscere e coinvolgendo la società civile roccellese, cercando di individuare persone volenterose e capaci di creare una nuova gestione amministrativa di questo paese.
In bocca al lupo .
L'INTERVENTO DELL'ING. VANESSA RIITANO NELL'INCONTRO, AL BORGO, TRA DE MAGISTRIS E I CITTADINI ROCCELLESI.
Insieme a me oggi ho l'onore di avere il mio amico e compagno Avv. Lorenzo Fasci', stimato professionista di Reggio Calabria e fervente sostenitore, come me, degli ideali di sinistra, quella sinistra buona e giusta con cui io stessa sono cresciuta, che la mia famiglia, senza necessariamente dare etichette, mi ha insegnato.
Luigi conosce il Sud perché da 11 anni fa il Sindaco di Napoli, lui campano doc, lotta da sempre per la liberazione di questa terra meravigliosa, il Sud, e lo fa senza nascondersi e mettendoci sempre la faccia. E lo fa con un respiro internazionale perché e stato anche europarlamentare e presidente della commissione bilanci in Europa.
Luigi mi ha confermato, come ho sempre creduto, che questa non è solo una terra bella e maledetta, ma è soprattutto una terra meravigliosa e incatenata, e sapete da che cosa? Dall'intreccio criminale di sprechi, ruberie e malversazioni prodotte dalla radicata convivenza tra criminalità organizzata e gestione pubblica.
La nostra lista, i nostri simboli, sono il richiamo alla nostra storia, a tutte quelle piccole e grandi lotte che hanno visto migliaia di cittadini scendere in piazza per difendersi dalle discariche inquinanti, dalle navi dei veleni affondati nei nostri mari, dalla devastazione della sanità pubblica e del diritto alla salute per tutti, dai posti di lavoro barattati dai governi, dalla distruzione delle filiere tessili in nome della globalizzazione, da una disoccupazione voluta e mirata per mantenere un popolo sempre sotto ricatto.
INDEBITAMENTO, COMMISSARIAMENTO, ASSENZA DI SERVIZI: ANALISI SULLA SANITA' CALABRESE DI CARLO MARIA MUSCOLO
Negata sanità e Calabria
La sanità calabrese, in quest'ultimo decennio, è divenuta la sintesi drammatica dei mali e dei problemi della Regione, come e, forse, più della 'ndrangheta, a cui si connettono tutte le responsabilità delle classi politiche e dirigenti non solo regionali, ma anche, se non soprattutto, nazionali. Non esiste dubbio che la sanità calabrese, per i robusti ed estesi interessi che vi ruotano attorno, è stata sempre al centro di molteplici e spesso incredibili provvedimenti dei vari governi, di destra e di sinistra, che si sono succeduti in questi anni, ma che non sono mai stati decisivi nel risolvere l'annoso problema della sua inefficienza.
Partiamo dal titolo: negata sanità, perché non si può parlare di mala sanità, che contraddistingue un qualcosa che funziona sia pure male, in una Regione dove il diritto costituzionalmente garantito all’assistenza sanitaria è negato, prima che mal erogato.
Negato, perché ognuno ha il diritto a potersi curare a casa propria e non doversi affidare a viaggi della speranza.
In argomento si è scritto tutto ed il contrario di tutto, ma nulla è stato fatto perché si risolvesse il problema, anzi lo stesso si è progressivamente aggravato con il passare del tempo.
E se si è aggravato, forse, dipende anche dall’atteggiamento di sottomissione e rassegnazione dei cittadini, che non hanno reagito con la stessa forza e determinazione di chi da sempre ha voluto porli in situazione di inferiorità e negata sanità.
La crisi del sistema sanitario calabrese ha molti risvolti e molteplici cause.
E tutti inquietanti, la sanità, in quest’ultimo decennio, è divenuta la sintesi drammatica dei mali e dei problemi della regione, come e, forse, più della ‘ndrangheta, a cui si connettono tutte le responsabilità delle classi politiche e dirigenti non solo regionali, ma anche, se non soprattutto, nazionali.
Non esiste dubbio che la sanità calabrese, per i robusti ed estesi interessi che vi ruotano attorno, è stata sempre al centro di molteplici e spesso incredibili provvedimenti dei vari governi, di destra e di sinistra, che si sono succeduti in questi anni.
