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Roccella in vetrina

lunedì 28 febbraio 2022

ANCHE A ROCCELLA RACCOLTA DI BENI DI PRIMA NECESSITA' A FAVORE DELLA POPOLAZIONE UCRAINA


La Comunità Ucraina di Roccella Jonica, con la collaborazione delle attività commerciali e farmacie, sta promuovendo una raccolta di beni di prima necessità da inviare alla popolazioni ucraine in difficoltà

Chi volesse può contribuire con la donazione di disinfettanti, bende, ovatta, siringhe, alimenti secchi a lunga conservazione, alimenti e prodotti per bambini. 

In alcuni negozi e in farmacia è possibile trovare i raccoglitori dove è possibile depositare questi prodotti.

Una prima partenza, destinata a tutte le persone ucraine che si trovano in sosta ai confini del proprio Stato in attesa di asilo, è prevista per domani mattina 1° Marzo. 

Un autobus raccoglierà i beni e sosterà, dalle ore 9 alle 10, in via Trastevere (all'altezza della scuola media) per ricevere ulteriori prodotti da parte di liberi cittadini.

Per ulteriori informazioni potete contattare Agnese attraverso whatsapp al numero 3335476877.


sabato 26 febbraio 2022

AVIS: DONAZIONE VOLONTARIA IL 2 MARZO. APPELLO DI OMAR BARTOLANCELLI.

L'amico OMAR BARTOLACELLI, Presidente associazione IRONWALK, vicino all'AVIS COMUNALE ROCCELLA JONICA, invita a partecipare alla donazione programmata per mercoledi 2 marzo.






venerdì 25 febbraio 2022

L'URLO DI PADRE FRANCESCO SULLA 106 INIZIA AD AVERE I SUOI RISULTATI: IL 28 FEBBRAIO SARA' IL PRIMO PUNTO ALL' O.D.G. DEL CONSIGLIO REGIONALE.

La denuncia fatta da padre Francesco Carlino sulla strada della morte all'indomani del tragico incidente di Davide e Gabriele Origlia, continua ad essere al centro dell'attenzione.

Dopo la riunione dell'assemblea dei sindaci per discutere e porre l'accento e trovare potenziali soluzioni, ecco che la questione verrà trattata in Consiglio Regionale.

Ed infatti le “problematiche della strada statale 106 Jonica” saranno il primo punto dell’ordine del giorno della seduta del Consiglio regionale programmata per lunedì 28 febbraio, con inizio alle ore 14.30. 

“Il Consiglio – afferma, in una nota, il presidente Filippo Mancuso – intende affrontare le criticità della 106 con l’intento di individuare il percorso istituzionale e politico più congeniale per esigere dal Governo risposte rapide, stringenti e risolutive volte a modernizzare ed a mettere in sicurezza questa essenziale infrastruttura”.

DISTRIBUTORI PRESI D'ASSALTO ANCHE A ROCCELLA E CARBURANTE FINITO

Disagi stasera alle stazioni di servizio per il rifornimento di carburante. 

La paura di nuovi rincari del petrolio e del gas, legati alla guerra scoppiata in Ucraina, unita alla protesta degli autotrasportatori esplosa in tutto il Sud con il rischio di ulteriori pesanti blocchi sulle strade e il mancato approvvigionamento delle merci, ha portato questa sera tantissime persone a prendere letteralmente d’assalto i distributori di benzina

Alcuni distributori hanno chiuso per aver esaurito i carburanti, mentre in un altro, stasera, si è formata una lunghissima coda di macchine, anche se pare che anche in questa stazione di servizio la benzina verde si sia esaurita e venivano rifornite soltanto le macchine diesel.

 

SOLIDARIETA' ALLA COMUNITA' UCRAINA DI ROCCELLA

Cartellone esposto all'entrata
dell'asilo nido di Roccella Jonica

Voglio manifestare la mia sincera solidarietà alle tante persone, cittadini ucraini, che vivono nel nostro paese e che stanno attraversando giorni di grande apprensione a causa dell'attacco bellico che la Russia ha deciso di scagliare nei confronti appunto dell'Ucraina.

Conosciamo molto bene la piccola e laboriosa comunità Ucraina che vive a Roccella, che quotidianamente lavora assistendo le nostre persone anziane con cura e amore, oppure uomini che lavorano "alla giornata" nelle più svariate attività manuali. 

E conosciamo la loro preoccupazione nel seguire le sorti di questa guerra, considerato che in  Ucraina, oltre che essere la loro terra natale con tutti i ricordi della loro vita, ci sono tutti i loro affetti, familiari che stanno attraversando ore di terrore per via degli attacchi che si stanno susseguendo in ogni parte del territorio, in ogni città.

Complimenti all'asilo nido comunale, alle animatrici e a tutti i bimbi, che hanno disegnato ed esposto davanti al cancello dell'entrata di via Aldo Moro questo significativo cartellone inneggiante la pace, che ci auguriamo torni a regnare al più presto in Ucraina e nel mondo intero.

lunedì 21 febbraio 2022

L'ULTIMO SALUTO A KAMEL DOMANI MATTINA AL PORTO DELLE GRAZIE.

Domani mattina (Martedì 22 Febbraio) la salma di Kamel Kaffaf sarà esposta per l'ultimo saluto degli amici al Porto delle Grazie, prima di prendere il volo per la Tunisia dove si svolgeranno i funerali.



La triste storia del nostro caro Carmelo ieri è stata riportata anche nelle pagine del quotidiano nazionale "La Repubblica" che dedica uno spazio alle morti sul lavoro, nel tentativo di tenere alta l'attenzione verso questo grandissimo problema di vite invisibili e dimenticate, in maniera tale che "morire di lavoro" non si trasformi soltanto in un banale dato statistico.

Ecco come "La Repubblica" ha parlato di Kamel.


