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Roccella in vetrina

venerdì 29 aprile 2011

CONTRADDIZIONI E PARADOSSI TIPICI ROCCELLESI



Stasera 29 aprile alle ore 20 all’Auditorium Comunale si terrà un’importante manifestazione dal titolo “Miss Italia: una lunga storia che da 72 anni unisce l’Italia: eventi e iniziative in occasione dei 150 anni dell’ Unità d’Italia”, con “Gran galà della bellezza reggina 2011: Dalla provincia di Reggio Calabria ai … successi a Salsomaggiore su RaiUno”.

Una serata – evento, organizzata dall’agenzia calabrese di miss Italia che fa capo a Beniamino Chiappetta, presentata dall’estroso Domenico Milani di Video Calabria (famoso per la trasmissione “Sono Tremendo”) e da Erica Cunsolo, che vedrà come madrina miss Italia 2009 la catanzarese Maria Perrusi, oltre alla presenza di tante ragazze del comprensorio reggino che negli anni hanno partecipato al Concorso.
Uno spettacolo autorevole quindi, a quanto pare di gran qualità e con importanti presenze, patrocinato dalla Provincia di Reggio Calabria e la collaborazione del nostro Comune che meriterebbe il pienone di gente proveniente anche dai paesi viciniori.

Ma la stranezza più lampante è che un evento del genere sia promosso nel paese con dei minuscoli volantini (formato a3) attaccati qua e la nei negozi o nei posteggi delle affissioni dove, viste le piccolissime dimensioni, non si notano per niente.
Capisco che si tratta di una vetrinetta promossa dall’Ente Provincia, amministrazione uscente, in vista delle prossime elezioni, ma se l’Auditorium sarà vuoto poiché non è stata fatta una giusta promozione dello spettacolo, la vergogna credo rifletterà sul nostro Comune, incapace di diffondere in maniera adeguata l’importanza del “Gran galà”.

Chiedo perdono nei confronti di qualcuno che, leggendo quanto sopra, giustamente, viene spontaneo pensare. “Ma con tutti i problemi che il nostro paese ha, ma Nicola a cosa va a pensare…”

E’ vero! Tale contraddizione e davvero una sciocchezza davanti ai tanti problemi aperti del nostro paese, a partire dall’enorme presa in giro che il sindaco e l’assessore all’ambiente ci fanno nel presentare il Concorso dei balconi fioriti chiedendo alla cittadina di “partecipare allo sforzo dell’Amministrazione per rendere Roccella più bella e pulita”. Certo che ci vuole gran coraggio nel venirci a riferire di “grossi sforzi” davanti allo scempio ambientale sotto gli occhi di tutti: cassonetti strapieni di ogni cosa, vie interne del paese con erbacce alte più delle persone, strade periferiche (Bosco Catalano, Maria, e le frazioni a monte) impercorribili perché piene di buche o franate dopo le piogge invernali. Forse “gli sforzi” di cui parlano sono la deserta giornata ecologica o la pulizia della piazza e la potatura delle palme della via marina fatte per mezzo dei tanti lavoratori precari che da 15 anni portano in salvo, parzialmente, l’immagine e le bandiere blu del nostro paese?
Perché “sforzo”, ancora, non può essere considerato il progetto raccolta differenziata porta a porta, promesso per il 30 marzo ed ancora molto lontano dall’impostazione pratica, visto che la gara per i cestini viene data deserta perché infruttuosa, vista l’offerta minima non remunerativa per nessuna azienda produttrice di sacchetti e cassonetti.

Ma quella di fare gare infruttuose appare essere un “vizietto” tipico della nostra amministrazione che dopo il “forfait” della mensa scolastica della ditta fornitrice degli anni scorsi, si è vista deserta per ben tre volte la striminzita offerta di 3 euro e 10 a pasto nella nuova gara bandita dal Comune.
Ci vuole davvero coraggio allestire offerte cosi umilianti che offendono il lavoro dei nostri ristoratori.

Prima di chiudere mi è d’obbligo riferire del caso del momento, di una nuova atrocità messa in circolazione dall’amministrazione dopo di quella della scorsa estate delle oltre mille multe alle auto. Si tratta dell’invio presso tantissime famiglie roccellesi di vere e proprie “cartelle pazze” di pagamenti insoluti dell’acqua degli anni ‘93/’94: batoste davvero enormi, dilazionate in tre rate, che arrivano a distanza di 17 anni. “Loro” reclamano la legittimità e non la prescrizione di tali pagamenti poiché possono dimostrare che nel corso degli anni sono stati inviati alle famiglie gli avvisi prima dei cinque anni necessari alla prescrizione, ma siamo sicuri che le famiglie abbiano ricevuto a suo tempo le cartelle da pagare? E perché se non hanno pagato si è aspettato quasi due decenni per pretendere il pagamento?

