ROCCELLA SIAMO (ANCHE) NOI
Opinioni ed emozioni di Nicola Iervasi, e di tutti gli amici che si vorranno aggiungere, che sognano il futuro del proprio paese più democratico, prospero e maggiormente valorizzato.
Sono quindici giorni che in larga parte della via Armando Diaz l'illuminazione pubblica di notte non funziona. La zona dove si trova la sede del Consiglio Comunale e la strada superiore che passa davanti alla Sacra Famiglia rimangono completamente al buio.
Ricordiamo che il disagio interessa diverse abitazioni civili e che la sede del Consiglio Comunale potrebbe rappresentare un luogo sensibile quindi la zona andrebbe particolarmente vigilata.
Altra zona sensibile che rimane al buio di notte è tutta la parte alta del plesso del liceo Scientifico. Un luogo che fa paura anche per la sporcizia e le sterpaglie tagliate da diversi mesi e lasciati essiccare sul ciglio della strada sterrata.
Ieri, 4 Novembre, anche a Roccella si è celebrata la giornata dell'Unita Nazionale e delle Forze Armate.
Ad organizzare, prima la Santa Messa in Chiesa Matrice e poi la celebrazione con l'alzabandiera e la deposizione della Corona di alloro davanti al Monumento dei Caduti, le Forze Armate del nostro paese: Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale e Capitaneria di Porto.
Presente parte dell'Amministrazione Comunale (compresi noi di Roccella in Comune) e alcune classi della scuola media.
Ed è proprio durante questa seconda cerimonia nella Villetta dei Caduti che siamo stati tutti assaliti da un'invasione di mosche. È stato straziante per me assistere i "poveri" poliziotti che stavano facendo il picchetto invasi completamente in viso dalle mosche. Terribile!!!
Ma ancora peggio è stato quando il sindaco, nel suo discorso, ha invitato gli studenti ad andare a leggere, alla base del Monumento dei Caduti, i nomi delle vittime della guerra.
Ecco che significa parlare e non avere contezza di come si presenta il nostro paese!
Già perché alla base del Monumento dei Caduti esiste un vero e proprio letamaio, causato si dagli uccelli, ma che nessuno si degna mai di pulire neanche in occasioni di cerimonie e ricorrenze.
Una cerimonia significativa nei contenuti ma una vera e propria sofferenza nel resistere davanti all'incuria e alla sporcizia.
Esprimo la mia particolare vicinanza a tutta la famiglia Pacecca per la perdita del loro caro Antonio, una persona solare, affabile, sempre pronto a dialogare, raccontare, dare un consiglio a tutti, offrire la sua opinione su ogni cosa.
Un grandissimo lavoratore, onesto e laborioso, instancabile, lui conosceva tutti; sempre il primo a dare l'esempio con la sua presenza, puntualità e serietà; perché sapeva che per ottenere dei risultati nel difficile mondo del commercio occorre sacrificio, pazienza e tanta buona volontà. E naturalmente sapersi innovare sempre, rimanendo umili.
Rinnovo le mie più sentite condoglianze alla cara moglie Silvana, e ai suoi straordinari figli Pasquale, Ilario, Armando, tutti e tre plasmati con le stesse qualità di papà Antonio, cioè l'onestà e la laboriosità!
Gli Angeli del Paradiso hanno già accolto l'anima buona e gentile del caro Antonio che, fra le nostre preghiere, veglierà dal Cielo su tutti noi e continuerà a vivere nel cuore dei suoi cari e di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e percorrere un tratto di vita insieme.
Questa sera alle ore 18,00 padre Francesco Carlino saluterà la Comunità roccellese con una celebrazione in Chiesa Matrice dove sono invitati tutti i cittadini, le associazioni e le istituzioni.
Padre Francesco si insedierà nella chiesa di Santa Maria dell'Arco in Siderno sabato prossimo 9 Novembre.
Intanto nella mattinata di Ognissanti la Confraternita di San Giuseppe si è stretta in un grande abbraccio fraterno intorno al loro padre spirituale.
Dopo la Santa Messa, confratelli e consorelle si sono intrattenuti in un commosso momento di dialogo e ringraziamento con padre Francesco che, attraverso la sua straordinaria opera e il suo grande carisma, ha saputo sempre sostenere, supportare e fare crescita la storica Congrega che gestisce sentitamente la bellissima Chiesa di San Giuseppe nel rione Croce, nel cuore del centro storico roccellese.
