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Roccella in vetrina

venerdì 30 novembre 2018

Roccella Jonica si candida alla “Bandiera d’onore 2019” del Consiglio d’Europa.

Comunicato stampa trasmesso a questo blog da Pietro Commisso, presidente dell' "Associazione Roccella Jonica - Europa per i gemellaggi"



 La città di Roccella Jonica sarà candidata alla “Bandiera d’onore 2019” del Consiglio d’Europa, uno dei maggiori riconoscimenti annualmente assegnati alle città e comuni che si sono distinti per la loro attività a favore dell’ideale europeo.

La candidatura al prestigioso riconoscimento è nata da un’idea condivisa dall’ “Associazione Roccella Jonica – Europa per i gemellaggi”, presieduta da Pietro Commisso, e dall’Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Certomà, considerata la lunga e proficua attività di gemellaggio e di dialogo con altre cittadine degli Stati membri dell’UE, avviata dal comune ionico calabrese a seguito del Patto di Gemellaggio siglato con la città di Arco (TN) nel 2007.

Da oltre dieci anni, infatti, la città di Roccella, in virtù delle relazioni instaurate con la città trentina, è entrata in un circuito europeo di comuni uniti da patti di gemellaggio o di amicizia di cui fanno parte oltre ad Arco, anche Beloeil, in Belgio; Rymarov nella Repubblica Ceca; Maybole in Scozia; Crosne in Francia; Ozymek in Polonia; Bogen e Shotten in Germania. Grazie alle attività coordinate dalla locale Associazione per i gemellaggi, Roccella Jonica è da tempo protagonista di numerose iniziative, visite e scambi culturali con i comuni italiani e stranieri gemellati o amici, finalizzati a rilanciare lo spirito della vera integrazione europea tra i popoli.

Tutto questo ha permesso al Comune di Roccella Jonica di essere già insignito nel 2014 a Strasburgo del “Diploma europeo” rilasciato dal Consiglio d’Europa.

La candidatura all’assegnazione della “Bandiera d’onore 2019 ”, la cui attribuzione è una condizione essenziale per ottenere eventualmente in seguito la “Targa d’Onore” e il “Premio d’Europa”, sarà presentata alla stampa ed alla cittadinanza in una conferenza in programma sabato 1 dicembre alle ore 17.00 all’ex Convento dei Minimi.

Interverranno il sindaco Giuseppe Certomà, l’assessore comunale alla Cultura Bruna Falcone ed il presidente dell’Associazione “Roccella Jonica – Europa per i gemellaggi” Pietro Commisso.

martedì 27 novembre 2018

IL M°. ANGELO LAGANA' OSPITE D'ECCEZIONE AL XXXIII° PREMIO DI POESIA NOSSIDE


Il M°. Angelo Laganà
Venerdì 30 novembre 2018, alle ore 17,00, nello splendido Museo Archeologico dei Bronzi di Reggio Calabria, nella Terrazza dello Stretto di Scilla e Cariddi e nell’ambito del Festival dei Miti Contemporanei, il Premio NOSSIDE di Poesia conclude il suo 33° viaggio nel mondo.


Un mito antico della Polis Reghion della Magna Grecia al Mondo.


Pasquale Amato, presidente e fondatore del Premio, nato nel cuore del Mediterraneo nello Stretto di Scilla e Cariddi, in uno dei seminari poetici più affascinanti del mondo.


Il M° Laganà in una foto con Papa Giovanni Paolo II
Il progetto culturale dedicato a Nosside, poetessa locrese del III secolo a.C., si è diffuso in tutti i Continenti sino a raggiungere 99 Stati e ha dato voce a oltre 130 lingue e dialetti.


Lo spirito del Premio Nosside, è credere ancora in un mondo migliore, un mondo senza muri e barriere in cui le culture, le lingue e i popoli s’incontrano e si arricchiscono reciprocamente nel rispetto delle loro reali identità.


Il museo archeologico di Reggio Calabria, location del 33° Premio Nosside.
Il Prof. Pasquale Amato annuncia che il Maestro Angelo Santo Laganà, musicista e compositore di canzoni e brani di successo, di Roccella Jonica (Città Metropolitana), sarà Ospite d’Eccezione il 30 novembre con la sua fisarmonica della cerimonia di premiazione nello splendido Museo Archeologico dei Bronzi.


I prodotti di eccellenza calabrese che verranno offerti ai poeti provenienti
da tutto il mondo.
Il Prof. Pasquale Amato ha detto tra l’altro:

“Sono nel pieno dell’organizzazione dell’Evento finale del XXXIII Premio Nosside. Dopo il viaggio per il mondo, è necessario il massimo impegno per il 30 novembre. Pertanto, rinnovo l’invito alla cerimonia nella Terrazza del nostro splendido Museo. Colgo
Il manifesto del premio di poesia mondiale "Nosside"
l’occasione per esprimere pubblicamente il mio più sentito ringraziamento al Maestro Angelo Santo Laganà per la sua risposta “dinamica” al mio invito di eseguire con la sua fisarmonica un Tango in onore della prima Vincitrice Assoluta Argentina nella storia del Premio. Non solo ha accettato l’invito, ma si è dato da fare per farsi omaggiare di una serie di prodotti di varie Aziende, metropolitane, regionali e nazionali per offrirli ai maggiori premiati quali atti di Benvenuto. Gesti, come il suo, ripagano di qualsiasi delusione e confermano che, in questa terra, nonostante i limiti e i difetti, ci sono ancora anime generose che ti spingono a restare e ti fanno sperare in un futuro ricco di calda umanità. In un’epoca sempre più disumana!”



Angelo Santo Laganà, eseguirà il famoso tango argentino: “El Choclo”, in onore di Ana Maria Gonzalez, Prima Poestessa Argentina, Vincitrice assoluta del Premio Nosside.

domenica 25 novembre 2018

AL VIA LE ATTIVITA' DI ORIENTAMENTO DELL' ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE "P. MAZZONE"


Presso l’IIS “P. Mazzone” di Roccella Jonica , guidato dalla Dirigente Scolastica, Dott.ssa Rosita Fiorenza, sono iniziate le attività di Orientamento che riguarderanno sia attività di ministage che giornate di Open Day.
I primi a visitare le Scuole che formano il nostro Istituto ( Liceo Scientifico “P. Mazzone” e Istituto Tecnico Industriale “E. Majorana” ) sono stati gli alunni della Scuola Secondaria di I grado “O. Filocamo” di Roccella Jonica i quali, nella prima parte della mattinata si sono recati presso il Liceo Scientifico dove sono stati loro illustrati i Piani di studio e le attività svolte nell’Istituto.