Nell’ultimo periodo, la sanità calabrese è stata attenzionata, in modo quasi morboso, anche dai media nazionali, che ne hanno tratto spunti per servizi giornalistici a contenuto sensazionale e scandalistico, a volte macchiettistico e spesso ai confini della realtà. Il che ha creato solo confusione e ulteriore discredito su una regione, che si allontana sempre di più dagli standard di civiltà e di benessere della società italiana ed europea.
Ed ha allontanato ancora di più la ricerca della verità, delle cause e dei possibili rimedi per una situazione che appare ormai quasi senza via d’uscita.
La sanità calabrese è stata ed è commissariata, da oltre un decennio e a tutti i livelli gestionali, da parte dei governi nazionali, che hanno spedito qui una collezione di personaggi, quasi sempre con le stellette, giusto per rafforzare la lettura che da 160 anni viene fatta da Roma delle vicende di questo territorio, e sul volto che assumono le istituzioni statali da queste parti, prefetti, generali, magistrati e gabellieri... Lasciando che la politica si ritagli uno spazio parassitario all’ombra del potere dell’apparato regionale e degli enti locali e di chi muove le fila del tutto, ed anche poco nascosto, senza timore di essere smascherato.
Ed allora occorre tornare all’anno 2011, appena successivo alla approvazione del DM 26 novembre 2010 e all’approvazione del decreto delegato n. 88/2011, attuativo del federalismo fiscale (legge 42/2009), che prevedeva gli interventi speciali per le aree deboli, quando occorreva intervenire con una perequazione del debito pregresso, che consentisse di resettare ed intervenire per cambiare.
Una sorta di bonifica del deficit patrimoniale allora appena al di sotto dei due miliardi, risolto il quale fare ripartire la Calabria dagli stessi blocchi delle altre regioni.
All’epoca il lavoro di rendicontazione dell’indebitamento della sanità calabrese, consolidato al 31 dicembre 2008, effettuato dall’allora commissario di protezione civile, portò ad un mutuo agevolato trentennale, che sarà a carico della Regione sino al 2040.
Da lì ad oggi, il nulla in tal senso, con un andirivieni di commissari ad acta, cui sono state affidate le sorti della Calabria e dei calabresi, senza però le occorrenti misure accessorie.
Quindi, senza prevedere gli investimenti necessari a fare ciò che occorreva per conseguire il «minimo sindacale», ma soprattutto per compensare il vero punto debole: l’assistenza territoriale.
Quella che nella sua di fatto inesistenza, la mancata sanità, ha fatto esplodere tutti i rischi connessi al coronavirus. Nulla è stato fatto perché la Calabria fa comodo così com’è.
Una Regione ove la ‘ndrangheta vive di appalti e di rapporti contrattuali di somministrazione di prestazioni essenziali, e non importa se grandi inutili forniture di beni e servizi.
Mi viene ad esempio, negli anni passati, l’acquisto di cinque strumenti per mammografia digitale, poi sanzionato pesantemente dalla Corte di Conti.
Sono strumenti di ultima generazione che permettono una estrema e accurata diagnostica delle lesioni mammarie, nelle altre Regioni disponibili uno per ognuna, essendo strumento diagnostico di remota istanza per le patologie mammarie. Di contraltare, si pensò di investire esclusivamente su un rinnovo tecnologico per qualche centinaia di milioni di euro, spesi poi per comprare le solite attrezzature che non sono servite affatto a cambiare la qualità del regime erogativo; quattro nuovi ospedali, rimasti sulla carta da dodici anni, a fronte della chiusura della quasi totalità degli ospedali periferici esistenti senza mettere nulla al loro posto.
Mi viene da pensare, per averla vissuta come esperienza professionale, la fornitura, nei primi anni 1980 di oltre un miliardo di vecchie lire ad una USL calabra di protesi d’anca e ginocchio, quando non c’erano nemmeno le persone sane, non malate, che potessero averne bisogno, in tale quantità.
Oggi dopo tutti questi disastri si puntano i riflettori. Pronti a fotografare il triste esistente senza che alcuno riconduca al disastro, giustamente televisivamente mostrato, le relative responsabilità. Senza approfondire anche se il materiale non mancherebbe. E senza, a qualunque livello, una profonda riflessione sulla necessità di ripristino del diritto fondamentale che la Costituzione consacra nell’articolo 32: la tutela della salute!
