Dopo la festa e l'euforia di martedi scorso dei nostri amministratori comunali, con il riflesso propagandistico in tutti i giornali e televisone locale, stracarichi di slogan lanciati da sindaco e vicesindaco, arriva puntuale la risposta del rappresentante della Nautic Service e associate, ossia delle società concorrenti alla "Porto delle Grazie" per la gestione del Porto; società che si sentono vittime di grosse ingiustizie commesse in fase decisionale da parte del Ministero dei Trasporti della Regione Calabria.
Una lunga dichiarazione che riporta fatti e situazioni che, ancora una volta, ci confermano la prepotenza e l'arroganza degli amministratori che puntano ai propri interessi e a quelli dei loro "clienti" più che allo collettività.
Per amor di giustizia e di vera concretezza di sviluppo del Porto, la Nautic Service non si arrende.
Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare...
Ecco la versione integrale, che forse nessun giornale pubblicherà per intero, del Comunicato stampa del rappresentante della Nautic Service e associate:
Quella del Porto di Roccella Jonica è una vicenda che evidenzia in modo lapalissiano lo stato di degrado morale e l’incapacità operativa di organi importanti dello Stato nonché la propensione degli stessi alla violazione di leggi senza limiti.
Nel merito si precisa che durante lo svolgimento del procedimento amministrativo di affidamento della concessione, diverse volte e per molti aspetti uomini politici di diverse estrazioni sono stati informati degli abusi che si stavano commettendo al fine di favorire la società “porto delle Grazie” in danno della Nautic Service ed associate e, sostanzialmente, tutti hanno fatto orecchie da mercante o hanno dato risposte peggio del silenzio.
Al tempo stesso, formalmente, è stata investita della questione la magistratura penale che, bisogna ritenere, stia facendo le opportune e doverose valutazioni ed accertamenti sulle violazioni di legge commesse dai soggetti interessati al procedimento.
La fase preliminare del procedimento, pur tra infinite violazioni di legge, tutte puntualmente denunciate, si è conclusa con la determinazione dei seguenti criteri da osservare per l’affidamento della concessione:
1) Durata di lungo periodo della concessione;
2) Assoluta affidabilità del concessionario in termini di solvibilità, di esperienza e di management;
3) Maggiore dimensione quantitativa del patrimonio demaniale richiesto in concessione;
4) Capacità da parte del concessionario di contribuire allo sviluppo economico ed al miglioramento della qualità della vita dell’area, nel quadro del più rilevante interesse pubblico.
Sulla scorta di tali criteri, il Direttore Generale dei Porti del Ministero dei Trasporti ed Infrastrutture, con provvedimento del 18 settembre 2007 ha disposto l’affidamento della concessione alla Società “Porto delle Grazie” ed al tempo stesso, in ossequio all’art.10 bis della legge 241/90 e successive modifiche, ha assegnato alle altre imprese concorrenti il termine di 10 giorni per formulare osservazioni.
La Nautic Service ed associate, nel termine di legge, ha prodotto le proprie osservazioni dimostrando:
A) Di avere fatto richiesta di concessione, come la “Porto delle Grazie”, per un periodo di trent’anni;
B) Di avere maggiore affidabilità sia in termini di solvibilità che di esperienza e management (a fronte di un capitale sociale inferiore ai 40 mila euro della “Porto delle Grazie” ridotto a 25 mila per effetto delle perdite di esercizio, le Nautic Servece ed associate hanno un capitale sociale complessivo di oltre 20 milioni di euro ed un’esperienza maturata dalla consociata “T.Gulli” di quasi cento anni; i risultati di gestione delle tre imprese associate sono consistentemente attivi mentre quello della “porto delle Grazie” ha avuto risultati ampiamente passivi tanto che ha dovuto fare ricorso a ricapitalizzazione per ben due volte ed altrettanto negativi sono stati i risultati di gestione di “Italia navigando”, socio di maggioranza della “Porto delle Grazie”, che ha conseguito perdite pari al 25% del capitale sociale di 10 milioni di euro) mediante l’esibizione di specifiche certificazioni dei competenti uffici;
C) Di aver richiesto una quantità di patrimonio demaniale maggiore di 14 mila mq. Rispetto a quella richiesta dalla “Porto delle Grazie”, nonostante le illegittime variazioni introdotte dall’ufficio procedente nel corso dei lavori, con l’evidente contestata intenzione di favorire la “porto delle Grazie”;
D) Di avere maggiore capacità di contribuire concretamente allo sviluppo economico ed al miglioramento della vita dell’area, nel quadro del più rilevante interesse pubblico, come chiaramente affermato dal S.I.I.T- - Ufficio del Genio Civile Opere Marittime con il parere espresso con lettera n.2734 del 3 agosto 2007 che testualmente recita:”…specificatamente per quanto attiene la richiesta avanzata da Nautic Service, a parere di questo ufficio è da considerare positivamente rilevante sotto l’aspetto della sicurezza della navigazione il maggiore elemento della volontà di realizzare una torre di avvistamento. L’ulteriore aspetto apprezzato è specificatamente legato ai riflessi positivi che la gestione unitaria delle banchine, degli specchi acquei e delle aree di pertinenza portuali ha sull’opera in generale; in tal modo si riesce, infatti, a mediare i veri inetressi pubblici quali la valorizzazione turistica ed economica del porto e della realtà locale con la tutela del paesaggio e dell’ambiente”, e di impegnare un numero di 20 addetti contro i 19 previsti dalla “Porto delle Grazie”.