E’ seguita una visita ai laboratori accompagnati dai docenti della scuola. Si ricorda che nel Liceo Scientifico sono presenti due indirizzi di studio: Tradizionale e Scienze Applicate.
Nella seconda parte della mattinata è stata la volta dell’ITI “E. Majorana”. I ragazzi delle medie sono stati accolti nell’Aula Magna dalla Funzione strumentale, prof.ssa Anna Maria Bellini e da alcuni docenti che hanno presentato ai ragazzi i vari Corsi attivi nella scuola: Meccanica e Meccatronica; Elettrotecnica ed Elettronica; Chimica, Materiali e Biotecnologie; Trasporti e Logistica (Nautico); Informatica e Telecomunicazioni e Sistema moda.
Nell’Istituto è presente anche un Corso serale per lavoratori ( Elettrotecnica ed Elettronica) che vede la frequenza di persone che per vari motivi hanno dovuto abbandonare gli studi ed ora intendono conseguire un Diploma di Scuola Superiore.
Gli alunni della Scuola media hanno visitato i vari laboratori presenti nell’ITI dimostrando vivo interesse e curiosità ripromettendosi di ritornare nei prossimi giorni per approfondire la conoscenza della nostra scuola.
Ricordiamo che l’IIS “P. Mazzone” è aperto a tutte le Scuole medie del comprensorio, alle famiglie e a singoli alunni che vogliono visitare i due Istituti. Prossimamente verranno realizzati dei ministage con attività laboratori per cui invitiamo chiunque voglia parteciparvi a contattare la nostra Scuola.

LA VISITA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NEL VUOTO DELLE PRESENZE ISTITUZIONALI DELLA LOCRIDE

Venerdi scorso a Locri ha fatto tappa il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte visitando prima l'Ostello della Gioventù realizzato su una proprietà confiscata alla mafia, e poi Palazzo Niueddu, il luogo cioè dove è stato trucidato l'on. Francesco Fortugno. 
Una visita lampo all'insegna della legalità iniziata in mattinata a Reggio Calabria e proseguita poi alla volta di Isola Capo Rizzuto.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte insieme al Prefetto di Reggio Calabria
e ai pochi sindaci presenti a Locri.

Il presidente ha comunque promesso una sua più lunga visita al nostro territorio nel mese di Gennaio dichiarando: «sarebbe sbagliato dedicare soltanto eccezionalmente un'attenzione passeggera a un territorio che vive un così grande disagio. Ho già anticipato che questa è una prima breve visita ma ne sto pianificando una più compiuta a gennaio, tornerò e dedicherò un'intera giornata a questo territorio, coinvolgerò anche i ministri sui vari dossier, cercheremo di portare anche qualche soluzione. Ci sono tante priorità, c'è il problema della legalità e del contrasto alle organizzazioni di tipo mafioso. Ma c'è anche un problema di lavoro, di sviluppo economico, bisogna cercare di presidiare le attività industriali perché possano crescere e svilupparsi, e creare occasioni. L'altra emergenza è la sanità, l'ospedale di Locri, anche su questo dovremo fornire risposte»

Nonostante il bisogno e la necessità di portare all'attenzione delle massime Istituzioni le gravi deficienze di questa nostra terra depressa, le presenze istituzionali, ossia i sindaci dei Comuni del nostro Comprensorio, giunte a Locri per accogliere il Presidente, sono state davvero pochissime. 

Una massiccia presenza di uomini con la fascia tricolore davanti al Presidente Conte avrebbe significato e testimoniato una unità d'intenti contro la lotta alla Criminalità e non solo. Seppur la visita sia stata breve ci sarebbe stato il tempo di manifestare, magari anche attraverso un documento scritto, le tante criticità del territorio, in maniera tale da poter essere approfondito a Gennaio, e qualcuno dei nostri sindaci avrebbe potuto sollecitare il problema che stanno vivendo in questi giorni i lavoratori ex LPU e LSU che, se non vedranno prorogato il loro contratto, dal primo gennaio saranno senza lavoro causando grandissimi problemi nell'erogazione dei servizi comunali in tutta la Calabria.

Ed invece i nostri sindaci sono stati a casa, oltre al sindaco Calabrese, a Candia, Rocca e alla Belcastro di Caulonia che senz'altro hanno ben conferito col Presidente,  gli altri hanno avuto altre cose da fare!!!

Insieme al Presidente Conte, l'attivista del Movimento 5 stelle
di Roccella Jonica, Giuseppe Muriale.
Roccella Jonica, davanti all'Ostello della Gioventù ad accogliere il Presidente Conte era ben rappresentata dal Meetup 5 stelle, ma, purtroppo, non ha visto né la presenza del sindaco Giuseppe Certomà né di nessun altro esponente dell'amministrazione comunale roccellese. 

Un sindaco crediamo sia eletto per difendere e cercare di dare soluzioni e risposte ai problemi del suo paese e del nostro territorio, e quale migliore occasione della presenza di un Presidente del Consiglio dei Ministri - nonostante sia di colore diverso da quello dei propri principi politici - sarebbe stata per rappresentare e manifestare le istanze del nostro territorio. 

Evidentemente i nostri amministratori saranno stati impegnati in altre situazioni che non potevano rimandare, anche se ci viene difficile pensare che ci siano state altre priorità più importanti della visita di un Presidente del Consiglio, considerato anche che la tappa di Conte era programmata in Calabria e a Locri già da alcune settimane. 

Ci auguriamo che a Gennaio ci possa essere una più massiccia presenza di sindaci del Comprensorio, pronti a farsi sentire con decisione al cospetto delle massime Istituzioni Nazionali, nel tentativo di uscire da questa ormai disarmante emarginazione che ci relega come terra più povera e vivibile d'Italia e d'Europa.



venerdì 23 novembre 2018

SVOLTOSI IL "1° OPEN DI KATA" PROMOSSO DAL CENTRO STUDI KARATE


Si è svolto a Siderno, martedi 20 novembre, il “1° OPEN DI KATA”.

La manifestazione è stata organizzata dal CENTRO STUDI KARATE sotto la guida del Presidente e Direttore Tecnico Vincenzo URSINO cintura nera 5° Dan e STELLA al MERITO Sportivo da parte del CONI nazionale. 



