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Roccella in vetrina

sabato 27 marzo 2010

GESTIONE PORTO: NON FINISCE QUI! ECCO IL COMUNICATO STAMPA INTEGRALE DELLA NAUTIC SERVICE CHE NON GETTA AFFATTO LA SPUGNA, ANZI...


Dopo la festa e l'euforia di martedi scorso dei nostri amministratori comunali, con il riflesso propagandistico in tutti i giornali e televisone locale, stracarichi di slogan lanciati da sindaco e vicesindaco, arriva puntuale la risposta del rappresentante della Nautic Service e associate, ossia delle società concorrenti alla "Porto delle Grazie" per la gestione del Porto; società che si sentono vittime di grosse ingiustizie commesse in fase decisionale da parte del Ministero dei Trasporti della Regione Calabria.
Una lunga dichiarazione che riporta fatti e situazioni che, ancora una volta, ci confermano la prepotenza e l'arroganza degli amministratori che puntano ai propri interessi e a quelli dei loro "clienti" più che allo collettività.

Per amor di giustizia e di vera concretezza di sviluppo del Porto, la Nautic Service non si arrende.

Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare...

Ecco la versione integrale, che forse nessun giornale pubblicherà per intero, del Comunicato stampa del rappresentante della Nautic Service e associate:


Quella del Porto di Roccella Jonica è una vicenda che evidenzia in modo lapalissiano lo stato di degrado morale e l’incapacità operativa di organi importanti dello Stato nonché la propensione degli stessi alla violazione di leggi senza limiti.
Nel merito si precisa che durante lo svolgimento del procedimento amministrativo di affidamento della concessione, diverse volte e per molti aspetti uomini politici di diverse estrazioni sono stati informati degli abusi che si stavano commettendo al fine di favorire la società “porto delle Grazie” in danno della Nautic Service ed associate e, sostanzialmente, tutti hanno fatto orecchie da mercante o hanno dato risposte peggio del silenzio.
Al tempo stesso, formalmente, è stata investita della questione la magistratura penale che, bisogna ritenere, stia facendo le opportune e doverose valutazioni ed accertamenti sulle violazioni di legge commesse dai soggetti interessati al procedimento.
La fase preliminare del procedimento, pur tra infinite violazioni di legge, tutte puntualmente denunciate, si è conclusa con la determinazione dei seguenti criteri da osservare per l’affidamento della concessione:

1) Durata di lungo periodo della concessione;
2) Assoluta affidabilità del concessionario in termini di solvibilità, di esperienza e di management;
3) Maggiore dimensione quantitativa del patrimonio demaniale richiesto in concessione;
4) Capacità da parte del concessionario di contribuire allo sviluppo economico ed al miglioramento della qualità della vita dell’area, nel quadro del più rilevante interesse pubblico.

Sulla scorta di tali criteri, il Direttore Generale dei Porti del Ministero dei Trasporti ed Infrastrutture, con provvedimento del 18 settembre 2007 ha disposto l’affidamento della concessione alla Società “Porto delle Grazie” ed al tempo stesso, in ossequio all’art.10 bis della legge 241/90 e successive modifiche, ha assegnato alle altre imprese concorrenti il termine di 10 giorni per formulare osservazioni.

La Nautic Service ed associate, nel termine di legge, ha prodotto le proprie osservazioni dimostrando:

A) Di avere fatto richiesta di concessione, come la “Porto delle Grazie”, per un periodo di trent’anni;
B) Di avere maggiore affidabilità sia in termini di solvibilità che di esperienza e management (a fronte di un capitale sociale inferiore ai 40 mila euro della “Porto delle Grazie” ridotto a 25 mila per effetto delle perdite di esercizio, le Nautic Servece ed associate hanno un capitale sociale complessivo di oltre 20 milioni di euro ed un’esperienza maturata dalla consociata “T.Gulli” di quasi cento anni; i risultati di gestione delle tre imprese associate sono consistentemente attivi mentre quello della “porto delle Grazie” ha avuto risultati ampiamente passivi tanto che ha dovuto fare ricorso a ricapitalizzazione per ben due volte ed altrettanto negativi sono stati i risultati di gestione di “Italia navigando”, socio di maggioranza della “Porto delle Grazie”, che ha conseguito perdite pari al 25% del capitale sociale di 10 milioni di euro) mediante l’esibizione di specifiche certificazioni dei competenti uffici;
C) Di aver richiesto una quantità di patrimonio demaniale maggiore di 14 mila mq. Rispetto a quella richiesta dalla “Porto delle Grazie”, nonostante le illegittime variazioni introdotte dall’ufficio procedente nel corso dei lavori, con l’evidente contestata intenzione di favorire la “porto delle Grazie”;
D) Di avere maggiore capacità di contribuire concretamente allo sviluppo economico ed al miglioramento della vita dell’area, nel quadro del più rilevante interesse pubblico, come chiaramente affermato dal S.I.I.T- - Ufficio del Genio Civile Opere Marittime con il parere espresso con lettera n.2734 del 3 agosto 2007 che testualmente recita:”…specificatamente per quanto attiene la richiesta avanzata da Nautic Service, a parere di questo ufficio è da considerare positivamente rilevante sotto l’aspetto della sicurezza della navigazione il maggiore elemento della volontà di realizzare una torre di avvistamento. L’ulteriore aspetto apprezzato è specificatamente legato ai riflessi positivi che la gestione unitaria delle banchine, degli specchi acquei e delle aree di pertinenza portuali ha sull’opera in generale; in tal modo si riesce, infatti, a mediare i veri inetressi pubblici quali la valorizzazione turistica ed economica del porto e della realtà locale con la tutela del paesaggio e dell’ambiente”, e di impegnare un numero di 20 addetti contro i 19 previsti dalla “Porto delle Grazie”.

Nonostante la puntualità e documentata chiarezza delle osservazioni, il Direttore generale del Ministero Dr. Cosimo Caliendo, enunciando principi dallo stesso calpestati e travisando totalmente i fatati ed attribuendo alla Nautic Service ed associate dichiarazioni inesistenti, per motivi che non si conoscono ma che chiunque può facilmente intuire, con provvedimento in data 30.11.2007 ha disposto “che le istanze della Ditta Nautic Service di Mauro Mandarano e della Lega Navale sede di Roccella Jonica, per il complesso delle valutazioni espresse, sono da rigettare e, pertanto, da archiviare in maniera definitiva” , e quindi ha affidato la concessione portuale alla “Porto delle Grazie”

Ovviamente tale provvedimento è stato impugnato in via giurisdizionale ed il T.A.R. di Reggio Calabria con sentenza n.100/2009 depositata il 12.2.2009 ha annullato quella concessione disponendo al Ministero di “ripetere la valutazione delle istanze, tenendo conto dei profili di illogicità evidenziati dal Collegio”.

Le illogicità evidenziate al Collegio sono le seguenti:

- Circa la solvibilità per la quale il Ministero ha attribuito un vantaggio alla Porto delle Grazie, il TAR ha evidenziato che tale società ha un patrimonio disponibile di appena €.25,049, mentre la Nautic Service ed associate dispongono di un patrimonio di oltre 20 milioni di euro, sentenziando che “le valutazioni dell’amministrazione non appaiono rispettare il canone della coerenza logica e della ragionevolezza e, pertanto, della sufficienza e ragionevolezza motivazionale”;
- Con riferimento alla capacità manageriale e all’esperienza e management, tenuto conto degli atti e delle osservazioni, il TAR ha sentenziato che “anche sotto tale profilo le motivazioni dell’amministrazione non reggono al vaglio della ragionevolezza e sufficienza” puntualizzando che l’Amministrazione avrebbe dovuto valutare per Italia Navigando “un’attività di gestione senz’altro più duratura (circostanza peraltro non vera), ma certamente non economicamente remunerativa”.
- Circa il numero degli addetti previsti dalle due concorrenti, il TAR evidenzia che risulta dagli atti in modo inconfutabile che la Nautic Service prevede una unità in più con una maggiore spesa, a regime, di €.7.026,67, sentenziando che “a fronte di circostanze di fatto che ribaltano il presupposto da cui si è mossa la valutazione del Ministero, non può che rilevarsi l’ulteriore difetto del provvedimento impugnato sotto il profilo motivazionale ed istruttorio”;
- Circa la maggiore quantità di suolo demaniale richiesto, il TAR evidenzia che il Ministero avrebbe dovuto valutare l’impatto che la differenza di superficie richiesta potrebbe avere sul piano economico-finanziario e dei programmi d’investimento. Tale impatto, peraltro molto vantaggioso, è stato specificato con le osservazioni al provvedimento ultimo di assegnazione.


