Venerdì 16 maggio alle ore 19,00 in piazza San Vittorio, il Circolo Ombre Rosse di Rifondazione Comunista di Roccella Jonica organizza un'iniziativa alla presenza del Segretario Nazionale di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero, ex operaio, già Ministro della Solidarietà sociale del governo Prodi dal 2006 al 2008.
Dopo misteri subacquei e 20mila sentenze, il porto di Roccella ha finalmente una gestione
Il capitano scuote la testa ogni volta che incontra un pensiero cattivo, poi sbroglia la matassa.
Dopo due decenni di Caretta Caretta, novellame e pizze al metro, dopo almeno ventimila pensieri cattivi sopra il mare e altrettante sentenze e contro sentenze del Tar, il Porto di Roccella vive: il consiglio di Stato, sovrano, ha stabilito che l'approdo jonico deve essere gestito dalla società "Porto delle Grazie".
La matassa è sbrogliata e Sisinio Zito si gode la sua ultima vittoria sotto il cielo giovane di un Maggio gelsominato e reggino, le note squisite del Jazz e la freschezza del gambero ovato di nassa. Blu, come le note di Mujura.
Oltre che di Italia Navigando (cinquantuno per cento del capitale) della società che gestirà il "Porto delle Grazie" fanno parte il comune di Roccella con il venti per cento e due imprenditori della Locride, Mario Diano e Michele Circosta con il ventinove per cento. Ora bisogna crederci. La Locride con il suo mare ultra aperto non è una zona particolarmente vocata alla portualità tiuristica, non ha obiettivi o isole vicine ed è piena di pirati con la pistola al cinto e in giacca e cravatta. La battaglia sarà di quelle dure, ma non si combatterà in mare e d'estate, ma d'inverno e nella retroportualità. È lì che bisogna attrarre investimenti seri e tanta acqua, altrimenti la papera non galleggia. La gestione c'è, ma ora è tempo di politica e progetti. Di boline, non di comode poppe e mare piatto calabrese.
Dopo due decenni di Caretta Caretta, novellame e pizze al metro, dopo almeno ventimila pensieri cattivi sopra il mare e altrettante sentenze e contro sentenze del Tar, il Porto di Roccella vive: il consiglio di Stato, sovrano, ha stabilito che l'approdo jonico deve essere gestito dalla società "Porto delle Grazie".
La matassa è sbrogliata e Sisinio Zito si gode la sua ultima vittoria sotto il cielo giovane di un Maggio gelsominato e reggino, le note squisite del Jazz e la freschezza del gambero ovato di nassa. Blu, come le note di Mujura.
Oltre che di Italia Navigando (cinquantuno per cento del capitale) della società che gestirà il "Porto delle Grazie" fanno parte il comune di Roccella con il venti per cento e due imprenditori della Locride, Mario Diano e Michele Circosta con il ventinove per cento. Ora bisogna crederci. La Locride con il suo mare ultra aperto non è una zona particolarmente vocata alla portualità tiuristica, non ha obiettivi o isole vicine ed è piena di pirati con la pistola al cinto e in giacca e cravatta. La battaglia sarà di quelle dure, ma non si combatterà in mare e d'estate, ma d'inverno e nella retroportualità. È lì che bisogna attrarre investimenti seri e tanta acqua, altrimenti la papera non galleggia. La gestione c'è, ma ora è tempo di politica e progetti. Di boline, non di comode poppe e mare piatto calabrese.
Jim bruzzese