Ha patrocinato l’evento l’Associazione Italiana Cultura e Sport grazie all’interesse del Presidente del Comitato Provinciale di Reggio Calabria il dott. Arturo NASTASI.

I karateka si sono affrontati nelle prove di Kata tradizionali giapponesi, specialità davvero complesse, dove la Tecnica, la Potenza, il bloccaggio articolare, il Ritmo e l’Espressività sono i parametri di valutazione che hanno decretato il vincitore finale.

Vincitrice della manifestazione è risultata la giovane Benedetta Commisso che ha superato tre turni battendo poi in finale Andra Parrelli di Ardore.

Questa attività rientra nel Progetto “KARATE GIOCANDO”, lo stesso è sostenuto dall’ A.I.C.S. - CONI, che ha sposato in pieno l’iniziativa per lo spirito aggregativo con il quale si propone e per la funzione sociale che esercita fornendo GRATUITAMENTE l’accesso ai corsi a tutti gli appassionati di Arti Marziali.

il Progetto ha come titolo “KARATE GIOCANDO: La scoperta del proprio corpo attraverso il karate”, incentrato sulla disciplina delle Arti Marziali ma partendo dai principi formativi di base, fortemente sostenuti da un forte coinvolgimento sportivo, senza tenere in considerazione se si vince o se si perde.

mercoledì 21 novembre 2018

Natalina Papandrea: nuove indagini, si indaga per sequestro di persona

Fonte: https://urbanpost.it/

Natalina Papandrea scomparsa a Roccella Jonica ultime notizie: a un anno esatto dalla misteriosa sparizione della 42enne, madre di una bambina di 7 anni, emergono novità investigative che si spera possano portare alla svolta nel caso. Nei giorni scorsi la Procura di Locri, diretta dal procuratore Luigi D’Alessio, che coordina le indagini sulla scomparsa della donna, ha acquisito un personal computer e un cellulare della donna per analizzare i dati contenuti al loro interno.



Non solo, a dodici mesi dai fatti l’ipotesi del suicidio e dell’allontanamento volontario si sono fatte inverosimili. Se infatti Natalina si fosse tolta la vita probabilmente il suo corpo senza vita sarebbe stato rinvenuto. Se durante la passeggiata all’alba fatta il giorno della scomparsa la donna avesse deciso di farla finita gettandosi in mare, infatti, quello stesso mare avrebbe restituito il suo cadavere. Gli inquirenti si interrogano: il 19 novembre di un anno fa Natalina ha avuto un incontro occasionale con qualcuno che le ha fatto del male oppure un appuntamento con una persona? Interrogativi ancora senza una risposta che rendono ogni ipotesi plausibile. Particolare attenzione viene riposta, nell’ambito dei nuovi accertamenti in corso, nella telefonata che Natalina ricevette all’alba del giorno stesso della sparizione. Chi le telefonò al cellulare? Forse una persona incontrata il giorno della scomparsa?

Natalina Papandrea: la scheda di Chi l’ha visto?

Sesso:FEtà:41 (al momento della scomparsa)Statura:155Occhi:azzurriCapelli:castaniAbbigliamento:una maglia, un paio di jeans, un piumino beige chiaro, scarpe basse tipo ballerineScomparso da:Roccella Jonica (Reggio Calabria)Data della scomparsa:17/11/2017Data pubblicazione:19/11/2017


Iniziativa solidale a sostegno del progetto di ospitalità di Riace promossa dall'associazione Scholè


Scholé sta con Riace
Sabato 24 novembre incontro pubblico con Fortunato Maria Cacciatore (Unical) e cena solidale a sostegno del progetto di ospitalità


Sostenere il progetto di ospitalità di Riace significa aderire a una visione del mondo che non solo mette in conto l’accoglienza dello straniero ma che, soprattutto, produce un nuovo modo di stare insieme. 

Una convivenza basata sull’amicizia e sulla cooperazione, contro i miti del sangue e della terra che sono tornati di moda nel linguaggio politico contemporaneo.

Pensando a una nuova umanità, l’Associazione culturale Scholé di Roccella Jonica organizza una iniziativa solidale a sostegno di Riace e del lavoro svolto dal sindaco sospeso Mimmo Lucano. 

Sabato 24 novembre, a partire dalle 18.00, nella sede di Via Umberto I, al numero 106, si terranno un incontro pubblico con Fortunato Maria Cacciatore (Unical) dal titolo “Coloro che arrivano” e, a seguire, una cena il cui ricavato sarà donato alla campagna di raccolta fondi avviata da RECOSOL.

Il tema dell’ospitalità è antico quanto la comparsa degli uomini sulla Terra; le culture di ogni epoca storica hanno inventato e sperimentato forme di accoglienza e integrazione dello straniero. 

Per gli antichi Greci i veri barbari erano coloro che rifiutavano di aiutare i forestieri e i migranti: respingerli equivaleva a compiere un’offesa contro gli dei, per loro il discrimine tra civiltà e barbarie dipendeva dal modo in cui ci si comportava nei confronti delle popolazioni straniere. 

È con questo spirito che rifletteremo sul tema, tentando di cogliere la complessità del fenomeno e la problematicità della figura stessa dell’ospite straniero.

Per ottenere maggiori informazioni sull’evento basta visitare la pagina Facebook “Filosofia Roccella Scholé”.



Associazione Culturale Scholé – Centro Studi Filosofici
di Roccella Jonica

domenica 18 novembre 2018

IL ROCCELLESE ROCCO BORZOMI' NELLA TOP TEN DEI MIGLIORI PIZZAIOLI D'ITALIA


Il roccellese Rocco Borzomì con la pizza appena sfornata
che gli ha consentito di classificarsi al settimo posto a livello
nazionale.
Una magnifica esperienza e uno straordinario risultato quello ottenuto per il giovane Rocco Borzomì al 5° campionato nazionale pizza doc tenutosi il 12 e 13 Novembre scorso a Nocera Inferiore (SA).

Un campionato che ha visto la partecipazione di oltre 300 concorrenti provenienti da ogni parte d'Italia ma anche dall'Australia, Francia, Inghilterra, Germania, Ucraina e USA, sfidarsi a colpi di farina, pala e forno. E più di 100 sono stati i maestri pizzaioli e chef che hanno fatto parte della giuria per valutare le oltre 1500 pizze sfornate in due giorni di gara; valutazione delle pizze con la cosiddetta "giuria nascosta" ossia con i giudici che hanno conosciuto i pizzaioli non prima di aver votato la loro pizza.
Il gran finale del Concorso tenutosi presso i forni del Centro di bonifica
del Sarno in Nocera Inferiore provincia di Salerno.

