Ora, se quelle comunicazioni il nostro vice-sindaco le avesse fatte in un qualsiasi c.d.a. di un'impresa privata, probabilmente sarebbe incorso nel reato di false comunicazioni sociali, reato sanzionato pesantemente dal nostro codice penale.
Vista la figura barbina in cui è incorso, sarebbe opportuno, secondo le più elementari regole della buona creanza, non dico di presentarsi dimissionario al prossimo Consiglio (sarebbe veramente troppo pretendere questo) ma, quanto meno, porgere le sue scusa all'intero Consiglio in generale e alla consigliera Riitano in particolare. Qualcosa però mi dice che nulla di questo sarà fatto e, come al solito, andiamo avanti madama la marchesa!
Che paese è il mio! ... E il bello deve ancora venire!
P.S. e se da diritto di prelazione in diritto di prelazione restassero, alla fine, nell'azionariato della società Porto delle Grazie solo gli attuali soci privati...?
Pino Jannuzzi.
come puntualmente avevi riferito nel post "Il grande imbroglio del porto delle Grazie è ben servito...", il nostro vice-sindaco, nel corso del Consiglio comunale del 30 settembre u.s., aveva dato ampie rassicurazioni circa la determinazione di Invitalia a proseguire il suo impegno nella gestione del nostro porto, salvo poi essere clamorosamente smentito, nel giro di qualche giorno, dalla decisione della stessa Invitalia di dismettere, in tempi brevissimi, la sua quota di partecipazione nella società Porto delle Grazie.