La richiamata sentenza TAR è stata impugnata davanti al Consiglio di Stato sia dalla soc. Porto delle Grazie che da Comune di Roccella Jonica ed il massimo organo di Giustizia amministrativa, oltre a respingere le richieste di sospensiva formulate dai ricorrenti, ha statuito che “in ogni caso è prevalente l’interesse pubblico alla riedizione, secondo le indicazioni conformati ove enucleabili dalla impugnata decisione, della valutazione delle offerte competitive dei soggetti che si contendono la concessione demaniale per cui è giudizio”

Il provvedimento di affidamento della concessione datato 8.3.2010 e tanto enfatizzato dall’ Amministrazione Comunale di Roccella Jonica, non fa alcun riferimento alle “illogicità” evidenziate dal TAR e ripete le considerazioni originarie, quindi è palesemente illegittimo e certamente verrà annullato dal competente organo di Giustizia Amministrativa cui gli interessati presenteranno ricorso nei termini di legge, con la logica conseguenza che la struttura portuale continuerà a subire ulteriori danni. Particolare questo che certamente interessa poco l’Amministrazione Comunale di Roccella Jonica cui, invece, interessa di più promettere centinaia di posti di lavoro ad ogni tornata elettorale, nascondendo che il Piano Economico – finanziario dalla stessa presentato prevede solo 19 addetti da assumere in tre anni ed a lavori di adeguamento e completamento ultimati.
Ma anche sui 19 addetti gli amministratori comunali possono solo fare promesse da marinaio gia chè non esiste dubbio alcuno che il provvedimento di affidamento della concessione sarà ancora una volta annullato per quanto sopra detto.

A proposito dei lavori di adeguamento e completamento del porto, è doveroso esporre alcuni dati: il piano economico – finanziario presentato in sede di richiesta di concessione dalla “Porto delle Grazie” prevede una spesa complessiva di 3 milioni e 700 mila euro (quello della Nautic Service ne prevede 4 milioni e 800 mila euro). Nelle continue dichiarazioni alla stampa, gli amministratori locali hanno sbandierato ai 4 venti di avere ottenuto dalla Regione Calabria un finanziamento di 4 milioni e 800 mila euro per lavori di “riqualificazione e completamento del porto”. La circostanza è suffragata dal Decreto n.507 del 17.06.2009 del Dirigente di Settore n.1 del Dipartimento Turismo con il quale, tra l’altro, è stato liquidata al Comune di Roccella la somma di 1 milione e 106mila 171 euro per primo stato di avanzamento. Stranamente però, appena 34 giorni dopo l’emanazione di tale decreto e cioè il 21.07.2009 il Comandante dell’Ufficio Circondariale marittimo di Roccella Jonica con propria ordinanza n.28/2009 ha limitato l’utilizzo di alcune aree portuali per situazioni di pericolo.
Nel merito bisogna chiedersi:
1) Quando e con quale sistema è stata espletata la gara di appalto dei lavori per i quali è stato liquidato detto primo stato di avanzamento?
2) Il relativo progetto da chi è stato redatto, con quale incarico, quando è stato approvato e da chi, per quale importo?
3) Se l’importo finanziato è di gran lunga superiore a quello preventivato in sede di richiesta di concessione perché i lavori non sono stati ultimati?
4) Tenuto conto che il piano economico – finanziario presentato in sede di richiesta di concessione dalla “Porto delle Grazie2 prevede per la sistemazione del “porto a secco” una spesa di euro 800 mila, mentre per gli stessi lavori la Nautic Service ha previsto una spesa di appena 60 mila, come sono stati determinati i prezzi dei lavori da realizzare con il finanziamento regionale, posto che per l’affidamento di detti lavori non risulta espletata alcuna gara d’appalto?
5) La magistratura penale è a conoscenza di quanto procede?
6) Il ritardo fin qui causato dal comune di Roccella, con la complicità del Dr. Caliendo, per l’affidamento della concessione a chi veramente ne ha diritto e che causerà un danno erariale di enormi proporzioni, verrà esaminato dalla Corte dei Conti per il recupero dello stesso?
7) Perché e per quali motivi con la spesa di 1 milione 106 mila euro non sono stati eseguiti i lavori di messa in sicurezza del porto?

