La lettera aperta di Grazia Pellegrino, ex coordinatrice del Comitato per la salvaguardia e lo sviluppo della Ferrovia Ionica, al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Si rende nota la lettera scritta al Presidente della Repubblica Mattarella da Grazia Pellegrino, promotrice ed ex coordinatrice del Comitato per la salvaguardia e lo sviluppo della Ferrovia Ionica, del comitato attivo a Roccella Jonica e nella Locride e in prima linea nelle mobilitazioni popolari negli anni passati. La lettera è stata inviata per conoscenza anche ad altre cariche, tra cui il Ministro dei Trasporti, al Presidente della Regione Calabria e all’Assessore regionale ai Trasporti
“Egregio Presidente. Spero tanto che Lei possa leggere questa mia, nonostante i suoi grandi impegni.
Le scrivo perché confido nella Sua correttezza e sicura che Lei non è al corrente della reale e grave situazione dei trasporti ferroviari in Calabria, dei disagi, dei compromessi e della vergognosa indifferenza dei Politici nei confronti di una Regione già segnata da mali incurabili quali la Disoccupazione e la Mafia; spero Lei possa e voglia intervenire a tutela di un trasporto ferroviario efficiente ed adeguato alle esigenze di un popolo civile, che, per come è abbandonato, sembra non appartenere al resto dell’Italia.
Sono un ex ferroviere che dal 2000 ( nella tratta Melito PS – Catanzaro Lido), con un gruppo di persone (Studenti, Pendolari, Presidi, Sindaci, ecc. ecc.) ha costituito un Comitato spontaneo, per la Difesa e il Potenziamento della ferrovia Jonica, evidenziando la necessità di pianificare e programmare gli interventi, sottolineando l’importanza della creazione di una autorità di bacino che oltre a creare i presupposti di una attenta politica dei trasporti, avrebbe favorito un’attenta analisi dei bisogni reali del cittadino utente, portando all’individuazione di nuove forme di monitoraggio degli spostamenti , in virtù dei servizi presenti sul territorio, cercando di bloccare il mostruoso disegno politico che, Trenitalia, con alcuni responsabili dirigenti regionali, ( forse non molto competenti), ha determinato quello che oggi possiamo definire l’agonia della linea ferroviaria in Calabria. STIAMO PARLANDO DI QUELLA STESSA FERROVIA CHE NEL LONTANO 1873 ( QUANDO PRENDEVA VITA ) AVEVA CONSENTITO DI SUPERARE LO STORICO ISOLAMENTO DELLA ZONA, GIUDICATO DA STUDIOSI, “UN EVENTO” CHE ERA ATTESO COME L’IRRIPETIBILE OCCASIONE DI SVILUPPO, QUASI IL TAUMATURGICO RISCATTO DELLA SECOLARE ARRETRATEZZA”.