Che delusione!!! Inaugurazione del Castello davvero pessima; ma non tanto per i cerimoniali, i comizi e il taglio del nastro, queste cose sono bravi a farli; se poi ci mettiamo tutto il contorno con le associazioni e i cittadini che si sono prestati a vestirsi in costume d'epoca quello è stato apprezzabile; la grande delusione è stato il Castello in se; i visitatori sia il sabato sera che i giorni successivi sono rimasti con l'amaro in bocca nel vedere intonaci e infissi stile moderno su un Castello del Medioevo, un vero e proprio pugno nell'occhio e anche nello stomaco.
E la gravità di ciò non è solo apparente, non è solo stata impressione dei visitatori, ma, pare, che più e più volte il Dipartimento delle Belle Arti abbia ammonito e fatto delle precise prescrizioni verso l'Amministrazione comunale sui lavori in corso d'opera, sulla non fedeltà e rispetto del progetto, non eseguito in piena regola.
E qui è necessario vederci chiaro anche se i soldi si sono già sprecati...
Che il panorama da lassù è favoloso questo lo sapevamo tutti e per questo dobbiamo ringraziare il Padreterno che ci ha dato una visione cosi spettacolare del nostro territorio... peccato che questa gente, dopo aver speso decine di milioni di euro (per lavori di dubbio valore rispetto ai soldi finanziati!!!), non hanno la più pallida idea di cosa fare del Castello affinché diventi una grande attrattiva turistica.
E il rischio che il Castello diventi una nuova cattedrale nel deserto come lo sono il Porto delle Grazie, l'Auditorium e il Teatro al Castello, è palpabile vista l'incapacità di programmazione di queste persone che gestiscono solo ed esclusivamente con lo scopo di potersi accaparrare finanziamenti pubblici senza poi riuscire a rendere produttive le infrastrutture realizzate.
E tutto ciò non lo dice un blog, ma lo dice la storia, purtroppo, lo dicono i dati di fatto con un paese che sta morendo nella sua economia e le famiglie che si stanno svenando nel pagare le tasse schizzate fuori misura, nonostante i teatri, il porto, le passeggiate intorno al Castello abbandonate a se stessi, che non creano nessuna economia per il paese anzi solo spese su spese.
La gravità assoluta, che paghiamo tutti sulla nostra pelle, sta nel fatto che questi politicanti con la loro favella e le loro targhe cercano di imbonirci e impapocchiarci, inconsapevoli della sofferenza nascosta di questo paese.
Ma gli anni passano e la morosità dei cittadini che non ce la fanno a pagare le tasse aumenta, questo pallone si sta gonfiando fin troppo... prima o poi scoppierà!!!
L'augurio però che a scoppiare siano prima loro: tra tutti i soprusi, le scelleratezze e le illegittimità presenti dovunque, questa gente ci sta portando sempre più vicini ad un baratro senza via di fuga... Speriamo, per il bene di tutti, che qualcuno si muova a fare luce su tutte le evidenti illegittimità; la mia è una certezza... finchè va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino!!!
Detto ciò, passo ora a riferire altre scelleratezze, forse meno gravi, ma che sanno lo stesso di assurdo e di forte irresponsabilità, commesse senza che nessuno batta ciglio:
hanno utilizzato lo scuolabus di proprietà del Comune di Gioiosa per fare da navetta tra la piazza e il Castello, quando non è assolutamente possibile farne questo utilizzo su un mezzo dove possono salire bambini e adolescenti fino ai 14 anni; considerate anche le panchine piccolissime presenti nello scuolabus. Da scellerati!!!
Hanno lasciato completamente al buio la stradina pietrosa che intercorre fra l'ingresso del Castello fino al piazzale antistante; era da comiche vedere la moltitudine di gente scendere rischiando di cadere e facendosi luce con la torcia del telefonino. Vergognoso!!!
Hanno pulito alla meno peggio il percorso intorno al Castello perché dovevano fare passerella, ma il percorso che giunge sulla Torre Pizzofalcone e il piazzale panoramico antistante al Castello è peggio di una foresta.
Cosi come una foresta sono le strade del paese, e non solo quelle periferiche; addirittura davanti al palazzo municipale ci sono arbusti ad altezza uomo, per non parlare della sporcizia che vige sovrana. Le vie periferiche continuano ad essere delle giungle; si vantano di essere il Comune all'avanguardia per la difesa e tutela dell'ambiente e, invece, siamo il solo Comune che non ha una spazzatrice stradale; sotto i ponti è strapieno di pezzi di eternit e calcinacci; i topi, le blatte, i rospi e le zanzare sono i padroni del paese; nessuna programmazione nè per la pulizia nè per la disinfestazione! La differenziata ormai è diventata un optional che molti non praticano più perché scoraggiati dalle bollette da capogiro.