Restiamo in attesa di vedere gli sviluppi della situazione nella certezza che alla fine trionferà la Giustizia e che nel volgere di breve tempo i cittadini calabresei, e non solo, possano fruire di un servizio determinante per il decollo economico e sociale della zona jonica, e non solo di qualcuno.
A questo proposito va puntualizzato, e concludo, che la Nautic Service e associate si sono obbligati a realizzare lavori di adeguamento e completamento del Porto per l’ammontare di 4 milioni e 800 euro, con risorse economiche proprie e non della Regione Calabria, e cioè dei cittadini calabresi; motivo sufficiente, da solo, per affidare la concessione alle stesse. Ovviamente questa associazione di imprese in caso di affidamento della concessione non farebbe regalie di alcun genere a chicchessia.

6 commenti:

  1. " Il Capitale Sociale o capitale di rischio è il capitale contribuito alla società da parte degli azionisti. Il capitale e' indicativo delle risorse cui l'azienda puo' contare da parte dei propri azionisti. Si chiama anche capitale di rischio in quanto, in caso di cessazione della attività, una volta liquidato l'attivo vengono prima rimborsate tutte le passività secondo il loro grado di privilegio, ed infine per ultimo il capitale sociale, quindi esso è maggiormente a rischio"
    Nella vicenda non ho capito gran chè, forse perche manco di tutte le puntate precedenti.
    Scematizzano, dopo la costruzione del porto, si è verificato il roblema della gestione dello stesso, e tra una cosa e l'altra ci sono due societa in ballo: una pubblica con comune, ministero dei trasporti e controllate varie e l'altra privata.
    Di queste 2 ne viene arbitrariamente favorita una e se ho capito bene lo deduco dal fatto che il TAR di Reggio il 12-2-2009 ha rifatto fare la valutazione al ministero, che decide l'assegnazione, per corpose irregolarità di valutazione dei criteri di assegnazione in favore della società pubblica.
    La societa pubblica va al consiglio di stato.....e qui mi perdo, cioè, da quello che ho capito il C.d.S. riggetta il ricorso, si ricomincia tutto da capo e il ministero/regione affidano il porto alla stessa societa pubblica, senza nessun cambiamento.
    Quindi ora la società privata andra un'altra volta al TAR che sancirà la stessa identica cosa del 12-2-2009....!!!!

    Come ho scritto nell'intestazione del post non sarebbe meglio una società con 20 milioni di euri di capitale sociale anzichè una con un millesimo dello stesso ??

    Il fatto che i soldi per i lavori nel porto siano interamente privati, non dovrebbe essere un vantaggio, nzichè spendere 4 milioni di soldi pubblici??

    Nicola, illuminami sulla ricostruzione dei fatti perchè sicuramente qualcosa non l'ho capita, altrimenti, senza scomodare TAR e altri sarebbe bastato un pò di buon senso.


    Saluti
    Fabrizio Ch.