E il talentuoso Borzomì, che i roccellesi ben conoscono per gli apprezzamenti che gli riservano frequentando il suo ristorante - pizzeria "Speedy pizza" sito nel lungomare, ha dimostrato tutto il suo estro e convinto i giudici realizzando una pizza fantasiosa e squisitissima con ingredienti tipici del nostro territorio. 

La sua pizza "in concorso" denominata "Frutti di Calabria" era composta da una fragrante e leggerissima base,  condita con mozzarella fiordilatte, stocco di mammola, patate casarecce affettate, olive nere infornate e olio di bergamotto prodotto da "La Cascina", ed ha conquistato i giurati per la sua bontà, fantasia e l'ottima coniugazione degli ingredienti legati tra loro grazie all'esperienza e alla maestrìa del suo creatore.

"Aver conquistato il settimo posto a livello nazionale su oltre 300 partecipanti - ci confida Rocco Borzomì - è una grande soddisfazione per me e la mia famiglia, ma voglio anche pensare che sia un riconoscimento dato alla nostra Terra capace di produrre dei prodotti di eccellenza che meriterebbero una maggiore valorizzazione e essere più conosciute nel mondo".
La classifica finale che riporta i primi
venti classificati su oltre 300 partecipanti.

Rocco Borzomi, autodidatta, dopo alcuni anni di tirocinio in alcuni importanti locali della zona dove ha maturato la sua passione verso questo mestiere grazie agli insegnamenti di bravi maestri pizzaioli, ha aperto un locale tutto suo che da oltre dieci anni gestisce magistralmente con il contributo della sua infaticabile famiglia. 

E il suo "Speedy pizza" non ha l'esclusivo bisogno del maggior afflusso turistico estivo per ricevere gli apprezzamenti, ma riscuote quotidianamente la fiducia di tantissime persone innamorate ormai del suo stile, del suo entusiasmo e della sua voglia di rinnovarsi ogni giorno grazie alla continua ricerca di una sempre migliore qualità e genuinità dei suoi prodotti.

Convinti che questo meritato riconoscimento per Rocco è frutto della sua esperienza, del suo talento e dei tanti sacrifici che hanno consentito di raggiungere un livello di eccellenza alla sua attività, formuliamo il nostro più fervido augurio affinché possa ricevere sempre più alte soddisfazioni, ed essere d'esempio ai tanti giovani che quel che si fa con amore e passione misto a sacrificio e tenacia viene sempre ricambiato con il successo, anche in una terra bistrattata e depressa come la nostra che custodisce però menti dotate e prodotti di alta qualità, stimati e apprezzati ovunque e non inferiori a nessuno al mondo.

venerdì 16 novembre 2018

IL DOCUMENTO DEI SINDACATI DOPO LA GIORNATA DI PROTESTA DEGLI EX LPU E LSU

Oggi davanti alla Prefettura di Catanzaro hanno protestato oltre 1000 lavoratori ex lpu e lsu giunti da tutta la Calabria con oltre trenta autobus. Una folta rappresentanza dei 4500 lavoratori che il 31 dicembre vedranno scadere il loro contratto di lavoro e, ad oggi, non ci sono le coperture necessarie per il rinnovo. 

I lavoratori di Roccella Jonica sul pulman con destinazione Catanzaro.


Una delegazione di lavoratori insieme ai rappresentanti delle tre sigle sindacali sono stati ricevuti in Prefettura dove è stato consegnato un documento, inviato anche al Ministero del Lavoro, a quello della Pubblica amministrazione e al Consiglio regionale, per sollecitare la stabilizzazione di un bacino di lavoratori che, dopo vent'anni di precariato al servizio della collettività in ogni Comune, oggi vivono nella più totale incertezza del loro futuro.

Al termine della lunga giornata di protesta ecco il documento dato alla stampa dalla Triplice sindacale con la speranza che da Lunedi, da Roma, giungano buoni propositi e indirizzi nella direzione auspicata da lavoratori e sindacati.

Ecco il comunicato di CGIL, CISL e UIL:



La manifestazione odierna, organizzata da CGIL ,CISL, UIL con le rispettive federazioni regionali di categoria, NiDIL CGIL , CISL FP , FeLSA CISL e UILTemp@ , a sostegno della causa che punta alla stabilizzazione dei lavoratori ex LSU/LPU calabresi, svoltasi a Catanzaro attraverso un folto presidio davanti la Prefettura della medesima città capoluogo, ha fatto registrare per la prima volta nella storia di questa annosa vertenza la
completa adesione dell’ANCI regionale, rappresentata dal Vice Presidente regionale, Francesco Candia, e della Regione Calabria , rappresentata dall’Assessore Regionale al Lavoro e Politiche sociali Angela Robbe, alla piattaforma rivendicativa elaborata dalla triplice sindacale.

In particolare durante l’incontro avuto con S.E. Prefetto di Catanzaro, Francesca Ferrandino, dimostratasi
molto sensibile alla problematica, è stato ampiamente dimostrato come la necessaria stabilizzazione dei ex LSU/LPU risponda ormai al requisito della indispensabilità posto che gli stessi lavoratori garantiscono il buon funzionamento ed il buon andamento della macchina amministrativa locale.

In particolare CGIL CISL UIL ritengono che alla luce degli oramai 4 anni di effettiva contrattualizzazione a
tempo determinato dei lavoratori , non è più possibile ipotizzare alcun passo indietro. Urge al più presto
procedere all’assegnazione nella prossima legge di bilancio di maggiori risorse economiche, fino al
raggiungimento dei 50 milioni di euro indispensabili per il necessario processo di stabilizzazione dei
lavoratori. Accanto a ciò la previsione di giuste deroghe normative, che attualmente costituiscono un
ostacolo, atte a conseguire l’obiettivo dello svuotamento del bacino con la definitiva stabilizzazione di tutti
i lavoratori ad oggi contrattualizzati.

CGIL, CISL, UIL regionali stigmatizzano la mancata partecipazione all’odierno vertice prefettizio della
delegazione parlamentare che attualmente rappresenta la maggioranza di governo al quale , peraltro,
spetta il compito di dare seguito alle legittime istanze sindacali.