Nei secondo video, la consegna, da parte del priore dell'arciconfraternita, della medaglia con l'effige di San Giuseppe, realizzata dell'orafo roccellese Ugo Misuraca; nel primo video il toccante discorso di Padre Francesco.
Il ringraziamento da parte dell'Arciconfraternita di San Giuseppe.
Carissimo Padre Francesco,
a nome di tutta l’Arciconfraternita, interpretando i sentimenti della comunità intera roccellese, Le dico con gioia grazie per il ministero sacerdotale che ha svolto in questi 13 anni.
E’ con immenso affetto e gratitudine, che questa mattina, ci troviamo qui riuniti per rendere grazie a Dio del dono che ci ha fatto, inviandola tra noi a svolgere la missione sacerdotale, nel nome e con la stessa autorità di Cristo, come capo e pastore di questa realtà ecclesiastica.
In questi anni ha costantemente svolto la sua missione facendo risplendere la figura di Cristo, il buon pastore, che ama e vigila il suo gregge.
Come guida e pastore, ci ha amato e guidato, ci ha conosciuto uno a uno per nome, si è interessato dei nostri bisogni e con attenta dedizione ha sanato situazioni lacerate o compromesse.
La sua attenzione è stata rivolta molto agli ammalati, agli anziani e ai bisognosi presenti in parrocchia, tesoro spesso dimenticato ma che invece è presenza di Cristo sofferente nella comunità.
Fin dall’inizio del suo ministero, in questa parrocchia, ha voluto focalizzare, mettendola al primo posto, la dimensione spirituale-morale-ecclesiale e formativa della comunità tutta: anche quella venuta dal mare!
Non possiamo non essere grati a Dio per l’instancabile operato che ha profuso per accogliere i corpi esanimi e stremati dei poveri migranti del mare.
Con le catechesi ci ha aiutato a contemplare il volto misericordioso di Cristo e quello materno della Chiesa, che in suo nome perdona le colpe, sostiene nelle debolezze, cura le ferite, stimolandoci ad essere un “cuor solo ed un anima sola”.
La sua guida spirituale ha seminato del bene nella comunità, così da essere una famiglia solidale, aperta e disponibile al dialogo, attenta ai bisogni dei poveri e del bene comune.
In questi anni ha magistralmente rinvigorito in noi la consapevolezza di essere Chiesa facendoci sentire la gioia di essere fratelli e figli di Dio, concordi nella fede e nella carità.
Con questa logica spiccatamente ecclesiale tutti i gruppi presenti in parrocchia hanno sempre lavorato, offrendo un servizio di qualità e di pregio.
Anche la nostra Arciconfraternita ha ricevuto ed apprezzato il suo interessamento alla figura del Santo Patriarca Giuseppe, alla nostra missione comunitaria e alla custodia dei riti di pietà popolare. GRAZIE
Oggi ringraziamo Dio che l’ha donato a noi, perché ci ha mostrato la vera via e ci accorgiamo di essere cresciuti sotto ogni aspetto grazie ai suoi insegnamenti.
Con la sua autenticità sacerdotale ci ha insegnato ad amare anche chi ci ha offeso, chi ci ha reso qualche torto e, nell’impegno di offrirci la testimonianza di vero discepolo, ci ha educato all’accoglienza del prossimo e all’attenzione verso chi è in difficoltà.
Ci ha insegnato ad avere fiducia nella misericordia divina e ad aprire il nostro cuore alla speranza, dandoci lo slancio per andare sempre avanti con serenità nel nostro cammino.
Insieme abbiamo fatto tanto, abbiamo collaborato per ogni iniziativa programmata per il bene comune.
Non possiamo non menzionare il restauro di luoghi di culto e di opere sacre alle quali è stata ridata dignità e decoro.
Padre Francesco, con lei e per lei ringraziamo il Signore: riconosciamo che è sei stato per noi un Suo dono, un grande dono.
Vogliamo che questa messa di ringraziamento salga a Dio in modo che il suo ministero continui ad essere fecondo di bene per molti anni ancora, dovunque lei sarà chiamato, a servizio della Chiesa e dei bisognosi.