Sono stati rapidi a sborsare, si dice 25 mila euro, a dispetto di una ditta esterna, per effettuare i lavori di potatura delle piante che da sempre vengono fatti o dagli operai comunali o da persone di Roccella. Questi soldi potevano essere una boccata di ossigeno per i nostri concittadini e le nostre famiglie, con lo stesso risultato. Ed invece...
Hanno preso la scusante che i progetti vaucher non ci sono più. Non c'è giustificazione più ridicola; dove loro vogliono fanno "assunzioni clientelari" con contratti a tempo determinato o protocolli d'intesa... E poi ci sarebbe pure il baratto amministrativo che loro non sanno neanche cosa sia!!!
La pulizia del paese non si fa in quattro e quattr'otto all'inizio dell'estate; anche i cittadini di Roccella meritano di vivere in un paese civile, non serve fare apparenza verso i 4 sparuti turisti che arrivano ad Agosto; la pulizia si pianifica per tutto l'anno senza dilapidare denaro dei cittadini roccellesi solo per mettere il marcio sotto il tappeto un mese prima dell'estate.
Questa è vera e propria irresponsabilità, continuare a sperperare a più non posso soldi dei roccellesi pagando ditte che arrivano da chissà dove quando ormai è fin troppo palese che le famiglie e le attività commerciali non ce la fanno più a pagare!!!
E la cosa più grave è che questi politicanti non se ne rendono conto, continuano imperterriti su questa perversa strada convinti di essere nel giusto e sfoderando targhe e trofei che ingannano la gente non trovando riscontri tra il dire e il fare. Ed è questo il vero dramma; che mai con questa gente potremo risollevarci dalla morte certa di un paese sempre più vecchio, sempre più saturo di attività produttive e allo sbando.
Ma lo scandalo senza fine rimane il "Porto delle Grazie"; cercano di prenderci in giro con l'arrivo di qualche sparuta barca turistica ma intanto le darsene continuano a rimanere vuote; dopo i bandi farlocchi (manifestazioni di interesse sic!!!) per il market e per il bar, sia in estate che in inverno è sempre la stessa desolazione!!! Nessun servizio, nessuna attività produttiva, nessun collegamento con il paese; sono passati/scaduti i tre anni della concessione demaniale e nessun investimento è stato compiuto ne tanto meno sono stati coperti i 19 posti di lavoro promessi nell'offerta di gara! E intanto siamo a Luglio e al Porto non si può prendere neanche un caffè quando l'anno scorso di sera c'erano duecento persone provenienti da tutta la Locride che andava a cenare.
Questi amministratori quello che toccano distruggono: sta succedendo con il Porto diventato una cattedrale nel deserto, hanno portato alla rovina le famiglie con la differenziata, sono riusciti a far fallire la squadra di calcio, nonostante i 120 mila euro di denaro dei cittadini roccellesi concessi ad una società composta dagli amministratori stessi o chi ne le fa le veci...
Guai per chi mi legge pensare che ciò sia demagogia; chi lo dice o non è addentrato nella conoscenza dei fatti oppure vuole fare finta di non sapere perché simpatizza per loro. Ciò che riferisco è tutto riscontrabile con i fatti. Il nome di tutto ciò è scelte politiche catastrofiche fatte da persone incompetenti ed inette che hanno il solo scopo di farsi propaganda ma poi non hanno la più pallida idea di come valorizzare e mettere a frutto le varie infrastrutture realizzate con i soldi pubblici.
Ci sarebbe da scrivere per ore, ma prego davvero i cittadini di non rassegnarsi, di iniziare ad imporsi: "Roccella bene comune" si è opposta ai bilanci preventivi e consuntivi basati sulle tasse e sulla sofferenza dei cittadini roccellesi; "Roccella bene comune" si è opposta alle massime aliquote imposte sui tributi e al piano finanziario della TARI basato su sperperi e sprechi all'infinito e senza alcun investimento sullo stoccaggio dei materiali sull'isola ecologica che ci potrebbero far aumentare in premialità nella vendita dei materiali; loro perseverano sulla produzione del compost che ha un costo sulla testa dei cittadini, invece di pensare di acquistare la compostiera e il compost produrlo "in casa", senza far pagare la percentuale dell'umido ai cittadini.
