In democrazia si combatte lealmente, si vince e si governa, si perde e si fa opposizione, nel rispetto dell’avversario.
Dunque, onore e complimenti ai vincitori ed auguri a Vittorio, erede di una stirpe che tanto ha dato a Roccella ed ai Roccellesi, ricevendo fedeltà ed affetto incondizionato.
Fatta la dovuta premessa volevo chiarire la mia posizione personale, oggetto di ripetuti attacchi, non espressi pubblicamente, ma nel chiacchiericcio consueto.
E se fosse rimasto nel chiacchiericcio, non avrei dato risposta, ma è l’aver ricevuto, indirettamente, un messaggio da una persona con cui mi sono cresciuto mi spinge a chiarezza.
Sono andato via da Roccella a 18 anni, quindi ormai tanti anni fa, 46 per la precisione, ma in tutto questo periodo ho mantenuto sempre vivo il contatto con le mie radici, mi sono sempre occupato delle cose locali, ho offerto il mio contributo di idee e messa a disposizione di tutti la mia professionalità.
Negli ultimi anni ho espresso pubblicamente, senza remore o condizionamenti, il mio dissenso rispetto il modo di governare la cosa pubblica, ho ritenuto, e ritengo, che fosse necessario un cambiamento, perché il ricambio è aria nuova, è stimolo, è un modo per evitare il rischio di appiattimento, del governo perpetuo da parte di un gruppo, quasi Roccella fosse un “Feudo”, espressione che è divenuta parte del dibattito sui social perché espressa, con le stesse connotazioni e la stessa valenza.
Nel messaggio è stato chiesto del perché mostro “odio” verso i vincitori, e questo è l’oggetto del chiacchiericcio mal celato, che mi lascia profondamente perplesso.
Il ritenere che esprimere idee e prese di posizione diverse sia espressione di odio, non il normale contraddittorio, il diverso modo di interpretare le cose e valutare le persone.
No cari concittadini, io non odio nessuno, siete tutti persone che conosco da sempre, alcuni addirittura parenti, perché dovrei odiarvi, posso stimarvi o meno, per quello che esprimete e per i valori in cui credete, ma nel rispetto del diverso, nella feroce lotta del pensiero, mai nel vuoto del disprezzo.
E continuerò a valutare e verificare il vostro amministrare e sarò critico quando non lo approverò, senza remore, condizionamenti o paura, mai feudatario, sempre libero cittadino, in un mondo di liberi.
Carlo Muscolo