S.E. Prefetto di Catanzaro, Francesca Ferrandino, riconoscendo le indubbie ricadute sociali direttamente
riconducibili all’elevato numero di lavoratori coinvolti (4.500 unità), ha assunto l’impegno di segnalare
tempestivamente la situazione di forte tensione sociale che insiste sul territorio calabrese sollecitando
pertanto il Governo alla urgentissima convocazione delle parti sociali direttamente presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per dirimere definitivamente i molti risvolti di una vertenza che tra i tanti rischi e
risvolti negativi annovera quello più pesante di paralizzare il sistema dei servizi offerti dai comuni alla
collettività.

CGIL CISL UIL Regionali unitamente alle federazioni regionali di categoria NiDIL CGIL , CISL FP , FeLSA CISL e UILTemp@, ove le istanze prodotte oggi in sede prefettizia dovessero incontrare ostacoli , freni ed impedimenti di qualsivoglia natura da parte del Governo Nazionale, sposteranno la protesta davanti la sede di Montecitorio mobilitando tutti i 4500 lavoratori calabresi.

martedì 13 novembre 2018

IL 16 NOVEMBRE SCIOPERANO I LAVORATORI EX LPU E LSU AI QUALI IL 31 DICEMBRE SCADRA' IL CONTRATTO DI LAVORO.

Il 16 Novembre prossimo tutti i lavoratori ex LPU e LSU di Roccella e di tutta la Calabria incroceranno le braccia e indiranno una manifestazione presso la Prefettura di Catanzaro insieme ai sindacati CGIL, CISL e UIL (e mi auguro ci siano anche i sindaci!!!) poichè, ad oggi, il Governo Centrale attraverso la manovra finanziaria 2019 non ha previsto la copertura finanziaria per il rinnovo dei loro contratti di lavoro. 

Il 31 Dicembre prossimo, infatti, andranno in scadenza tutti i contratti a tempo determinato dei lavoratori ex LPU e LSU firmati ad inizio anno proprio della durata di 12 mesi. Si tratta di circa 40 lavoratori nel nostro paese e riguarda circa 4500 in tutta la Calabria. 

Sono passati 20 anni da quando gli Enti pubblici, approfittando della legge n. 468/1997 art. 7, hanno impegnato molte persone fino a quel momento disoccupate inserendoli nell'esercizio e nello svolgimento di varie forme di servizi per il miglior funzionamento della macchina amministrativa, dell'ordine del territorio e di servizi alla collettività; lavoratori che, nel corso degli anni, nonostante si siano inseriti nella pubblica amministrazione diventando parte integrante, essenziali ed indispensabili per l'esercizio delle sue funzioni, sono rimasti sempre precari ricevendo il solo assegno rilasciato dall'inps ma senza nessun tipo di contratto e senza nessuna copertura assicurativa e contributiva. 

Solo nel 2015 grazie al Decreto interministeriale dell’8 ottobre 2014, in base a quanto previsto dall’art. 1, comma 207 della Legge 27 dicembre 2013, n. 147, si è iniziato un percorso finalizzato all’obiettivo del superamento del precariato nelle Pubbliche Amministrazioni con la stipula di un nuovo contratto a tempo determinato (1 anno) e soprattutto con l’obiettivo che la Regione Calabria, in accordo con gli Enti Locali, predisponga un piano di stabilizzazione attraverso contratti a tempo indeterminato per tutti i lavoratori.

Purtroppo 20 anni non sono bastati per far assorbire questi lavoratori nella pianta organica dei Comuni, e quindi oggi si trovano ancora senza una certezza occupazionale e senza nessuna serenità di un futuro dignitoso.

In questi ultimi tre anni il Governo ha stanziato, ogni anno, 50 milioni di euro per formalizzare i contratti a tempo determinato (1 anno), cifra a cui la Regione Calabria ne aggiungeva 30 milioni dal suo bilancio.
Nella Legge di stabilità 2019 non c’è il fondo di 50 milioni, bensì solo una quota assegnata alla Regione, mediante il riparto del fondo per l’occupazione, di 21 milioni: pertanto, rispetto agli annunci, mancano ben 29 milioni.

Su questa grave incertezza nasce lo sciopero e la manifestazione del 16 Novembre prossimo, per chiedere che nella Finanziaria in discussione vengano inserite sia le misure economiche che quelle normative di modifica con l’obiettivo, da un lato, di garantire copertura e sostenibilità economica e, dall’altro, la continuità poiché la stabilizzazione è un processo che deve essere sostenuto ed assicurato economicamente nel tempo e non per una sola annualità.

Esprimo la mia più profonda solidarietà nei confronti di tutti i lavoratori ma soprattutto, nei confronti dei lavoratori di Roccella Jonica, che, ad oggi, non hanno garanzie di lavoro a partire dal Primo Gennaio 2019, lavoratori  senza i quali il nostro Comune cadrebbe in gravissima difficoltà poichè, dopo 20 anni, sono parte integrante ed essenziale della macchina organizzativa con tutti i servizi esplicati.

Terrò sempre accesa l'attenzione, come ho sempre fatto, sui problemi di questi lavoratori, sperando che gli schieramenti politici, a partire dal mio ex gruppo "Roccella Bene Comune" che nel marzo scorso aveva denunciato i mancati pagamenti di 3 mensilità degli stipendi, facciano il loro dovere per arrivare concretamente ad una soluzione definitiva dei contratti e fare in modo che finalmente tante famiglie possano vedere un orizzonte più sereno e sicuro.




LA BRILLANTE CARRIERA ARTISTICA DI AMEDEO BARALDI PUBBLICATA SUL QUOTIDIANO D'OLTREOCEANO "AMERICA OGGI MAGAZINE"

All'indomani dell'esperienza come concorrente de "L'Eredità", programma del pre-serale di RAIUNO, nella puntata andata in onda il 4 Ottore scorso, il nostro caro concittadino Amedeo Baraldi si racconta al corrispondente de "Il Quotidiano della Calabria" Domenico Logozzo che collabora anche con il giornale "America Oggi Magazine" edito a New York e distribuito in migliaia di copie fra la comunità italiana degli USA.

Ne è venuto fuori un servizio toccante e lusinghiero della lunga e brillante carriera artistica di Baraldi, che, ricordiamo, ha calcato, fin dalla giovanissima età,  i palchi della Calabria e non solo, prima come cantante con vari gruppi musicali e poi come presentatore televisivo e di spettacoli dal vivo. Fino a realizzare, un mese fa,  uno dei suoi desideri più aspirati ossia quello di poter cantare in Rai.