Quel rumore, così familiare ormai che non lo si udiva più, un rumoreggiare sordo dietro le case, accompagnato dallo stridio acuto delle pulegge delle barche da pesca. Le acque del porto, gonfiate da una marea equinoziale, raggiungevano il livello delle banchine, così che i battelli parevano sorgere direttamente dal selciato". La maestria senza fronzoli di George Simenon, tratteggia così in uno dei suoi romanzi La Rochelle, Francia meridionale. Rumori e immagini che accomunano tutte le cittadine di mare e di pesca del mondo. Come Roccella Ionica, in Calabria, che piange la perdita di un pescatore morto mentre a largo di Punta Stilo, nella Locride, svolgeva il suo lavoro quotidiano: Kamel Kaffaf, 57 anni, è stato risucchiato dai cavi d'acciaio del verricello che issava le reti del peschereccio 'Iole'. La sua barca. La sua vita. A lanciare l'allarme gli altri due pescatori a bordo. Kamel, che aveva una figlia, viveva a Roccella da vent'anni. Tutti lo conoscevano come 'Carmelo il tunisino'. E tutti gli volevano bene.

CATERINA BELCASTRO RESOCONTA L'ESITO DELL'ASSEMBLEA DEI SINDACI RIUNITASI PER DISCUTERE SULLE CRITICITÀ DELLA S.S.106.

Riportiamo l'esito dell'assemblea dei sindaci tenutasi sabato 19 Febbraio, direttamente dal testo riferito dalla Presidente Caterina Belcastro (sindaco di Caulonia) attraverso il suo canale facebook.



L' Assemblea dei Sindaci della Locride si è riunita ieri sera per discutere delle problematiche inerenti la SS106 tristemente nota come "strada della morte".

La SS106 non è solo una strada. 

È l'unica strada di collegamento strategico per il Sud Italia. 

L'unica strada che accompagna gli studenti a scuola, i genitori al lavoro, i giovani a divertirsi, le persone ad incontrarsi tra loro. 

È la strada che porta le merci, che fa arrivare i soccorsi. 

È l’unica strada che collega questa nostra comunità alle altre comunità. 

E' l'unica strada che può usare chi vuole venire in vacanza nei nostri paesi ed è l’unica strada che ci collega al resto d'Italia e del mondo attraverso i nostri aeroporti. 

Tutto ciò è cosi dal 1928!

Quella strada attraversa le fiumare sui ponti costruiti dal regime fascista. Quando, spesso, uno di quei ponti crolla, il percorso per andare a nord o a sud deve tornare in collina, allungandosi di ore. 

Su questa strada ogni anno perdono la vita decine e decine di persone. 

Non per fato, ma perché quella strada oggi non basta e ciò che dovrebbe essere vita, ciò che dovrebbe aiutare il progresso e lo sviluppo della regione è morte e pericolo. 

Perché una strada che è l’unica arteria fondamentale per la nostra regione non può essere uguale a se stessa da 90 e più anni. 

Per questo diciamo basta. Perché non le rivendicazioni ad una strada migliore, ma il diritto ad una strada che dia e non tolga vita richiama questo basta! 

Chiediamo, quindi, che una volta per tutte si rediga un masterplan che ridisegni definitivamente la SS106 e che si riprenda la costruzione di lotti funzionali che diano alla 106 una alternativa. 

E chiediamo con forza che nel frattempo si attuino tutti gli interventi necessari per mettere in sicurezza l'attuale percorso, redigendo anche qui un programma di interventi sul quale definire i tempi di realizzazione. E sul quale dare ai nostri cittadini, stanchi di essere trattati come italiani di serie b, il diritto a controllarne la realizzazione. 

Questo nostro accorato appello lo rivolgiamo al Governo, in particolare al Ministro delle Infrastrutture e al Ministro per il Sud, chiedendo loro di organizzare un tavolo tecnico con le rappresentanze dei Sindaci della Locride e dell'intera fascia jonica e grecanica, per dare risposte concrete rispetto a quanto chiesto e rivendicato nell'importante Assemblea dei sindaci della Locride di ieri sera.

Ringraziamo l'Onorevole Francesco Cannizzaro  per l'importante contributo offerto nell’Assemblea dei Sindaci al quale abbiamo chiesto di farsi tramite con il Governo, ed in particolare con i due Ministri, affinché accolgano l'appello che l’Assemblea ha unanimemente espresso.

domenica 20 febbraio 2022

L' AVIS DI ROCCELLA CELEBRA LA GRANDE GENEROSITA' DEI SUOI DONATORI

Sabato 19 Febbraio si è tenuta, presso l'Oratorio Parrocchiale, l'Assemblea annuale dell'AVIS Comunale di Roccella Jonica.

Ampia la partecipazione non solo dei soci ma anche di persone che si stanno avvicinando al mondo del volontariato e dell'Associazione in particolare. 


Dopo i saluti del Presidente Maurizio Villari si è entrati nel vivo dell'Assemblea con la lettura dei verbali e delle varie delibere. 


All'assemblea hanno partecipato anche il Presidente  dell'Avis provinciale, dott.ssa Giovanna Micalizzi ed il  dott. Antonino Posterino, vicepresidente dell'AVIS regionale, che hanno manifestato il proprio apprezzamento per l'attività svolta dall'AVIS di Roccella che, anche in un periodo buio segnato dalla pandemia, è riuscita ad incrementare le donazioni. 


Al termine dell'Assemblea c'è stato un interessante convegno sul tema "Roccella, frammenti di Storia e Solidarietà" che ha visto come relatore l'avv. Diego Geria,  responsabile scuola AVIS Provinciale RC che ha raccontato episodi legati alla storia della nostra Terra, fatti che ancora una volta dimostrano la generosità della nostra gente che, pur di aiutare il prossimo, non si ferma davanti a niente.                                            


Un'altra presenza molto gradita è stata quella del Dirigente Scolastico dell'IIS "P. Mazzone" di Roccella Jonica, Dott.ssa Rosita Fiorenza, che non ha mancato di far sentire la vicinanza del proprio Istituto al settore del volontariato e dell'AVIS in modo particolare. Nel suo Istituto ormai da anni si svolgono attività organizzate dall'AVIS e che trovano un'ampia partecipazione tra gli studenti.

