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Roccella in vetrina

lunedì 14 febbraio 2022

L'OSPEDALE DI LOCRI E' UN LAGER: IL GRIDO DI DENUNCIA DI PADRE FRANCESCO CARLINO DOPO LA MORTE DI UN ANZIANO ROCCELLESE.


Il nostro caro Padre Francesco non ci sta a raccogliere in silenzio le drammatiche testimonianze di famiglie deluse, arrabbiate e addolorate per quello  che succede in questa nostra Terra carente nei servizi essenziali. 

E dopo l'ennesima triste vicenda successa all'Ospedale Civile di Locri, che si è conclusa con la morte di un nostro concittadino, Padre Francesco ha lanciato il suo grido d'allarme definendo l'Ospedale di Locri un vero e proprio lager. 

Ed è drammatico anche il fatto che, a margine della denuncia del Parroco della Chiesa Matrice di Roccella Jonica, una sfilza di altre testimonianze sulla stessa lunghezza d'onda, si sono aggiunte da parte di famiglie della Locride che hanno vissuto sulla propria pelle i disservizi del Nosocomio di Locri.

Riporto qui di seguito lo sfogo di Padre Francesco con l'invito di collegarvi alla sua pagina dove sono riportate le altre testimonianze (<iframe src="https://www.facebook.com/plugins/post.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Ffrancesco.carlino.522%2Fposts%2F2997372707193836&show_text=true&width=500" width="500" height="711" style="border:none;overflow:hidden" scrolling="no" frameborder="0" allowfullscreen="true" allow="autoplay; clipboard-write; encrypted-media; picture-in-picture; web-share"></iframe>)


POVERA PATRIA, POVERI ANZIANI, POVERI NOI SE DOVESSIMO, PER DISGRAZIA, INCAPPARE NELL'OSPEDALE DI LOCRI!!!

Dedico questo quadro di Adolf Hamburg (1847 - 1921), un artista austriaco, che raffigura una nonna che cuce i vestiti del nipote mentre lui li indossa, sdraiato a pancia in giù sotto le sue mani, a tutti gli anziani e ai nonni. Il dipinto, intitolato appunto "La nonna è la migliore", ci riporta ai tempi in cui gli anziani, in una società povera e contadina, rappresentavano le colonne di riferimento di una famiglia ed erano una presenza viva di valori autentici per la crescita equilibrata dei piccoli.
Ma oggi com'è la situazione ?
Finchè sono in grado di autogestirsi li consideriamo, finchè possiamo contar sulla loro pensione, li teniamo in famiglia, ma quando poi si ammalano e non son più autosufficientI ?
L'ospizio o le RSA, o forse in Ospedale, un Ospedale come quello di Locri, dove in Medicina gli anziani sono abbandonati a se stessi - soprattutto in questo periodo dove i familiari non possono entrare e controllare come si trattano i nostri vecchi - e , come mi è stato detto stasera da una famiglia che ha perso il loro caro, abbandonandoli e lasciandoli cadere dal letto, ferendosi gravemente, rompendosi il femore, quando, oltre alla malattia fisica, si aggiunge anche qualche deficit psichico.
L'Ospedale di Locri è un lager e certi reparti non sono degni dell'uomo.
Il Presidente Occhiuto dovrebbe smetterla di fare proclami sulla sanità e passare ai fatti, assumendo il personale medico e paramedico necessario affinchè i reparti lager di Locri si trasformino in aree di recupero umano e sanitario dove la salute la si ritrova e non si rischi di perdere la vita.
Gli infermieri che vi lavorano non devono fare i principini, ma dovrebbero essere umani, servizievoli, amorevoli con le persone anziane e non andare nei reparti solo per lo stipendio mensile. La direzione dell'Ospedale dovrebbe vegliare sui diritti del malato e non agire per renderlo un brandello esanime di pseudo sanità.
Ci vuole un sussulto di dignità nella nostra Terra per ritrovare dignità e umanità quando si è al servizio del pubblico.
Bisogna che il lager dell'Ospedale di Locri si trasformi in luogo dove regni sovrano il rispetto per la dignità umana di chiunque e degli anziani in particolare.
La strafottenza, l'arroganza, la maleducazione di certi infermieri e anche di qualche medico quando si rivolgono ai pazienti anziani necessitano di una loro seria presa di coscienza che stanno contribuendo al disastro della sanità pubblica nella nostra Regione.
Si vergogneranno mai di questo ?
Forse si, quando saranno anche loro anziani e ammalati e allora capiranno che lasciare una vecchietta tre ore a gridare per avere un bicchiere d'acqua - come mi è stato testimoniato da una persona presente ai fatti - è stato il più ignobile gesto della loro vita e la denuncia più diafana della loro disumanità e cattiveria!
Ancora una volta: svegliatevi politici, svegliatevi sindaci, svegliatevi Amministratori di questa bella Terra, tradita dall'ingordigia e dall'insensibilità di chi ha usurpato e sporcato la nobile professione medica e infermieristica ai fini del guadagno e non per testimoniare umanità e grandezza d'animo.
Certo ci vorrebbero medici come San Giuseppe Moscati o San Riccardo Pampuri e infermieri come la Beata Giovannina Franchi per riportare negli ospedali umanità e percezione della dignità della persona umana e del malato in particolare.
Non osiamo chiedere santità ai medici e ai paramedici, ma almeno il rispetto della dignità della persona umana sofferente in ottemperanza del giuramento di Ippocrate che li ha costituiti non mestieranti o mercenari ma testimoni luminosi di profonda empatia con chi chi soffre.
Vi chiediamo tanto ?

1 commento:

  1. Scusate, non per polemica, ma ci voleva il grido di padre Carlino per definire lager quella specie di ospedale di Locri. Ma non avete ancora realmente capito A CHI SERVE quella specie di edificio che qualcuno ancora si ostina a chiamare ospedale? Come vengono decisi i primari di quella struttura? Come vengono decisi i vertici? I singoli appalti di materiali o delle semplici pulizie, quanto costano e da chi sono gestiti? Ma se persino un PM, alla domanda del giornalista TV di turno che al termine di uno squallido servizio chiede se dentro l'ospedale ci sia la presenza della ndrangheta, allarga le braccia, penso che abbiamo detto tutto. A chi serve quell'ospedale? di sicuro non ai cittadini che dal mio punto di vista meriterebbero un servizio degno come in altre zone del paese. Allora per salvare altre vite, in attesa di avere un ospedale degno, si levi quel lager e si sostituisca con un dignitoso pronto soccorso di zona dotandolo di 5 o 6 eliambulanze pronte a volare verso ospedali degni di tale nome. RH

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