Sono stato indeciso per diversi giorni se scrivere ancora in merito alla voragine dei Petrusi che avevo trattato il 30 Novembre scorso; vi confesso che, pensando a ciò che andrò a scrivere, mi è venuta in mente la parabola della pagliuzza e della trave, dove io sarei colui che si deve purificare della trave dentro il mio occhio per poter vedere la pagliuzza in quella degli altri...
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La delimitazione "artigianale" della voragine |
La motivazione, che mi ha spinto ad andare contro questa parabola, è che di fatto il blog si vuole interessare in primis dei problemi del nostro paese (e non del fatto che Rosy Bindi si è candidata a Reggio Calabria), e una pericolosa voragine lasciata per due mesi senza alcuna segnaletica di pericolo, sicuramente è una pagliuzza per i nostri politicanti ma non lo è per chi ancora crede che la politica si dovrebbe occupare del bene comune e della sicurezza dei cittadini.
E non vuole essere strumentalizzazione il fatto che proprio in questi giorni si è tornato a parlare del "processo Giacco", del nostro caro Vincenzo morto a soli 23 anni per avere sbandato con la macchina in una voragine piena d'acqua nel lungomare di Roccella in quel maledetto 29 dicembre 2005.
Dicevo, era il 30 Novembre scorso quando denunciai
"l'enorme buca causata dal transito di un pesante automezzo (ruspa e camion) sopra il ponticello. Siamo nella strada che porta al Bosco Catalano e precisamente il località denominata Petrusi a un chilometro da largo San Giuseppe. Questa enorme voragine che interessa l'intera corsia si è formata a causa del peso dell'automezzo, probabilmente lo stesso che ha ripulito in questi giorni il bordo della strada dopo le pesanti pioggie del 30 ottobre scorso. Sono passate dieci giorni e nessuno ha posto rimedio alla pericolosissima e profonda buca formatosi, né togliendo il terriccio che si è raccolto tutt'intorno né facendo dei buchi per svuotare la voragine dall'acqua; ma ancora più incredibile è che nessuno si è preoccupato di segnalare la pericolosità e il dislivello con un cartello stradale. Chi conosce della presenza del grave disagio stradale, rallenta e, facendo molta attenzione, riesce in qualche modo ad evitare la buca; ma se qualcuno malaguratamente (soprattutto se trattasi di ciclomotore), non lo sa o se ne dimentica, rischia davvero un incidente gravissimo".
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Ecco dove per far scorrere l'acqua della buca, si è rotto
il muro. |
Bene, a distanza di un mese e mezzo "qualcuno" si è deciso di circoscrivere la buca con 4 paletti di fil di ferro e il filo di plastica fosforescente, 2 segnaletiche, ma soprattutto hanno raschiato i pericolosissimi dossi di terra causati dalla stradina sterrata adiacente e hanno fatto dei buchi per consentire lo scolo dell'acqua dalla buca.
Ma sorpresa delle sorprese, proprio laddove hanno fatto il foro di fuoriuscita dell'acqua, il muretto di bordo strada è stato rotto! Non dico fesserie, chi si trova a passare da li lo invito veramente a fare attenzione e notare "l'opera d'arte" combinata da chi ha "messo mani" in quel posto!!!
Il dubbio sorge spontaneo: sbaglio umano oppure combinato artatamente affinchè si possano grattare maggiori finanziamenti per il progetto e la ricostruzione della strada?
In questo caso non si tratta più di pagliuzza ma siamo proprio arrivati al grano!!!
Mi permetto in questa occasione di chiudere il cerchio anche in merito ai lavori di deflusso dell'acqua piovana nei torrenti Zirgone ed Arena, considerato che avevo accennato di questo progetto nel medesimo post titolato la "Voragine dei Petrusi".
All'indomani delle mie affermazioni di quell'articolo ho avuto il piacere di ricevere l'ing. Alvaro, che ha seguito i lavori effettuati alla foce dei torrenti in maniera minuziosa, che mi ha voluto precisare che i lavori appena conclusi non sono stati fatti con l'intento di raccogliere le acque piovane ma soltanto per consentire lo scolo di quel filo di acqua che scende in primavera onde evitare il ristagno al suolo con tutta l'influorescenza che portava zanzare e scarafaggi.
Oggi, rileggendo le mie affermazioni in quell'articolo, non credo, comunque, di essere incappato in errore nel riferire che, a causa di nessuna informazione in merito a quei lavori, solo con le forti piogge del 30 ottobre scorso ci "
siamo resi conto che i lavori che si stanno ultimando nei Torrenti Zirgone e Arena non servono affatto a contenere il deflusso dell'acqua piovana visto che i cunettoni che si sono creati in tutta la lunghezza degli sbocchi dei torrenti, per la loro limitata ampiezza, non riescono a contenere neanche un'acquazzone".
In ogni modo ho ringraziato vivamente l'ing. Alvaro, cosi gentile e tempestivo ad informarmi dell'utilità e della funzionalità dei lavori effettuati dalla provincia di Reggio Calabria, confidandogli comunque che, nonostante a livello d'immagine estetica non ci sono paragoni rispetto a prima, ho dei dubbi in merito alla funzionalità del progetto che, in caso di intasamento del cunettone, in considerazione della sporcizia e delle pietre che l'acqua piovana trascinerà a foce, specie nel torrente Zirgone, non basterà la sola grattatina del cemento, bensì ci vorrà l'utilizzo di gru e bobcat e il tempo e il denaro che si spenderà sarà sicuramente più alto.
Ma quanti problemi mi faccio!...
Ora vado, la mia trave mi aspetta!!!