Dietro la loro facciata di perbenismo si nasconde un marcio che porterà il paese al baratro.
E' molto facile inventarsi sciocchezze con i soldi dei cittadini, non curanti del fatto che oltre il 60% non riesce più a pagare e sta accumulando nei propri cassetti di casa decine e decine di notifiche di pagamento.
Cittadini non abbiate paura di andare a protestare dal sindaco e compagnia bella, è gente che per fare un attacco luce nel Lungomare di giorno, deve tenere accesi 5 km di lampioni; alla faccia delle spreco di elettricità, mica pagano loro; è gente che se gli chiedi di impegnare le loro indennità di amministratori per un contributo di solidarietà alle famiglie bisognose vanno su tutte le furie!!! Questi sono!!!
Ci stanno mettendo in ginocchio con il perseverare di voler possedere essendo incompetenti su tutto; i ricattatori non ci sono più, un po' di orgoglio cari cittadini, mandiamoli tutti a casa prima che sia troppo tardi! Io non mi arrenderò! Ci sono già tante persone che non si arrendono... Aiutateci!!!
Scholé
Anche la filosofia può essere sharing. Niente lezioni in cattedra o lectio magistralis: la scuola estiva promossa dall'associazione culturale Scholé, dal 20 al 25 luglio a Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria, prova a ribaltare un paradigma sedimentato nella cultura italiana e a dare una nuova prospettiva all'arte dell'amore per la sapienza. Prospettiva che fa perno sul think sharing, cioè la condivisione del pensiero: i laboratori, gli inviti alla lettura e gli incontri con i filosofi vengono portati avanti insieme, in un scambio continuo di idee e riflessioni tra i partecipanti.
Per la sua ottava edizione Scholé, in collaborazione con la presidenza del Consiglio della Regione Calabria, l'Istituto italiano per gli studi filosofici e la scuola di Roma dell'Iisf, ha scelto il tema della rivoluzione. A cento anni dalla Rivoluzione d'ottobre e con gli eventi di rottura che hanno segnato il Novecento, che significato assume oggi questo termine? Scholé punta su un approccio multidisciplinare (si va dalla teoria politica all'estetica) e intercetta i fenomeni contemporanei. Tra quest'ultimi il terrorismo e il tema dell'identità, che spazia dalla questione del ruolo della donna a quella dei migranti. A questi temi saranno dedicati alcuni degli incontri serali che vedranno come protagonisti due big della filosofia italiana, Pietro Montani e Remo Bodei.
A Montani, allievo di Emilio Garroni, e fautore dell'estetica come "filosofia non speciale" spetterà affrontare il tema della rivoluzione digitale e delle nuove forme di esperienza delle relazioni umane, mentre Bodei si cimenterà con le risposte che si possono dare alle sfide che il terrorismo pone oggi alle democrazie (e non solo) di tutto il mondo.
"Malgrado i ripetuti annunci è certo che la filosofia, al pari dell'arte, non è affatto «morta». Essa rivive anzi a ogni stagione perché corrisponde a bisogni di senso che vengono continuamente - e spesso inconsapevolmente - riformulati. A tali domande, mute o esplicite, la filosofia cerca risposte, misurando ed esplorando la deriva, la conformazione e le faglie di quei continenti simbolici su cui poggia il nostro comune pensare e sentire". (Remo Bodei, La filosofia del Novecento)
Il filosofo Geminello Preterossi proverà a declinare il significato dell'attualizzazione della rivoluzione. In una fase come quella odierna, nella quale la politica ufficiale, sempre più delegittimata, sembra subire una mutazione genetica accelerata, diventando marketing della speranza e della paura, retorica della concretezza e della buona volontà, il sostrato politico della democrazia sembra in via di esaurimento. Questo scenario apre a nuove possibilità e alla necessità di riflettere sull'ipotesi della rottura rivoluzionaria, che rimette al centro del discorso il potere costituente contro il potere costituito. Ma come arginare il rischio di un populismo autoritario? Come pensare un radicale cambiamento della società e della politica? A partire da autori come Ernesto Laclau e Antonio Gramsci, Preterossi analizzerà se e come il cambiamento può essere concepito.
Alla scuola estiva di quest'anno prenderanno parte anche i filosofi e gli studiosi Guido Liguori, Fabio Frosini, Manuela Ausilio, Fortunato Maria Cacciatore, Roberto Finelli e Domenico Losurdo.