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  2. Cari roccellesi doc, dal mio punto di vista, commettete i seguenti errori:

    1) avere più capitale sociale non è "giocare a ki ce l'ha più lungo" ma invece, avere più garanzie di solvibilità.
    2)l'empasse del porto non è dovuto a questo o a quel soggetto, ma ad una decisione arbitraria del ministero dei trasporti, a una sentenza del TAR, al ricorso al Consiglio di Stato, ancora al ministero trasporti.....ecc ecc
    3)"Per quale motivo tengono tanto alla gestione della struttura portuale??...Interesse personale!".....non pensate che questa considerazione possa valere per TUTTE E 2 LE PARTI IN CAUSA?
    4)"Meglio una società privata che tutela gli interessi propri, o una società controllata dallo stato che tutela l'interesse dell'interà comunità garantendo ...cosa di non poco conto trasparenza nella gestione?".....bene, in questa affermazione ci sono secondo me 3 errori di fondo,e cioè, PRIMO: il privato investendo soldi PROPRI deve svolgere al meglio la gestione per tutelare il suo investimento e non perdere i PROPRI soldi; SECONDO le socieà pubbliche o miste a maggioranza pubbliche come vocazione non hanno di certo la tutela della collettività, ENEL, ENI, FS, AUTOSTRADE, e poi ci sono quelle che oltre a non garantire un buon servizio vanno tranquillamente in deficit....tanto poi ripiana il comune la regione lo stato...vi ricordate ALITALIA???? TIRRENIA????; TERZO: sulla trasparenza della gestione lascia che ti faccia un paio di esempi, l'AMA azienda municipalizzata (pubblica) del comune di Roma aveva come ad tale Stefano Andrini, ex estremista di sestra, che insieme a Gennaro Mokbel (ora a Regina Coeli che è un carcere) hanno favorito l'elezione in senato di DI Girolamo, che è indagato, il tutto nel quadro della truffa di iva gonfiata da parte di fastweb, telecom sparkle, e altri, ai danni dello Stato, che in definitiva siamo noi. Poi cè Paolo Scaroni ad ENEL che nel 2006 viene condannato dal tribunale di Adria per aver inquinato il delta del po con la centrale di Porto Tolle ad 1 mese di reclusione.
    Poi c'è Roberto Colaninno il capo della cordata che rileva alitalia con la spinta forte del governo berlusconi, il Colaninno è ad di CAI e condannato a 4 anni e 11 mesi per bancarotta preferenziale nel crak Italcase (insomma è scappato con i soldi della società)....!
    Come potete vedere la gestione pubblica e la trasparenza gestionale sono due binari paralleli, non si incontrano, almeno in Italia, mai!
    Portei parlarvi dei comuni che investono in SWAP (derivati bancari) che in Italia sono esposti per circa 130miliardi di euro, di soldi dei cittadini....ma lascio a voi il compito di informarvi su chi sono i nostri amministratori pubblici, politici di varia natura e del loro grado di incompetenza totale....per chiudere ti dico solo che in merito a quest'ultima cosa, il comune di milano che è esposto per un centinaio di milioni di euro ha citato in giudizio UBS banca, Deutsche Bank, e altri e la linea difensiva del comune è che loro hanno sottoscritto Swap e derivati, ma che sostanzialmente, erano incompetenti in materia e quindi incapaci di decidere. Si apre la nuova frontiera dell'AUTO CIRCONVENSIONE DI INCAPACI.

    Meglio un nemico vero, che un nemico travestito da amico.

    Con rispetto
    Fabrizio Ch.