Ed anche dall’articolo 38 della Carta: l’assistenza sociale, usata in Calabria per creare consenso, non per togliere dal disagio sociale, e quindi spesso erogata senza reale bisogno. La Calabria commissariata per tredici anni - di cui i primi due di protezione civile a fronte delle morti innocenti che produceva e di un indebitamento che non si conosceva - ha bisogno di altro. Ha bisogno di ciò che occorre a tutte le regioni, ovverosia della ricostruzione dell’assistenza territoriale che non c’è (buone, ad esempio, le case di comunità di avanzata generazione) e delle attenzioni domiciliari necessarie alla cura della persona, che nel post-Covid sarà più che indispensabile, nonché di una riconversione del più generale assetto ospedaliero (buoni, ad esempio, i presidi di prossimità), sì da renderlo pronto ad ogni evenienza.
Ed ha bisogno delle attenzioni che nessuno le ha mai dedicato. Le occorre uno strumento straordinario di revisione, magari compartecipato dalla magistratura contabile, che scopra cosa c’è nei suoi bilanci (e non solo in quelli della sanità!), con una conseguente disponibilità perequativa statale, senza porre il solito carico alla Regione di provvedere al naturale ammortamento. Non ce la farebbe mai! Ha bisogno di una svolta e non c’è più tempo da perdere, ed occorre la reazione di tutti i cittadini, che urlino la loro rabbia, ma la rendano pubblica, la formalizzino nelle sedi, tutte, deputate, senza affidarla al politico desideroso di consenso di turno.
Si richiedano investimenti mirati, quindi individuati a seguito di riforme strutturali, che sono tutt’altra cosa dei Programmi operativi triennali (da rinnovare con dentro il Piano Covid e riapprovare così per il triennio 2021-2023!), cui è da anni sottoposta per ragioni di commissariamento, che le stanno recitando un progressivo de profundis.
Carlo Maria Muscolo.
Articolo pubblicato su "la Riviera" n. 39 del 26 Settembre 2021.
ARRIVA SETTEMBRE E TUTTO SI SMONTA!
Credo che smontare l'accesso in spiaggia ai disabili ai primi di settembre cosi come le docce pubbliche (quantomeno nel tratto di lungomare a nord di Roccella), smontare la bau beach (lato nord) sono segnali di pura inciviltà e trascuratezza da parte dell'amministrazione comunale.
Prima, a parole, si intende prolungare il più possibile l'estate roccellese, poi con i fatti, scusa se rubo una frase al mitico Edoardo Bennato, - si smonta il palco in fretta perché anche l'ultimo degli addetti ai lavori ha a casa qualcuno che l'aspetta -
Ma è mai possibile? Roccella nel cuore del Mediterraneo, che vanta un clima gradevole ed estivo anche in ottobre, ai primi di settembre ammaina la bandiera blu, per modo di dire visto che sventola ancora oggi, e chiude la stagione!
Oramai si parla solo del concerto di Zucchero Fornaciari e dei 1.000+250 miseri posti per assistere al concerto. Dov'è il turismo? Dove sono i servizi essenziali sulla spiaggia e soprattutto perché un turista settembrino dovrebbe scegliere Roccella?
Sono riflessioni su cui gli amministratori dovrebbero riflettere anziché farsi la passeggiatina sul lungomare che oggi, rimanendo in tema, appare poco curato e pure desolato.
Siamo lontani anni luce da Rimini, da Riccione, da Forte dei Marmi, ma così facendo ci allontaniamo ancora di più. Io lo trovo inaccettabile, mi piacerebbe conoscere il pensiero anche della FEE che ogni anno, stranamente, ma molto stranamente, ci assegna la bandiera blu più per "amicizia" che per meriti reali e vorrei inoltre conoscere anche il tuo pensiero sull'argomento, grazie ed un caro saluto.
RH
Caro RH,
hai detto bene all'inizio....A parole s'intende allungare la stagione, con i fatti, poi, si fa tutt'altro.
Già con i fatti si constata l'amara verità che affligge tutta la nostra Riviera, ossia che accanto ai grossi problemi dell'ospedale precario, delle strade datate, c'è l'assenza di un turismo serio ed organizzato che va oltre i 20 giorni di Agosto.
Viviamo in una zona dalle grandi potenzialità, che potrebbe essere molto meglio valorizzata, ma, purtroppo, non ci sono le capacità (o le volontà) di creare squadra, e, purtroppo, l'arroganza di alcuni amministratori di sentirsi migliori degli altri, non contribuisce a creare un clima di accordo e condivisione di idee.