Un saluto ai presenti è stato rivolto dal sindaco di Roccella dr. Vittorio Zito e dal Consigliere regionale Felice Lombardo, sempre attento alle esigenze dei donatori e dell'associazione di cui è stato anche Presidente. 

Che dire! Ad maiora semper e... a presto con le varie iniziative dell'AVIS.



LA SALMA DEL CARO CARMELO (KAMEL KAFFAF) AVRA' I FUNERALI IN TUNISIA.


Il corpo dello sfortunato Kamel Kaffaf, da tutti a Roccella conosciuto come Carmelo il tunisino, è ancora presso l'obitorio di Locri; nei prossimi giorni partirà verso il suo paese di provenienza, in Tunisia, dove gli verranno celebrati i funerali secondo il rito musulmano; prima di partire la salma sosterà per qualche ora presso il Porto delle Grazie di Roccella Jonica, dove gli amici potranno dargli l'ultimo saluto. S
e verrò a conoscenza di quando sarà esposta la salma lo riferirò tempestivamente sul blog.

Carmelo era ben voluto da tutti, era davvero una bravissima persona, gran lavoratore, esperto pescatore. Da vent'anni abitava a Roccella dove si era completamente integrato con la nostra Comunità; era riuscito a far diventare la sua passione per la pesca nella sua attività. 

Con il suo peschereccio "Jole" aveva formato il suo gruppo di lavoro;  conosceva fino in fondo il mare, le tecniche di pesca e, allo stesso tempo, con il suo pescato, riforniva i negozi e i ristoranti della zona. Persona seria e corretta, socievole e preparata, al Porto come in paese tutti lo stimavano e gli volevano bene. 


Tantissime volte, prima di partire per le battute di pesca, veniva a prendere i panini appena sfornati al mio forno, alle due/tre di notte; l'ultima volta che l'ho visto è stata durante l'uscita con la Confraternita per la Festa di San Giuseppe dove lui ha corrisposto una lauta offerta.

Tutta la nostra cittadina ancora una volta rimane sconvolta per l'ennesima tragedia che vede andare via una giovane vita, una persona perbene, lasciando nel dolore famiglie e tantissimi amici.

Padre Francesco Carlino ha manifestato, sul suo profilo social, tutto il suo dispiacere per questo nuovo dramma avvenuto nel nostro paese, con queste parole: UNA NUOVA TRAGEDIA TOCCA LA NOSTRA COMUNITA' ROCCELLESE: CARMELO IL TUNISINO, UN ONESTO LAVORATORE E IN UOMO BUONO CHE SI GUADAGNAVA LA VITA CON IL SUO PESCHERECCIO, E' RIMASTO VITTIMA DI UN INCIDENTE AVVENUTO DURANTE LA PESCA. CI STRINGIAMO, COME COMUNITA' CRISTIANA E COME POPOLO ROCCELLESE, CON GRANDE AFFETTO ATTORNO ALLA SUA FAMIGLIA PREGANDO INSIEME A LORO AFFINCHE' DIO ACCOLGA LA SUA ANIMA IN PARADISO E CONSOLI OGNUNO DEI FAMILIARI.

Ci si chiede, perchè tanto dolore? Ma ciò che accade lo è per tragedia o per destino?

La risposta purtroppo non c'è. Nei momenti di grande sconforto in cui occorre affrontare le apparenti tragedie del dolore, della sofferenza e della morte, c'è solo una cosa da fare: porre la nostra fiducia in Dio. E la preghiera più indicata in questi casi la voglio riportare qui di seguito per tutti coloro che non riescono a darsi una spiegazione alle tragedie e cercano conforto nella Fede.

Se mi ami non piangere.

Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo,
se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento
in questi orizzonti senza fine,
e in questa luce che tutto investe e penetra,
tu non piangeresti se mi ami.

Qui si è ormai assorbiti dall’incanto di Dio,
dalle sue espressioni di infinità bontà e dai riflessi della sua sconfinata bellezza.

Le cose di un tempo sono così piccole e fuggevoli
al confronto.

Mi è rimasto l’affetto per te:
una tenerezza che non ho mai conosciuto.
Sono felice di averti incontrato nel tempo,
anche se tutto era allora così fugace e limitato.

Ora l’amore che mi stringe profondamente a te,
è gioia pura e senza tramonto.

Mentre io vivo nella serena ed esaltante attesa del tuo arrivo tra noi,
tu pensami così!

Nelle tue battaglie,
nei tuoi momenti di sconforto e di solitudine,
pensa a questa meravigliosa casa,
dove non esiste la morte, dove ci disseteremo insieme,
nel trasporto più intenso alla fonte inesauribile dell’amore e della felicità.

Non piangere più, se veramente mi ami!

venerdì 18 febbraio 2022

TRAGEDIA AL PORTO DELLE GRAZIE. MUORE CARMELO DETTO "IL TUNISINO"

Fonte: il reggino.

Tragedia in mare nella notte a largo di Roccella Jonica. Un pescatore di origini tunisine è morto dopo essere rimasto incastrato nel verricello utilizzato per raccogliere le reti mentre era a bordo di una piccola imbarcazione da pesca.

 Secondo quanto si è appreso a lanciare l’allarme sono stati gli altri due pescatori che erano insieme a lui sulla barca.

Sul posto sono intervenute una motovedetta della Guardia di Finanza e una della Guardia Costiera insieme al personale del 118, ma per il pescatore purtroppo non c’è stato nulla da fare. L’uomo è infatti è deceduto per le gravi ferite riportate.

giovedì 17 febbraio 2022

DALLA PARTE DI PADRE FRANCESCO CARLINO


Ieri padre Francesco Carlino ha risposto alla lettera che alcuni sindacati calabresi le avevano indirizzato per criticargli alcune affermazioni contenute nella denuncia da lui sollevata sulle gravi inefficienze dell'ospedale di Locri, riportata nel suo profilo social e pubblicata e sostenuta anche dal sottoscritto su questo blog.

