Gent.mo Ing. Costarella, erano diversi giorni che mi diceva che mi avrebbe scritto e, finalmente, la lettera è arrivata. La ringrazio, non tanto per i complimenti che mi rivolge, quanto per l’attenzione che ha nel leggermi, e spero che lo faccia anche attraverso il blog e non solo con il giornalino.
Non faccio torto alcuno nel dire che lei è una delle poche, se non l’unica persona, avversa alla politica della gestione pubblica di questo ultimo decennio, ch’è rimasto sempre coerente alle sue tesi, ai suoi principi e certezze. Anch’io, nella prima legislatura Zito, mi sono fatto abbindolare dalla sua maschera: ricordo il giorno in cui noi “Giovaninsieme” siamo andati a firmare il protocollo d’intesa per l’informazione turistica al porto (un anno finanziato dalla Comunità Europea con il pacchetto “Porti di Ulisse”) e, non dimentico mai, quelle risuonanti sue parole “Ragazzi, avete visto che noi vi siamo venuti incontro? Adesso anche voi dovete fare lo stesso, anche se vi capita di non essere d’accordo con noi”. E si riferiva agli articoli del giornalino che allora pubblicavamo, che spesso erano critici sul loro operato. Forse già da li è scattata in me la prima molla della consapevolezza di un sindaco con la volontà di zittire tutti i suoi detrattori.
Caro ingegnere, le sue convinzioni, anche se lentamente, oggi, finalmente, stanno affiorando sempre più nelle coscienze dei nostri cittadini, nonostante ancora non sia passato un anno dalla vittoria elettorale di Zito & Company.
Il paradosso che si sta verificando nel nostro paese è che, se nel consesso civico, per la gioia dei nostri amministratori, non esiste opposizione, nella popolazione roccellese, invece, sta venendo fuori l’orgoglio, sta maturando la presa di coscienza dell’inettitudine di questi amministratori, della loro assenza e del loro menefreghismo verso i problemi dei cittadini. Lei è stato sempre convinto di questo e continuamente lo ha predicato, ma i cittadini si sono fatti continuamente incantare dal flauto magico di chi sa ben promettere e non mantenere, da colui che inizia, sperpera e poi abbandona per andare all’assalto del prossimo finanziamento di turno.
Io non partecipo spesso ai consigli comunali, ma in quella occasione che c’eravamo entrambi, siamo scappati allo stesso momento (si ricorda?), terribilmente impressionati, quando anche l’opposizione ha approvato la gestione "svendita" del porto alla società di Roma, “Italia Navigando”! Io mi sono vergognato, non so lei… Ma d'altronde in Consiglio “il capo” ha sempre il coltello dalla parte del manico, visto che lo usa sempre infierendo il colpo “ma voi fino a qualche mese fa eravate con noi, e ciò vi andava bene!”
Questa è la nostra sfortuna ingegnere, un’opposizione messa sempre alla corda da questa clausola.
Quando la finiranno ed ammetteranno che fino a qualche mese fa erano succubi dell’arroganza del sindaco, e che adesso è ora di dire basta?!?
Comunque, ingegnere, io ho la convinzione che questa amministrazione sta facendo il suo perfetto gioco, portano in Consiglio argomenti futili, insignificanti, per coprire i veri problemi, per annebbiare le loro nefandezze e i segreti che discutono fra loro nella stanza dei bottoni.
Io non penso che l’attuale vicesindaco si roda le mani perché vorrebbe la prima poltrona, penso che a lui faccia comodo questa sua posizione che non lo impegna al cospetto della cittadinanza con tutte le formalità di rito da sindaco, ma nel frattempo, nelle decisioni importanti, sappiamo tutti chi decide il cosa e come fare…!
Altrimenti l’incarico di Certomà, “il peggior sindaco di tutti i tempi”, nella Fondazione del Festival jazz a cosa sarebbe servito?
Un saluto affettuoso e…non perdiamoci di vista, rimaniamo uniti!
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