Nonostante la puntualità e documentata chiarezza delle osservazioni, il Direttore generale del Ministero Dr. Cosimo Caliendo, enunciando principi dallo stesso calpestati e travisando totalmente i fatati ed attribuendo alla Nautic Service ed associate dichiarazioni inesistenti, per motivi che non si conoscono ma che chiunque può facilmente intuire, con provvedimento in data 30.11.2007 ha disposto “che le istanze della Ditta Nautic Service di Mauro Mandarano e della Lega Navale sede di Roccella Jonica, per il complesso delle valutazioni espresse, sono da rigettare e, pertanto, da archiviare in maniera definitiva” , e quindi ha affidato la concessione portuale alla “Porto delle Grazie”
Ovviamente tale provvedimento è stato impugnato in via giurisdizionale ed il T.A.R. di Reggio Calabria con sentenza n.100/2009 depositata il 12.2.2009 ha annullato quella concessione disponendo al Ministero di “ripetere la valutazione delle istanze, tenendo conto dei profili di illogicità evidenziati dal Collegio”.
Le illogicità evidenziate al Collegio sono le seguenti:
- Circa la solvibilità per la quale il Ministero ha attribuito un vantaggio alla Porto delle Grazie, il TAR ha evidenziato che tale società ha un patrimonio disponibile di appena €.25,049, mentre la Nautic Service ed associate dispongono di un patrimonio di oltre 20 milioni di euro, sentenziando che “le valutazioni dell’amministrazione non appaiono rispettare il canone della coerenza logica e della ragionevolezza e, pertanto, della sufficienza e ragionevolezza motivazionale”;
- Con riferimento alla capacità manageriale e all’esperienza e management, tenuto conto degli atti e delle osservazioni, il TAR ha sentenziato che “anche sotto tale profilo le motivazioni dell’amministrazione non reggono al vaglio della ragionevolezza e sufficienza” puntualizzando che l’Amministrazione avrebbe dovuto valutare per Italia Navigando “un’attività di gestione senz’altro più duratura (circostanza peraltro non vera), ma certamente non economicamente remunerativa”.
- Circa il numero degli addetti previsti dalle due concorrenti, il TAR evidenzia che risulta dagli atti in modo inconfutabile che la Nautic Service prevede una unità in più con una maggiore spesa, a regime, di €.7.026,67, sentenziando che “a fronte di circostanze di fatto che ribaltano il presupposto da cui si è mossa la valutazione del Ministero, non può che rilevarsi l’ulteriore difetto del provvedimento impugnato sotto il profilo motivazionale ed istruttorio”;
- Circa la maggiore quantità di suolo demaniale richiesto, il TAR evidenzia che il Ministero avrebbe dovuto valutare l’impatto che la differenza di superficie richiesta potrebbe avere sul piano economico-finanziario e dei programmi d’investimento. Tale impatto, peraltro molto vantaggioso, è stato specificato con le osservazioni al provvedimento ultimo di assegnazione.
