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Roccella in vetrina

mercoledì 1 aprile 2020

GLI ATTESTATI DI STIMA AL PROF. ANTONIO SIMONE DA PARTE DEL PARTITO DEMOCRATICO E DA PARTE DI ALCUNI SUOI ALUNNI.





In rappresentanza dei tantissimi attestati di stima e di riconoscenza che abbiamo potuto leggere in queste ultime ore all'indirizzo del caro prof. Antonio Simone che ci ha lasciato ieri mattina all'Ospedale di Locri, pubblico dei messaggio genuini e spontanei da parte di alcuni suoi alunni dell'Istituto Tecnico Industriale dove lui ha insegnato per tantissimi anni.


Scrivere qualcosa SU o PER il Prof. Simone è a dir poco PROIBITIVO. Chiunque abbia avuto il PRIVILEGIO di vederlo seduto davanti in cattedra fra i banchi di scuola ha ben presente COSA intendo. Seduto..... Oddio..... Non è che fossero poi tante le volte in cui si riusciva a vederlo seduto.
Sì perché la cosa davvero DIFFICILE per tutti NOI (che abbiamo avuto il piacere/privilegio di averlo avuto per Prof) è trasmettere TUTTA la sapienza e l'Amore che il Pròf trasmetteva. Sì, era severo, questo è vero, ma da una persona così Altamente Istruita avere a che fare con dei veri e propri S-C-A-P-E-S-T-R-A-T-I (per dirla Elegantemente) come noi avrebbe messo in crisi chiunque. 

Ehh sì perché l'Industriale era TUTTO tranne che una scuola "normale". Indimenticabili le scappate con la scusa di andare in bagno o il Suo: “Fijju NON Sà Mancu adduvi stai i casa”. 
Pròf, con colpevolissimo ritardo ci tengo che LEI sappia l'enorme merito che ha avuto se "SUMERI" come me ed altre decine di Ragazzi sono riusciti a laurearsi grazie al Suo inestimabile contributo. 
Come Suo stile ineguagliabile ha deciso di lasciarci proprio quando persino i funerali sono proibiti. Buon viaggio Pròf. e ci scusi se tutto questo è eccessivamente TROPPO POCO per LEI.

Carlo Iannuzzi.



Non sono il tipo che scrive parole per persone che non ci sono più. Non l’ho fatto con i miei cari e neanche per i cari dei miei amici più stretti.
Ma oggi non posso non scrivere un piccolo pensiero per te Prof che con i tuoi gesti, parole, FATTI, e soprattutto quelle battute in dialetto, ci hai insegnato ogni giorno un’esperienza di vita diversa, un insegnamento diverso e che ognuno di noi che ha avuto la possibilità di conoscerti si porterà dentro per tutta la vita.
La tua puntualità, precisione e conoscenza di tutto ciò che ci circonda faceva si che anche il discorso più semplice diventasse un qualcosa di speciale, che avresti sentito più e più volte e che mai ti avrebbe annoiato proprio per quel tuo lessico così pieno e ricco.
Oggi sono qui con le lacrime agli occhi perché sei andato via così, in silenzio, in un momento storico dell’umanità che tu stesso avevi predetto tempo fa in un qual modo e che fa sì che non possiamo neanche avvicinarci a te per un abbraccio che chiunque vorrebbe darti, come tu lo hai dato a tutti, indistintamente da chi fossimo e come fossimo.
Ricorderò sempre le belle parole ma una battuta su tutte, quella che mi dicevi sempre (e ad ognuno di noi diversa per come eravamo) e che porterò simpaticamente sempre con me nel mio cuore:”BUTTIJJI I BIRRA LEANDRU!”
Si, perche quella “maledetta” bottiglia di birra che mi vedesti bere in piazza mi segno a vita...ed ancora oggi c’è chi mi scherza come facevi tu (simpaticamente).
Spero solo di portarti presto quel famoso libro che tu cercavi sempre al posto dei fiori nel momento in cui saresti andato via.


Ciao Prof di vita
Leandro D'Anna

Una persona davvero unica, ha saputo coniugare la severità dell'insegnamento con l'apertura totale verso chi era in difficoltà. Una grande perdita per il paese, gli amici e quanti gli hanno voluto bene. Condoglianze alla famiglia...Non ti dimenticheremo Professore!!!!!
Enzo Ingrati.

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