Di questa sua brillante carriera i due giornali, nei giorni scorsi, gli hanno dedicato due intere pagine.

Amedeo da qualche mese si trova fuori sede ma presto sarà di ritorno nella sua Roccella, paese che lo ha adottato e dove, grazie al suo carattere umile ed affabile, ha tantissimi amici che lo stimano e gli vogliono bene.

Ecco le due pagine a lui dedicate sulle due testate giornalistiche, la prima è quella "americana" e la seconda quella sul "Quotidiano della Calabria" del 18 Ottore scorso.






domenica 11 novembre 2018

LA VITA DI MASTRU MICHELI DI SCARPI IN UN BELLISSIMO ARTICOLO DI GIORGIA COLUCCIO PUBBLICATO SULLA RIVIERA

Fonte: http://www.larivieraonline.com/


Il medico delle scarpe sono io! Io so come devono camminare le scarpe”

Ho conosciuto Mastro Michele nei racconti di mio nonno, anche lui un vecchio mastro barbiere, che mi parlava di come si viveva dopo la guerra nel nostro paese, quando tutti i ragazzini andavano ad imparare un mestiere che per tanti di loro sarebbe diventato lavoro. Nei racconti emergeva un quadro sociale integro, fatto di rispetto e stima reciproca, nonché collaborazione e condivisione dei problemi di tutti i giorni.

Come ha iniziato a fare il calzolaio?
E chi n’daju u cuntu! Una volta i genitori si preoccupavano dei figli fin da piccoli perché non tutti potevano andare a scuola e quindi tanti bambini cominciavano ad imparare un mestiere già dalla piu tenera età. A mia sorella piaceva studiare ed è diventata professoressa, mio fratello lavorava, poi c’ero io. A scuola non andavo bene, studiavo poco ed ero bravo solo in matematica. Per questo motivo, mio padre, preoccupato per me, chiese a Mastru Tommaso Romano se potevo diventare suo discepolo. Così all’età di nove anni preparai u bancareju che ancora conservo, e iniziai a lavorare nella sua bottega insieme ad altri bambini: la mattina studiavo e il pomeriggio imparavo il mestiere. Quando finii la scuola dedicai tutto il mio tempo al lavoro. Noi ragazzi facevamo anche le consegne ai clienti con la speranza di recuperare qualche lira da mettere nel caruseju che rompevamo a Natale o a Pasqua per dividerci i soldi raccolti. Una volta ottenuta la fiducia del Mastru, diventai u capu mastru di fijjoli, gestivo tutto io, sia i discipuli che le faccende del negozio. Restai con lui per 18 anni, fino a quando non ero pronto per aprire un’attività tutta mia. Nel 1958, all’età di 25 anni, mi sistemai nel magazzino di mio padre e iniziai a lavorare con i miei discepoli. Comprai le forme per ogni tipo di piede, per bambini, per uomo e per donna con tacco alto e con tacco basso. C’era tanto lavoro durante il giorno, tanto che le tomaie che i discepoli non riuscivano a completare, dovevo portarle a casa per finirle di sera. In estate non lavoravo molto, ma quando arrivava il freddo e le prime piogge, i clienti portavano le scarpe da riparare in vista della brutta stagione.

Per chi erano le scarpe che faceva?
Facevo scarpe per ogni tipo di piede, per chi aveva calli, dita storte o cipolle, il piede più grosso o più corto. Prendevo le misure con il centimetro e modellavo le scarpe per come era necessario, a volte anche tagliandole in punta per fare uscire qualche dito fuori. Mi dedicavo alle scarpette per i bambini piccoli, facendole alte alla caviglia per aiutarli a camminare bene e a non prendere storte. Oggi invece in molti hanno problemi ai piedi perché usano scarpe belle, ma non comode. Utilizzavo principalmente camoscio o pelle per fare mocassini o scarpe allacciate per tutti i giorni, o per la campagna con gli attacci. Insomma scarpe di tutti i tipi, che costavano intorno alle 70/80 lire, meravigliando per prezzi così bassi chi veniva da fuori. Ricordo di aver fatto dei mocassini con un taglio particolare per un medico di Monasterace e le scarpe per la cerimonia del passaggio di grado del Prete Cappelleri di Roccella. Il materiale che utilizzavo per le scarpe me lo portavano da Messina o da Catania. Quando scuoiavano un bue, dividevano u coriu in due parti, con quella di sopra che era più sottile facevano la pelle, con quella di sotto, più rigida, facevano il cuoio. La pelle era fornita a rotoli e si pagava a peso.

Si ricorda qualche richiesta particolare?
Mo ti cuntu nu fattu curiusu: Una volta mi capitò di dover rialzare una scarpa di 4 centimetri per un signore che aveva l’altra gamba ingessata. Quando il lavoro era pronto e avevo accuratamente preparato il tacco con le tavolette di sughero, livellandole in modo da favorire la camminata, il cliente venne a ritirare la scarpa, con l’intenzione di farla vedere al medico per un parere. Dopo qualche giorno ritornò, sostenendo che il medico non approvava il lavoro fatto. Io risposi “u medicu di scarpi sugnu eu, eu sacciu comu n’dannu u caminanu i scarpi”. Non tornau!

Cosa avrebbe fatto se non fosse diventato calzolaio?
Non so cosa sarei diventato. Ho fatto il calzolaio sin da bambino e ho sempre amato e svolto con passione il mio lavoro, non pensando a un’alternativa. Il mio mestiere mi è sempre piaciuto e mi sono sempre sentito gratificato nell’accontentare al meglio le richieste dei clienti.

Quali altri interessi conserva?
Ho imparato a suonare il clarinetto perché il Comune portava a Roccella i maestri di musica che ci insegnavano prima il solfeggio e poi le armonie. Quando siamo diventati bravi, abbiamo iniziato a suonare nella banda del paese; eravamo tutti ragazzi che lavoravamo, insomma una banda di artigiani. Ma la mia più grande passione è la pesca. Quando ero ragazzo andavamo a pescare quasi tutti i giorni, scavavamo per cercare i vermi e, quando ne avevamo abbastanza, andavamo a gaioleji. Mi ricordo che una volta prendemmo una cernia di oltre 50 kg cu consu, e festeggiammo pe na settimana. Per un paio di anni pescavo dalla via Marina perché il mare aveva portato via la spiaggia e le onde battevano sul muro del lungomare. Sistemavo le canne da pesca e mi mettevo a lavorare in un piccolo laboratorio dall’altra parte della strada. Quando vedevo le canne che si muovevano, lasciavo il lavoro e correvo a tirare i pesci. Tutt’ora quando è una bella giornata esco in barca, ma no cu friddu ca sinnò cadu malatu, e poi chi fazzu a casa?