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  3. Caro Fabrizio Chiorri da Roma, non so come hai fatto a rispondere al messaggio del “roccellese doc” visto che l’avevo cancellato. Non posso consentire che si creano catene e farti perdere tempo nel controbattere a persone che non si vogliono far riconoscere. Lo ripeto per l’ennesima volta, chi non si identifica, mi dispiace, deve rimanere nell’anonimato anche nelle opinioni.
    Fabrizio, non so se hai letto l’articolo sul sito del Comune, conseguente alla conferenza stampa di sindaco e vicesindaco: solo spot e slogan, mentre la Nautic Service, nei suoi comunicati, riferisce, con chiarezza, i fatti come si sono svolti. Io non sono premunito nei miei pensieri contro il comune, ma la mia coscienza mi dice che, l’arrivo di questa decisione da parte del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, a una settimana dalle votazioni e dopo 3 giorni che aveva fatto passerella a Roccella l’assessore Naccari, qualcosa di malafede e strumentale c’è, e ci fa capire che questa decisione è conseguente a un lavoro e un giudizio politico più che una valutazione trasparente e obiettiva.
    Come mai a festeggiare questa assegnazione era solo il comune che ha una quota del 20% e il prof. Mario Diano del 2%? Dov’è la Società di Maggioranza che, godendo dei soldi pubblici investiti per la manutenzione del porto, si porterà a Roma il 51% degli eventuali utili?
    Mi sa che con la nuova gestione regionale che si sta insediando, senza i punti di riferimento del passato, ne vedremo proprio delle belle. E si perché il nostro sindaco, nella lettura del “papello” dell’assegnazione del porto, ha tralasciato di leggere l’ultima “postilla” in cui veniva riferita la possibilità da parte dei concorrenti di poter fare nuovo ricorso entro 60 giorni dei termini di legge.
    Il mio pregiudizio è ancora aggravato dal fatto che questa amministrazione, negli ultimi 12 anni, nonostante siano andati in pensione diversi dipendenti ed il territorio soffre di mancanza di personale, non è riuscito a stilare nessuna graduatoria ne assumere alcun LPU LSU, i quali, invece, continuano a vivere nel precariato e continuamente vittime di promesse e illusioni.
    Neanche la Società Multiservizi tanto osannata in campagna elettorale, è riuscita ad accorpare alcun dipendente: solo il richiamo dell’ex amministratore delegato, tornato in carica per riscuotere i crediti da parte dei cittadini morosi per l’acqua non pagata nei primi anni del 2000, con conseguente minaccia di distacco del contatore e, la sfacciataggine di comunicare pure la fontanella da cui approvvigionarsi dopo il distacco. Che sensibilità!
    Ma torniamo alla gestione del porto. Purtroppo mi tocca spesso e mal volentieri essere spicciolo nel dire le cose. Il Comune oggi festeggia l’affidamento per dimostrare ai suoi elettori che forse molte delle loro promesse avanzate in campagna elettorale per accaparrarsi il voto, possono diventare realtà.
    Ora voglio rivolgere una domanda a chi mi legge: secondo voi per lo sviluppo del porto potrebbe essere più vantaggiosa una società preparata, appassionata e professionista nel campo della Nautica da diporto, che assume 20 dipendenti qui nel nostro territorio (la Nautic Service è una società radicata da anni a Roccella Jonica), che li prepara attraverso corsi di formazione e li fa diventare professionali secondo delle direttive responsabili, oppure 19 persone, amici e parenti dei nostri amministratori, che non sanno neanche dove si trova la poppa e dove la prua di una imbarcazione? Se io sapessi che ad essere assunti sarebbero lavoratori LPU e LSU secondo una graduatoria di bisogno o di merito, sarei pronto a cambiare opinione.
    Ma purtroppo cosi non è, non si illuda nessuno!
    Tanti auguri Fabrizio, buona Pasqua! Ed anche al nostro “roccellese doc”, a cui raccomando di non abusare troppo della parola “buon senso” altrimenti, dopo aver capito io, sarà plateale anche agli altri capire la tua identità.

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  4. ..caro nicola..non ci nascondiamo dietro l'anonimato..bensì tu..hai preso la palla al balzo per accampare una scusa per cancellare le nostre opinioni evidentemente a te contrarie!!

    A.Armocida portavoce Roccellesi DOC

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  5. Aspetto che mi comunichiate la vostra pagina o il vostro blog dove porrete le vostre idee per avere l'onore di porre anche i miei commenti fiero di firmarmi.

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  6. ...ti comunicheremo quanto prima allora, fieri anche noi di firmarci...tutti quanti!!

    Roccellesi DOC

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