Alle sigle sindacali non erano andate giù alcune affermazioni di Padre Francesco in cui definiva l'ospedale di Locri un lager dopo aver raccolto (e riferito pubblicamente) una gravissima testimonianza di una signora roccellese che nel reparto di medicina si è vista un proprio familiare abbandonato a se stesso senza fornirgli l'assistenza dovuta, situazione che ha causato la caduta dal letto dell'anziano signore con la conseguente rottura del femore, tant'è che, nel giro di qualche giorno, il nostro caro concittadino è deceduto.

La sensibilità di Padre Francesco, davanti a testimonianze cosi terribili, cosi come davanti alle tragiche morti avvenute in questi ultimi tempi sulla SS106, davanti alla sofferenza di tante famiglie, è fortemente toccata, cosi come lo è per tutti noi, e rimanere in silenzio o limitato nelle omelie delle messe, non se l'è sentita più, ed ha voluto dare voce a chi subisce le gravi conseguenze del disastro della sanità e delle strade.

Ed è davvero scandalosa la reazione dei sindacati: davanti ai dati di fatto evidenziati da padre Francesco, è chiaro, da quello che hanno scritto, la volontà di screditare il nostro don per curare gli interessi di chi paga le tessere alle loro sigle, fregandosene di tutte le terribili testimonianze che si sono susseguite a margine della denuncia di padre Francesco, di chi subisce le gravi disgrazie dovute all'inefficienza dei servizi e delle infrastrutture di questa nostra Regione.

Considerato il silenzio dei sindaci che non riescono a fare squadra e si limitano al loro campanile, dobbiamo noi cittadini stare vicino e supportare con tutte le forze chi tenta di difendere i nostri diritti e il bene comune, chi prova a dare una scossa a questa grande apatia e arretratezza di questa nostra fascia di terra, la più degradata della Calabria già ultima regione d'Italia per vivibilità e sviluppo economico.

Ringraziamo il Cielo di avere un parroco cosi preparato, cosi coraggioso, che non si piega davanti a nessuno, che conosce bene cos'è la sofferenza e la povertà,  che da voce e supporto a chi non ce l'ha. 

Grazie Padre Francesco, preghiamo per lei e le offriamo tutta la nostra solidarietà augurandoci che qualcuno si metta una mano sulla coscienza, apra il suo cuore e intervenga al più presto per risolvere le gravi ineguaglianze che causano degrado, spopolamento e lutti. 



La risposta di Padre Francesco al comunicato stampa dei sindacati.

IN MERITO AL COMUNICATO STAMPA DEL SEGRETARIO GENERALE E DEL SEGRETARIO REGGENTE DELLA CISL CIRCA LA MIA DENUNCIA SULLO STATO DELL' OSPEDALE DI LOCRI RIAFFERMO CON DECISIONE E DETERMINAZIONE QUANTO SEGUE:

1. Ho invitato i familiari che mi hanno riferito la situazione del loro congiunto ricoverato e riconsegnato a loro defunto e con un femore rotto a fare denuncia.

2. La mia esperienza di familiari ricoverati mi ha fatto esperire la "strafottenza e la maleducazione di alcuni medici e paramedici" personalmente, il che non significa che non ci siano a Locri - grazie a Dio - medici educati e infermieri coscienti del loro dovere. infatti ho parlato di "certi medici e di certi infermieri” e non di tutti! E potrei portare tante testimonianze in un senso e un altro. Basta solo leggere i commenti al mio post dove sovrabbondano le testimonianze, le lamentele e le denunce di tanti cittadini che hanno commentato.

3. Mi dispiace, davvero, mi dispiace, che un grido di denuncia a tutela del rispetto della dignità umana, non sia stato *ascoltato* nella sua drammatica realtà, ma recepito come giudizio verso gli "strafottenti, maleducati medici e personale socio sanitario" ... Non vorrei abbia toccato nel segno...cioè smosso verità che ci feriscono, verità profonde, delle quali fatichiamo ad assumerci la responsabilità. Ma, se, questo è servito a metterci in discussione in una dinamica ri-generante, benedico il Signore. Credo che anche il Giudice Ezio Arcadi, da persona sensibilissima e di grande spessore umano, ha più volte denunciato la drammatica situazione dell' OSPEDALE DI LOCRI. Non sono una voce nel deserto che parla.

4. Mi dispiace, si, mi dispiace molto, per quanti si sono sentiti offesi dalla mia denuncia, ponendosi in una posizione di contrapposizione, che ancora una volta, ahimè, serve a confermarmi che il cammino di cambiamento, di con-versione per questa terra, è arduo. Avrei mentito alla mia chiamata sacerdotale se non avessi pubblicamente denunciato, in termini chiari, tutto ciò che mortifica e violenta la bellezza della dignità umana, non solo del malato ma, anche a difesa della dignità di tutti quei medici mortificati nella loro professionalità perché privi di strumentazioni e di presidi sanitari, la dignità di tutti gli operatori sanitari il cui numero esiguo non consente di garantire un servizio di qualità agli ammalati, creando in loro frustrazione e de-motivazione personale, soprattutto in coloro che con molti sacrifici mantengono in vita un ospedale in agonia.

Il denunciare e richiamare tutto il mondo della Sanità al dovere di trattare con dignità gli ammalati, a sollecitare le Istituzioni a dotare di personale, di strumenti idonei ed efficienti i nosocomi locali e regionali, è dovere di ogni cittadino, a maggior ragione di un prete, che ogni giorno ascolta, accoglie le lacrime di tantissime persone che vivono il dramma della sofferenza, nell' abbandono e nella solitudine. Non dimenticate...che già tempo fa, un valente professionista medico-specialista operante eroicamente in medicina, intervistato dal programma televisivo "Le Iene", ha affermato senza peli sulla lingua: ”non ricovererei mai un figlio o un famigliare, in questo ospedale...”! (sic!)


Se una denuncia è travisata in offesa, il problema è di chi si gira dall'altra parte e vuole - colpevolmente - ignorare che a Locri in certi reparti i degenti sono abbandonati a se stessi e se non hanno un familiare che li accudisca - come purtroppo avviene frequentemente non potendo i congiunti dei degenti accedere ai reparti a causa della pandemia - vengono spesso trovati sporchi, assetati, affamati e riferiscono di essere stati sgridati e offesi se chiedono aiuto. Difronte a queste verità testimoniate, il silenzio, dignitoso e orante, sarebbe stato, invece, necessario...