È valsa la pena fare tutti questi sacrifici?
Lavoravo dalle 7 di mattina fino alle 9:30-10 di sera; quando c’era luce lavoravamo fuori, e nei primi tempi, prima che arrivasse l’energia elettrica, quando era buio usavamo le candele. Ho fatto tanti sacrifici, ma sono soddisfatto della mia vita. Sono riuscito a portare avanti la famiglia, permettendo ai miei figli di laurearsi e ho condotto sempre una vita dignitosa. Questa è la mia più grande soddisfazione.

Che prospettive ha questo lavoro nella nostra epoca?
Una volta a Roccella eravamo 50/60 artigiani e ognuno di noi aveva un magazzino con 5 o 6 giovani discepoli, perché insegnare ai bambini è molto più semplice, apprendono in fretta. Tutti i ragazzini dovevano trovare un mestiere da imparare: chi andava dal barbiere, chi dal falegname, chi dal mastru custureri e chi dal forgiaro, tutti facevano qualcosa. Anche io avevo tanti discepoli alcuni dei quali, nonostante fossero diventati bravi, oggi fanno tutt’altro, perché questo mestiere non basta pe campari. Oggi non ci sono più i scarpari di una volta e chi fa ancora questo antico mestiere, si limita a piccole riparazioni, tacchi, qualche bottone o cerniera. Inoltre il mercato è cambiato, le scarpe sono scadenti e costano poco, per cui i clienti preferiscono comprarne un paio nuovo piuttosto che pagare una riparazione. Il piccolo artigianato purtroppo è finito, specialmente nelle realtà locali. Io ho vissuto sulla mia pelle, negli ultimi 25-30 anni, questo grande cambiamento che è figlio di un progresso che non ha sempre migliorato le nostre condizioni di vita e che ha costretto tanti giovani a cercare lavoro altrove, impoverendo questa nostra terra.

Giorgia Coluccio

IN MERITO ALLA CHIUSURA DELLA BIGLIETTERIA DELLA STAZIONE FERROVIARIA DI ROCCELLA JONICA

Da un comunicato di Telemia è emerso e portato all'attenzione dell'opinione pubblica le intenzioni di Trenitalia di chiudere lo sportello di biglietteria della stazione ferroviaria di Roccella Jonica. 

La professionalità di Giuseppe Mazzaferro, editore di Telemia, va oltre il rilascio della notizia, ma di questa da un taglio non solo informativo ma anche di denuncia. 

Dimostrando il grande spirito di attaccamento alla nostra Terra oltre che al suo lavoro, Mazzaferro, consapevole di questa ennesima tegola che porta ad una ulteriore regressione per il nostro territorio, fa appello ai politici e ai sindacati affinchè possano intervenire contro la decisione di RFI di chiudere le ultime stazioni della ferrovia jonica.

Nonostante l'accorato sollecito di Telemia, gli interventi dei politici non ci saranno poichè nessuno ha il coraggio di prendersi carico di condurre una battaglia già persa prima di incominciare, perchè i politici, che vivono di consenso popolare, pensano che avallare una causa persa sarebbe, a giudizio dell'opinione pubblica, anche una loro sconfitta personale.

A spegnere le velleità di Mazzaferro e le speranze di chi ama il nostro paese, ci pensa Roberto Galati, presidente dell'associazione ferrovie in Calabria, che conferma il rischio  dell'imminente chiusura della biglietteria di Roccella e sottolinea uno strano paradosso che se da un lato la Regione Calabria e Trenitalia stanno per investire sulla linea jonica dall'altro decidono di chiudere le biglietterie (che offrono anche servizio informazioni per chi con Internet non è proprio pratico!!!).

Roberto Galati attesta che, nonostante il rischio di chiusura della biglietteria sia imminente, l'associazione ferrovie in Calabria è contraria a una diminuzione del personale nelle stazioni perchè ciò causerà, oltre alla mancanza del servizio di emissione di biglietti e il rilascio di informazioni, la mancanza di "sorveglianza" della stazione stessa che porterà gradatamente al suo abbandono.

 E' cosi Roccella Jonica, dopo aver perso l'Ufficio Enel e Telecom, la Guardia di Finanza e il Polo Sanitario d'eccellenza, e mettiamoci anche il Cinema che ben gestito com'era attraeva molte persone da tutto il comprensorio, si accinge a chiudere l'ultimo sportello della storica stazione ferroviaria che fino a 20 anni fa fungeva da snodo ferroviario e cambio del personale, era presente negli orari affissi nelle stazioni di Milano, Torino, Roma e Bari e dai microfoni delle stazioni di queste grandi città, ad ogni partenza ed arrivo, veniva menzionata la stazione di Roccella Jonica.

In ogni parte d'Italia e del mondo il passare del tempo segna progressi, rinnovamenti, costruzione di nuove infrastrutture; qui da noi, al contrario, venti anni fa molte cose funzionavano meglio di oggi, c'erano due ospedali, partivano e arrivavano i treni a lunga percorrenza, l'estate turistica durava tre mesi e anche di più....

Riporto qui di seguito l'intervento di Roberto Galati, presidente dell'associazione ferrovie in Calabria, scritto all'indomani del servizio - appello di Telemia. 

A Giuseppe Mazzaferro va il mio incoraggiamento a non mollare e a continuare a fare informazione con il cuore, raccontando la verità ma anche criticando con obiettività le Istituzioni, con la speranza che la sua penna colpisca....e faccia risvegliare dal sonno i nostri  inefficaci politici.


Fonte: http://www.soveratiamo.com
E' esploso da alcuni giorni fa il "panico biglietterie" in Calabria, dopo un breve comunicato lanciato da un'emittente TV locale, da sempre attenta alle tematiche sociali e dei trasporti nel nostro territorio, e che ringraziamo per la loro costante opera di sensibilizzazione. In questo caso, però, la notizia comunicata è in parte errata ed in parte incompleta.

