Sono stato fino all’ultimo momento incerto se partecipare o no al convegno sulla differenziata che si è svolto il 30 ottobre al Convento dei Minimi.
Poi è stata la mia stanchezza fisica a decidere per il no.
Pochi concetti, brevemente, mi sono d’obbligo nonostante chi mi legge conosce il mio pensiero e, spesso, in altre occasioni mi sono dilungato in materia e, quindi, non mi va assolutamente di ripetermi.
Innanzitutto credo che sia stata una dimostrazione di grande INSENSIBILITA’ da parte dell’Amministrazione Comunale fare un convegno di chicchessia argomento (soprattutto di questa natura che non è altro che un ennesimo incontro di autocelebrazione, promozione e lancio di slogan per giustificare il vuoto di questo governuccio) a due ore dai funerali di un giovane impiegato comunale strappato prematuramente alla vita.
Una fascetta, messa sotto i manifesti murali, che avrebbe comunicato che il Convegno sarebbe stato rimandato per sabato prossimo, era un modo dignitoso e di alto valore morale per onorare un ragazzo davvero speciale, dal cuore immenso, che si è sempre prestato a collaborare con il vostro “gruppo” di “Roccella prima di tutto”.
Davanti a 700 mila euro da sperperare non c’è sensibilità che tenga. Vergogna!
Dopodichè, preso atto di questa becera scelta, sono sicuro che siete riusciti ancora una volta a produrre ancora fumo, o meglio far uscire dal vostro piffero dei suoni tali da incantare i vostri 4 seguaci.
Scusate se sono cosi duro, ma siamo di fronte a due realtà completamente opposte: una che si vive al convento dei Minimi con parole parole parole per il nostro paese che sembra essere nel 3000, l’altra, quella reale che si vive sul territorio, lontana anni luce da quella che ci viene proposta a chiacchiere.
Giovedì scorso davanti la porta del Comune c’era una persona che aspettava da un’ora il sig. Carabetta per segnalargli, per la quarta volta in un mese, la necessità di doversi disfare di un divano.
Nelle tre volte precedenti gli è stato riferito che la discarica degli ingombranti era piena!
Questa persona ha perso 4 mattinate in un mese per evitare di essere chiamata incivile, barbaro, vandalo come con chi ha perso la pazienza a furia di segnalare i propri ingombranti o di telefonare al numero che l’amministrazione ha spifferato nei volantini.
Questo per dirvi che nei Convegni viene celebrato il paese dei sogni ma poi nella realtà la discarica è piena, i rifiuti speciali (macellerie, pescivendoli, bar, ristoranti) hanno fatto da deodorante per tutta l’estate per le vie del paese, cassonetti della differenziata stracolmi e i bidoni dei sacchetti tutti rotti con un’apertura talmente pesante che i cittadini ci mettono le cassette di legno per fare da fermo allo sportello di apertura.
Io non riesco minimamente ad immaginare con quale coraggio queste persone si presentano all’opinione pubblica recitando “l’iniziativa costituisce la più grande sfida affrontata da una cittadina negli ultimi anni… una vera e propria rivoluzione…una iniziativa molto ambiziosa che promette di realizzare un grande salto di qualità…” per poi ritrovarsi ad ogni temporale in un mare di acqua di fronte la farmacia Russo, con le strade periferiche roccellesi strapiene di sporcizia ed erbacce per 11 mesi l’anno, con le discariche a cielo aperto di contrada Petrusi e contrada Lacchi, la strada del Bosco piena di voragini, ecc. ecc. ecc.
Vi chiedo cari cittadini, cari giovani roccellesi che ancora sopravvivete qui a Roccella, di essere più vigili, più attenti in riferimento a questi finanziamenti a progetti elargiti dalla Regione Calabria, perché siamo di fronte a degli amministratori molto pericolosi che, a fronte di una crisi profonda di tutte le attività e dello stato sociale di Roccella, sono capaci di intascarsi 17.300 euro di parcella per una inutile causa, di un milione di euro per la più scadente, pericolosa e impraticabile strada di pietra mai vista al mondo, e tanti altre centinaia di migliaia di euro per una pista ciclabile che altro non è che una striscia di cemento al posto di piastrelle del marciapiede.
Basta cosi, per ora!
Chiudo con un solo dato… di fatto!
A fronte del loro “grido” ai 4 venti di una stagione estiva esaltante, pensate che un albergo nel centro del paese con la capienza di 150 persone, il giorno di ferragosto (considerato il cuore della stagione turistica, considerato nel pieno del festival jazz, considerate le bellezze naturalistiche vantate con la bandiera blu) ne ospitava soltanto 50!!!
Fossi io amministratore, solo con questo dato, mi sarei messo una maschera e chiuso in casa dalla vergogna per almeno tre mesi!!!