Non lamentiamoci con la malasorte, ma con il nostro sottosviluppo, anzitutto culturale, e cambiamo atteggiamento quando abbiamo davanti una persona sofferente. Diceva Padre Pio che la miglior medicina in un ospedale è anzitutto il sorriso, l’amore e l’amabilità. Ingredienti che rendono un ospedale un luogo di alta umanità e senza i quali si scade nella disumanità.


5. Mi dispiace, ancora e di più, la vostra lettura effettuata ad intermittenza, che non vi ha aiutato ad "ascoltare" la valenza della mia denuncia: essa mirava, tra tutte le verità denunciate, a far prendere coscienza al Presidente della Regione Occhiuto e agli Amministratori della cosa pubblica che non si può lasciare l’Ospedale di Locri in un costante e ormai cronico disservizio per scarsità di personale e per la deprecabile e volontaria determinazione di non assunzione di Medici e personale socio-sanitario.

La locride ha il sacrosanto diritto, garantito dalla Costituzione, ad avere un ospedale funzionante ed efficiente, una sanità a misura del valore della vita umana. Così infatti recita l’articolo 32 della Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti….”.

Egregi segretari, grazie per la vostra sensibilità anche se, consentitemi, mal comunicata. Sarebbe stato decisamente fecondo se almeno nella drammaticità della malattia e della morte, difronte alla denuncia semplicemente reale, avessimo avuto il buon senso, il desiderio di coglierla e viverla come una opportunità in più, e fare una Forza- Azione per smuovere quell' ingranaggio patologico e incancrenito che ad ogni livello, paralizza e penalizza tutti, anche quei sanitari e operatori che con mille sacrifici tengono in vita l'ospedale. Non vi sfugga, comunque, che di questa incresciosa, drammatica, degradante situazione in cui versa l’Ospedale di Locri e di cui tutti siamo al corrente, nessuno ma, proprio nessuno, può sentirsi esonerato da responsabilità.

Partendo da questa verità, sono certo, che se l’Ospedale di Locri è ridotto oggi a un "lager" – si lo ribadisco! – è dovuto anche all’operato di coloro che negli ultimi quattro decenni lo hanno trattato come la gallina dalle uova d’oro per i profitti di chi certamente non ha avuto a cuore né l’ospedale né il bene comune, ma ha solo ottemperato ad interessi di parte.

Dispiace che si sia persa l’occasione per un serio esame di coscienza che avrebbe potuto mettere tutti in seria discussione onde assumersi le proprie responsabilità e attivandoci INSIEME a creare strategie per un processo di cambiamento, perché la locride risorga dal suo atavico e cronico fatalismo autodistruttivo.

Non è proprio questo il ruolo dei sindacati, o mi sbaglio ?


mercoledì 16 febbraio 2022

LE CELEBRAZIONI PER LE "SANTE QUARANT'ORE" IN CHIESA MARINA



DIOCESI DI LOCRI – GERACE

PARROCCHIA SAN NICOLA EX ALEPH ROCCELLA JONICA (RC)

SANTE QUARANT’ ORE

IN CHIESA MARINA #2022

DA GIOVEDÌ 17 A DOMENICA 20 FEBBRAIO

“Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il figlio dell’ uomo vi darà.” Gv. 6, 27

TUTTI I GIORNI DA GIOVEDÌ 17 A SABATO 19

h. 7:00 – Apertura della Chiesa e Rosario Eucaristico

h. 7:30 – Santa Messa ed Esposizione del Santissimo Sacramento

h. 8:15 – Lodi Mattutine

h. 11:00 – Rosario meditato per la Guarigione – ORA MEDIA – ANGELUS

h. 15:00 – CORONCINA DELLA DIVINA MISERICORDIA animata dal Comitato Festa San Rocco

h. 18:00 – VESPRI e Reposizione del Santissimo Sacramento

GIOVEDÌ 17 FEBBRAIO

h. 16:30 – Rosario Meditato a 20 Poste animato dai giovani della Parrocchia

VENERDÌ 18 FEBBRAIO

h. 17:00 – ADORAZIONE EUCARISTICA MEDITATA

SABATO 19 FEBBRAIO

h. 17:15 – Recita del Santo Rosario Meditato

h. 18:00 – VESPRI SOLENNI e Reposizione del Santissimo Sacramento

h. 18:30 – SANTA MESSA PREFESTIVA ANIMATA DAI GIOVANI

DOMENICA 20 FEBBRAIO

h. 7:00 – Apertura della Chiesa

h. 7:30 – Santa Messa

h. 9:30 – Celebrazione della Santa Messa e SOLENNE BENEDIZIONE EUCARISTICA a conclusione delle #40ore in Chiesa Marina

DURANTE LE QUARANT’ ORE, LA CHISA MARINA RIMARRÀ APERTA FINO ALLE ORE 22:00

TEMPI UTILI PER LE CONFESSIONI: Si ricorda a tutti che, anche durante i giorni delle quarant’ ore, il Parroco confessa:

. Di mattina fino alle 9:30

. Di pomeriggio, dalle ore 17:00 in poi.

ASSEMBLEA E CONVEGNO DELL' AVIS DI ROCCELLA JONICA


L’ AVIS Comunale di Roccella Jonica, da molti anni importante presenza nel territorio della Locride, è lieta di comunicare che giorno 19 febbraio 2022, alle ore 19,00, presso il Salone dell’Oratorio parrocchiale  sito in Via Roma 2, al termine dell'Assemblea annuale dei Soci, si terrà un importante Convegno dal titolo  "Roccella, frammenti di storia e solidarietà" . 

Il relatore sarà  Diego Geria, responsabile scuola AVIS Provinciale RC che si soffermerà su fatti che hanno contraddistinto il nostro paese per l’altruismo, la generosità e la solidarietà presenti nei nostri luoghi da sempre.

