C'è molta amarezza e scoramento fra i titolari e tutti i dipendenti del Bar Ristorante "Porto delle Grazie" il giorno dopo la sentenza del TAR di Reggio Calabria secondo cui, nonostante il bar abbia una concessione da parte del Comune fino a dicembre del 2015, questa risulta decaduta dal momento del subentro della nuova gestione, ossia dal 5 maggio 2014.
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Una decisione assurda che non ha tenuto affatto conto delle nostre istanze e che va contro lo stato di diritto", queste le prime ammissioni della titolare dell'attività di ristorazione che rappresenta il fiore all'occhiello dell'intera struttura portuale, da qualche giorno di rientro dal campionato mondiale della pizza in cui ha mostrato, agli occhi del mondo, le grandi capacità professionali sul proprio mestiere, lanciando, attraverso la pizza "la roccellese" un'immagine brillante, lusinghiera e gustosa della nostra terra e del nostro paese, e di certo non si sarebbe aspettata, dopo questa bella soddisfazione, questa grande amarezza.
Ma a quanto pare tutti i titoli non servono a nulla, quando ci si mette l'arroganza della politica con le intenzioni di conquistare il terreno di chi per anni ha combattuto e sudato con mille sacrifici per conquistarselo; e si, proprio cosi, quando Valenti Sonia, dieci anni fa si è aggiudicata la possibilità di impiantare il bar nel compendio portuale, al Porto c'era il deserto più assoluto, giornate intere trascorse per vendere qualche caffè soltanto ai dipendenti della Capitaneria di Porto; Ma Maurizio Misiti, marito della titolare, ci ha sempre creduto e ha scommesso tutte le sue risorse, tutti i suoi pensieri e tutto il tempo della sua vita per inventarsi un qualcosa di diverso e di attraente che potesse far fare il salto di qualità.
La pizza al metro, preparata con ingredienti sani e genuini, insieme a un servizio celere e professionale davanti al panorama e al clima piacevole del porto, è stata la sua mossa vincente che lo ha portato a riscuotere dei consensi sempre più numerosi fra i diportisti di passaggio ma soprattutto su una utenza di famiglie provenienti da tutto il Comprensorio.
La pizza "la roccellese" del "Porto" è diventata, in poco tempo, la bontà più gradita, il servizio che a memoria è rimasto il più impresso fra i diportisti italiani e stranieri che hanno fatto tappa a Roccella e le migliaia di attestazioni di stima e apprezzamento custoditi dai titolari lo testimoniano.
Oggi grazie all'idea imprenditoriale illuminante di Maurizio e di Sonia, al ristorante "Porto delle Grazie" lavorano stabilmente oltre 10 persone.
Tutto ciò adesso è a rischio, perché "qualcuno" ha deciso che dal servizio bar ristorante, molto allettante e l'unico che funziona perfettamente al Porto, occorre scalzare questi titolari, per assegnarlo, chissà perché, a qualcun altro...
Considerato che la società "Porto delle Grazie srl", cosi come ha fatto con la "chiamata diretta" dei 4 dipendenti stabilizzati, ha la facoltà di scegliersi a piacimento anche il nuovo gestore del bar, allora capite un po' quanti interessi si muovono intorno a questa attività.
Si sperava che intorno al ricorso di Valenti Sonia si muovesse qualche istruttoria della Magistratura, considerato che su altre piazze sono queste le circostanze in cui avvengono i voti di scambio o le tangenti in cambio di appalti, ed invece, i magistrati hanno preferito solo guardare le carte e giudicare senza tenere conto delle ragioni di chi ha sacrificato la sua vita per portare a questi livelli il locale e considerare che è ingiusto scalzare questa titolarità a "costo zero", mandando a casa i tanti posti di lavoro occupati.
Ma la famiglia Mesiti non molla, chi vi scrive manifesta tutta la solidarietà nei loro confronti e avrebbe voluto che, finalmente, chi lavora e suda "per la pagnotta" potesse averla vinta nei confronti di chi, invece, è un sanguisuga della società; Maurizio Mesiti, ci informa che i suoi avvocati impugneranno l'assurda sentenza di ieri per ricorrere in giudizio al Consiglio di Stato.
Una precisazione e correzione assolutamente da riferire in merito a un errore commesso da una testata giornalistica online che ha pubblicato la sentenza del TAR (forse prima che uscisse sul sito online del TAR e che lo sapesse lo stesso titolare del Bar, comunicata da chissà chi...): non è assolutamente vero che il "
tribunale ha condannato il ristorante "Porto delle Grazie" al pagamento delle spese legali". Come si evince a margine della sentenza, i giudici hanno
condannato la parte ricorrente al pagamento delle spese di giudizio in favore di ognuna delle parti costituite, in ragione di € 1.500,00 (euro millecinquecento/00) per ciascuna.
Probabilmente il giudice avrà pensato che sarebbe congrua, per gli avvocati delle parti, una parcella di 1,500 euro. Invece il legale del Comune di Roccella Jonica, un certo avv. Luciano Gallo di Roma, utilizzato per scalzare "Valenti Sonia" dal Bar del Porto per chissà quale altro gestore..., sarà pagato con i soldi del bilancio comunale, ossia con i soldi di noi cittadini, per la somma (generosamente offerta) di 14 mila 740 euro oltre "rimborso forfettario e oneri di legge".
Coraggio, non è ancora finita!!! Considerato che sulla giustizia divina siamo sicuri, l'augurio è che, finalmente, possa trionfare un giorno la giustizia terrena.