Esiste il Comitato dei sindaci, ma lo hai mai visto discutere di turismo sostenibile o fare un incontro con gli operatori turistici e gli albergatori per tentare di fare un progetto unico per la Riviera dei Gelsomini? E mai come in questo momento sarebbe utile ed indispensabile avere delle idee per progettare nuove iniziative da inserire nel piano di investimenti del PNRR.
Lavorare, ad esempio, tutt'insieme, per ottenere le cinque vele di Legambiente che, da qualche anno, non assegna più le vele ai singoli Comuni, ma all'interno Comprensorio turistico, ovvero a un territorio più ampio che coinvolge più amministrazioni comunali. Una scelta dettata dal fatto che, chi va in vacanza, difficilmente si ferma davanti ai confini amministrativi, ma visita spesso un territorio più ampio.
Mettere insieme tutte le grandi risorse architettoniche, naturalistiche, culturali, gastronomiche e servizi come il trekking, la canoa, il fitwalking in un grande pacchetto turistico che prevede l'utilizzo di alberghi, bed & breakfast, case in affitto (lavorare in ogni paese per creare "l'albergo diffuso" che aumenti i posti letto e favorisca il turismo a ogni livello) da promuovere e far conoscere in Germania, Svizzera, Polonia, Inghilterra, con la programmazione di voli a basso costo e collegamenti con gli aeroporti calabresi, potrebbe essere il lancio del turismo di bassa stagione.
Purtroppo lo abbiamo visto tutti, non servono ne concerti ne manifestazioni delle più disparate a far decollare il turismo; occorrono servizi e promozione.
Avremmo bisogno di una straordinaria passeggiata panoramica intorno al castello (che invece hanno lasciato in abbandono con il conseguente spreco di denaro pubblico dopo la distruzione causata dagli incendi); avremmo bisogno di un Castello ricco di contenuti (e invece siamo qui a d aspettare, invano, un museo multimediale che sicuramente verrà fuori alla vigilia delle prossime elezioni), dove la gente è invogliata a partire da ogni parte per venirlo a visitare, e non per il panorama esterno; avremmo bisogno di un borgo-museo, ricco di "magazzeni" da visitare con esposti reperti storici e mostre accattivanti. E potrei continuare...
Purtroppo finchè la politica roccellese spenderà tutte le proprie risorse e concentrazione verso un festival jazz ormai fallito da anni e verso i concerti di quest'anno che desertificano il paese e concentrano le persone solo verso il teatro al Castello, Roccella resterà sempre con i suoi 20 giorni all'anno di turismo di ritorno.
Nicola Iervasi
sabato 25 settembre 2021
IN RISPOSTA ALLE CRITICHE SULLA SERATA DEL JAZZ CHE DOVEVA ESSERE ANNULLATA!!!
Sul profilo Facebook di una persona, facente parte del gruppo Roccella prima di tutto giovani, ieri ho letto un post dal contenuto molto simile all'articolo scritto dal sindaco di Roccella all'indomani dell'ultima serata del festival jazz in cui giustificava il fatto di non aver potuto annullare la serata dei concerti alla luce del tragico incidente che ha causato la morte di Silvestro e Giusi.
Il post di questa persona, in più, ha avuto l'intento di criticare la mia posizione in merito alla vicenda, ossia il sentimento mio e di tantissimi cittadini roccellesi a cui sembrava naturale, ovvia, scontata, la sospensione della musica davanti a una tragedia cosi immane.
Se alla mancata sospensione poi ci aggiungiamo la motivazione riferita dal sindaco (e ripresa poi ieri da questa persona), che riporto testualmente "per obblighi derivanti dai contributi pubblici", la rabbia e l'amarezza aumenta perchè questa dichiarazione altro non significa che, per non perdere i contributi pubblici, si è dovuto far suonare... di conseguenza si dichiara quanto il dio denaro sia più importante della disgrazia avvenuta.
Già solo il fatto di aver dovuto giustificare la decisione con un fiume di parole che facessero da scusanti, fa capire che non si è trattato della decisione più spontanea e rispettosa che doveva essere presa.
Il sottoscritto non ha fomentato nessun risentimento politico, ha solo riportato l'aberrante dichiarazione e decisione fatta dall'amministrazione, ossia che non si è potuto sospendere la serata "per obblighi derivanti dai contributi pubblici ricevuti".
