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Roccella in vetrina

mercoledì 10 marzo 2010

SOPPRESSIONE A.S.L. N°9 DI LOCRI - INTERVENTO DI GIUSEPPE MANTI AL CONSIGLIO COMUNALE


Giuseppe Manti, ex vicesindaco ed ex assessore ai lavori pubblici mi consegna e mi autorizza a pubblicare nel blog un suo intervento effettuato nel corso del consiglio comunale del 29 gennaio scorso in merito alla discussione su un verbale di deliberazione dell’associazione dei comuni della locride riguardo la volontà della Regione Calabria di accorpare (e quindi sopprimere) l’ASL n.9 di Locri nell’azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria. Il consiglio comunale di Roccella Jonica era chiamato ad approvare la delibera dell’associazione dei comuni della locride per dare forza alla volontà di non procedere alla soppressione che significherebbe per il nostro territorio un ulteriore isolamento anche a livello sanitario e di nosocomi. La delibera è stata approvata all’unanimità dal Consiglio comunale ma il consigliere Manti ha voluto sottolineare quanto segue:


Cari concittadini, dovete sapere che l’ospedale di Locri è una struttura fatiscente, nata bene ma gestita male.
Gestita male perché la politica ha preso il sopravvento sulle necessità del malato creando cosi, nel corso degli anni, non solo un altro ospedale a distanza di 5 chilometri, ma principalmente condizioni di paura per chi si doveva o si deve ricoverare. Gli scandali che si sono susseguiti nel tempo non si contano.
A volte non si riesce a capire la direzione di questa struttura, tanto importante per la locride, a chi appartiene. L’ammalato è disorientato e a volte anche rassegnato.
Oggi portate all’ordine del giorno eventuali determinazioni in merito a questa struttura ed avete messo questo punto all’ultimo posto, relegando a questo problema nessuna importanza.
Tutti sanno che il piano regionale prevede in Calabria 3 asl; il piano regionale è stato da tempo di dominio pubblico. Tutti hanno saputo come sarebbero andate le cose e questo lo sapeva pure l’assemblea dei sindaci e il suo presidente, il comitato dei sindaci e il suo presidente. E nulla si è fatto. Adesso a cose fatte s’inscena questa messa in scena, per stabilire che cosa? Per chiederne che cosa?
Quando addirittura nella riunione dei sindaci del 23 gennaio il nostro sindaco non è stato presente…
Adesso si chiede per atto dovuto l’approvazione di questo punto. Noi lo approviamo anche perché noi crediamo che l’ASL n. 9 di Locri dovrebbe rimanere cosi com’è con tutta la sua autonomia e con moltissima professionalità, tutti voi non so cosa approvate.
Vi ricordo solamente che con i litigi, i rancori e senza quel desiderio di riscattarsi, un capo di amministrazione non cambierà mai le cose in questo desolato paese dove imperano solamente metri di pista ciclabile.


La cosa comica è avvenuta dopo l’intervento di Manti allorquando chiede la parola il vicesindaco Sisinio Zito…e cosa dice? Di non aver capito l’intervento di Manti, specie in riferimento al presidente dell’associazione dei sindaci (che per quasi dieci anni è stato lui), che di questo problema non c’entra nulla in quanto la competenza in materia sanitaria è demandata ad un’apposita assemblea.

Siamo alle solite…quando si ha a che fare con delle responsabilità è facile lavarsi le mani demandando le colpe ad altri e dire di non capire… Ora si che mi è chiaro perché, a distanza di un mese e mezzo dalla pubblicazione delle dieci domande rivolte al senatore Zito tramite il book “Roccella siamo (anche) noi", non mi è giunta nessuna risposta. Evidentemente non li ha capite!

2 commenti:

  1. A meghiu parola è quella che nun si dice, ma se laiaddire la dicu.
    -chiudi a firruvia
    -chiudi u spitali
    -chiudi a posta
    -chiudi a banca
    pi pocu chiudi puru u cumuni
    i giuvani pi forza si nanagghiri

    ma vi vogghiu diri di nun farivi mittiri i pedi capu la testa, giuvini girativi li manichi di li cammisi e cuminciati a zappare e fati qualunque mistieri ma nun daticilla vinta ristati cà.

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  2. Meravigliosa. In pochissime righe tutta l'amarezza che c'è nella nostra società ma anche la voglia di riscatto e di speranza. Vogghju u sacciu a forza cui a scriviu pemmu u 'nci strinciu forti a manu!

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