La richiamata sentenza TAR è stata impugnata davanti al Consiglio di Stato sia dalla soc. Porto delle Grazie che da Comune di Roccella Jonica ed il massimo organo di Giustizia amministrativa, oltre a respingere le richieste di sospensiva formulate dai ricorrenti, ha statuito che “in ogni caso è prevalente l’interesse pubblico alla riedizione, secondo le indicazioni conformati ove enucleabili dalla impugnata decisione, della valutazione delle offerte competitive dei soggetti che si contendono la concessione demaniale per cui è giudizio”
Il provvedimento di affidamento della concessione datato 8.3.2010 e tanto enfatizzato dall’ Amministrazione Comunale di Roccella Jonica, non fa alcun riferimento alle “illogicità” evidenziate dal TAR e ripete le considerazioni originarie, quindi è palesemente illegittimo e certamente verrà annullato dal competente organo di Giustizia Amministrativa cui gli interessati presenteranno ricorso nei termini di legge, con la logica conseguenza che la struttura portuale continuerà a subire ulteriori danni. Particolare questo che certamente interessa poco l’Amministrazione Comunale di Roccella Jonica cui, invece, interessa di più promettere centinaia di posti di lavoro ad ogni tornata elettorale, nascondendo che il Piano Economico – finanziario dalla stessa presentato prevede solo 19 addetti da assumere in tre anni ed a lavori di adeguamento e completamento ultimati.
Ma anche sui 19 addetti gli amministratori comunali possono solo fare promesse da marinaio gia chè non esiste dubbio alcuno che il provvedimento di affidamento della concessione sarà ancora una volta annullato per quanto sopra detto.
A proposito dei lavori di adeguamento e completamento del porto, è doveroso esporre alcuni dati: il piano economico – finanziario presentato in sede di richiesta di concessione dalla “Porto delle Grazie” prevede una spesa complessiva di 3 milioni e 700 mila euro (quello della Nautic Service ne prevede 4 milioni e 800 mila euro). Nelle continue dichiarazioni alla stampa, gli amministratori locali hanno sbandierato ai 4 venti di avere ottenuto dalla Regione Calabria un finanziamento di 4 milioni e 800 mila euro per lavori di “riqualificazione e completamento del porto”. La circostanza è suffragata dal Decreto n.507 del 17.06.2009 del Dirigente di Settore n.1 del Dipartimento Turismo con il quale, tra l’altro, è stato liquidata al Comune di Roccella la somma di 1 milione e 106mila 171 euro per primo stato di avanzamento. Stranamente però, appena 34 giorni dopo l’emanazione di tale decreto e cioè il 21.07.2009 il Comandante dell’Ufficio Circondariale marittimo di Roccella Jonica con propria ordinanza n.28/2009 ha limitato l’utilizzo di alcune aree portuali per situazioni di pericolo.
Nel merito bisogna chiedersi:
1) Quando e con quale sistema è stata espletata la gara di appalto dei lavori per i quali è stato liquidato detto primo stato di avanzamento?
2) Il relativo progetto da chi è stato redatto, con quale incarico, quando è stato approvato e da chi, per quale importo?
3) Se l’importo finanziato è di gran lunga superiore a quello preventivato in sede di richiesta di concessione perché i lavori non sono stati ultimati?
4) Tenuto conto che il piano economico – finanziario presentato in sede di richiesta di concessione dalla “Porto delle Grazie2 prevede per la sistemazione del “porto a secco” una spesa di euro 800 mila, mentre per gli stessi lavori la Nautic Service ha previsto una spesa di appena 60 mila, come sono stati determinati i prezzi dei lavori da realizzare con il finanziamento regionale, posto che per l’affidamento di detti lavori non risulta espletata alcuna gara d’appalto?
5) La magistratura penale è a conoscenza di quanto procede?
6) Il ritardo fin qui causato dal comune di Roccella, con la complicità del Dr. Caliendo, per l’affidamento della concessione a chi veramente ne ha diritto e che causerà un danno erariale di enormi proporzioni, verrà esaminato dalla Corte dei Conti per il recupero dello stesso?
7) Perché e per quali motivi con la spesa di 1 milione 106 mila euro non sono stati eseguiti i lavori di messa in sicurezza del porto?
Restiamo in attesa di vedere gli sviluppi della situazione nella certezza che alla fine trionferà la Giustizia e che nel volgere di breve tempo i cittadini calabresei, e non solo, possano fruire di un servizio determinante per il decollo economico e sociale della zona jonica, e non solo di qualcuno.
A questo proposito va puntualizzato, e concludo, che la Nautic Service e associate si sono obbligati a realizzare lavori di adeguamento e completamento del Porto per l’ammontare di 4 milioni e 800 euro, con risorse economiche proprie e non della Regione Calabria, e cioè dei cittadini calabresi; motivo sufficiente, da solo, per affidare la concessione alle stesse. Ovviamente questa associazione di imprese in caso di affidamento della concessione non farebbe regalie di alcun genere a chicchessia.