Non ce l'ho affatto con il ragazzo o con le persone che poi hanno commentato ulteriormente, per carità, capisco la loro fede politica, però una cosa gliela voglio dire... abbiate il coraggio di tenere la schiena dritta, abbiate il coraggio di pensare con la vostra testa. Oggi voi avete fatto una gaffe enorme perchè siete quelli che avete giustificato la scelta dell'amministrazione di far suonare i musicisti in un clima di desolazione e tristezza assoluta, ma non è la vostra scelta. Perchè voi sareste stati pronti ad osannare l'amministrazione anche nel caso avesse deciso di sospendere la serata del festival.
E allora mi domando: è più strumentalizzazione difendere qualsiasi decisione venga presa dall'amministrazione comunale, oppure avere il coraggio di decidere con la propria testa qual è la cosa giusta o non giusta da fare?
Si è vero, il sottoscritto è fatto completamente di un'altra pasta; il sottoscritto avrebbe sospeso l'ultima serata del festival anche a costo di pagare le penali, perchè quella serata, dove c'erano pochissime persone presenti, in quella situazione surreale, non andava proprio fatta (non siate ipocriti a prendere la scusa di aver dovuto onorare chi ha pagato gli abbonamenti o il biglietto, perchè cosi non fate altro che aggravare il vostro tentativo di giustificarvi); cosi come il sottoscritto avrebbe sospeso, qualche anno fa, un convegno sulla raccolta differenziata organizzata dal Comune, proprio mentre in Chiesa si tenevano i funerali di un dipendente comunale morto prematuramente; cosi come il sottoscritto non avrebbe mai e poi mai tagliato il nastro del lungomare Sisinio Zito a tre giorni dalle elezioni amministrative del 2019, strumentalizzando un defunto per scopi elettorali.
Alla luce di tutto ciò cari ragazzi, prima di mettere le mani sulla tastiera facciamoci tutti un esame di coscienza e usiamo il cervello, sintonizzandolo verso il buon senso e il rispetto prima che per l'astio verso gli altri, ed abbiate il coraggio, davanti agli errori commessi, almeno di stare in silenzio.
venerdì 24 settembre 2021
IL SINDACO DELLA CITTA' METROPOLITANA DI REGGIO LUNEDI' SARA' A ROCCELLA A SOSTEGNO DELLA CANDIDATURA DI MIMMA PACIFICI
Lunedi 27 Settembre in Largo Don Molinero, presso la segreteria politica di Mimma Pacifici, candidata nella lista del Partito Democratico a sostegno di Amalia Bruni presidente della Regione Calabria, sarà presente Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria nonchè della Città Metropolitana di R.C.
Il sindaco Falcomatà insieme a Mimma Pacifici, si confronteranno con i cittadini e affronteranno le diverse problematiche che attanagliano il nostro territorio, lanciando idee e facendo conoscere le prospettive e i progetti in campo per la loro soluzione.
giovedì 23 settembre 2021
IL PROF. FAUSTO CERTOMA' INTERVERRA', OGGI 24 SETTEMBRE, ALLA NOTTE DEI RICERCATORI A CASTELLANA GROTTE (BARI)
La Notte Europea dei Ricercatori (European Researchers’ Night), è uno dei principali eventi internazionali dedicati al dialogo tra ricerca e cittadini promossi nell’ambito delle azioni Marie Skłodowska-Curie del Programma Horizon, e si svolge ogni anno dal 2005 l’ultimo venerdì di settembre dalle ore15.00 all’una di notte.
L'evento ha coinvolto lo scorso anno oltre 2 milioni di visitatori, 36.000 ricercatori, Enti di ricerca, Università, Associazioni ed altre realtà importanti impegnate nella promozione di attività divulgative, tutte rigorosamente gratuite.
La Notte dei Ricercatori 2021 coinvolge in Italia 6 Progetti per un totale di 79 città, con visitatori provenienti da 29 Paesi europei.
Focus delle iniziative sarà la narrazione del legame esistente tra ricerca e territorio investigando le nuove conoscenze nei settori delle nanotecnologie, biotecnologie, medicina personalizzata, aerospazio, agroalimentare, biodiversità, materiali per la sostenibilità, dieta mediterranea e archeologia.