Il comunicato, nel quale si parla di notizie provenienti da altre "fonti", si parla di chiusura a dicembre per le biglietterie Trenitalia di Soverato e di Roccella Jonica, con contemporaneo trasferimento del personale qui in servizio, ai fini di potenziare le biglietterie ancora attive sulla Ferrovia Tirrenica.

Peccato che la biglietteria di Soverato sia stata chiusa già cinque anni fa (non c'è traccia di personale dal 2013, quando erano in servizio due capi gestione, uno andato in pensione in quello stesso anno, e l'altro subito dopo trasferito a Catanzaro Lido per coprire un ulteriore pensionamento), e quella di Roccella Ionica sia effettivamente a rischio chiusura, ma sempre a causa del solito problema: personale in via di pensionamento. E se un capo gestione (spesso l'ultimo rimasto nella specifica biglietteria) si pensiona, di certo non viene inviato a potenziare le biglietterie della Ferrovia Tirrenica! Tralasciando poi il titolo del comunicato, che recita "Continua lo smantellamento della Ferrovia Ionica", quando per smantellamento si intende ben altro, e ne sappiamo qualcosa, ricordando quando fino al 2014 il rischio smantellamento della linea e dei servizi era più che reale.

Oggi, sulla Ferrovia Ionica, si sta investendo come non mai, tra rinnovo dell'armamento, elettrificazione, velocizzazione, inserimento di vetture idonee sui servizi InterCity, e tanto altro di cui da mesi discutiamo su queste pagine. Fondamentalmente parlare di "smantellamento" per la chiusura di una biglietteria, servizio che comunque riteniamo importantissimo, ci sembra alquanto esagerato!

Con questo non vogliamo minimizzare il problema biglietterie, anzi. Il problema è ben più importante di quello riportato da TeleMia, e riguarda tutta la Calabria (altro che potenziamento delle biglietterie Tirreniche!), e molto più in generale, l'Italia intera. Anzi, forse interessa in generale le ferrovie del mondo Occidentale, che purtroppo o per fortuna (dipende dai punti di vista), stanno sempre più informatizzando ed automatizzando i processi di emissione ed acquisto dei biglietti ferroviari, con app per cellulari, emettitrici self service, o appoggio su sistemi informatici di terzi (come nel caso dei punti Sisal dove è possibile acquistare i biglietti ferroviari di Trenitalia).

L'opinione dell'Associazione Ferrovie in Calabria, pur non essendo certo contraria alla modernizzazione dei sistemi, rimane comunque quella di mantenere la presenza umana in biglietteria, per lo meno nelle stazioni di medio/grande importanza e, possibilmente, distribuite in modo uniforme e coerente sul territorio.

La nostra Regione, infatti, ha visto un costante depauperamento delle biglietterie Trenitalia attive, peraltro nel silenzio quasi assoluto di media ed associazioni. Siamo sempre stati gli unici (o quasi) a far notare il problema: emblematiche le nostre battaglie, purtroppo non ancora vinte, per il ripristino della biglietteria di Crotone, condivise con la sezione crotonese di Italia Nostra e le associazioni dei pendolari del territorio.

Ma anche quando la biglietteria di Soverato venne soppressa (5 anni fa, non tra un mese!), siamo stati ancora una volta gli unici a farlo notare, ignorati da tutti. Ignorati anche i nostri appelli sull'importante biglietteria di Catanzaro Lido (parliamo del capoluogo di Regione!), aperta sempre più a singhiozzo, mentre un nuovo problema si affaccia anche per la biglietteria della stazione di Scalea (alla faccia del potenziamento sulla Tirrenica...), che già oggi è più facile trovare chiusa che aperta e che rischia la chiusura a breve termine.

Di fatto, ad oggi, questa è la situazione delle biglietterie attive in Calabria: - Reggio Calabria Centrale - Villa San Giovanni - Catanzaro Lido - Roccella Ionica - Lamezia Terme Centrale - Paola - Scalea - Sibari - Cosenza - Gioia Tauro - Vibo-Pizzo - Cariati.

A rischio, da quelle che sono le nostre fonti, sono ovviamente Roccella Ionica e Scalea come già anticipato, ma anche Cariati (anche in questo caso la biglietteria è "ad esaurimento", ovvero verrà chiusa con il pensionamento dell'ultimo capo gestione), mentre negli altri casi (salvo per fortuna Reggio Calabria Centrale, gestita dalla Divisione Passeggeri Long Haul di Trenitalia e non dalla Divisione Passeggeri Regionale) risultano sempre più frequenti le aperture a singhiozzo causa riduzione lenta ma inesorabile del personale addetto.

A nostro parere, la Calabria, ma in generale tutta la società anche fuori regione, non è pronta il definitivo addio alla biglietteria "umana". Ma non è pronta peraltro neanche Trenitalia, poichè non sono poi così tante le operazioni di acquisto/modifica dei biglietti di viaggio con particolari offerte, eseguibili anche online o da emettitrice automatica.

Riteniamo non sia normale dover percorrere magari 100 km per trovare una biglietteria aperta (rischiando peraltro di trovarla chiusa per l'unico capo gestione rimasto ha l'influenza!) dove poter effettuare l'operazione di cui necessita l'utente, senza dimenticare che la presenza umana in una biglietteria comunque garantisce la possibilità di offrire informazioni all'utente, e non di meno (anche se il problema andrebbe risolto diversamente), la presenza umana garantisce anche un minore rischio di atti vandalici all'interno della stazione ferroviaria.

Basti considerare il caso di Soverato, che successivamente alla chiusura della biglietteria, ha visto un notevole peggioramento delle condizioni estetiche ed igieniche della stazione, in ogni caso mantenuta in condizioni di decoro da parte di RFI e ditte appaltatrici delle pulizie, con grande sforzo e costanza.

Noi di Associazione Ferrovie in Calabria, quindi, riteniamo opportuno un rinnovo ed un incremento delle risorse umane destinate alle biglietterie (vista anche la recente e consistente ripresa delle assunzioni da parte di Trenitalia in Calabria), sia per garantire un'apertura costante di quelle ancora attive, e sia il ripristino (con assoluta urgenza) in primis di Crotone e Rosarno, ed in pari ordine di importanza, anche Soverato, Monasterace-Stilo, Locri, Melito di Porto Salvo, Rossano.

La nostra istanza verrà portata avanti con la Divisione Passeggeri Regionale di Trenitalia, e con il committente del servizio ferroviario da essa gestito, ovvero la Regione Calabria: seguiranno aggiornamenti.
Roberto Galati