Le chiediamo di continuare a tenerci presenti nella preghiera, perché, sostenuti dalla forza dello Spirito, possiamo essere sempre di più testimoni del Suo amore.
Grazie e auguri per il servizio che continuerà a rendere agli altri fratelli che godranno della sua guida.
ho pensato molto a cosa scrivere per salutarvi, ma alla fine, come sempre, le cose dettate dal cuore sono le più vere e sincere. Così, proprio oggi, ho deciso di prendermi qualche minuto per riassumere questi 13 anni e dirvi quello che sento nel profondo del cuore.
Come responsabile del coro parrocchiale posso solo dirvi grazie per averci sempre dato spazio e modo di esprimerci al servizio di Dio come volevamo, e questo non è da tutti.
Ci sono stati in tutti questi anni molti momenti di sconforto nel proseguire con questo progetto, ma ogni volta accadeva puntualmente qualcosa che mi riportava sempre li… sempre al mio posto… e sempre grazie a voi.
Amo il coro che per me è una famiglia, un disegno divino nella mia vita, che è iniziato 30 anni fa… e che poi nel 2008 ha dato vita al coro parrocchiale "Totus Tuus" fino ad arrivare, oggi, ad essere anche un coro INTERPARROCCHIALE e questo solo grazie a Voi e ai vostri preziosi consigli e suggerimenti.
In questi anni non sono mancati nemmeno i disaccordi (chiamiamoli così) ma anche in quello siete stato speciale: proprio mentre mi davate qualche rimprovero con l'altra mano mi accarezzavate e questo è solo uno degli insegnamenti che mi avete dato.
Per tutto questi vi dico GRAZIE. Ma c'è anche altro...
Ho avuto il privilegio di starvi accanto in quanto membro del consiglio affari economico di cui non posso fare altro che testimoniare e gridare a gran voce che anche il centesimo raccolto nelle nostre parrocchie l'avete messo a disposizione delle nostre chiese spesso aggiungendo il mancante dalle vostre tasche per far splendere la Gloria di Dio.
Un altro grande privilegio è stato quello di conoscervi personalmente ogni qualvolta si presentasse un problema nella mia vita come in quella di qualsiasi altra persona chiedesse il vostro aiuto: siete stato sempre pronto a sostenerci, ad abbracciarci e darci la forza necessaria per andare avanti. Semplicemente Grazie!
13 anni sono tanti e poche righe non bastano per testimoniare che siete un sacerdote dal grande carisma e personalità, innamorato di Dio e che ha saputo guidare il suo popolo verso la santità.
Adesso posso solo salutarvi con un nodo in gola ma con la consapevolezza che Dio continuerà a guidare i vostri e nostri passi verso il suo progetto di vita e vi auguro di incontrare tantissime altre persone che vi vogliano bene proprio come noi.
Marilena Misiti responsabile del coro parrocchiale "Totus tuus"
Ieri sera è venuto a mancare il prof. Vincenzo Staiano. Aveva 74 anni e nei giorni scorsi era stato ricoverato urgentemente prima all'ospedale civile di Locri e poi trasferito a Catanzaro per una seria polmonite.
Persona colta e discreta, ha svolto la professione di insegnante di lingua inglese; amato dai suoi studenti con cui instaurava un rapporto affabile e sincero.
Sempre a fianco del sen. Sisinio Zito per l'organizzazione del Festival Jazz di Roccella fin dalla sua prima edizione del 1981. Ha affiancato il maestro Paolo Damiani nella direzione artistica, poi dal 2013 ha ricoperto da solo questo ruolo.
Il Jazz è stata la sua più grande passione. Autore del libro "Solid - quel diavolo di Scott Lo Faro", ossia la storia di uno dei più importanti trombettisti jazz di sempre, dalle origini calabresi, e trovato senza vita nel Luglio 1961 nel sobborgo di Geneve, paese a 300 miglia da New York.
Roccella Jonica, con la scomparsa del prof. Staiano, perde una persona di grande spessore, operosa e molto influente nella vita culturale del nostro paese.
Esprimo la mia vicinanza e le mie più sentite condoglianze a tutti i familiari.
Di seguito il link dove leggere una interessante intervista al prof. Staiano.