La partecipazione della cittadinanza sarà alquanto gradita.



lunedì 14 febbraio 2022

IL CONTAGIO SI DIFFONDE VELOCE NELLE NOSTRE SCUOLE

A differenza di quanto un noto sindaco (indovinate un po' quale?) pensa e afferma, oggi le scuole, a Roccella come dappertutto, sono il luogo dove è più facile la diffusione del Covid 19, tant'è che, limitandomi al mio paese, gli studenti positivi ad oggi sono tantissimi, ogni classe ne conta diverse unità.

Chi pensa che le indicazioni di entrata e uscita, il gel, il distanziamento dei banchi e le mascherine riescano a fermare il contagio fra gli studenti è un povero illuso. Per quanti controlli e raccomandazioni si possano fare ai nostri piccoli studenti è impossibile che si possa rimanere sei ore in classe distanziati e con addosso la mascherina.

L'ho sempre detto e ribadito che, purtroppo, a scuola, per quante precauzioni si prendano, non sono mai abbastanza per evitare il contatto fra i ragazzi. Ed infatti sono sotto gli occhi di tutti i risultati....

E i ragazzi poi tornano a casa e, lo sappiamo tutti, dentro le mura domestiche, ogni precauzione cade e tutta la famiglia cosi si contagia!!!

Grazie a Dio il vaccino salva la vita e dai sintomi gravi; quasi tutti i ragazzi contagiati dal Covid, a parte i sintomi comuni dell'influenza, stanno bene; però non occorre abbassare la guardia, e quando dico questo significa che, il fatto di non avere sintomi, non significa che possiamo andare in giro e non isolarci, ma dobbiamo assolutamente seguire le indicazioni di legge a tutela di quelle persone a maggior rischio e cioè le persone - seppur vaccinate - fragili, gli anziani e quelle che dobbiamo ancora riuscire a convincere che con il vaccino ci si preserva dalle conseguenze gravi del virus per il 95%  rispetto a un non vaccinato.

Le scuole roccellesi sono il luogo più sicuro: questa tesi è vera quanto è vero che i riscaldamenti alla scuola media funzionano perfettamente!!!

L'OSPEDALE DI LOCRI E' UN LAGER: IL GRIDO DI DENUNCIA DI PADRE FRANCESCO CARLINO DOPO LA MORTE DI UN ANZIANO ROCCELLESE.


Il nostro caro Padre Francesco non ci sta a raccogliere in silenzio le drammatiche testimonianze di famiglie deluse, arrabbiate e addolorate per quello  che succede in questa nostra Terra carente nei servizi essenziali. 

E dopo l'ennesima triste vicenda successa all'Ospedale Civile di Locri, che si è conclusa con la morte di un nostro concittadino, Padre Francesco ha lanciato il suo grido d'allarme definendo l'Ospedale di Locri un vero e proprio lager. 

Ed è drammatico anche il fatto che, a margine della denuncia del Parroco della Chiesa Matrice di Roccella Jonica, una sfilza di altre testimonianze sulla stessa lunghezza d'onda, si sono aggiunte da parte di famiglie della Locride che hanno vissuto sulla propria pelle i disservizi del Nosocomio di Locri.

Riporto qui di seguito lo sfogo di Padre Francesco con l'invito di collegarvi alla sua pagina dove sono riportate le altre testimonianze (<iframe src="https://www.facebook.com/plugins/post.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Ffrancesco.carlino.522%2Fposts%2F2997372707193836&show_text=true&width=500" width="500" height="711" style="border:none;overflow:hidden" scrolling="no" frameborder="0" allowfullscreen="true" allow="autoplay; clipboard-write; encrypted-media; picture-in-picture; web-share"></iframe>)


POVERA PATRIA, POVERI ANZIANI, POVERI NOI SE DOVESSIMO, PER DISGRAZIA, INCAPPARE NELL'OSPEDALE DI LOCRI!!!

Dedico questo quadro di Adolf Hamburg (1847 - 1921), un artista austriaco, che raffigura una nonna che cuce i vestiti del nipote mentre lui li indossa, sdraiato a pancia in giù sotto le sue mani, a tutti gli anziani e ai nonni. Il dipinto, intitolato appunto "La nonna è la migliore", ci riporta ai tempi in cui gli anziani, in una società povera e contadina, rappresentavano le colonne di riferimento di una famiglia ed erano una presenza viva di valori autentici per la crescita equilibrata dei piccoli.
Ma oggi com'è la situazione ?
Finchè sono in grado di autogestirsi li consideriamo, finchè possiamo contar sulla loro pensione, li teniamo in famiglia, ma quando poi si ammalano e non son più autosufficientI ?
L'ospizio o le RSA, o forse in Ospedale, un Ospedale come quello di Locri, dove in Medicina gli anziani sono abbandonati a se stessi - soprattutto in questo periodo dove i familiari non possono entrare e controllare come si trattano i nostri vecchi - e , come mi è stato detto stasera da una famiglia che ha perso il loro caro, abbandonandoli e lasciandoli cadere dal letto, ferendosi gravemente, rompendosi il femore, quando, oltre alla malattia fisica, si aggiunge anche qualche deficit psichico.
L'Ospedale di Locri è un lager e certi reparti non sono degni dell'uomo.
Il Presidente Occhiuto dovrebbe smetterla di fare proclami sulla sanità e passare ai fatti, assumendo il personale medico e paramedico necessario affinchè i reparti lager di Locri si trasformino in aree di recupero umano e sanitario dove la salute la si ritrova e non si rischi di perdere la vita.
Gli infermieri che vi lavorano non devono fare i principini, ma dovrebbero essere umani, servizievoli, amorevoli con le persone anziane e non andare nei reparti solo per lo stipendio mensile. La direzione dell'Ospedale dovrebbe vegliare sui diritti del malato e non agire per renderlo un brandello esanime di pseudo sanità.
Ci vuole un sussulto di dignità nella nostra Terra per ritrovare dignità e umanità quando si è al servizio del pubblico.
Bisogna che il lager dell'Ospedale di Locri si trasformi in luogo dove regni sovrano il rispetto per la dignità umana di chiunque e degli anziani in particolare.
La strafottenza, l'arroganza, la maleducazione di certi infermieri e anche di qualche medico quando si rivolgono ai pazienti anziani necessitano di una loro seria presa di coscienza che stanno contribuendo al disastro della sanità pubblica nella nostra Regione.
Si vergogneranno mai di questo ?
Forse si, quando saranno anche loro anziani e ammalati e allora capiranno che lasciare una vecchietta tre ore a gridare per avere un bicchiere d'acqua - come mi è stato testimoniato da una persona presente ai fatti - è stato il più ignobile gesto della loro vita e la denuncia più diafana della loro disumanità e cattiveria!
Ancora una volta: svegliatevi politici, svegliatevi sindaci, svegliatevi Amministratori di questa bella Terra, tradita dall'ingordigia e dall'insensibilità di chi ha usurpato e sporcato la nobile professione medica e infermieristica ai fini del guadagno e non per testimoniare umanità e grandezza d'animo.
Certo ci vorrebbero medici come San Giuseppe Moscati o San Riccardo Pampuri e infermieri come la Beata Giovannina Franchi per riportare negli ospedali umanità e percezione della dignità della persona umana e del malato in particolare.
Non osiamo chiedere santità ai medici e ai paramedici, ma almeno il rispetto della dignità della persona umana sofferente in ottemperanza del giuramento di Ippocrate che li ha costituiti non mestieranti o mercenari ma testimoni luminosi di profonda empatia con chi chi soffre.
Vi chiediamo tanto ?

