di Domenico Spanò Fonte: http://www.radiocivetta.eu/
Come un sogno di una notte, non di mezza, (di shakespeariana memoria) ma di fine estate, il 31 Agosto 2012 si è tenuto un importante convegno intitolato: “ Vitigni autoctoni della Calabria - una risorsa per il nostro territorio”. L’evento organizzato dalle Cantine Lavorata, si è svolto nella suggestiva location della Piazza antistante il Santuario di Maria S.S. delle Grazie in Roccella Jonica, incastonata tra i costoni rocciosi color ocra su cui vi regna sovrano nelle prossimità il Castello costruito dagli Angioini, simbolo incontrastato della cittadina marina.
A presenziare il convegno da protagonisti: Il Dott. Giacomo Giovinazzo - Direttore Capo Promozione Prodotti Agro alimentari della Regione Calabria ;
il Senatore Sisinio Zito – Vice Sindaco del Comune di Roccella Jonica e Presidente dell’Associazione Cultura Jonica;
Danilo Lavorata – Imprenditore vinicolo e moderatore della serata che ha offerto la degustazione dei vini prodotti dalle Cantine Lavorata ed esportati in tutto il mondo;
Prof.Orlando Sculli – Docente, Membro dell’Associazione Patriarchi della Natura ed Esperto di Agronomia e Viticultura della Calabria.
In questa piacevole serata si è parlato molto di sogni, ma proprio di sogni importanti e della possibilità che alcune volte i sogni possono divenire realtà se alla base vi sono fondamenta solide di credibilità, convinzione e duro lavoro.
ll Prof. Orlando Sculli ha esposto e messo in visione ai numerosi partecipanti al convegno ben 150 tipologie di Uve Autoctone della Calabria ricavate dal Parco della Biodiversità di Ferruzzano, nel quale sono state riprodotte viti provenienti da tutta l’area Grecanica con svariati e rari esemplari tra i quali: lo Zibibbo rosso di Caulonia, la Corniola-la Malvasia e la Insolia di Ferruzzano, la Ruggine di Brancaleone, la Prunesta longuta di Molochio, l’Occhio di gatto di S.Giovanni, il Greco ed il Mantonico di Bianco, la Pedilonga di Gerace, la Nigrazza di Palizzi, l’Aglianica nera di Planura, Il Cuore di cane di Melito P.S., la Virdità di prunara di Molochio e così via; tutte rarità e prelibatezze della fruttuosa terra Calabra, gelosamente coltivate e curate con la massima dedizione e attenzione dal Prof.Sculli in persona.
Proprio da qui da questo “Parco casareccio” nasce l’idea e l’esigenza di creare una sorta di Giardino delle Meraviglie che potesse raccogliere, riprodurre e catalogare tutte le diversità vinicole e non del territorio Calabro, definendo così una sorta di Banca del Genoplasma dove poter conservare in vivo ed in vitro tutto il patrimonio delle specie vegetali vinicole ed agro - alimentari della Calabria.
L’attenzione del dibattito durante il convegno, tra i membri invitati, si è snodato e sviluppato sulla possibilità di realizzare assolutamente e, forse come giusto che sia, questo Giardino delle Meraviglie nei terreni di uno dei comuni della Calabria, dove le proprietà del terreno stesso ed il clima favorirebbero lo sviluppo spontaneo e biologico delle varie specie riprodotte e conservate con cura.
Il Prof. Sculli ha esposto chiaramente e con enfasi questo progetto, questo sogno comune, le motivazioni e l’importanza, la credibilità , evidenziando però non poche perplessità e difficoltà a realizzarlo appunto in territorio Calabro, poiché sono molteplici le problematiche e le situazioni poco favorevoli dal punto di vista economico, organizzativo, burocratico, nonché sin ora una certa indifferenza e staticità da parte delle Istituzioni interpellate a livello Comunale, Provinciale e Regionale.
Probabilmente l’importanza di un progetto del genere non è ancora stato colto nel suo insieme e nel suo profondo, va ancora spiegato e promosso a dovere in sedi appropriate per renderne l’idea e l’importanza dovuta per la creazione di un luogo del genere, il quale avrebbe una ricaduta positiva su diversi aspetti poiché, oltre l’importanza dal punto di vista scientifico, permetterebbe di creare un luogo unico di notevole interesse anche a livello turistico-culturale. Perchè il territorio designato per lo sviluppo dell’idea potrebbe essere inserito in un progetto paesaggistico ben pianificato, integrato con la natura e sorretto da semplici strutture e servizi idonei per poter essere sfruttato a 360° in vari ambiti.
Il Giardino delle Meraviglie pensato dal Prof. Sculli oltre che essere un luogo di elevato interesse agronomico ed alimentare, diverrebbe una meta di visite turistiche e degustazione di vini prodotti con tali uve, o degustazioni di altri prodotti nostrani ricreati nelle varie stagioni nel giardino; diverrebbe luogo didattico per lo studio delle varie specie nate in Calabria ed a rischio di estinzione, infine un progetto mirato anche dal punto di vista estetico e paesaggistico permetterebbe di creare una location naturale a bassissimo impatto ambientale da poter sfruttare per eventi culturali ed artistici.
Questo è Il giardino delle Meraviglie che sogna il Prof.Sculli e che tanta altra gente insieme a lui vorrebbe, perché questo è un modo per implementare le potenzialità e le risorse della Calabria e della sua gente attiva.
Il Prof. Sculli inoltre ha evidenziato che l’immobilità delle Istituzioni locali sin ora potrebbe portare alla possibilità che il progetto possa essere anche sviluppato in luoghi e terreni fuori dalla Calabria, a tale scopo vi sono già alcuni Imprenditori toscani disposti ad investire anche tra le proprie mura pur di avere nel proprio giardino l’intero Genoplasma di tutte le rarità e le prelibatezze della Calabria.
Il Senatore Zito nel suo intervento, al pari del Dott. Giovinazzo, ha rassicurato il Prof. Sculli. Ha promesso che si impegnerà in prima persona a far catalizzare l’attenzione su questo importante progetto da parte delle istituzioni locali e sarebbe disposto a cercare di mettere a disposizione alcuni terreni dell’area perimetrale del Comune di Roccella Jonica, o comunque a trovarne la migliore soluzione, possibilmente in Calabria, a che si possa dare la giusta importanza e visibilità a questo progetto di immenso valore. Agevolare l’eventuale inserimento allo sviluppo del Giardino delle Meraviglie sia con investimenti di Istituzioni Locali che con figure private provenienti da ogni luogo purchè sappiano credere, sviluppare, accompagnare e portare a buon fine questa idea mirabile nel nome e nel simbolo della Calabria, della sua terra e della sua Gente: “…. E che il sogno diventi presto realtà” !
Ecco un altro settore fondamentale su cui investire, quello del commercio e della qualificazione dei prodotti autoctoni
RispondiEliminaE' un'idea fantastica, un'idea per far crescere il nostro territorio.
RispondiEliminaSpero non rimanga semplicemente un sogno.
Antonio Dimasi