Fra le 79 città italiane che ospitano "la notte dei ricercatori" c'è Castellana grotte, in provincia di Bari. Qui la manifestazione è promossa dall'IRCCS "Severio De Bellis", ospedale specializzato in gastroenterologia diretto dal prof. Gianluigi Giannelli.
Il tema scelto quest'anno nell'appuntamento di Castellana Grotte è la "Dieta mediterranea, la scoperta scientifica della tradizione", con l'obiettivo di promuovere la Ricerca scientifica nell'ambito della salute attraverso un workshop dove si parla di stile di vita, intolleranze alimentari e nutraceutica, coniugati sia in ambito assistenziale che scientifico.
Fra i relatori è stato invitato ed interverrà il prof. Fausto Certomà, insegnante di Educazione Fisica, componente dell’Organismo Regionale per lo Sport a Scuola dell’Ufficio Scolastico Regionale-MIUR, Formatore Territoriale FitWalking Area Manager e Education team su incarico del FitWalking Italia, Presidente della ASD Calabria FitWalking.
La relazione del prof. Certomà sarà un intervento tecnico sportivo impostato sull'esecuzione perfetta del gesto del camminare bene.
In bocca al lupo al prof. Certomà che, siamo sicuri, contribuirà a far conoscere degli stili di vita salutari, dando come esempio la lunga e coinvolgente esperienza maturata nel nostro territorio, impreziosendo l'importante manifestazione internazionale de "la notte dei ricercatori" di Castellana Grotte.
2 agosto 2020 - 2 agosto 2021: Un anno senza Ludovico
JEU SUGNU CALABRISI - Sigla ufficiale Musica Etnosong 2019 Premio Mia Martini
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ROCCELLA JONICA VISTA DA GERACE
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DUE STRAORDINARI SCATTI DI ANGELO LAGANA'
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VINCENZO MILANO CI REGALA L'ECLISSI SOLARE VISTA DAL CASTELLO
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Questo straordinario evento è stato filmato dal videomaker Vincenzo Milano del Laboratorio DreamLab Studio di Roccella Jonica dalla postazione della Torre di Pizzofalcone. Un video, montato e musicato con grande sapienza, capace di trasmettere un brivido di emozione.
FESTIVAL JAZZ: DALLA GRANDE ILLUSIONE ALL'IMPIETOSA REALTA'
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OLTRAGGIO ALLA CITTA'
ECCO PERCHE' POCO PIU' DI UN ANNO FA PESTAVA I PUGNI SUL TAVOLO DEL CONVENTO DEI MINIMI
I VINCITORI DI ROCCELLA ON YOUTUBE
Meritato primo posto per l'invenzione "Scirobetta" dal nome dei due cortiggiani del re Carafa che nel caldo estivo roccellese ha trovato rinfresco solo con questa speciale bibita a base dei nostri limoni... Simpaticissimi e bravissimi davvero tutti i ragazzini-attori che hanno recitato nel video. Con questo video credo che si mostra per la prima volta l'interno del nostro castello in via di restauro in rete. 10 e lode a Francesco Cappelleri, complimenti vivissimi.
Solo un'idea cosi innovativa poteva battere il vincitore dello scorso anno. Alessandro Neumann, dopo il simpaticissimo "U Pirozzu" con cui ha trionfato nella prima edizione, ha girato il secondo atto che si chiama "U tarantozzu" ed è ancora una volta uno strepitoso successo. Le suggestive immagini dal basso dei passi di taranta, dimostrano l'estro e il talento dell'autore che conferma molti dei protagonisti-attori de "U Pirozzu, che diventano delle vere e proprie macchiette. Non vedo già l'ora di vedere la terza parte il prossimo anno...
Da museo il terzo video classificato girato e montato da due giovani, Antonio Dimasi e Felice Guarneri, con lo zampino dei reperti "storici" fotografici dell'archivio dell'associazione "Roccella com'era". "Fra i ricordi di un passato" è la storia di due bambini che, attraverso stupende immagini del passato di Roccella Jonica che sembrano animarsi grazie agli effetti speciali degli autori, raccontano la vita di 50 anni fa del loro paese e alla fine, oggi, si chiedono... "Chissà come sarà fra 50 anni?" Bellissima colonna sonora e un invito a tutti di guardarlo, agli adulti per fargli rivivere meravigliose emozioni e ricordi e ai giovani per fargli scoprire la semplicità insieme al sorriso genuino che c'era una volta. Da pelle d'oca...
E adesso non ci resta che... ammirarli.