mercoledì 9 febbraio 2022

LE CELEBRAZIONI DELLA XXX GIORNATA DEL MALATO - MADONNA DI LOURDES - IN CHIESA MATRICE E MARINA.

Venerdì si celebra la XXX Giornata Mondiale del Malato

Si intitola “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso”  (Lc 6,36) il messaggio di papa Francesco per la XXX Giornata Mondiale del Malato, che ricorre l’11 febbraio, con l’invito, dopo la citazione evangelica, di “porsi accanto a chi soffre in un cammino di carità”.

“L’invito di Gesù a essere misericordiosi come il Padre – scrive il Papa – acquista un significato particolare per gli operatori sanitari. Penso ai medici, agli infermieri, ai tecnici di laboratorio, agli addetti all’assistenza e alla cura dei malati, come pure ai numerosi volontari che donano tempo prezioso a chi soffre”. Persone che hanno fatto del loro servizio una missione. Perché “le vostre mani che toccano la carne sofferente di Cristo possono essere segno delle mani misericordiose del Padre”.

Di seguito le locandine che riportano le celebrazioni che verranno svolte nelle Parrocchie di Roccella Jonica (Matrice e Marina) in occasione della XXX Giornata dell'ammalato.





lunedì 7 febbraio 2022

"LO STATO CI HA ABBANDONATO". LE PAROLE FORTI DI PADRE FRANCESCO CARLINO AI FUNERALI DI DAVIDE E GABRIELE CHE SPERIAMO ARRIVINO "IN ALTO"

 L’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” apprezza e fa proprie le parole di Don Francesco Carlino, che scrive questa nota che pubblichiamo:

FERMATE QUESTA STRAGE INFINITA, METTETEVI LA MANO SULLA COSCIENZA. SVEGLIATEVI POLITICI! BASTA CON LE PAROLE E PASSATE AI FATTI!

CALIGIURI: «SONO PAROLE DURE COME LA PIETRA E VERE COME LA VITA CHE NOI, COME ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO, NON POSSIAMO NON APPREZZARE, NON CONDIVIDERE E NON RENDERE NOSTRE PERCHÉ CI APPARTENGONO» 

Il Direttivo dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ha ascoltato ed apprezzato l’omelia che ieri, il parroco padre Franceso Carlino, ha rivolto ai fedeli presenti durante il rito funebre nella Chiesa Matrice di Roccella Jonica, per l’ultimo saluto a Davide e Gabriele Origlia, due giovani vittime della strada Statale 106.

Parole che condividiamo e che proprio per queste ragioni riportiamo di seguito.

«Dio non può sostituirsi all’inefficienza dello Stato che ha colpevolmente abbandonato al degrado le infrastrutture della costa ionica calabrese che quanto a viabilità – e parlo dell’ormai famigerata “strada della morte”, la 106 sulla quale hanno perso la vita Davide e Gabriele – è rimasta tale e quale ai tempi del fascismo.

Fermate questa strage infinita, mettetevi la mano sulla coscienza e ricordatevi che la Calabria non è la terra da menzionare solo per i problemi della malavita organizzata. Ricordatevi che già l’impero romano aveva capito che il progresso di un popolo passa attraverso vie di comunicazione sicure ed efficienti.

Basta con le parole e passate ai fatti. Da molti anni l’associazione “basta vittime sulla strada statale 106” lo grida alle orecchie sorde di chi vuole ignorare il problema. La nuova 106 non è un optional secondario, ma questione di vita o di morte. Svegliatevi politici! Nessuno può lavarsi le mani come Ponzio Pilato o, peggio, usare la 106 solo per rimpinguare le casse dei comuni con ridicoli autovelox, installati non certo per garantire la sicurezza dei cittadini ma per fare cassa! E questo è sciacallaggio e non ricerca della sicurezza!

Se vogliamo davvero la sicurezza che lo Stato metta come priorità assoluta la nuova 106! Lo gridino i sindaci della costa jonica, con tutti i modi e con tutti i mezzi alle orecchie del ministro per le infrastrutture Giovannini! Uno Stato colpevolmente latitante crea convivenza sociale degradata e degradante! Non è colpa di Dio se Davide e Gabriele hanno perso la vita su quel tratto di strada, ma dell’inefficienza della politica e dello Stato!»

«Le parole di Don Francesco – dichiara Leonardo Caligiuri – sono il risultato di quello che la comunità roccellese sta vivendo nell’ultimo periodo: non possiamo dimenticare che oltre a Gabriele e Davide hanno perso in sei mesi sulla Statale 106 Giusy Bruzzese, Silvestro Romeo ed Alfredo Fragomeni. Sono parole dure come la pietra e vere come la vita che noi, come organizzazione di volontariato, non possiamo non apprezzare, non condividere e non rendere nostre perché ci appartengono».