Ricordiamoci che nel periodo dal ’90 al ’95 Roccella ha vissuto una grossa crisi amministrativa; il dopo Antonio Zito, infatti, fu altalenato da ben 4 sindaci (A. Bova, Leggio, Malara, D. Bova) sfiorando il Commissariamento.
Sicuramente molte, se non tutte, queste cartelle pazze, andranno in mano agli avvocati (cosi come i più “furbi” l’hanno fatto con le multe di quest’estate), che sicuramente troveranno i motivi dell’illegittimità di questo nuovo cappio alla gola ai cittadini roccellesi che stanno tracimando in un impoverimento della cittadina mai visto finora.

3 commenti:

  1. Caro Nicola considerato che tu sei il giustiziere di turno e paladino dei deboli, perché non fai giustizia per i tanti cittadini onesti e doverosi che con sacrificio hanno pagato le bollette al momento in cui sono state inviate? E invece stai difendendo i furbi e gli evasori! Il tuo atteggiamento non è certo coerente con chi ha fatto un convegno sulla legalità e contro la mafia. Con questo tuo comunicato stai avallando il comportamento prepotente di chi se ne frega e manca al dovere civico e morale di pagare le tasse.
    Nel tuo elogio agli evasori mortifichi noi onesti cittadini che puntualmente e consapevolmente contribuiamo alla crescita e svilippo del nostro Paese.
    Probabilmente hai bisogno di una breve lezione di economia per imparare che prima di spendere, per la comunità, bisogna incassare. Altrimenti come pensi che si possono comprare i giochi per il parco di cui tu sei stato un fervido combattente?
    Allora, sei un paladino della giustizia o un paladino di comodo al servizio del politico di turno?
    Spero che il tuo coraggio e tanto da pubblicare questa mia lettera.

    Maria Lombardo

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  2. Cara signora Maria Lombardo, evidenteemente Le è sfuggito qualcosa da ciò che ho scritto, L’è sono sfuggite i due interrogativi che ho posto in essere ossia “ma siamo sicuri che le famiglie abbiano ricevuto a suo tempo le cartelle da pagare? E perché se non hanno pagato si è aspettato quasi due decenni per pretendere il pagamento?” E poi ho spiegato anche il motivo per cui, probabilmente, delle famiglie non hanno ricevuto a suo tempo le bollette da pagare… L’instabilità politica di quel periodo ha causato gravi ritardi nell’invio delle bollette, i quali importi, oggi, rispetto a 17 anni fa, sono quintuplicate a dispetto di famiglie che vivono a stento.
    Io difenderei furbi ed evasori… Lei difende degli amministratori che per pagare le spese legali per rincorrere una fallimentare corsa alla gestione del porto hanno creato un enorme buco di bilancio. La mia lezione di economia, cara signora Lombardo, sta nel fatto che i soldi che si incassano dalla comunità occorre rispenderli e rinvestirli per servizi alla comunità non per cause legali inconcludenti che ci hanno portato a 12 anni di mancato sviluppo del porto, e nel festival jazz che pur rimanendo un evento musicale, non crea assolutamente movimento economico per il nostro territorio, ma crea solo caos su caos visto che è organizzato nel cuore dell’estate, quando poi per i restanti 11 mesi e dieci giorni i commercianti si soffiano col ventaglio.
    Grazie della sua lettera signora Lombardo, continui pure ad illudersi che queste persone accomodanti riescano a portare sviluppo a Roccella, per il momento, se lo faccia dire, stanno portando solo multe e bollette a “poveri cristi” che a stento tirano avanti alla giornata!!!

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  3. HAI RAGIONE NICOLA, LE CARTELLE SONO COSI PAZZE, CHE GLI STESSI AMMINISTRATORI CI CHIAMANO PER DARE LORO IL MANDATO E FARE RICORSO CONTRO IL COMUNE. CERTO LORO NON LE POSSONO TRATTARE MA I LORO ASSISTENTI SI.

    BOVA F.

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