Il tratto di strada dove è avvenuto l'incidente che ha causato la morte di Gabriele e Davide Origlia, all'uscita del paese di San Sostene (CZ)


Pugliese (Basta vittime sulla 106): “Ai parlamentari calabresi, fatevi un esame di coscienza”


AI PARLAMENTARI CALABRESI: FATEVI UN ESEME DI COSCIENZA!

dell’Ing. Fabio Pugliese

2021 – autore del libro “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria,

2014/2020 – fondatore ed ex presidente dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106

2013 – autore del libro “Chi è Stato?”, il primo libro scritto sulla strada Statale 106 ionica.

Davide e Gabriele, due cugini, due amici, non ci sono più…

Entrambi di 29 anni, inseparabili dalla nascita, hanno perso la vita questa notte nell’ennesimo tragico incidente lungo la strada Statale 106 Jonica nel comune di San Sostene in provincia di Catanzaro. Questo mese di gennaio, il primo mese dell’anno 2022, si chiude malissimo: con 5 vittime e di queste ben 3 non avevano neanche 30 anni…

Gabriele amava la famiglia, ma soprattutto suo Fratello Bruno con il quale aveva un rapporto in simbiosi. Amava studiare, infatti, si è laureato lo scorso anno ed è stato motivo di orgoglio per tutti…. Amava i cani e ne aveva uno che si chiama Zazà, lo adorava e con lui amava fare lunghe passeggiate. Era pacato, gentile e tanto premuroso, amato da tutti i suoi amici…  Era il Capitano della A.S.D 365 Roccella Jonica Futsal ed ha lasciato tutto il mondo del calcio a 5 calabrese letteralmente incredulo con la sua scomparsa.

Davide era unico…. Amante incondizionato della vita, della fotografia, delle serate con gli amici, delle belle ragazze e delle serate piene di divertimento che non si lasciava mancare mai. Amava la famiglia, i suoi fratelli… Suo padre e sua madre lo adorano anche perché dei fratelli è il più piccolo. Davide e Gabriele erano accomunati dalla voglia di vivere! Due giovani ragazzi unici, speciali e veri…

È un peccato.

Così come è un peccato che la politica calabrese non capisca. È praticamente ignorante. Perché, se non lo fosse, avrebbe letto il rapporto dell’Aci-Istat del 2021 sugli incidenti del 2020: quello in cui la Statale 106 viene indicata come la quinta strada più pericolosa d’Italia. Avrebbe letto ciò che ho scritto in un mio articolo lo scorso mese di dicembre: i dati del 2021 sono ancor peggiori di quelli dell’anno precedente…

Perché poi non è così difficile essere dei cattivi profeti: basta leggere i numeri. Quelli sono così veri da non lasciare spazio all’immaginazione. C’è solo l’amara realtà che purtroppo, sia chiaro a tutti, ci consegna una terribile indicazione che già da settembre cerco in tutti i modi di far capire a tutti e la ripeto anche qui: il numero di queste tragedie è destinato ad aumentare.

Perché? Quali sono le cause?

Il motivo è semplice. Molto più semplice di quanto si possa immaginare. È racchiuso nella foto del luogo in cui questi due giovani ragazzi hanno perso la vita: sulla strada Statale 106 “Jonica” al chilometro 159+700. Basta vedere la foto del luogo in cui Davide e Gabriele hanno perso la vita per capire tutto. Perché esattamente in quel posto non c’è nulla, ma proprio nulla, che sia a norma.

Sarebbe interessante, a tal proposito, fare una indagine per scoprire se esiste un luogo simile su un’altra Statale in Italia che presenti le stesse caratteristiche di degrado e di mancanza assoluta di ogni e qualsiasi rispetto delle regole. Così come sarebbe interessante chiedere al Ministro delle Infrastrutture se, attraverso i suoi qualificati tecnici del Ministero, può dirci cosa vede, nell’immagine di quel posto, di normale, di lecito, di regolare… Sarebbe interessante se ciò potesse accadere. Magari sarebbe la volta buona che sullo stato d’illegalità della Statale 106 venisse interessata la Magistratura…

Così come bisognerebbe chiedere all’Anas Spa cosa ha investito in quel punto per interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, per esempio, negli ultimi 2 anni? Quali interventi di messa in sicurezza ha realizzato? Prima che risposta l’Anas Spa (ammesso che lo faccia), rispondo io: nessuno. Zero!

Allora c’è da porsi un’altra domanda: perché la classe politica calabrese di fronte a questo deterioramento, a questo graduale peggioramento delle condizioni della Statale 106 “Jonica” determinato anche dall’incapacità dell’Anas Spa di intervenire e di fare ciò che dovrebbe non si affretta per rimuovere chi oggi è dirigente e vanta bilanci di esercizio fallimentari?

Gabriele e Davide, noi tutti, li abbiamo persi, nell’ennesimo tragico incidente sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria… Ora resta solo una grande amarezza ed un’ultima domanda: quanti altri giovani dovranno perdere la vita prima che lo Stato ed i parlamentari calabresi si decidano ad agire?

È possibile rimuovere chi ha dimostrato di essere incompetente? È possibile smetterla con i soliti ridicoli annunci e con le solite vergognose promesse tradite da sempre? È possibile pensare semplicemente di ristabilire un minimo di regole e di decoro sulla “strada della morte” abbandonata, bilanci di esercizio alla mano, da due anni? È possibile realizzare interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione e di messa in sicurezza?

Non c’è bisogno d’altro in una regione dove chi è al Governo è così incapace da averci convinto quanto meno di una cosa: fin quando a Roma ci saranno loro una strada Statale 106 moderna e sicura la Calabria non l’avrà mai!!!

Proprio ai parlamentari calabresi, incapaci persino di promuovere una interrogazione parlamentare sull’operato della dirigenza dell’Anas in Calabria negli ultimi 2 anni, chiedo solo una semplice cortesia: fatevi un esame di coscienza guardando l’immagine del luogo in cui questi due ragazzi calabresi hanno perso la vita.